Proposte di ristrutturazione delle FF.AA. italiane

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    sottoscrivo... la chiave della soluzione deve passare attraverso il reinserimento facilitato e avvantaggiato nel mondo dei lavoro anche e soprattutto privato dei militari attorno ai 30 (truppa) o 40-50 (quadri) anni di età..... se no non se ne esce

    (aggiungerei a quanto detto, facilitazioni per l'avviamento di attività autonome o imprenditoriali...)
     
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  2. Heliopolis88
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    CITAZIONE (Vet_FD @ 22/9/2016, 11:45) 
    Parlando invece di Snellimento delle FFAA, personalmente inizierei con le FS.

    Si potrebbe creare una Divisione sotto il comando del CSMD, composta da una Brigata FS (IX Rgt "Col Moschin", COMSUBIN, 17º Stormo e GIS), una Brigata FOS ( "Monte Cervino", 185º Reggimento, 28º Reggimento "Pavia"e "Tuscania" ) e una Brigata contenente i vari assetti aerei (3º R.E.O.S., 9º Stormo ed io ci inserirei anche il 15° Stormo e un aliquota fissa di C-27J).

    Mi scusi, ma tanto il GIS quanto il Tuscania non sono impiegati prioritariamente per le necessità interne, a far mente di questo documento (licenziato anche sul sito dell'Arma)? :/
     
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    Magrette, queste brigate.
    No, le Forze Speciali restano tali se non si pretende di farne massa.
    Nella prima guerra mondiale i nostri reparti arditi ebbero un buon rendimento, con punte di eroismo (San Gabriele, ritirata di Caporetto, giugno 1918 sul Grappa...). Le divisioni Arditi molto meno.
     
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  4. dott.Piergiorgio
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    infatti si distingue tra reparti d' elite e FS, ed è per questo che considero che il raggruppare le migliori forze d' elite in una divisione (quinaria !!) di "forze speciali" suggerito in precedenza in questo dibattito, avrebbe solo senso politico, ed un senso politico "imperiale" nel senso di togliere al parlamento l' Imperium sulla parte migliore dell' Esercito attraverso l' Imperium già dato al Governo sulle forze speciali (notare che ho applicato i termini nel loro vero senso)

    Saluti,
    dott. Piergiorgio.
     
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    credo che vadano qui, i moderatori sposteranno eventualmente

     
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    I'm at place called Vertigo

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    Onestamente mi chiedo a cosa serva questa proliferazione di gradi di truppa e sottufficiali.
    A quanti livelli gerarchici del Ruolo Marescialli siamo? 6?
    Secondariamente, a livello estetico, sono un po' perplesso dal distintivo concepito per il grado di Primo Luogotenente Qualifica Speciale e Luogotenente Carica Speciale.
     
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    Posto qui, forse è la discussione più adeguata tra quante ne abbiamo nel forum. O forse la meno inadeguata e ne servirebbe una di teoria militare pura.
    Alcune mattine di domenica, oggi è una di loro, resisto alla tentazione di andare a chiudermi in studio a tentare di smaltire lavoro arretrato. Così comincio più o meno pigramente a leggiucchiare qui e lì, e, lentamente, emergono connessioni tra elementi singolarmente presi autonomi. Ma che poi tali non sono.
    Siamo abituati a lamentarci della carenza di cultura militare in Italia, di una consapevolezza del ruolo della funzione Difesa a dire poco latitante; ma non manca solo la consapevolezza diffusa, quella posta in soffitta dalla sconfitta nell'ultima guerra mondiale, dal progressivo pluridecennale lavaggio del cervello del cittadino medio, da una politica priva di prospettiva. No, manca anche, sul punto la colpa é degli addetti ai lavori e presunti o millantati tali, una vera analisi militare, un riflettere a fondo sull'impiego dello strumento bellico. E quì la colpa é anche nostra, intendo di noi in questo forum.
    Viviamo tempi di cambiamenti frenetici, ma non ci fermiamo a riflettere su quali siano le linee di fondo della loro applicazione, delle potenzialità nuove che si aprono.
    Mai come oggi avremmo bisogno di chi si fermasse ad analizzare l'applicazione del nuovo e come cambino gli scenari operativi. Mancano, da noi in Italia, gli Upton, i Guderian. D'accordo, per ciascuno di loro la storia ha conosciuto cento utopisti se non cento soggetti farneticanti. Ma senza i cento é difficile che vanga fuori quello che all'arte militare fa compiere un passo in avanti.
    Faccio un esempio: in questo forum c'é gente in grado di condurre analisi approfondite sulla diversa pressione specifica al suolo dei vari VCI in servizio in giro per il mondo. E di trarne le conclusioni tecnico operative; il modello A, nell'ambiente operativo X, conserva un'adeguata mobilità tattica, il modello B no.
    Benissimo.
    Ma a questo VCI, più o meno mobile, cosa gli facciamo fare? D'accordo, distruggere se necessario le forze nemiche, comunque inabilitarle perché non possano impedire il raggiungimento dei nostri obiettivi. Lasciamo perdere, almeno in prima battuta, il livello strategico, decapitare la rete nemica di comando e controllo o bloccare i suoi rifornimenti fa sì che i suoi VCI, in ipotesi anche molto mobili, durino poco e rendano meno; ma a questo livello il nostro VCI può collaborare sino ad un certo punto. A livello tattico il nostro VCI deve distruggere mezzi e posizioni del nemico, portare in posizione tatticamente vantaggiosa le truppe a bordo e sopravvivere nel farlo.
    Anche perché il campo di battaglia é un mondo darwiniano al massimo grado, chi arriva secondo non vince la medaglia d'argento, muore; su scala più generale, perde la guerra.
    Ora, benissimo le caratteristiche tecniche, la maggiore mobilità, una protezione antimina perfezionata, un munizionamento più letale; ci mancherebbe altro. Però prima ancora identificare il nemico, possibilmente prima che lo faccia lui; ed eliminarlo, prima che lo faccia lui.
    Non sempre il nemico sarà un MBT che si staglia sul crinale di una collina, stile Leopard turchi in Siria settentrionale; quella o é una sfortunata contingenza tattica, che di lì ti obbliga a transitare prima di avere messo in sicurezza l'area, o é negligenza dei comandi tattici.
    Più spesso devi essere bravo tu, sfruttare il terreno e via di seguito.
    E, sempre più, condividere informazioni con altri mezzi, del tuo reparto, di altri reparti, anche di altre forze armate; un flusso di dati potenzialmente enorme da gestire e filtrare, ma che ti dà una situation awareness unica. E, se superiore a quella del nemico ed accompagnata da un minimo di addestramento basico, individuale e di reparto, ti fa sparare per primo.
    Ecco il primo punto, sul quale si discute molto: la condivisione dei dati e con il crescere della loro mole, un interfaccia uomo macchina che non faccia annegare l'utente finale in un mare di tracce e numeri.
    Manca il passaggio successivo, la possibilità che il flusso informativo non scenda dall'alto ma salga dal basso.
    Per esempio: il nostro VCI é in grado di portare, progressivamente porterà sempre più spesso, un paio di micro uav; in un epoca nella quale una telecamera ad altissima definizione ed un designatore laser non troppo top di gamma ormai li mettiamo nelle dimensioni di una tazzina del caffé; in cui cominciano a proliferare missili e missiletti idonei all'utilizzo dai micro uav; in cui vedere dipende progressivamente di meno dalla mark 2 eyeball e dai sistemi puramente ottici, con i quali vedere significa, in linea teorica, potere essere visti, serve una formazione del tutto diversa del singolo soldato; che ora, anche per comandare un VCI, deve sapere quando e dove fare alzare i suoi UAV; e come correlarne il volo, ed i tempi d'impiego con quelli della sua formazione tutta. Poi e solo poi, si pone il problema di come condividere ed utilizzare i dati, cominciamo a raccoglierli in modo ottimale. Siamo sicuri che questo faccia parte del sillabus addestrativo del capo squadra di fanteria meccanizzata?
    Bene vediamola dall'altro lato del mirino: se il nemico ci fa la cortesia di fare profilare i suoi mbt sul crinale, grazie; o, magari, bravi noi nel creare una situazione tattica che li ha obbligati a transitare di lì. Altrimenti dobbiamo essere bravi ad identificare la minaccia. Quanto credete che sia percepibile il micro uav nemico che ci sta designando come bersaglio, magari spostato due chilometri dalla nostra verticale e velato da una bassa foschia? Ancora una volta: qual'é il livello di preparazione dei nostri uomini a questa minaccia?
    Siamo in grado di gestire in modo adeguato le informazioni sino al livello del singolo mezzo? Siamo preparati a farlo? O i nostri VCI, per quanto mobili, si preparano a divenire bersagli per chi é più avanti di noi in queste capacità?
    Dal tattico allo strategico: negli USA si parla di Space Command, in giro per il mondo se ne discute, da noi silenzio di tomba. D'accordo, noi non abbiamo la panoplia di sistemi satellitare USA, siamo a corto di armi antisatellite, figuriamoci di una teoria organica del loro impiego; quanto all'utilizzo di armi ad energia diretta, fuori dall'atmosfera, parliamo d'altro. Quindi, d'accordo, parlare oggi di una nuova Forza Armata spaziale, in italia, sarebbe correre prima di camminare. Nondimeno é indiscutibile che si stiano aprendo nuovi scenari operativi.
    Un tempo si combatteva in terra o sui mari; ed infatti le operazioni anfibie sono virtuosismi tecnici, perché debbono conciliare le due cose. Poi abbiamo scoperto che si poteva combattere sotto i mari e sul cielo di terra, poi anche su quello di mare. E sono cominciate le liti di confine tra le varie FF.AA.: un elicottero anticarro in hovering a 30 metri dal suolo appartiene all'Esercito? e perché, se un cacciabombardiere in missione di attacco dieci metri sopra il suolo appartiene all'Aviazione? Così, se un'operazione anfibia é un virtuosismo tecnico, combinare in un piano compiuto tutti i vari scenari e teatri assomiglia sempre più ad un numero di magia, malgrado gli aiuti dell'intelligenza artificiale. Ed ora arriva la dimensione spazio, a complicare ancora il tutto. A livello della programmazione strategica come a livello dell'utilizzo tattico, quanto più possibile spinto ai singoli mezzi ed ai singoli uomini.
    La risposta dovrebbe essere una mentalità joint spinta sino ai livelli più bassi; così, per rimanere all'esempio di partenza, che il singolo comandante di squadra sappia quando e come acquisire dati per il tutto e quali e come utilizzare di quanto generati dal tutto. Sembra una battuta, ma un capocarro ragiona di spostamento tattico per acquisire dati in chiave bidimensionale; ora deve farlo in base tridimensionale; ed aggiungere la variabile tempo, inutile lanciare 60 UAV sulla formazione e rimanere privi di tutti i sessanta tra x minuti.
    Sillabus addestrativo sempre più complesso, sempre più costoso e sempre meno adatto a tanti.
    Ma, come alternativa, essere tante sitting ducks, a bordo dei propri pur mobilissimi VCI, per il nemico che sappia farlo meglio.
    Joint, joint, joint: nella formazione, nell'esecuzione, nella pianificazione.
    Già si fa, mi direte voi. Bene, con ogni pur doveroso rispetto per Miles, Soldato Futuro, Skymed e similia, siamo nei paraggi dell'anno zero. Non dico di cominciare a ragionare in termine di superamento delle singole FF.AA., anche se credo che in un futuro più o meno remoto ci si arriverà.
    Ma noi siamo la terra della reciproca sfiducia di AMI ed MMI sugli F-35B. Fondatissima sfiducia, perché affidarli all'uno piuttosto che all'altro significherebbe trovarci con dei geni del TASMO che non beccano un MBT neppure a precipitarci sopra; o con dei geni del CAS che delle missione antinave ricordano quanto letto sulla manualistica; con un personale tecnico che riarmerebbe il velivolo per la missione principale in tre secondi e ad occhi chiusi, e dovrebbe consultare la manualistica per prepararlo alla missione secondaria; con una catena di comando che troverebbe sempre e comunque una missione più urgente per negarne la disponibilità "all'altro". Così fondata la sfiducia da indurre tanti, in parte me incluso, a pensare che ci sia chi li vuole solo per tentare di riportare nel proprio perimetro l'altro.
    Sto esagerando? Sì, sto esagerando, volutamente; ma il clima di fondo sarebbe quello; e la capacità joint diviene ogni giorni più ineludibile.
    Come la capacità di decidere dal basso come e quando acquisire dati e di utilizzare quelli che provengono dall'alto.
    Quindi, quando analizzeremo il prossimo VCI, chiediamoci, oltre alla pressione specifica sul suolo, che capacità abbia di acquisire il bersaglio o di scoprire di essere stato acquisito; valutiamo se gli uomini che lo useranno siano in grado di usare al meglio queste capacità.
    Soprattutto domandiamoci come questa mole di dati si solidifichi in una dottrina d'impiego nuova.
    Altrimenti al primo conflitto simmetrico, quello che per la millesima volta nella Storia siamo convinti non potrà più esserci e per la milleunesima ci sarà, il risveglio sarà durissimo. Mortale.
     
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    CITAZIONE (roscon @ 24/10/2020, 07:42) 
    Credo che l'aumento del personale delle FFAA sarà il punto più facile da ottenere.
    La nostra politica è molto sensibile a concedere un paio di decine di migliaia di "posti fissi" principalmente utilizzati dai giovani del meridione e quindi bacino elettorale teorico molto appetibile per elezioni locali e non solo.
    Il problema è che poi l'incidenza del personale sul bilancio totale passerà al 90% e le navi avranno l'organico all 100% ma saranno in porto per mancanza di gasolio.
    Aumentare il personale, come stanno chiedendo i vertici delle FFAA, senza la garanzia di un aumento più che proporzionale del bilancio totale destinato alla Funzione Difesa è un suicidio.

    Il punto nodale è proprio questo. Le FFAA si sono infilate in un cul de sac dal quale è difficile uscirne. La soluzione sarebbe una e una sola, dimensionare le proprie forze armate in base al budget assegnato, e quindi inevitabilmente al ribasso, e parlo di un enorme ribasso. Con il budget che abbiamo potremmo avere la consistenza della marina Olandese, e di certo non potremmo mantenere due capital vessels come Cavour e Trieste, figuriamoci l'eterogenea squadra navale che abbiamo ora, con i PPA che coesistono con FREMM e Maestrale ...
     
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    Quello che stanno chiedendo è una normalizzazione degli attuali livelli, cioè il modello 169.000 (99.000 EI, 40.000 AM e 30.000 MMI). Con forse una riduzione di qualche migliaia della sola AM (da quello che ho capito), che potrebbe liberare risorse del personale per le altre 2 FA. Il modello ideale, penso possa essere 180.000 (105.000 EI, 35.000 MMI e 40.000 AM) con una via di mezzo che potrebbe essere 175.000 (105.000 EI, 35.000 MMI e 35.000 AM). Chiaramente le ipotesi 175.000 e 180.000 richiederebbero un aumento di risorse abbastanza significativa. Mentre il congelamento della situazione attuale, pur essendo meglio realizzarla con un aumento, sarebbe fattibile con le risorse già previste.
     
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    La mia impressione, a esterno, è che la situazione attuale non sia gestibile nel lungo periodo, oppure sia gestibile accettando di avere una fetta non indifferente dello strumento disponibile solo in teoria.
    Componente corazzata di fatto ferma tranne alcune decine di mezzi, EH101 fermi per anni in attesa di aggiornamenti /manutenzioni, programmi che procedono con il contagocce con tempi di consegna dei mezzi biblici (con relativa inefficienza sia di costi che operativa) lista dei "vorrei ma non posso" che si allunga sempre più (ad esempio il VBA è in riserva di disponibilità da oltre un decennio, se fossi un decisori politico mi verrebbe da pensare che alla fin fine non serve se c'è sempre qualcosa di più urgente) adeguamento di caserme, arsenali ecc che andranno avanti per 100 anni con gli stanziamenti attuali.
    Il quadro che ne emerge, da esterno lo ribadisco, è di una situazione non sostenibile e di FFAA che fanno i salti mortali per mantenere operativo ed efficace l'indispensabile, indispensabile ora!
     
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    Il punto resta sempre il solito anche se fortemente impopolare.
    Non si può continuare a gestire le FF.AA. con un bilancio in cui la percentuale di spese per il personale supera il 75/80%.
    Punto.

    A meno che qualcuno di lor signori mi dica che il bilancio della Difesa aumenterà del 50% l'anno prossimo.
     
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    Signori, quella è una situazione di fatto, risolvibile solo con ignizione di fondi nei capitoli esercizio e investimento. Ma come hanno detto tutti i CSM non è sostenibile semplicemente bloccare gli arruolamenti per anni ed è irrealistico ormai completare la Legge di Paola oltre che ormai sconsigliato. Quindi che fare? 1)Prendiamo atto del blocco degli arruolamento e dell'inesorabile e allarmante invecchiamento delle FA o 2)Nel frattempo che si discute il nuovo modello FA (che richiederà anni) si normalizzala situazione sospendendo la Legge di Paola ed evitando diversi anni di arruolamenti a livello zero

    Pro della prima, economica nell'immediato (zero arruolamenti, riduzione, comuncque con ritardo, del personale ai livelli fino ai livelli previsti dalla Legge Paola) Contro vuol dire che nel medio periodo riduzione effettiva delle capacità operative in attesa della ripartenza degli arruolamenti e di una soluzione al problema invecchiamento, che probabilmente sarò attuabile solo nel lunghissimo periodo. Dubbio: IMHO non porterebbe in ogni caso a un riequilibrio delle tre funzioni se non marginale (anche per la volonta di "deprecarizzare" il personale delle Difesa), quindi tutta la faccenda mi sa di un disastro. In ogni caso gli effetti del riequilibrio delle tre funzioni si vedrebbero troppo in la nel tempo.

    Pro della seconda, ripartono gli arruolamenti (evitando anche solo stop in attesa del nuovo modello), possibilmente con un nuovo modello VFP a 2-3 anni (rinnovabile una o due volte), si mantengono livelli capacitivi attuali e si rende possibile uno svecchiamento graduale del personale. Contro è più costosa nell'immediato e nel lungo termine, bloccando il riequilibrio (IMHO teorico) delle tre funzioni del bilancio difesa senza ignezioni di nuovi fondi.

    In ogni caso ignizioni di fondi aggiuntivi sarebbero comunque necessarie per continuare/rifinanziare i programmi attuali e avviare i nuovi programmi necessari. Non si scappa, nel cul de sac non si sono messe le FA, ma misure pensate da un governo tecnico in un momento dove si doveva tagliare il tagliabile, senza pensare troppo al lungo termine e dando tempistiche irrealistiche per realizzare il tutto senza prendere fra l'altro le decisioni necessarie (cioè licenziamenti e prepensionamenti) per attuare il tutto nei tempi indicati, aspettando la naturale progressione della fuoruscita del personale e riducendo gli arruolamenti. Nel frattempo, dal 2012 è scoppiato il casino e la situazione attuale, con le FA in riduzione, ma con livelli di impegni invariati se non aumentati (e che aumenteranno nel tempo), non è solo non più sostenibile, ma al quanto ridicola. La soluzione è una sola per me: Accettare che i tempi sono cambiati e che servono più risorse.
     
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    Infatti, penso che da snellire non sia rimasto più niente. C'è solo da attendere che la pletora dei marescialli si decida prima o poi a pensionarsi e nel frattempo immettere forze giovani e nuove. Ciò porterà un'espansione dell'organico che condurrà a un ulteriore aumento della percentuale di bilancio spesa per il personale. La situazione è chiaramente ingestibile se non con lo stanziamento di ulteriori risorse di bilancio.
    L'alternativa è l'atrofia progressiva, che già vediamo in tanti settori.
     
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    La cosa che più mi da fastidio è che basterebbero relativamente, rispetto al bilancio dello stato, pochi fondi per riequilibrare la situazione.
     
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  15. BluEmme
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    Riprendendo la parte astratta del discorso, staccandoci un attimo dai programmi in corso e dalle ristrettezze di bilancio (che pure ci condizioneranno fortemente: stiamo andando incontro a una crisi economica/fiscale ben peggiore rispetto a quella del 2012) vorrei agganciarmi all'interessantissimo intervento del sig. Ortigara, di cui per brevità cito solo la frase "mantra"
    CITAZIONE
    Joint, joint, joint: nella formazione, nell'esecuzione, nella pianificazione.

    Un modello di difesa "joint" potrebbe basarsi su elementi come:
    - un maggiore accentramento di funzioni decisionali nello SMD rispetto agli stati maggiori delle diverse forze armate?
    - un "polo formazione e dottrina" interforze?
    - una organizzazione interforze per la logistica, le infrastrutture, la sanità?
    - una organizzazione interforze per le comunicazioni e il supporto elettronico/cyber?
     
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