Non lasciare debiti ai propri figli mi sembra buonsenso, non radicalismo. Cento volte meglio del nostro "debito a sbaffo tanto qualcuno pagherà".
Mai nessuno che si ricordi da dove partono i tedeschi ... sono gli unici a cui per ben due volte si è permesso di azzerato il debito. Non mi sembra che loro abbiano avuto lo stesso riguardo con nessuno altro Stato, si sono sempre semplicemente limitati a guardare gli altri dall'alto con disgusto. Dobbiamo poi ricordarci che hanno messo in costruzione il pareggio di bilancio ma sono almeno un paio d'anni che non rispettano la propria legge, hanno fatto giochetti contabili per migliorare i propri conti, ma mai che qualcuno si sia permesso di fare notare in sede istituzionale che i puri Nordici tanto puri e virtuosi poi non sono.
Non lasciare debiti ai propri figli mi sembra buonsenso, non radicalismo. Cento volte meglio del nostro "debito a sbaffo tanto qualcuno pagherà".
Io non sono certo per le spese senza controllo, ma abbiamo già visto che un rientro dal debito a tappe forzate porta ad una caduta dell' economia e di conseguenza ad un aumento del debito.
Cominciano a girare indiscrezioni sui risultati reali dell'ECOFIN e delle possibili basi d'intesa. Tempi di flessibilità più lunghi, una piccola soglia d'investimenti fuori conteggio, il tasso medio degli interessi sul debito come parametro per ponderare il deficit ammesso (qualcuno si é accorto che non si possono subordinare del tutto politica fiscale e sviluppo alla politica dei tassi BCE), nessuna procedura sanzionatoria in automatico. Sarà che la Francia ha un deficit non troppo dissimile dal nostro, ancora meno in prospettiva, e questo aiuta; ma ne fosse vera la metà, sarebbe la più grande affermazione italiana in Europa da quando mandammo Draghi in BCE. Incrocio le dita e aspetto gli sviluppi, mi sono illuso anche troppe volte.
Qualsiasi decisione ne verrà fuori, sarà un miracolo d'equilibrio e lungimiranza per i 27 governi, un orribile pastrocchio per le 27 opposizioni. Qui e lì, in giro dell'Europa, qualche governo giocherà a fare l'opposizione. Ma qui discutiamo d'economia, non di politica.
Cominciano a girare indiscrezioni sui risultati reali dell'ECOFIN e delle possibili basi d'intesa. Tempi di flessibilità più lunghi, una piccola soglia d'investimenti fuori conteggio, il tasso medio degli interessi sul debito come parametro per ponderare il deficit ammesso (qualcuno si é accorto che non si possono subordinare del tutto politica fiscale e sviluppo alla politica dei tassi BCE), nessuna procedura sanzionatoria in automatico. Sarà che la Francia ha un deficit non troppo dissimile dal nostro, ancora meno in prospettiva, e questo aiuta; ma ne fosse vera la metà, sarebbe la più grande affermazione italiana in Europa da quando mandammo Draghi in BCE. Incrocio le dita e aspetto gli sviluppi, mi sono illuso anche troppe volte.
La nostra vittoria è stata quando Draghi ha sancito che non si potesse più attaccare un debito sovrano di uno Stato perché la Bce sarebbe intervenuta a fare il suo dovere di Banca Centrale. Non dimentichiamo che oggi siamo quelli che ne beneficiano meno visto che dobbiamo emettere nuovi titoli ad interessi superiori alla Grecia ed al Portogallo. Su questo dovremmo interrogarci. La situazione degli Stati europei oggi è diversa; le novità le capiremo a suo tempo con calma ed in ogni caso le vecchie regole oggi in Europa non le reggerebbe più nessuno. Si dice che il prossimo anno appoggeremo la rielezione della von Der Lyen.
Nei giorni passati si è anche parlato, anzi vociferato, di un ipotetica successione di Draghi alla von Der Lyen, sponsorizzato da Macron. Probabilmente sono solo indiscrezioni, ma recentemente Draghi aveva pubblicato un articolo ( mi pare sul WSJ) in cui parlava dell'assoluta necessità che l'Europa facesse un passo in avanti nell'integrazione e nel superamento del sistema dei singoli veti che la paralizza. Draghi, stimato all'estero ancor più che da noi, capace di realizzare il miracolo di far comprare all'occorrenza titoli degli Stati del Sud alla Bce, veniva considerato l'unico in grado di realizzare questo nuovo prodigio.
Più grave che parecchi ci credano pure da noi, e forse a volte pure gratis.
Il 50% dell'export è generato dagli idrocarburi, se la domanda del petrolio non sale troppo nel 2024 la cose si fanno serie anche sul breve periodo, nel lungo periodo concordo con chi ha ipotizzato un declino pesante dell'economia già nei prossimi 3 anni anche con congelamento del conflitto, purtroppo l'aumento dei consumi di india e cina potrebbe tenerli a galla. Se gli USA vogliono e riescono, visto che non è per niente scontato che trovino l'accordo già per questa tranche di aiuti, potrebbero mettere la nazione alla sbarra prima del 2026.
Da notare che l'aumento della produzione di Brasile,USA e Guyana( quella che Maduro vuole invadere) hanno calmierato parecchio il 2023 con i paesi OPEC+ che invece hanno praticato bei tagli (Arabia+Russia in primis). Riguardo Maduro e la faccenda Guyana, se accontenta Putin si mette contro la Cina, sarei curioso di sapere come procedono i lavori in Algeria ed Egitto o se ancora ci saranno un paio di anni di attesa prima di vedere i frutti dei nuovi pozzi.
Stando a quanto si legge nell'Opec regna l'anarchia: pochi rispettano i tagli stabiliti. Il resto dei produttori petroliferi poi stanno tutti incrementando la produzione. Il risultato è che le quotazioni scendono.
Più probabile che ci sia una polarizzazione/estremizzazione delle posizione. Che, personalmente, credo che non faccia bene nè a una parte nè all'altra.
L'economia Russa non brilla certo, chiaramente. E vorrei ben vedere. Ma al momento non ci sono assolutamente gli estremi per dire che le massicce sanzioni occidentali hanno messo l'economia KO. Anzi, nonstante sanzioni e boicottaggi ad ovest, oggi (domani chissà), la russia è tornata semplicemente ai livelli pre-covid (e pre bolla GAS).
Chiaro, se prendiamo i picchi dei prezzi del GAS del 2022 il crollo del fatturato delle imprese russe (dovuto ai prodotti energetici) è fortissimo. Ma sono i dati del 2022 ad essere anomali, non quelli correnti.
Spero che questo non faccia di me un propagandista russofilo.
“La storia dimostra che tutte le dittature, tutte le forme autoritarie di governo sono transitorie. Soltanto i sistemi democratici non sono transitori.” V. Putin
Se non vado errando l'industria tedesca è la principale cliente del nostro settore metalmeccanico, che è a sua volta uno dei più importanti, ergo un rallentamento dell'economia tedesca è una cattiva notizia anche per noi.
Riduttivo e semplicistico ricondurre il tutto all'effetto delle sanzioni, e più in generale della guerra in corso, anche se chiaramente è una delle concause.
Riprendo da guerra russo/ucraina . Giustissimo e’ una delle concause , non certo l’unica come una certa narrativa vorrebbe farci credere .
L’economia tedesca si è fermata a metà 2019 e si prospetta debole anche nel resto dell’anno. La frenata del commercio mondiale la danneggia particolarmente.