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Dipende per i missili balistici potrebbero aver lanciato delle coppiole…
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CITAZIONE (FOLGORE_FD @ 26/3/2024, 20:21) Vuole anche dire che se hanno mandato 2 Fremm dotate di 16 celle A43 hanno già lanciato buona parte gli Aster15 (in media ne rimangono 5 per nave) …. A questo punto dovranno essere rifornite. Se non sbaglio le fremm antiaerea francesi ne hanno 32 di Pozzi.
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CITAZIONE (beppedifesa @ 26/3/2024, 21:21) Se non sbaglio le fremm antiaerea francesi ne hanno 32 di Pozzi. Si, ma solo 16 dedicati agli Aster, gli altri 16 sono per gli Scalp Naval.
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CITAZIONE (Franc66 FD @ 26/3/2024, 21:33) CITAZIONE (beppedifesa @ 26/3/2024, 21:21) Se non sbaglio le fremm antiaerea francesi ne hanno 32 di Pozzi. Si, ma solo 16 dedicati agli Aster, gli altri 16 sono per gli Scalp Naval. Mi pare che le due FREDA abbiano tutti i 32 VLS dedicati agli ASTER, mentre quelle "normali" abbiano 16 VLS per gli ASTER e 16 per gli SCALP.
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In realtà le FREMM francesi hanno parecchie differenze: Le 4 Aquitaine, Provence, Languedoc e Auvergne imbarcano 2 A43 con 16 celle per Aster 15 + 2 A70 con 16 celle per MdCN Le 2 Bretagne e Normandie imbarcano 2 A50 con 16 celle per Aster 15 e 30 (ma il CMS può gestire solo gli Aster 15) + 2 A70 con 16 celle per MdCN Le 2 FREDA (Alsace e Lorraine) imbarcano 4 A50 con 32 celle per Aster 15 e 30 (e niente MdCN)
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Fatto sta che alla prima vera prova sul campo, neppure molto impegnativa per la verità, la scelta...minimalista delle Marine Europee in merito alle dotazioni missilistiche si è rivelata non consona.
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Come volevasi dimostrare...
Quello che non sappiamo, diciamo che non so è il perché di queste scelte cosí palesemente minimaliste rispetto ad altre marine.
Tanto per fare un esempio, i carri Ariete sono entrati in servizio a guerra fredda già conclusa ma mica gli hanno dato solo 16 colpi da 120mm anziché 42...
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Vi ricordate le discussioni di qualche anno fa sul forum riguardanti la dotazione missilistica delle FREMM? Alcuni sollevavano dubbi e altri dicevano "bastano 16 Aster perché in caso di problemi le navi non vanno mai da sole, sono almeno due, in più se i problemi sono grossi c'è la Us Navy. E poi che nazione non occidentale può mandare contro una nave abbastanza aereo da esaurire la dotazione." Evidentemente anche i pianificatori delle varie marine europee la pensavano allo stesso modo. Ecco sono passati pochi anni e le cose sono cambiate.
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Si, da noi c'è sempre il partito di chi pensa "chi siamo noi per criticare le scelte della Marina o di questo o quell'altro".
Io proprio perché voglio bene alla nostra Marina, in senso lato ne faccio parte da quattro decenni, e voglio bene al nostro Paese... non ne faccio parte.
Comunque nel momento che si è deciso che soli 16 SAM bastavano su tutte le nuove fregate e pattugliatori di squadra, a fronte di una costosa e ingombrante dotazione elettronica per usarli, qualche ragionamento ci sarà stato.
In pratica si sono costruite navi così grandi intorno a soli 16 SAM...
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A mio modesto parere la scelta dei 16 SAM è figlia dei dividendi della pace e del clima dei primi 10 anni del XXI secolo, in cui si consideravano determinate dotazioni dei costosi dazi da pagare all' industria. Né si pensava di arrivare a situazioni in cui sarebbero veramente serviti. Poi quando il clima è iniziato a cambiare e a suggerire di incrementare tali dotazioni la politica impone di "aspettare il morto" prima di correre ai ripari. Le scorte di munizionamento cedute all'Ucraina sono state ripianate? Solo la Francia sta dichiarando pubblicamente che si deve entrare in un'economia"di guerra "
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I progressi nella missilistica e l'avvento dei droni hanno sparigliato i calcoli fatti dalle nostre marine militari negli anni dei dividendi di pace. Si affermava come dogma che la NATO si sarebbe mossa sempre tutta unita e che le sue flotte disponevano nel complesso di un gran numero di missili. Certo c'erano i furbetti che facevano affidamento sui VLS degli altri. Il calcolo era basato sul piccolo numero di aerei d'attacco dei possibili nemici. Esclusi i Paesi come Russia, Cina ed India, all'epoca grandi amici nostri, cosa restava? Le poche decine di aerei di un Paese rivieraschi con un pugno di missili A/N. Aerei che dovevano prima di costituire una minaccia, sopravvivere ad una campagna di interdizione preventiva. Poi sono arrivati i droni: li abbiamo osannati come il supporto o il sostituto economico ai costosi cacciabombardieri, ai preziosi piloti ma non abbiamo pensato che anche un avversario avrebbe potuto utilizzarli. Nel caso con le nostre ECM li avremmo spenti a distanza! Invece si sono diffusi velocemente grazie a compiacenti e interessati fornitori ed hanno permesso a piccoli Stati e addirittura a gruppi di ribelli di disporre di capacità di attacco inconcepibili solo pochi anni fa. Nel caso degli Houthi, per compiere non solo gli attacchi alle navi ma anche i voli di ricognizione, e mantenere per mesi queste capacità avrebbero dovuto disporre di centinaia di aerei e di rifugi sotterranei e antiaerea. Chi progetta le navi militari deve rivedere di corsa il loro armamento e procedere con gli aggiornamenti ipotizzati a "babbo morto".
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Teniamo anche presente una cosa: i missili Antiaerei erano, originariamente, pensati allo scopo principale di distruggere gli aerei attaccanti, come dice il loro nome. Ora, con il proliferare delle armi stand-off, anche i missili AA con la gittata maggiore risultano avere un braccio troppo corto per contrastare gli attacchi alla sorgente, quindi ci si deve concentrare solo sulle armi lanciate. Ma se l'aereo può essere uno solo, o al massimo avere un gregario, i missili che può lanciare sono tanti. Da qui l'inadeguatezza delle armi per contrastarli. Se, un domani, divenisse pratico l'uso di laser CIWS allora i missili tornerebbero alla loro funzione primaria e gli attacchi multipli verrebbero parati da un'arma che può distruggere decine di minacce in un pugno di secondi.
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Leggo che il sig. Elric scrive, sostanzialmente, le stesse cose.
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Queste recenti evoluzioni mostrano che un avversario non strutturato come uno stato occidentale, privo di una vera aeronautica, con i droni e altre fonti di informazioni può effettuare una selezione dei bersagli decente. Sostanzialmente i paesi occidentali hanno un modo diverso fare la guerra con sistemi eccellenti ma economicamente non sostenibili. Noi spendiamo molto per difenderci mentre "loro"spendono molto meno per minacciare le rotte navali
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Ehm...faccio umilmente notare che, ad esempio, i PPA sono stati approvati nel 2016 e non a fine anni '90...e si è deciso di lasciare i VLS in predisposizione (versione L) o con soli 16 pozzi installati (L+, F). Per non parlare delle FREMM 11-12 sostitute delle unità cedute all' Egitto, se si è potuto installare il sonar trainato si poteva installare 4 moduli VLS anziché 2 che tra l' altro costano molto meno di un VDS.
Anche io "voglio bene" alla Marina e sono convinto che sia formata, per la maggior parte, da uomini e donne competenti, però su questo argomento non riesco a spiegarmi le decisioni prese. Anche perché non c'è mai stata una spiegazione ufficiale della dottrina di utilizzo che ha portato a queste scelte
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In questo specifico contesto, potremmo avere 48 VLS su tutte le FREMM e 96 sui Doria, ma la sostanza non cambierebbe di una virgola.
Il problema degli Houthi non si risolverebbe in alcuna maniera nemmeno se le nostre navi (e le corrispettive europee) disponessero di un maggior numero di VLS e di un'adeguata riserva di munizioni.
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