Questioni di Economia

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  1. Pallino_FD_Danilo
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    Tradeable = Contrattabili. :;-):
     
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    CITAZIONE (romano_fd @ 21/11/2014, 21:06) 
    Le puntate al ribasso possono farsi in diversi modi.

    Uno schema classico prevede che un operatore prenda in lease delle azioni o altri titoli tradeable e poi li venda a prezzo corrente.

    Se a scadenza del lease le quotazioni sono calate, riacquistando le sul mercato per girarle al lessor ci ricavera una plusvalenza.

    Un altro schema può essere che un trader dotato di poca liquidità firmi un impegno a vendere, in una data futura, tot azioni ad un prezzo predeterminato.

    Sta a lui fornire le garanzie, di solito diritti di prelazione, e trovare i fondi per acquistare realmente le azioni da girare al cliente.

    Gli schemi sono molti e diversi perché nascono e si appoggiano alle logiche e regole dei vari assett che sono tradeable.

    Se mi si permette una chiosa riterrei utile specificare che più che di "impegno" è meglio parlare di opzione (option) .
    Le opzioni sono a vendere (put option) o a comprare (call option).

    Le opzioni sono contratti tra due controparti di un "trade". Una parte compra l'altra vende l'opzione.

    Esempio: compro a 100 l'opzione a vendere un titolo al valore unitario di 1000 per un numero di titoli pari a 1000.

    La mia controparte incassa subito 100 e se al giorno x (o nel periodo y) decido di esercitare l'opzione essa sarà tenuta a comprare il titolo a quel prezzo. Anche se il titolo per sempio vale 800.
    Il mio utile sarà 1.000.000 (1000x1000) - 800.000 (800x1000) -100 (costo opzione) = 199.900 (se non ho sbagliato i conti....)

    Al contrario se l'azione valesse 1100 ho buttato via 100.

    Generalmente i trader fanno "hedging" (si cautelano ) avendo in portafoglio opzioni put e call. Hanno cioè controparti che nel caso si sono obbligate a comprare ciò che a mia volta sono obbligato a comprare fuori prezzo.

    Le opzioni sono a loro volta liberamente trattabili sul mercato. Si tratta quindi di mantenere uno stretto controllo sul rischio. Posso guadagnare sia comprando, che vendendo, che esercitando che facendo da controparte.
    In base al portafoglio di opzioni (ed al loro costo di acquisto o vendita) posso poii cercare di fare manovre di mercato con le "vendite allo scoperto" (il primo meccanismo illustrato dal Sig. Romano).
    Ma influenzare il mercato con vendite allo scoperto necessita una "potenza di fuoco" notevole.

    Il mercato è quindi a conoscenza della "prevalenza" di opzioni. Il problema nasce dalle operazioni OTC (Over the Counter) ossia extramercato.

    Le opzioni sono una dele cosiddette armi di distruzione di massa" finanziarie. Posson inftti essere impiegate per ampliare a dismisura gli effetti di una qualche direzione del mercato. Ma in realtà nascono come forma di garanzia degli operatori. Insomma uno strumento assai utile ma spesso usato per fini diversi.

    Spero di essere stato utile (e non aver detto sciocchezze)
     
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    Massimo Fini contro la crescita e a favore dell'Europa autarchica.

    CONTRO LA CRESCITA SERVE L'EUROPA AUTARCHICA
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modu...ticle&sid=14246
     
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  4. Neriana
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    Interessante articolo sul referendum propositivo sul 20% di riserva in oro proposto dal popolo svizzero

    http://www.globalresearch.ca/swiss-gold-re...y-means/5415899

    che conclude

    Like the Fed, the ECB pretends that the money it prints flows into the economy. But given the poor condition of the banks and potential borrowers, loan volume is low. Instead the money created by central banks flows into paper financial asset prices. Thus, the monetary policy of the Western world is directed toward supporting the wealth of the rich and worsening the inequality in the distribution of income and wealth.

    The rich are far from finished with their pillage. In exchange for campaign donations, state governors are turning over state pension funds to the management of high-fee, high-risk private pension fund managers who do a better job of maximizing their fee income than protecting the nest eggs of retirees. www.informationclearinghouse.info/article40287.htm

    Throughout the Western world economic policy is run for the sole benefit of the one percent and at the cost of everyone else. The greed and stupidity of the rich are creating ideal conditions for violent revolution. Karl Marx might yet triumph.
     
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    E' una riflessione minimale, forse anche OT, e me ne scuso in anticipo, ma la (flebile) competitività di una nazione si misura anche su questi dettagli che sembrano irrilevanti. In Pagine di Marina é tutto un fiorire di commenti all'ultimo numero di RID, oggi in edicola, almeno nell'Italia settentrionale; io, nella mia Potenza, ben che vada lo leggerò tra tre o quattro giorni. E non posso neppure abbonarmi, altrimenti adesso leggerei, finalmente, delle manifestazioni di piazza Maidan.
    E poi si parla di mandare sul mercato una quota di Poste Italiane ...
     
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    Fumata nera, attesa, oggi al vertice OPEC allargato a Messico e Russia, niente taglio della produzione. Pare, leggendo tra le righe delle dichiarazioni del ministro venezuelano, per l'opposizione russa. Capisco che Mosca senza petrolio sia solo una potenza regionale con un arsenale balistico ipertrofico, ma visti i differenti costi medi di estrazione, sicuri le convenga tirare la corda?
    A meno che l'Arabia Saudita abbia proposto tagli simmetrici molto simili, se non sbilanciati contro la Russia ( e sarebbe stato un chiaro imput USA), ed allora capirei l'irrigidimento russo.
    Certo, ci sono dei corsi e ricorsi storici nella storia dei popoli: i russi la sindrome dell'accerchiamento la stanno provando anche come produttori di petrolio.
    Con tutta la stima per Putin, che ha ritirato su un paese allo sbando, sono cose che succedono quando una potenza regionale insiste a considerarsi super potenza. D'altro canto, proprio a causa della storica sindrome dell'accerchiamento, la Russia, l'identità russa, non può accettarsi come potenza regionale. Ed ecco un perfetto circolo vizioso.
     
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  7. madmikeFD
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    Ma va?

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/201...3.shtml?rlabs=4
     
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  8. Neriana
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    Intanto che la Svizzera vota sull'oro.... l' Olanda quatta quatta ha fatto rientrare 122 tonnellate di oro da New York verso Amsterdam, sarà questo che ha fatto salire il picco dell'oro ? Se nemmeno più gli europei non credono al fiat money, e non solo il Venezuela di Chavez , India, Cina e Russia....c'è da pensare.

    www.globalresearch.ca/122-tons-of-g...erlands/5416127

    The repatriation movement has been driven by suspicion that the Federal Reserve and other central banks may have leased or sold gold it was holding on behalf of other countries to bullion banks and that this gold may have been used in order to suppress the price of gold in recent years.

    Bizarrely, the Federal Reserve’s gold holdings have not been audited in over 50 years.


    (....)
    The concern was that a desperate Fed could nationalise international gold reserves in order to prevent a dollar collapse or to rebuild confidence in the dollar after a currency crisis.

    Pero' anche in Germania si stanno formando sempre piu pressioni da parte del popolo per il rientro dell'oro in Patria

    Edited by Neriana - 26/11/2014, 08:18
     
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  9. madmikeFD
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    CITAZIONE (fascio @ 25/11/2014, 20:36) 
    Fumata nera, attesa, oggi al vertice OPEC allargato a Messico e Russia, niente taglio della produzione. Pare, leggendo tra le righe delle dichiarazioni del ministro venezuelano, per l'opposizione russa. Capisco che Mosca senza petrolio sia solo una potenza regionale con un arsenale balistico ipertrofico, ma visti i differenti costi medi di estrazione, sicuri le convenga tirare la corda?
    A meno che l'Arabia Saudita abbia proposto tagli simmetrici molto simili, se non sbilanciati contro la Russia ( e sarebbe stato un chiaro imput USA), ed allora capirei l'irrigidimento russo.
    Certo, ci sono dei corsi e ricorsi storici nella storia dei popoli: i russi la sindrome dell'accerchiamento la stanno provando anche come produttori di petrolio.
    Con tutta la stima per Putin, che ha ritirato su un paese allo sbando, sono cose che succedono quando una potenza regionale insiste a considerarsi super potenza. D'altro canto, proprio a causa della storica sindrome dell'accerchiamento, la Russia, l'identità russa, non può accettarsi come potenza regionale. Ed ecco un perfetto circolo vizioso.

    un buon articolo

    L'Opec non ha trovato alleati per contrastare la caduta dei prezzi del petrolio. L'ipotesi di un accordo per tagliare la produzione insieme a Russia e Messico è tramontata questo pomeriggio a Vienna, dopo una riunione a porte chiuse che ha messo a confronto i ministri dell'Energia dei due paesi, esterni all'Organizzazione, con il potente ministro del Petrolio saudita, Ali Al Naimi, e il ministro degli Esteri venezuelano Rafael Ramirez, uno dei più agguerriti “falchi” dell'Opec. Era stato proprio Ramirez a dare pubblicità all'incontro, annunciando che sarebbe sfociato in qualche forma di «coordinamento» tra i produttori.

    A generare forti aspettative aveva poi contribuito l'ufficio stampa di Rosneft: Igor Sechin, ceo della compagnia russa e amico del presidente Vladimir Putin, avrebbe affiancato il ministro Alexander Novak nell'incontro, convocato per «discutere le condizioni del mercato del petrolio» e verso le 17 ora italiana ci sarebbe stata una conferenza stampa, con un «importante annuncio». Un comunicato (forse addirittura congiunto) sarebbe stato diffuso di lì a breve.


    Qualcosa dev'essere andato storto. Storto al punto che Sechin – invece di fare annunci e rispondere alle domande dei giornalisti – è sgattaiolato via da un'uscita secondaria. Farà rientro a Mosca stasera stessa, come del resto aveva già programmato.


    L'ingrato compito di sgonfiare le aspettative se l'è assunto il venezuelano Ramirez. L'esito della riunione è stato davvero deludente: «Abbiamo deciso di tenerci in contatto e di incontrarci di nuovo fra tre mesi», ha detto il ministro. Quanto ad azioni congiunte, è davvero difficile intravvederne. «Tutti siamo preoccupati per i prezzi», ha detto Ramirez, aggiungendo però che «ognuno ha la propria visione del mercato». Ogni eventuale intervento è dunque rinviato al vertice Opec di giovedì. Ma il mercato ha già deciso che difficilmente potrà essere un intervento decisivo: le quotazioni del greggio, in rialzo durante la riunione tra russi, sauditi, venezuelani e messicani, hanno subito virato al ribasso, tornano vicine ai minimi da 4 anni, sotto 79 dollari al barile per il Brent.


    http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-m...9.shtml?rlabs=1
     
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  10. Neriana
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    Mi fa piacere di non essere l'unica ad avere apprezzato il lavoro di DSK ( Dominique Strauss Kahn), che non solo aveva pensato ad un paniere ( a sostegno del dollaro, ma questo non è stato evidentemente capito ) di più monete, tra cui anche quella cinese, questo avrebbe equilibrato il dollaro ( che è carta di economia da gioco d'azzardo) con un'economia reale, e si sa che l'economia reale è come l'oro. ( vedi la moneta di Hitler dissociata dall'oro, ma legata all'economia reale, che ha fatto risorgere la Germania dal loop Weimar),

    ma DKS era anche contrario alle misure draconiane imposte a Grecia, Portogallo ed a latri paesi europei, da Germania ( leggasi potere finanziario con sede USA rappresentato in Europa da Frau Sauer ed dal clubettino Van Rompuy, Barroso,Yuncker, tanto per citarne alcuni) al punto che chiamava i sostenitori di queste misure, dei pazzi furiosi.
    Cio' che ha detto pero'....e che gli è costato l'agguato sessuale, e la fine della carriera del FMI , è ancora più interessante.

    Ha parlato di redistribuzione della ricchezza e della necessità di creare posti di lavoro...e discorsi così all'FMI non si vogliono sentire. Meglio finanziare armi all'Ukraina, come fa la sarkozyana degli eletti , Christine Lagarde.

    Parte dell'ultimo discorso ( aprile 2011 di DSk )

    "... Le colpe di spicco della società economica in cui viviamo sono la sua incapacità di fornire per la piena occupazione e la sua distribuzione arbitraria e iniqua della ricchezza e dei redditi" ...
    Non tutti saranno d'accordo con la totalità di questa affermazione. Ma quello che abbiamo imparato nel corso del tempo è che la disoccupazione e la disuguaglianza possono minare le conquiste dell'economia di mercato, seminando i semi di instabilità ...

    .. Il FMI non può essere indifferente ai problemi di distribuzione ...

    Oggi, abbiamo bisogno di una forza di risposta in avanti simile nel garantire che otteniamo la ripresa cui abbiamo bisogno. E questo significa non solo una ripresa che è sostenibile ed equilibrato tra i paesi, ma anche uno che porta l'occupazione e la distribuzione equa ...

    Ma la crescita da sola non basta. Abbiamo bisogno di politiche dirette del mercato del lavoro ...


    qui sotto un mea culpa ( fuori tempo massimo ) del FMI

    www.globalresearch.ca/strong-econom...-a-bell/5416255


    Il Fondo Monetario Internazionale ha finalmente ammesso che era sbagliato raccomandare l'austerità come ha fatto nel 2010-2011. Il FMI ora concorda sul fatto che avrebbe dovuto attendere che le economie degli Stati Uniti e dell'UE fossero su un percorso sostenibile di crescita, prima di consigliare loro di tagliare i loro deficit di bilancio e ridurre la spesa pubblica.

    come direbbero i portoghesi



    Edited by Neriana - 26/11/2014, 09:08
     
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    http://www.lavoce.info/archives/31743/date...levero-leuropa/

    Datemi un'anatra d'appoggio e vi solleverò l'Europa.

    I 315 miliardi di Junker sono viziati da un effetto leva "ottimistico"...
     
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  12. Comneno
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    CITAZIONE (Rick FD @ 29/11/2014, 21:24) 
    www.lavoce.info/archives/31743/date...levero-leuropa/

    Datemi un'anatra d'appoggio e vi solleverò l'Europa.

    I 315 miliardi di Junker sono viziati da un effetto leva "ottimistico"...

    Sig. Rick sottolineerei questo pensiero dell'articolo
    CITAZIONE
    Gli investimenti pubblici, a differenza di quelli privati, tipicamente hanno rendimenti sociali elevati e sono non troppo redditizi sul piano privato. Altrimenti questi investimenti verrebbero fatti da operatori privati e non ci sarebbe alcun bisogno di Juncker e del suo fondo strategico.

    e citerei un recentissimo esempio di uso dei fondi europei, una storiella locale come ce ne sono migliaia in giro per l'Italia
    http://www.abruzzoindependent.it/news/Aper...piace/12317.htm
    200.000 euro di fondi europei per una fontana. Vede, gli alti rendimenti sociali degli investimenti pubblici sono la teoria. La pratica sono invece amministratori locali "infantili" che partecipano ai bandi confezionando progetti costosi ed inutili "tanto i soldi ce li mette l'Europa (chissà poi l'Europa da dove li prende :duro: )
    La cosa triste, è che questi progetti vengono regolarmente approvati, e chissà quanti miliardi dei cittadini europei sono stati sperperati in questa maniera...
     
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    Riflessione malinconica della sera: mentre il giornalismo mainstream è impegnato a spiegarci come siano stati bravi i governi Monti, Letta e Renzi ad abbassare di alcune centinaia di basis points il rendimento del titolo decennale del debito pubblico, a me viene da pensare che, oggi come nel 2011, il suo rendimento sia sempre il triplo di quello del titolo tedesco di riferimento. Come dire che la percezione del rischio paese emittente non è cambiata proprio per nulla e ci stiamo giovando solo del generale appiattimento della curva dei rendimenti, dovuto all'alluvione di liquidità immessa sui mercati internazionali.
    Il mercato, per comprare il rischio Italia, voleva e vuole il triplo che per il rischio Germania.
    Il problema è che quando, perché il se è fuori discussione, la curva dei rendimenti si rialzerà, un debito pubblico come quello italiano, che già oggi come oggi ci opprime, finirà con lo schiacciarci. Perché risalirà esattamente il triplo di quanto non accadrà con i rendimenti tedeschi. La percezione del rischio paese è immutata e tale rimarrà fin quando all'effetto annuncio non si sostituiranno riforme strutturali reali; che sarà bene porre in essere subito, fin quando dura questo momento di tassi di rendimento bassissimi. Dopo sarà troppo tardi.
     
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  14. Pallino_FD_Danilo
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    A me, più che gli Spread sui Titoli di Stato, preoccupano i Rendimenti dei Medesimi, cioè i costi che questi esprimono per l'Italia.
    A me, più che la caduta dei Prezzi del Petrolio, preoccupano la crescita del $USA e l'aumento delle quotazioni del Grano espresse in $USA.
    Il Grano è passato in un tempo relativamente breve da meno di 500 $USA a 600 e spiccioli $USA.

    E la cosa è preoccupante in una Stagione della Storia del Pianeta e dei suoi abitanti, in cui grandi masse di Genti si spostano da un Territorio ad un altro alla ricerca di Migliori Condizioni di Vita, per evitare di Morire letteralmente di Fame.

    Questo significa che la Pressione Demografica ai Confini dell'Europa sarà sempre Maggiore, e se il Mare d'Inverno è poco praticabile, non significa che la Brutta Stagione fermerà questi Viaggi della Speranza, che cercheranno nuove Strade per penetrare le Frontiere dei Paesi Europei.
    Perchè l'Europa, con la sua Opulenza, rappresenta per queste genti l'ultima speranza.
     
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  15. madmikeFD
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    come dice l'estensore dell'articolo, 'farà venire l'orticaria a qualcuno'.....

    Scusate se ritorno su un argomento che a qualcuno, tra i lettori di questi blog, fa venire i nervi. Ma la realtà è quella che è, come vedremo tra poco. Mi riferisco alla necessità di una vera riforma fiscale nel nostro paese che comprenda l'introduzione di un patrimoniale progressiva, anche con aliquote modeste, in modo da non impoverire nessuno, con una franchigia al di sotto di un certo reddito, ma capace di ridurre le inique diseguaglianze che si sono prodotte e soprattutto di rimettere in circolo ricchezze che vanno accumulandosi in mano di pochi. Naturalmente mi riferisco ad una patrimoniale soggettiva, che cioè tassi ricchezze mobiliari (conti correnti, azioni, titoli di Stato, polizze, fondi comuni ecc.) e immobiliari, come case e terreni, in possesso delle persone e delle famiglie. La precisazione è d'obbligo perché quando sollevo questo tema mi sento spesso obiettare: ma in Italia di tasse ne abbiamo troppe! Oppure: c'è già la Tasi! È vero di patrimoniali oggettive, cioè legate al possesso di una cosa, il nostro paese è pieno, dal bollo dell'auto che paghiamo anche quando questa è ferma, alle varie forme di tassazione sulla casa che si sono succedute in questi anni e che hanno riguardato anche la casa di abitazione, malgrado questa non produca nessuna rendita.

    http://www.huffingtonpost.it/alfonso-giann...tm_hp_ref=italy

    http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-m...l?uuid=ABZXB3JC

    Il livello di ricchezza di una minoranza della popolazione italiana, diciamo il 10%, è cresciuta anche in questo periodo di crisi durissima che dura da più di sette anni. Ce lo racconta con dovizia di dati un rapporto dell'ufficio studi di Bnl, ripreso anche dal Sole 24 Ore. Alla fine del 2014, ovvero tra un mese, la ricchezza finanziaria detenuta dalle famiglie italiane raggiungerà il suo picco storico, superando nettamente i livelli raggiunti negli anni 2006-2007, cioè quelli antecedenti allo scoppio della crisi. Siamo in recessione, la produzione industriale è calata del 25%, la disoccupazione giovanile è sopra il 40%, quella generale ha raggiunto il 13%. Eppure la ricchezza finanziaria del 10% delle famiglie italiane, circa due milioni di persone, è cresciuta ormai oltre quella detenuta dal 50% della popolazione complessiva. Un livello di diseguaglianza che reclama una giustizia sociale di cui questo governo si disinteressa, così come gli altri che lo hanno preceduto.

    Se ci soffermiamo solo sulla ricchezza mobiliare i dati sono ancora più evidenti. Nel 2006 essa ammontava complessivamente a 3.738 miliardi di euro, ora è salita a 3.858 miliardi, con una crescita di 400 miliardi nel solo 2011. Il risparmio gestito dai vari fondi ha sfondato ogni precedente record: siamo oltre 1500 miliardi di euro. Se facciamo la media del pollo ogni italiano dovrebbe risultare più ricco di un tedesco, di un francese, di uno spagnolo, dal momento che la media ingannatrice ci parla di 65 mila euro di attività finanziarie per ogni italiano astratto, di 63 mila per ogni francese e per ogni tedesco, di 40 mila per ogni spagnolo. In realtà i proprietari di quei quasi 4 mila miliardi di ricchezza mobiliare è distribuita in modo assolutamente ineguale: 2 mila miliardi a due milioni di famiglie, altro 2 mila miliardi ai restanti 20 milioni di famiglie. Ma c'è di più. Non solo la diseguaglianza è clamorosa socialmente, ma perniciosa economicamente. Infatti quelle ricchezze vengono accumulate, ma non reinvestite. Non rientrano nel ciclo dell'economia reale, non invertono minimamente, anzi la aggravano, la tendenza al declino generale del nostro paese. E si tratta di una massa di capitale che è pari a oltre due volte il Pil ed è quasi il doppio del debito pubblico fin qui accumulato nel nostro paese.


    dai, che forse ce la facciamo....
     
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16783 replies since 10/11/2014, 22:29   735158 views
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