Forum Difesa

Votes taken by MGB-FD

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    CITAZIONE (nelbluprofondo @ 8/12/2020, 23:18) 
    Nel disegno sono due, nel rendering 3 con relativi deflettori, uno chiuso.

    Esattamente. Il numero di EMALS non è stato ancora fissato a mia conoscenza. Si parla di 2 o 3. La decisione dipenderà dal design finale ma anche dalla capacità delle EMALS di mantenere le promesse sulla maggiore efficienza (oltre al noto risparmio di ingombro sotto il ponte).
    Ufficialmente, le EMALS dovrebbero garantire il 25% in più di sortite - a parità di lasso di tempo - delle catapulte a vapore.
    Come sottolineava il sig. Ebonsi, in realtà la portaerei sembra grande, ma i nuovi SCAF/FCAS saranno grossi e pesanti, difficile immaginarne più di una 30ina a bordo, cui si aggiungono 2-3 elicotteri SAR/collegamento, 2/3 AEW&C, ed un numero variabile di UAV/UCAV/Remote Carriers. Diciamo che due sono, ovviamente, il minimo, ma sono sufficienti a garantire un buon numero di sortite ad un gruppo di 40-45 velivoli. Ma più di 3 non ci entrerebbero. I rendering vari disponibili prendono in considerazione queste due ipotesi, ancora su carta.

    Per comparazione, il De Gaulle porta un carico teorico di 40 velivoli. In pratica, nel 2019 è stata sperimentata la configurazione più pesante mai adottata: si è arrivato ad imbarcare 30 Rafale, 2 E-2C Hawkeye, 1 NH-90 ed 1 Dauphin. Una configurazione quasi "da parata".
    Il gruppo imbarcato tipico, invece, è diverso. La Marine Nationale dispone di 3 gruppi caccia, ciascuno con 14 aerei assegnati (42 Rafale-M in totale), di cui 10 devono essere disponibili all'imbarco. Di solito vengono imbarcate 2 squadriglie da 10 caccia, supportate da 3 E-2C, 2-3 NH-90, e 1-2 Dauphin (e la terza squadriglia da 10 basata a terra/di riserva/in addestramento).
    La nuova portaerei dislocherà 75.000t contro 42.000t, ma dovrà imbarcare caccia da 35t contro le 25t a pieno carico del Rafale-M. Verosimilmente un gruppo operativo tipico non cambierà di molto, perlomeno nella consistenza numerica della componente pilotata tradizionale. Al massimo, la nave ospiterà UAV e remote carrier aggiuntivi, che essendo di dimensioni più contenute potranno essere imbarcati in numeri significativi in poco spazio e dunque permetteranno moltiplicare l'efficacia della task-force.

    Edited by MGB-FD - 9/12/2020, 18:34
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    Finalmente arrivano i lanci vincolati, da una sola porta laterale. La capacità di lanciare da entrambe le porte è attesa per l'anno prossimo (con calma :asd: )

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    CITAZIONE (Hortiz @ 18/5/2020, 20:40) 
    Mi sembra che Israele ufficialmente neppure ammetta di avere armi nucleari , nè tanto meno comunichi il numero delle stesse
    lasciare i potenziali nemici nel dubbio sulla reale entità' del proprio arsenale nucleare potrebbe essere una scelta deliberata
    Il dubbio come strumento di deterrenza ?
    Comunque il reale numero di testate nucleari cinesi è un segreto di Stato in Cina , la cifra di 260 armi è solo una stima di un associazione americana

    Il caso di Israele è, come spesso accade, una parziale eccezione. Credo si tratti di questioni giuridiche, ovvero evitare che qualcuno faccia notare che il trattato di non proliferazione per Israele non è valso e che gli USA non hanno fatto una guerra per impedire la proliferazione. Senza contare cosa verrebbe fuori se ne sapessimo di più, chi ha trasferito quali tecnologie (o come sono state reperite), ecc.
    Però sappiamo che Israele ha un deterrente. Tutti. Quindi ufficialmente non ce l'ha, ma ha fatto sapere in qualche modo che c'è, appunto perché altrimenti non avrebbe senso averlo.
    Dal momento che i potenziali avversari non sono dotati di deterrente, può permettersi di far sapere che ne possiede uno ma senza andare troppo nel dettaglio, perché non farebbe differenza. Se per ipotesi l'Iran e/o l'Arabia Saudita si dotassero di armi strategiche a testata nucleare, il registro cambierebbe.
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    CITAZIONE (Emanuele_FD @ 13/5/2020, 11:55) 
    I loro sistemi amministrativi prevedono anche servizi adeguati al prelievo fiscale. Ci sono paesi con tasse anche superiori alle nostre dove però i servizi sono di ben altro livello.

    Servizi cui spesso si accede solo se si è pagato le tasse, altrimenti non si ha diritto. E' un discorso che abbiamo fatto tempo fa su queste pagine, ma la "ricetta del tornello", in cui chi paga ha diritto e chi non paga No non piacque nemmeno a molti signori del forum.
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    Di tutti i Paesi che ha citato il sig. classic mi sembra che siamo quello più in braghe. Abbiamo fatto peggio sia della comunità al punto 2 che di quella al punto 3.

    Quanto al punto 1, non sono in grado di "mettere i voti" ai politici di quegli anni, nel 1972 non ero nato, nel 1992 ero un bimbo. Quello che conosco lo so per via di letture, per cui è un'esperienza piuttosto indiretta. Quello di cui ho memoria è lo schifo pubblico per la classe dirigente che ci aveva governato fino agli anni '90, anni in cui Ciampi e Amato cercavano di mettere insieme i cocci di un Paese che andava male. Dopo ho avuto modo di viaggiare a lungo all'estero, ma non come turista. Ho vissuto per periodi prolungati in Stati Uniti, Israele, Norvegia, Repubblica Ceca, e ora Francia. I miei "voti" sono veramente severi, perché vista dell'estero la caratura della classe politica italiana è inferiore a quella di tutti i Paesi dello stesso "rango" (non saprei come definire il gruppo, vogliamo dire economie avanzate?).
    L'Italia è una specie di terra di mezzo, economia da primo mondo e politiche da terzo mondo, probabilmente frutto del contrasto plurisecolare tra genio e miseria (umana, intellettuale, ecc, non economica) che fa la grandezza e la disperazione del Paese al tempo stesso. La classe politica precedente era già inferiore alle altre, mio parere. Ma la maggior parte degli italiani credeva e crede ancora che quella passata fosse fatta di specialisti, "professionisti della politica", "espertoni", ecc. Spiacente, ma no, non erano abbastanza già quelli di prima. E come soluzione a questa malattia endemica (frutto di un sistema clientelare profondo e culturalmente radicato) non si è trovato di meglio che votare gli attuali esponenti, il nulla, di fatto curando un male con una dose più forte dello stesso.

    Ora, per rispondere all'invito del sig. Ortigara - i cui commenti sottoscrivo in toto - e portare avanti la discussione senza rientrare nello stesso loop, propongo di affrontare il tema in modo diverso. Per simulazione o per assurdo. Come vorreste l'Italia tra 10 anni in Europa (e nel mondo) e secondo voi in quale modo si arriva al vostro obiettivo desiderato?
    A mio parere, dirci queste cose è molto più utile sia per capirci l'un l'altro che per comprendere anche come il meccanismo si inceppa. A mio personale parere, si inceppa perché la domanda che ho appena posto rimane senza risposta presso tutti i partiti politici. Ma visto che in queste pagine le abbiamo "suonate" più volte... potremmo ricominciare a farlo anziché accapigliarci sui massimi sistemi.
    Perché europeista va bene, ma per raggiungere quale obiettivo?
    Euroscettico va bene, ma per realizzare quale progetto per il Paese?
    Questo mi sfugge e mi piacerebbe leggerlo.
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    CITAZIONE (classic_ @ 10/5/2020, 12:48) 
    Sono sicuro che il “e si vede” abbia una solida base.

    Ma io vedo solo studi di diverso avviso.

    E non ricevo mai studi che contraddicano quanto esposto.

    www.cep.eu/Studien/20_Jahre_Euro_-..._and_Losers.pdf

    Non metto in dubbio gli studi. Ma i mali annosi della nostra economia, a cominciare dal debito pubblico elevato, non li ha creati l'Europa e sono antecedenti anche all'euro. Come Ciampi all'epoca spiegò, vista l'impossibilità di far rispettare alcunché, l'idea di agganciare l'Italia ad un soggetto che ci costringesse a fare i conti con gli altri e rispettare le regole veniva visto come il bene superiore da perseguire.

    Ora possiamo discutere se avesse torto o ragione, ma quello ha molto poco di matematico o economico, sono scelte di campo. Quello che si verifica oggi è che quelle scelte ci stanno strette perché vorremmo tornare a quando quella scelta si rese necessaria, dimenticandone le cause (vere o presunte).
    Lo studio proposto suggerisce che avremmo potuto far meglio, potenzialmente, godendo di maggiore libertà. Ma questo non significa che sarebbe stato meglio in qualunque caso. Con le persone sbagliate al posto sbagliato, soprattutto quando queste hanno idee malsane (complotti ovunque, Soros ovunque, ecc., sommato alla totale disconoscenza delle basi di economia), il "potenzialmente meglio" sarebbe stato un disastro in assenza di binari prestabiliti.
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    CITAZIONE (classic_ @ 10/5/2020, 12:06) 
    CITAZIONE (AndreaVe @ 10/5/2020, 12:01) 
    Eh grazie tante, ma a noi costa l’ 1,8% quindi c’è poco da fare

    Dipende.
    Io partirei con il chiedermi se è normale autocastrarsi rinunciando a certi strumenti.

    È normale che UK puó fare affidamento su linee di credito dirette in conto corrente da parte della BOE e noi siamo appesi al palo?

    Siamo soldati di un esercito a cui abbiamo consegnato tutte le armi pesanti, in cambio, forse, di una 9mm.
    Con alcuni commilitoni che fanno i furbi

    A mio parere quando avevamo le "armi pesanti" le utilizzavamo male, comunque. Se l'Italia fosse il regno dei sogni prima, si potrebbe dire che la colpa è della scelta di "farci disarmare". A mio parere è esattamente il contrario, imbrigliati nel contesto europeo siamo costretti a non farci troppo male da soli. Gli altri non ci risparmiano le sberle, certo, ma:
    1) Da soli ci faremmo più male, e si vede.
    2) Quando non vogliamo prendere sberle, si potrebbe cominciare ad imparare a darle invece di piagnucolare.

    I punti 1) e 2) però non si regolano soltanto con l'economia, ma dipendono da capacità e scelte squisitamente politiche. E abbiamo discusso più volte su queste pagine che con questa classe politica e spesso anche con questo elettorato (ahinoi!) è molto facile che tutto vada a rotoli.
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    CITAZIONE (Reccelite @ 4/5/2020, 09:19) 
    Non ho mai potuto vederlo in azione dimostrativa purtroppo il Lightining II, ma da quel che si vede nei video il "fazzoletto" in cui si gira è ancora più ristretto di quello dell'EF.

    Ho visto l'F-35A in dimostrazione aerea ed è impressionante. Per farne apprezzare la manovrabilità, tra le figure proposte c'è appunto un "giro a 360°" attorno a muso, naturalmente a bassa velocità. Secondo il pilota collaudatore con cui ho parlato, praticamente si potrebbe fare una "spazzata radar completa".
    Ci sono molti detrattori dell'F-35 come caccia. Fermo restando che il vantaggio dell'F-35 non è la prestanza aerodinamica ma la capacità di vedere e ingaggiare per primo e la maggiore situational awareness (che fa guadagnare ulteriori secondi preziosi rispetto ad un avversario con capacità inferiori), a vederlo in volo sembra comunque un bruttissimo cliente!

    Edited by MGB-FD - 6/5/2020, 10:35
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    CITAZIONE (Hortiz @ 22/4/2020, 16:57) 
    CITAZIONE (Ebonsi @ 21/4/2020, 21:10) 
    Il discorso potrebbe invece essere diverso per l' F-35, che in vista delle sue caratteristiche "stealth" da "primo giorno" sarebbe in effetti compatibile con scenari diversi, che potrebbero vedere i paesi NATO trascinati dagli USA in operazioni nucleari offensive anziché difensive. Punto questo che sospetto sia una delle ragioni principali per la Germania non ne vuole assolutamente sapere.

    Penso che sia la spiegazione piu' razionale per comprendere una decisione che militarmente sembra non avere senso

    C'è anche da dire che la Germania non accetterebbe mai un aereo nel quale all'industria nazionale verrebbero fatte produrre briciolette. La Germania ha scelto di tirare avanti col Typhoon fino all'ingresso in servizio dell'FCAS.
    L'F-18 o altro aereo B-61-compatibile è una scelta forzata per poter continuare a prendere parte al Nuclear Sharing NATO, ovvero essere presente dove non si vuole che gli altri prendano decisioni in contumacia.
    Molti, compreso il direttore di RID, continuano a sostenere che si sarebbe potuto acquistare "un piccolo numero" di F-35. A mio parere proprio No. L'unica a guadagnarci da "un piccolo numero di F-35" sarebbe Leonardo come principale produttore presso la FACO, non certo la Germania, che naturalmente dovrebbe comprare off-the-shelf. Ma il grande vincitore sarebbe Washington. L'F-35 è un velivolo totalizzante, non è l'F-16. La cosa più costosa non è la cellula, ma tutto quello che serve a terra per far operare gli aerei. Il costo "fly-away" dell'aereo è una quisquilia in confronto ai costi fissi e ai costi operativi. Costi giustificati solo da numeri congrui. E' vero che Paesi come il Belgio ne avranno solo poche decine, ma è altresì vero che avranno una sola linea da sostenere. Un "piccolo numero" di un aereo come l'F-35 significa costi fissi enormi per pochi aerei operativi. Diverso se la Germania avesse optato, come aveva auspicato il CSM della Luftwaffe prima della sua destituzione, per sostituire interamente il Tornado con l'F-35.
    Ma Berlino ha messo in chiaro che questo non accadrà mai: l'industria aerospaziale tedesca verrà sempre prima, a prescindere. E per quanto può essere difficile lavorare con i francesi, i tedeschi preferiscono il principio del "giusto ritorno" (ricevo proporzionalmente a quanto spendo) a quello del "best value" adottato dal programma F-35.
    Per esempio, l'Italia ha avuto la FACO, ma mentre Lockheed Martin aveva detto che "potenzialmente" 60 aziende italiane (delle circa 100 che compongono il settore) sarebbero state coinvolte, quel "potenzialmente" è stato capito da Roma come un "tranquilli, ci accorderemo", ma Washington intendeva ben altro. Su carta, il principio del "best value" è veramente ottimo, solo chi garantisce la qualità desiderata viene selezionato a prescindere dagli investimenti che il Paese partner ha erogato. In pratica, il giochino funziona così: l'investitore viene allettato dai guadagni "potenziali", ma poi succede che... delle 60 imprese previste solo 15 (a mia conoscenza) partecipano effettivamente. Quindi gli italiani pensavano che delle 80 aziende oggi coinvolte nell'Eurofighter 60 sarebbero transitate all'F-35, garantendo quindi la continuità. Invece questo non è avvenuto.
    I tedeschi, così come i francesi, invece non vogliono storie. Quando mettono i soldi vogliono una fetta, punto. Ciascun metodo ha i suoi vantaggi e svantaggi, ma la scelta di campo tedesca è stata chiara in tal senso. Se la Germania manda dei soldi negli Stati Uniti anziché spenderli in casa per la propria industria, vuole quantomeno un ritorno chiaro e definito a tavolino (alla faccia del "liberismo" predicato dai documenti programmatici, buono solo quando è Berlino ad essere in posizione di forza).
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    CITAZIONE (classic_ @ 10/4/2020, 15:54) 
    CITAZIONE (Ebonsi @ 10/4/2020, 15:46) 
    Tizio, che è già pesantemente in debito perché spende regolarmente più di quanto guadagna, si trova a dover affrontare una grave situazione che richiede l'urgente disponibilità di forti somme. Le banche si fidano poco di Tizio, e gli richiederebbero interessi da capestro. Lui perciò pensa bene di rivolgersi ai parenti.

    Quando i parenti gli rispondono, "Va bene, vediamo cosa si può fare. Di quanto hai bisogno? E come pensi di usare i soldi?", Tizio si inalbera: "Ma come vi permettete, di farmi domande del genere?!? Libertà! Sovranità! Ora e sempre Resistenza! Voi dovete solo aprirmi una linea di credito illimitata, dalle quale io preleverò quello che mi pare e piace, per spenderlo come mi pare e piace. Circa le modalità di restituzione, vi farò sapere a mio comodo. Ah, un'altra cosa: bisogna anche che voi siate garanti in solido dei miei debiti pregressi".

    E se i parenti gli osservano che quello che chiede è proprio impossibile, ma che sono comunque disposti a concedergli un prestito al massimo delle loro possibilità, a condizioni enormemente più favorevoli di quelle che sarebbero praticate dalle banche, Tizio fa la vittima offesa: "E questa sarebbe un famiglia?!? Non c'è solidarietà!! Mi hanno lasciato solo!!"

    Ricorda qualcosa?

    Quando i parenti sono quelli che ti fanno firmare un contratto con clausole vessatorie... non mi meraviglio.
    Meglio starne alla larga.

    È per questo che il più grande errore che sia mai stato fatto è stato entrare in un progetto zoppo. Creare una moneta comune senza una politica fiscale comune... mi domando chi ha deciso per noi che livello di istruzione avesse.

    Ma la domanda è sempre quella:fino a quando un trattato vessatorio va rispettato?
    E sufficiente un errore di gioventu per scontare il peccato vita natural durante?

    Si può uscire da un Trattato quando si vuole. Non si può rimanere in un Trattato e non rispettarlo (pacta sunt servanda). O meglio, lo si può fare, ma una volta eroso questo principio, tutti sono autorizzati a non rispettare nulla... e questo di solito viene reputato non conveniente a nessuno.
    In alternativa si può rinegoziare, modificare, emendare.
    Per farlo si devono avere contropartite negoziali. Quando queste non ci sono, bisogna crearle.
    Come si creano? Studiando gli altri Paesi e vedendo cosa può essere loro utile, quindi "grattar loro dove prude".
    Perché l'Italia abbia delle contropartite interessanti da proporre nonostante le sue orribili condizioni economiche, ci vogliono alcuni ingredienti tra i quali predominano preparazione, abilità e attributi. E non solo in un singolo politico, ma in tutta la "filiera della decisione" (consiglieri, analisti, sherpa, diplomatici, ecc.). Dire che un "sistema Paese" non funziona significa che queste capacità non ci sono o, più probabilmente, che ci sono le persone sbagliate al posto sbagliato.
    Piangersi addosso è più facile. Dire che bastano gli attributi senza aggiungere sostanza pure. Puoi anche "averlo duro", come dicevano alcuni un tempo, ma se sei un pessimo corteggiatore non concludi ugualmente...

    Edited by MGB-FD - 10/4/2020, 16:17
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    CITAZIONE (Emanuele_FD @ 9/4/2020, 17:06) 
    Quali sono i più critici? Quelli che quando vincono le elezioni poi non possono scegliersi i ministri se sono troppo critici?

    Anche! E il fatto di non poter scegliere qualsivoglia ministro è un'ulteriore conferma.
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    CITAZIONE (DeWitte @ 9/4/2020, 16:39) 
    A parte che ci verrebbero comunque dati soldi in prestito (niente soldi cash), nessuno l'ha mai chiesto?

    Soldi che arrivano a tassi di interesse ridicoli rispetto a quelli che ci sarebbero praticati "naturalmente".
    Il messaggio "la Germania non fa niente perché i soldi ce li presta" non è del tutto corretto. Se "non facesse niente", perché l'Italia ci tiene così tanto ad ottenerli questi prestiti e non si approvvigiona nel libero mercato?
    Forse perché, senza quel tipo di prestiti, le aste potrebbero andare deserte dopo poco oppure perché per convincere qualcuno a comprare i titoli bisognerebbe proporre interessi molto alti, entrando in una spirale di indebitamento molto più pesante. Forse, eh...

    Se "quello non fa niente" o "quell'altro non fa niente", perché siamo sempre a bussare alla porta? Facciamo da noi. Tanto nessuno fa niente. Ho visto che su queste pagine alcuni lo pensano, sono convinto che siano in buona fede.
    Ma poi succede che anche i partiti politici italiani più critici sul punto, una volta entrati nella stanza dei bottoni (ammesso che qualcuno funzioni ancora) addolciscono improvvisamente le loro posizioni. Questo perché poi, "dall'altro lato", ci si accorge che se si fa i cattivoni con le casse vuote ed indebitati, la platea disposta ad acquistare i bond italiani diminuisce rapidamente, e questo a partire dagli italiani stessi, primi possessori di titoli. E allora cominciano i messaggi rassicuranti, concilianti, ecc.
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    CITAZIONE (Musamava @ 9/4/2020, 16:24) 
    Inoltre, cosa significa "spese mediche" in questo periodo? Sostenere, per esempio, un'azienda che sta riconvertendo la produzione per poter approntare materiale sanitario per l'emergenza, non rientra anch'esso nelle spese mediche? Pagare stipendi maggiorati a chi rischia la vita negli ospedali, nelle ambulanze, ecc., non è spesa medica? Dare denaro a cittadini che, essendo a casa senza poter lavorare, oltre al cibo dovranno probabilmente acquistare anche delle medicine, non è in senso lato spesa medica?

    Non ho inquadrato bene i termini di questo problema. Ammettiamo che la risposta alle domande sia la seguente (a caso, per fare un esempio):

    1) Sostenere, per esempio, un'azienda che sta riconvertendo la produzione per poter approntare materiale sanitario per l'emergenza, non rientra anch'esso nelle spese mediche? NO

    2)Pagare stipendi maggiorati a chi rischia la vita negli ospedali, nelle ambulanze, ecc., non è spesa medica? SI

    3) Dare denaro a cittadini che, essendo a casa senza poter lavorare, oltre al cibo dovranno probabilmente acquistare anche delle medicine, non è in senso lato spesa medica? NO

    Se il MES consentisse solo la voce 2), si impiega tutto il denaro disponibile dal MES solo per quello. E le risorse liberate dal MES si dirottano ai punto 1) e 3). L'importante è che le risorse mobilitate arrivino, in modo da avere margine di manovra. E poi, appunto, si manovra.
    A meno che il senso non era: bisognerebbe farsi pagare tutto, dalla A alla Z, senza condizioni. E allora di fessi così in giro ce ne sono pochi...
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    CITAZIONE (DeWitte @ 9/4/2020, 16:12) 
    A me la proposta francese sembra il solito cogliere l'opportunità per far passare qualcosa che va a beneficio in primis di se stessa.

    Credo proprio di Sì, d'altronde l'Italia invoca dispositivi analoghi per motivi del tutto simili. Quindi, se l'Italia ha qualcosa da proporre in alternativa oppure se vuole la sua fetta di torta, che negozi bene e che non si faccia turlupinare.
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    CITAZIONE (DeWitte @ 9/4/2020, 10:36) 
    Qualcuno ha capito cosa siano i "recovery bond" proposti e supportati dalla Francia?
    www.ansa.it/sito/notizie/mondo/202...7c08cda40b.html
    Dov'è la fregatura? Cosa vuole ottenere Macron? Soldi per AirFrance e per la chiusura delle centrali atomiche francesi, grazie a bond emessi dietro presentazione di garanzie degli Stati (quindi ulteriore ns indebitamento per un Fondo su cui non avremo il controllo)?
    www.ilsole24ore.com/art/eurogruppo...ermania-ADIP1yI

    In estrema sintesi, la stessa identica cosa dell'Italia. Soldi cui non avrebbe diritto, possibilmente da spendere per sistemare un po' di magagne non necessariamente legate al coronavirus.

    Magari la Francia vuole utilizzare una strategia diversa dall'Italia, ma tutti i Salmi finiscono in Gloria.
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