Forum Difesa

Posts written by MGB-FD

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    CITAZIONE (AndreaVe @ 8/12/2020, 16:55) 
    Perché dovremmo aumentare i costi giusto per girare qualche bullone!?

    Corretto, concordo.
    Ma in teoria sia Leonardo che Elettronica sono in grado di offrire capacità nazionali (ITAR free) nel settore che sono in pieno sviluppo. Se per l'AEW è comprensibile, per le attività SIGINT si sarebbe potuto tentare qualcosa di nazionale, pur con la cellula del G-550. In effetti gli ordinativi all'industria nazionale sono spesso col contagocce, e 1,22 (in prospettiva 3,5) miliardi di euro "off-the-shelf" senza alcun ritorno rodono un po' (soprattutto in tasca al contribuente). Oggi senza offset nessuno acquista, ma proprio nessuno. A meno che non mi sia perso qualche notizia... Che io ricordi, l'acquisto dell'AW-119 per Israele è stato bilanciato dall'acquisto di SPIKE e non c'entra con l'attuale ordine.

    Per farla breve, sono contento che l'Italia si doti finalmente di una capacità del genere, ma sono un po' perplesso sui dettagli dell'accordo e sul procedimento adottato per la procedura d'acquisto.
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    CITAZIONE (Emanuele_FD @ 9/12/2020, 18:28) 
    Ma quanto saranno grandi i nuovi aerei? Solo 30 in una portaerei di quelle dimensioni?

    Scusi, stavo modificando il messaggio precedente. Appena ho un pò di tempo posto la foto di un Rafale accanto al mock-up dello SCAF. Quest'ultimo è molto più grande, e senza dubbio più pesante (nell'ordine di 35t contro 25t). E poi agli aerei vanno aggiunti gli "orpelli" (remote carrier/loyal wingman/altre amenità).
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    CITAZIONE (nelbluprofondo @ 8/12/2020, 23:18) 
    Nel disegno sono due, nel rendering 3 con relativi deflettori, uno chiuso.

    Esattamente. Il numero di EMALS non è stato ancora fissato a mia conoscenza. Si parla di 2 o 3. La decisione dipenderà dal design finale ma anche dalla capacità delle EMALS di mantenere le promesse sulla maggiore efficienza (oltre al noto risparmio di ingombro sotto il ponte).
    Ufficialmente, le EMALS dovrebbero garantire il 25% in più di sortite - a parità di lasso di tempo - delle catapulte a vapore.
    Come sottolineava il sig. Ebonsi, in realtà la portaerei sembra grande, ma i nuovi SCAF/FCAS saranno grossi e pesanti, difficile immaginarne più di una 30ina a bordo, cui si aggiungono 2-3 elicotteri SAR/collegamento, 2/3 AEW&C, ed un numero variabile di UAV/UCAV/Remote Carriers. Diciamo che due sono, ovviamente, il minimo, ma sono sufficienti a garantire un buon numero di sortite ad un gruppo di 40-45 velivoli. Ma più di 3 non ci entrerebbero. I rendering vari disponibili prendono in considerazione queste due ipotesi, ancora su carta.

    Per comparazione, il De Gaulle porta un carico teorico di 40 velivoli. In pratica, nel 2019 è stata sperimentata la configurazione più pesante mai adottata: si è arrivato ad imbarcare 30 Rafale, 2 E-2C Hawkeye, 1 NH-90 ed 1 Dauphin. Una configurazione quasi "da parata".
    Il gruppo imbarcato tipico, invece, è diverso. La Marine Nationale dispone di 3 gruppi caccia, ciascuno con 14 aerei assegnati (42 Rafale-M in totale), di cui 10 devono essere disponibili all'imbarco. Di solito vengono imbarcate 2 squadriglie da 10 caccia, supportate da 3 E-2C, 2-3 NH-90, e 1-2 Dauphin (e la terza squadriglia da 10 basata a terra/di riserva/in addestramento).
    La nuova portaerei dislocherà 75.000t contro 42.000t, ma dovrà imbarcare caccia da 35t contro le 25t a pieno carico del Rafale-M. Verosimilmente un gruppo operativo tipico non cambierà di molto, perlomeno nella consistenza numerica della componente pilotata tradizionale. Al massimo, la nave ospiterà UAV e remote carrier aggiuntivi, che essendo di dimensioni più contenute potranno essere imbarcati in numeri significativi in poco spazio e dunque permetteranno moltiplicare l'efficacia della task-force.

    Edited by MGB-FD - 9/12/2020, 18:34
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    Finalmente arrivano i lanci vincolati, da una sola porta laterale. La capacità di lanciare da entrambe le porte è attesa per l'anno prossimo (con calma :asd: )

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    CITAZIONE (ray"" @ 16/5/2020, 13:42) 
    Si stava parlando delle due Joint messe in piedi da Fincantieri(una francese e una tedesca),anche se non sapevo che quella francese non comprendeva i sottomarini..Ma rimane sempre imbarazzante perche Thyssen ha anche il braccio navale ..Vedremo se Fincantieri fa da "pacere" o farà la fine del topo.. Oppure come è successo a Luxottica e molto probabilmente a Fca,che per non urtare la sensibilità patriottica dei francesi si debba far vedere che è 50-50 ma che in realtà la maggioranza ce l'ha da una parte Delvecchio,dall'altra Exor e fondi americani..ma non si deve dire.Vedremo Fincantieri..

    Oppure si limiterà ai sommergibili, ma al momento potrebbe far gioco far credere ad una potenziale partnership allargata per comunicare a Naval Group che se le cose andassero male, Fincantieri ha opzioni alternative, e che queste potrebbero pure far male.
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    CITAZIONE (Hortiz @ 18/5/2020, 20:40) 
    Mi sembra che Israele ufficialmente neppure ammetta di avere armi nucleari , nè tanto meno comunichi il numero delle stesse
    lasciare i potenziali nemici nel dubbio sulla reale entità' del proprio arsenale nucleare potrebbe essere una scelta deliberata
    Il dubbio come strumento di deterrenza ?
    Comunque il reale numero di testate nucleari cinesi è un segreto di Stato in Cina , la cifra di 260 armi è solo una stima di un associazione americana

    Il caso di Israele è, come spesso accade, una parziale eccezione. Credo si tratti di questioni giuridiche, ovvero evitare che qualcuno faccia notare che il trattato di non proliferazione per Israele non è valso e che gli USA non hanno fatto una guerra per impedire la proliferazione. Senza contare cosa verrebbe fuori se ne sapessimo di più, chi ha trasferito quali tecnologie (o come sono state reperite), ecc.
    Però sappiamo che Israele ha un deterrente. Tutti. Quindi ufficialmente non ce l'ha, ma ha fatto sapere in qualche modo che c'è, appunto perché altrimenti non avrebbe senso averlo.
    Dal momento che i potenziali avversari non sono dotati di deterrente, può permettersi di far sapere che ne possiede uno ma senza andare troppo nel dettaglio, perché non farebbe differenza. Se per ipotesi l'Iran e/o l'Arabia Saudita si dotassero di armi strategiche a testata nucleare, il registro cambierebbe.
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    Non so se è il posto giusto, ma segnalo grandi manovre della cantieristica tedesca, nonché un possibile accordo Fincantieri-Thyssenkrupp.




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    CITAZIONE (classic_ @ 14/5/2020, 15:40) 
    CITAZIONE (Ortigara2 @ 14/5/2020, 15:16) 
    Come provocazione é carina, ma é esattamente il programma di chi vuole disgregare la società in atomi individuali e separati.
    Poi, più versi più prendi prima vai in pensione, dipende anche da quanti derivati e mutui subprime ci sono nel mio fondo pensionistico.
    Senza buttare bambino ed acqua sporca, sistemi più in equilibrio e più funzionali del nostro ce ne sono a iosa.

    In realta è una semi-provocazione.

    In Europa diversi paesi hanno una sanità basata su assicurazioni pagate dai cittadini, ed in caso di difficoltà interviene lo stato.

    Aboliamo l’Irap ed introduciamo un’assicurazione da pagare stile Olanda con esenzione per incapienti.

    D’altronde già oggi in Italia sono offerte le assicurazione sanitarie, quasi sempre pagate dai datori di lavoro e utilizzate come “benefit” (tra l’altro non concorrono all’imponibile se non sbaglio).

    Se si accetta il principio in cui per avere un servizio si deve essere in regola, le soluzioni non mancano, sia pubbliche che private. Quello che guasta è il "sempre e comunque".
    Anche qui in Francia la sanità è pubblica, ma in forma "assicurativa". Si pagano le cosiddette "cotisations sociales" e si aggiorna periodicamente la Carte Vitale (l'equivalente della tessera sanitaria).
    Se si va in ospedale e la Carte Vitale "dice" che si è in regola sui pagamenti, allora tutti i costi sono coperti, in media al 70% (poi ci sono alcune cose coperte totalmente, altre meno). Il paziente si fa carico del restante 30%. Se vuole una copertura totale, può pagarsi un'assicurazione sanitaria privata integrativa. Per i lavoratori dipendenti, spesso l'azienda la offre ai dipendenti, che pagano solo una piccola quota. In ogni caso, evadere è più difficile e meno conveniente, anche perché la copertura avviene tramite rimborso: il paziente anticipa i soldi, ed in 5 giorni l'Assurance Maladie lo rimborsa, l'assicurazione privata anche meno (chiaramente per i grandi interventi funziona diversamente, non si può pretendere che un paziente abbia a disposizione migliaia di euro da anticipare). Se non si è in regola con le tasse, poco male, si paga l'intero trattamento di tasca propria.
    Anche la disoccupazione funziona con un sistema pubblico di assicurazione, per cui nei periodi di lavoro una quota delle cotisations sociales va all'Assurance Chômage. L'assicurazione sulla casa - sia essa di proprietà o affittata - è obbligatoria, ma piuttosto economica.

    A mio parere la Francia non è un buon esempio liberale nel senso evocato dal sig. classic, ma comunque è già una via di mezzo. Non dico che dovremmo trasformarci dall'oggi al domani in un paese liberale nel quale solo chi paga ha, ma esistono tanti modi molto migliori ed intermedi di quello attuale per evitare lo scialo totale sulle spalle dei pochi disgraziati che si arrischiano ad essere onesti. Fermo restando che in sistemi come quello francese o tedesco si usufruisce di pieni diritti a prescindere dalla quantità di denaro versato (chiaramente la cosa non vale per le pensioni, dove c'è un minimo di proporzionalità tra versamento e trattamento finale).
    Nel caso della pensione, io sarei per la liberalizzazione totale, nel caso della sanità è impensabile per un sistema che vuole continuare a mantenere la giustizia sociale.
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    CITAZIONE (Emanuele_FD @ 13/5/2020, 11:55) 
    I loro sistemi amministrativi prevedono anche servizi adeguati al prelievo fiscale. Ci sono paesi con tasse anche superiori alle nostre dove però i servizi sono di ben altro livello.

    Servizi cui spesso si accede solo se si è pagato le tasse, altrimenti non si ha diritto. E' un discorso che abbiamo fatto tempo fa su queste pagine, ma la "ricetta del tornello", in cui chi paga ha diritto e chi non paga No non piacque nemmeno a molti signori del forum.
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    Di tutti i Paesi che ha citato il sig. classic mi sembra che siamo quello più in braghe. Abbiamo fatto peggio sia della comunità al punto 2 che di quella al punto 3.

    Quanto al punto 1, non sono in grado di "mettere i voti" ai politici di quegli anni, nel 1972 non ero nato, nel 1992 ero un bimbo. Quello che conosco lo so per via di letture, per cui è un'esperienza piuttosto indiretta. Quello di cui ho memoria è lo schifo pubblico per la classe dirigente che ci aveva governato fino agli anni '90, anni in cui Ciampi e Amato cercavano di mettere insieme i cocci di un Paese che andava male. Dopo ho avuto modo di viaggiare a lungo all'estero, ma non come turista. Ho vissuto per periodi prolungati in Stati Uniti, Israele, Norvegia, Repubblica Ceca, e ora Francia. I miei "voti" sono veramente severi, perché vista dell'estero la caratura della classe politica italiana è inferiore a quella di tutti i Paesi dello stesso "rango" (non saprei come definire il gruppo, vogliamo dire economie avanzate?).
    L'Italia è una specie di terra di mezzo, economia da primo mondo e politiche da terzo mondo, probabilmente frutto del contrasto plurisecolare tra genio e miseria (umana, intellettuale, ecc, non economica) che fa la grandezza e la disperazione del Paese al tempo stesso. La classe politica precedente era già inferiore alle altre, mio parere. Ma la maggior parte degli italiani credeva e crede ancora che quella passata fosse fatta di specialisti, "professionisti della politica", "espertoni", ecc. Spiacente, ma no, non erano abbastanza già quelli di prima. E come soluzione a questa malattia endemica (frutto di un sistema clientelare profondo e culturalmente radicato) non si è trovato di meglio che votare gli attuali esponenti, il nulla, di fatto curando un male con una dose più forte dello stesso.

    Ora, per rispondere all'invito del sig. Ortigara - i cui commenti sottoscrivo in toto - e portare avanti la discussione senza rientrare nello stesso loop, propongo di affrontare il tema in modo diverso. Per simulazione o per assurdo. Come vorreste l'Italia tra 10 anni in Europa (e nel mondo) e secondo voi in quale modo si arriva al vostro obiettivo desiderato?
    A mio parere, dirci queste cose è molto più utile sia per capirci l'un l'altro che per comprendere anche come il meccanismo si inceppa. A mio personale parere, si inceppa perché la domanda che ho appena posto rimane senza risposta presso tutti i partiti politici. Ma visto che in queste pagine le abbiamo "suonate" più volte... potremmo ricominciare a farlo anziché accapigliarci sui massimi sistemi.
    Perché europeista va bene, ma per raggiungere quale obiettivo?
    Euroscettico va bene, ma per realizzare quale progetto per il Paese?
    Questo mi sfugge e mi piacerebbe leggerlo.
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    CITAZIONE (Enrico 1967 @ 10/5/2020, 15:32) 
    Tempo fa, non ricordo dove ho letto che M345 aveva già dei clienti esteri (almeno 2), è vero?
    O forse più che virus ho troppa Corona 🍻 in corpo?

    Corretto, l'annuncio era stato dato al salone del Bourget. Un cliente già confermato ed un altro che stava valutando. Ma poi non ci sono state ulteriori notizie con i dettagli.
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    CITAZIONE (classic_ @ 10/5/2020, 12:48) 
    Sono sicuro che il “e si vede” abbia una solida base.

    Ma io vedo solo studi di diverso avviso.

    E non ricevo mai studi che contraddicano quanto esposto.

    www.cep.eu/Studien/20_Jahre_Euro_-..._and_Losers.pdf

    Non metto in dubbio gli studi. Ma i mali annosi della nostra economia, a cominciare dal debito pubblico elevato, non li ha creati l'Europa e sono antecedenti anche all'euro. Come Ciampi all'epoca spiegò, vista l'impossibilità di far rispettare alcunché, l'idea di agganciare l'Italia ad un soggetto che ci costringesse a fare i conti con gli altri e rispettare le regole veniva visto come il bene superiore da perseguire.

    Ora possiamo discutere se avesse torto o ragione, ma quello ha molto poco di matematico o economico, sono scelte di campo. Quello che si verifica oggi è che quelle scelte ci stanno strette perché vorremmo tornare a quando quella scelta si rese necessaria, dimenticandone le cause (vere o presunte).
    Lo studio proposto suggerisce che avremmo potuto far meglio, potenzialmente, godendo di maggiore libertà. Ma questo non significa che sarebbe stato meglio in qualunque caso. Con le persone sbagliate al posto sbagliato, soprattutto quando queste hanno idee malsane (complotti ovunque, Soros ovunque, ecc., sommato alla totale disconoscenza delle basi di economia), il "potenzialmente meglio" sarebbe stato un disastro in assenza di binari prestabiliti.
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    CITAZIONE (classic_ @ 10/5/2020, 12:06) 
    CITAZIONE (AndreaVe @ 10/5/2020, 12:01) 
    Eh grazie tante, ma a noi costa l’ 1,8% quindi c’è poco da fare

    Dipende.
    Io partirei con il chiedermi se è normale autocastrarsi rinunciando a certi strumenti.

    È normale che UK puó fare affidamento su linee di credito dirette in conto corrente da parte della BOE e noi siamo appesi al palo?

    Siamo soldati di un esercito a cui abbiamo consegnato tutte le armi pesanti, in cambio, forse, di una 9mm.
    Con alcuni commilitoni che fanno i furbi

    A mio parere quando avevamo le "armi pesanti" le utilizzavamo male, comunque. Se l'Italia fosse il regno dei sogni prima, si potrebbe dire che la colpa è della scelta di "farci disarmare". A mio parere è esattamente il contrario, imbrigliati nel contesto europeo siamo costretti a non farci troppo male da soli. Gli altri non ci risparmiano le sberle, certo, ma:
    1) Da soli ci faremmo più male, e si vede.
    2) Quando non vogliamo prendere sberle, si potrebbe cominciare ad imparare a darle invece di piagnucolare.

    I punti 1) e 2) però non si regolano soltanto con l'economia, ma dipendono da capacità e scelte squisitamente politiche. E abbiamo discusso più volte su queste pagine che con questa classe politica e spesso anche con questo elettorato (ahinoi!) è molto facile che tutto vada a rotoli.
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    CITAZIONE (Reccelite @ 4/5/2020, 09:19) 
    Non ho mai potuto vederlo in azione dimostrativa purtroppo il Lightining II, ma da quel che si vede nei video il "fazzoletto" in cui si gira è ancora più ristretto di quello dell'EF.

    Ho visto l'F-35A in dimostrazione aerea ed è impressionante. Per farne apprezzare la manovrabilità, tra le figure proposte c'è appunto un "giro a 360°" attorno a muso, naturalmente a bassa velocità. Secondo il pilota collaudatore con cui ho parlato, praticamente si potrebbe fare una "spazzata radar completa".
    Ci sono molti detrattori dell'F-35 come caccia. Fermo restando che il vantaggio dell'F-35 non è la prestanza aerodinamica ma la capacità di vedere e ingaggiare per primo e la maggiore situational awareness (che fa guadagnare ulteriori secondi preziosi rispetto ad un avversario con capacità inferiori), a vederlo in volo sembra comunque un bruttissimo cliente!

    Edited by MGB-FD - 6/5/2020, 10:35
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    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 15/2/2020, 11:18) 
    Siamo cercando di capire perché diavolo si possa montare su fregate così grandi un 57mm e due 40mm piuttosto che un 127mm e due 40mm...

    Mi vengono in mente due possibili spiegazioni, potenzialmente complementari:
    1) Le FFG sembrano concepite per missioni prettamente d'altura. La U.S. Navy sta cambiando orientamento rispetto agli anni passati ed esperienze come le LCS e per come la vedo io sta tornado a "specializzare" le navi. Diciamo che il programma FFG può essere visto come la vera sostituzione delle classe Perry. Certo, un 76mm almeno lo si poteva mettere tranquillamente, però credo che la scelta sia industriale/clientelare più che operativa. Se le navi anfibie del futuro potrebbero montare perfino un 127mm, alle unità sottili con specializzazione ASW/ASuW/AAW potrebbero venir assegnate artiglierie in funzione prettamente antiaerea. Tenete presente anche che se il rendering ufficiale pubblicato da Fincantieri fosse rappresentativo, le FFG monteranno ben 16 NSM, compensando l'assenza di cannone di grande calibro per l'antinave (scelta costosa, ma negli USA...).
    2) Il progetto FREMM è stato già appesantito di 300t per provvedere una maggiore protezione strutturale antisiluro. A questo si deve aggiungere che, a prua, saranno ospitati 32 VLS Mk-41, che mi pare di ricordare siano molto più pesanti dei Sylver. Se è vero che le navi olandesi e tedesche montano sia i Mk-41 che ogni ben di Dio artiglieresco (127mm, 76mm, 40mm), quelle navi erano già progettate di conseguenza. Le FREMM erano state progettate per 32 Sylver + 127mm su tre piani con carosello automatico, cospicuo magazzino, ecc. Potrebbe darsi che l'installazione dei Mk-41 abbia ridotto la possibilità di aggiungere un sistema pesante e completo. Si sarebbe dovuto scegliere tra un'installazione minimale del 127mm e un medio calibro ben alimentato e si è optato per la seconda. Fermo restando, come dicevo al punto 1, che il 76mm non avrebbe creato differenze di peso rispetto al 57mm tali da giustificarne un calibro così piccolo per l'arma principale.
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