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Eppure sarebbe possibile raccontare storie di guerra centrate su figure umane molto forti. La prima guerra mondiale, sui nostri fronti montani, ci ha lasciato decine e decine di storie che potrebbero essere narrate senza l'impiego di grandi quantita' di uomini e mezzi per le scene di combattimento.
Ma parliamo di gente che e' morta lasciando un esempio che oggi non sarebbe "mainstream". Ahime'.. -
Comneno.
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Considerando la ricorrenza storica, qualcuno potrebbe anche pensarci... . -
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.... Canale 126.
Ora in onda "Il Giorno più lungo".
... e sul Canale 127 "Caccia ad Ottobre Rosso" un bellissimo film.. -
madmikeFD.
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'La sottile linea rossa' di Malick e' in questi giorni in programmazione su Sky.
A mio avviso, uno dei più bei film sulla guerra del Pacifico.. -
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invito chiunque non lo abbia visto a guardare "Nella valle di Elah", film tutt'altro che disprezzabile, film ben diretto, trama avvincente e con le due monumentali interpretazioni Tommy Lee Jones e della bellissima Charlize Theron . -
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Visto.
Molto intenso grazie anche ad una grande interpretazione di Tommy Lee Jones.
Per chi volesse farsi del male su Iris inzia "Le Ultime 56 ore" per me inguardabile.. -
.Eppure sarebbe possibile raccontare storie di guerra centrate su figure umane molto forti. La prima guerra mondiale, sui nostri fronti montani, ci ha lasciato decine e decine di storie che potrebbero essere narrate senza l'impiego di grandi quantita' di uomini e mezzi per le scene di combattimento.
Ma parliamo di gente che e' morta lasciando un esempio che oggi non sarebbe "mainstream". Ahime'.
bene, lo dica a un cinema che da quasi trenta anni è capace di raccontare solo storie incentrate su sfigati e perdenti..... e non è una questione di politica...... -
romano_fd.
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Mah, cinema di guerra l'Italia ne ha prodotto,anche di livello eccezionale.
Si può parlare di "La battaglia di Algeri", "Le quattro giornate di Napoli", "Li chiamarono briganti".
È piuttosto assente il tema delle guerre italiane, forse è il caso di ammettere che la maggior parte della popolazione non prova nessun orgoglio per le passate esperienze belliche italiane, e non solo per la sconfitta nella seconda guerra mondiale.
È che per tanti quelle esperienze non hanno portato nulla.
Fateci caso, dopo la prima guerra mondiale non solo tedeschi e austriaci, ma anche francesi e italiani produssero poco o nulla sul conflitto appena terminato.
I francesi arrivarono a proibire la prima trasposizione cinematografica di " All'Ovest nulla di nuovo" perché disfattista...
E nell'Italia fascista nessuno si azzardò a produrre qualcosa nonostante l'enorme impulso al cinema.
Un caso?. -
madmikeFD.
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http://it.m.wikipedia.org/wiki/Cinema_di_propaganda_fascista . -
romano_fd.
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Parlavo di film aventi per tema la prima guerra mondiale.
Francesi e italiani praticamente non ne produssero nonostante avessero governi e/o regimi fortemente nazionalisti e entrambi avessero vinto il conflitto.. -
madmikeFD.
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Ah ok. . -
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L'intervento del signor Romano mi ha fatto riflettere: già, possibile che durante il ventennio non si girasse un bel filmone celebrativo della nostra all'epoca recente grandezza militare? Vittorio Veneto era lì, pronto all'uso. Poi ho ricordato le introduzioni alle varie edizioni di Paolo Monelli, di Attilio Frescura e tanti altri: la verità é che, dopo i primi anni venti, il tema prima guerra mondiale era venuto a noia. Insoddisfazione per gli esiti di pace (classi alte), ricordo doloroso del troppo sangue versato (ceto contadino), un reducismo rampante e solo di facciata che irritava chi, nelle trincee, ci aveva davvero trascorso gli inverni.
E' anche così che una vicenda importante e condivisa stenta a divenire memoria comune.
Poi il ventennio guardava alla quarta sponda, e lì, davvero, non mancò una filmografia propagandistica.
Ma che oggi, anche in chiave pacifista, non si riesca a trarre una sceneggiatura da Rigoni Stern, mi sorprende.
Anzi, massimo del politically correct: prendendo a protagonista un austriaco, che so, il Felix Von Elda che tra Giudicarie ed Adamello lasciò uno splendido diario. E che nella sua accettazione morale della guerra permeata di cattolicesimo ed intrisa di malinconica consapevolezza della propria sorte, sarebbe facile declinare in chiave pacifista, anche a costo di farlo rivoltare nella tomba. Tra tanti cito lui perché un posto nella filmografia già lo ha: «Carè Alto - Cavento 1915-1918... per non dimenticare», film semiamatoriale che non credo sia mai entrato in distribuzione nei cinema. E che, nel suo genere, é indicativo del livello di attenzione, tra il documentario storico e la guida turistica, a cui la cinematografia italiana ha confinato le vicende belliche.
Fosse stata negli USA, o se solo al posto della 52° divisione ci fossero stati i marines, oggi l'Ortigara sarebbe tema di kolossal hollywoodiano.
P.S. Ove mai qualcuno tra i miei 2,5 lettori si fosse chiesto cosa sia l'immagine del mio profilo, é proprio l'Ortigara, vista dalle posizioni austriache sopra Passo della Caldiera.. -
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Canale 126 Digitale Terrestre: Windtalkers - in onda ora. . -
.Ma che oggi, anche in chiave pacifista, non si riesca a trarre una sceneggiatura da Rigoni Stern, mi sorprende.
Guardi che esiste. La fece Ermanno Olmi, uno dei pochi che, secondo me, un minimo di senso della storia ce l'ha, ed era pure amico e conterraneo di Rigoni Stern e hanno ampiamente collaborato.
Non so perché non se ne sia mai fatto nulla, ma gli studi preparatori sono stati pubblicati qualche anno fa (da Einaudi nel 2008 in un libro che non ho mai letto, mea culpa...). -
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Vero, Olmi aveva (l'età, ahimè, non é più verde) la giusta sensibilità ed il giusto nome per tradurre in pratica un progetto del genere. Però non se ne è fatto nulla; ed ecco che l'argomento a contrario diventa un'ennesima riprova.
Ogni nazione, ogni popolo, in un dato momento storico sono quel che sono. E l'Italia di oggi, queste corde, nella sua sensibilità, proprio non le possiede.
Però, mai gettare la spugna. Questo forum esiste anche per questo, no?.