LHD Classe "Trieste"

ex LHD Classe "Thaon di Revel"

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  1. Giovanni Martinelli_FD
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    Da ciò ne consegue che il "programma navale" è una cosa bella.
    Sic et simpliciter.

    E con tanto di accostamenti al Rinascimento e al Risorgimento...

    Battute a parte, le mie personali (e modestissime) perplessità su tutta la vicenda rimangono.
    Tra l'altro, sempre a mio modestissimo parere, sembra quasi che l'intero "Programma navale" si muova in un solco completamente opposto a quello descritto dallo stesso Libro Bianco.
    Sia dal punto di vista della comunicazione/chiarezza di quanto si vuol fare sia sul fronte di quel famoso restringimento del "Mediterraneo allargato". Avremo per l'appunto una Marina particolarmente "robusta" (per usare un eufemismo) in una fase nella quale la politica fornisce indicazioni di un certo tipo, per molti versi opposto.
    Ora, non che quest'ultima non possa trovare anche in futuro una sua utile collocazione in un ambito per l'appunto più ristretto ma se poi a questo aggiungiamo, più in generale, la stoica resistenza della "madre di tutti i tabù" nostrani (quello del ricorso all'uso della forza), ho come il timore che a fronte di programmi multimiliardari (e non mi riferisco solo alla MM...) continueremo a disporre di spendidi assetti operativi che non potremo (per triste mancanza di fondi) e vorremo (per pervicace mancanza di volontà) impiegare.

    A scanso di equivoci (o di polemiche), manifestare delle perplessità sulle soluzioni scelte in fase di attuazione del "Pogramma navale", non significa in alcun modo negare l'importanza del processo di rinnovamento e ammodernamento della MM.
    L'esigenza di costruire nuove navi è innegabile e, analogamente, l'esigenza della Forza Armata (nonchè dello strumento militare nel suo complesso) di mantenere il passo dei tempi è analogamente innegabile.
    Anzi, magari ci fosse la possibilità di avviare già ora altri provvedimenti di questo tipo; anche per le altre FFAA.
    Sennonchè, esprimere dubbi e perplessità non significa affatto sostenere che la MM non deve acquistare nuove navi, punto e basta.
    Significa (o dovrebbe significare) fare uno sforzo per capire quali sono state le ragioni e i ragionamenti che hanno portato a definire certe caratteristiche piuttosto che altre.
    E su questi ragionare per valutare, per l'appunto, se e quali avrebbero potuto essere le alternative.

    Poi è anche giusto che un CSM lasci il proprio segno su di un programma così importante.
    Al tempo stesso però mi domando anche se sia altrettanto normale che tale impronta sia così forte; non fosse altro per il fatto che se tutte le FFAA incominciano a ragionare in questo modo (ammesso che già non lo facciano) succede non solo che ogni Forza Armata va per conto suo ma che a ogni cambio di CSM, si modifichi completamente la rotta, disfacendo tutto (o quasi) fatto dal predecessore.
    E, francamente, con la storia del ritorno occupazionale (e qui ci potrebbe stare anche qualche considerazione sul forte convolgimento del territorio ligure e sulla Ministra della Difesa...), condita con la spruzzatina del "dual-use", a me pare che all'attuale CSM della Marina sia stata data fin troppa carta bianca.
    Opinione personale e criticabilissima.
    Ovviamente.

    Edited by Giovanni Martinelli_FD - 28/1/2016, 20:58
     
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