Discussione sulla Legge Navale

Atti, lato finanziario etc

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    E' forse possibile che De Giorgi si stia muovendo lungo linee grosso modo simili? Che miri ad una qualche funzione della flotta, che prescinde dalla capacità/volontà del potere politico di usarla a dovere?

    Se parliamo di ruoli passivi non mi viene in mente altro oltre alla deterrenza.

    E anche la deterrenza stessa necessita di una certa credibilità da parte dell'esecutivo per essere applicata.

    Boh...
     
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  2. madmikeFD
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    A questo punto, è infatti plataealmente evidente come il "dar lavoro ai cantieri" non sia lo scopo o uno degli scopi, come sembrava di poter sospettare, ma soltanto un mezzo, sullo stesso piano della manfrina circa il "dual use".

    io l'idea cattiva ce l'ho, e l'ho anche già espressa: basterà vedere cosa De Giorgi farà quando non sarà più CSMM

    CITAZIONE
    E' forse possibile che De Giorgi si stia muovendo lungo linee grosso modo simili? Che miri ad una qualche funzione della flotta, che prescinde dalla capacità/volontà del potere politico di usarla a dovere?

    Non mi pare plausibile, e per i motivi noti: le corazzate di Tirpitz, oggi, si chiamano SSBN, SSN, CVN. Non sono previste, e senza quelle, non vi è alcuna deterrenza.

    Il 'lago Mediterraneo' è una roba che se non fosse detta seriamente sarebbe demenziale: l'unica cosa che potremmo realmente fare è garantire (forse) i rifornimenti di petrolio dalla Libia, modello 1940-43 ma al contrario, e tutto il resto del nostro import-export sarebbe invece bloccato o dentro Suez o fuori Gibilterra.

    Se il concetto è 'siamo una grande potenza', auguri.
     
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    CITAZIONE (Ebonsi @ 20/12/2015, 08:38) 
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    La prova ad azzardare un'ipotesi?

    No, non ci riesco. Le mie uniche informazioni dirette dall'interno della MM (da cui alcuni miei post che sono stati rimossi, per motivi che peraltro accetto) provengono da persone, che non amavano e non amano affatto De Giorgi e le sue idee, e i cui giudizi e interpretazioni debbono quindi essere presi con beneficio d'inventario.

    Azzardarsi a fare ipotesi basate solo sul "a me sembra che..." non sarebbe intellettualmente onesto. Ma quanto meno, possiamo cominciare con lo sgombrare il campo da alcuni "inciampi". A questo punto, è infatti plataealmente evidente come il "dar lavoro ai cantieri" non sia lo scopo o uno degli scopi, come sembrava di poter sospettare, ma soltanto un mezzo, sullo stesso piano della manfrina circa il "dual use".

    Non è che manchino le idee, circa quello che l'Italia potrebbe o dovrebbe fare con la flotta che De Giorgi sta cercando di far costruire. La fonte di tutti i dubbi risiede invece nella totale mancanza di un qualsiasi collegamento, anche solo sotto forma di indizi, tra un programma di costruzioni navali che potrebbe ben essere definito come frenetico, e gli orientamenti strategici della politica estera e di difesa del paese.

    E torniamo quindi al precedente di Tirpitz. Per i piani e gli obiettivi del Grande Ammiraglio, era del tutto indifferente che le élite militari e politiche della Germania, e addirittura anche della stessa Marina, comprendessero sino in fondo la logica del deterrente navale: tutto quello che serviva era che facessero costruire navi su navi, sinché gli Inglesi arrivavano a comprendere che uno scontro con la Germania avrebbe posto fine al loro dominio dei mari e quindi doveva essere evitato (che poi le cose abbiano funzionato al contrario, è un'altra faccenda).

    E' forse possibile che De Giorgi si stia muovendo lungo linee grosso modo simili? Che miri ad una qualche funzione della flotta, che prescinde dalla capacità/volontà del potere politico di usarla a dovere?

    se posso permettermi.... Tirpitz operava all'interno di una potenza comunque in espansione e con un competitor bene identificato, e le sue idee avevano senso in quel contesto.
    Noi non si capisce bene cosa siamo né chi sia in realtà il nostro competitor.....

    CITAZIONE (madmikeFD @ 20/12/2015, 09:57) 
    CITAZIONE
    A questo punto, è infatti plataealmente evidente come il "dar lavoro ai cantieri" non sia lo scopo o uno degli scopi, come sembrava di poter sospettare, ma soltanto un mezzo, sullo stesso piano della manfrina circa il "dual use".

    io l'idea cattiva ce l'ho, e l'ho anche già espressa: basterà vedere cosa De Giorgi farà quando non sarà più CSMM

    credo mi sia sfuggito l'intervento
     
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    Senza dire nulla di nuovo rispetto a chi mi preceduto, provo a fare una rapida sintesi:
    Partendo dalla triste verità di tutta questa vicenda: da anni (almeno un paio) si parla in continuazione senza dire nulla, ovvero si parla molto ma alla fine è come se non sapessimo nulla (o quasi...).
    Tra espedienti vari, ampie disquisizioni sul "dual-use", dotte spiegazioni sui ritorni economici, lunghi elenchi di unità da dismettere (compredenti di tutto, dalla fregata al pedalò armato), richieste di nuovi finanziamenti per ogni tipo di "giocattolo", nessuno ha ancora spiegato perchè si vuole costruire una MM con certe caratteristiche.
    Nè, aggiungo io, nessuno si domanda se tutto questo sarà sostenibile economicamente nel tempo.
    Nè se qualcuno (non solo a livello politico) abbia mai discusso o approvato simili scelte, che operano in un clima di profonda discontinuità rispetto al passato.
    Con il tutto che avviene all'insegna del "non disturbare il manovratore", con un programma navale che è assurto al ruolo di dogma.
    Tale dunque da dover essere preso comuque così com'è; senza discussioni, senza se e senza ma.
     
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    uno che fosse uno che si azzardasse a fare certe domande a De Giorgi....

    Sig. Ebonsi, perché non chiede lei una intervista a De Giorgi? E' un giornalista veterano del settore, ascoltato anche all'estero, non credo sia facile dirle di no....
     
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    Sig. Ebonsi, perché non chiede lei una intervista a De Giorgi?

    Ecco, se fosse possibile questa sarebbe una bella idea
     
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    CITAZIONE (Rick FD @ 20/12/2015, 11:40) 
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    Sig. Ebonsi, perché non chiede lei una intervista a De Giorgi?

    Ecco, se fosse possibile questa sarebbe una bella idea

    ...non per essere "cattivo" con il ns GrandAmmiraglio...ma ci metterebbe 3 secondi a sapere e capire il calibro dell'intervistatore, capirebbe che non è il solito tizio al quale si può rifilare il "dual-use-ismo"...e ne starebbe alla alarga.

    Se avesse voluto esporre al volgo il suo programma, avrebbe avuto l'"house organ" e qualsiasi altro mezzo avesse voluto, visto che davanti ad una telecamera ci sa stare benissimo ed a suo agio.

    Sempre dando per assodato che un PIANO ci sia.

    Il CSM ha senza dubbio sfruttato le tempistiche di disarmo di molte unità minori per sostituirle con navi molto più capaci, è un fatto.

    Nel passato altri CSM hanno avuto una comunicativa più "ricca" dell'attuale?

    Saluti
     
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    dipende da cosa intende per più ricca.... la marina normalmente parlava poco e quando parlava, parlava da marina..... magari usava un linguaggio strettamente da addetti ai lavori ma bene o male quel che pensava si capiva....
     
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  9. madmikeFD
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    Guardate, io la cosa più vicina alla 'vision' che sta a monte di questo programma, l'ho letta nel discorso della Giornata della Marina del 2014.

    E onestamente, se è quello il concetto, mi preoccupo.

    La questione della difesa dell’agibilità completa e sicura
    del Canale di Suez è forse la più rilevante per i riflessi
    geo- strategici ed economico-sociali per l’ Italia, che da un
    blocco possibile del passaggio a Suez sarebbe colpita in
    forma forse irreversibile per la trasformazione della stessa
    configurazione del commercio mondiale: l’Italia non potrebbe
    risollevarsi dalla spostamento dei traffici da Suez
    alla circumnavigazione dell’ Africa, con il punto di sbarco
    delle merci nei porti nord -europei anziché negli storici
    porti mediterranei italiani.


    Qui, e se ne era gia discusso in passato, si parla di 'blocco di Suez': e allora, non ci vogliono PPA ma divisioni corazzate per occupare l'Egitto.

    Oppure basi in AOI. Tutto il resto, visto che non vengono individuati i competitors (Egitto? Israele? India? Cina?) è da inventarsi.

    La Marina Militare ha tutte le competenze culturali,
    strategiche, di visione di lungo periodo per sciogliere positivamente
    tali nodi. Ma le competenze e l’abnegazione
    non sono sostenute dalle risorse materiali e finanziarie,
    con conseguenze che possono essere di grave danno per la
    Nazione innescandone finanche una profonda decadenza.
    Decadenza che dobbiamo impedire a qualunque costo.
    Quali le azioni svolte:
    - L’avvio di un’operazione in due tempi per la preservazione
    della capacità marittima nazionale (intesa come
    Flotta + industria); il primo passo definito consapevolmente
    sulla base delle risorse ottenibili, piuttosto che su considerazioni
    meramente operative darà vita a 10 nuove
    navi, più costo-efficaci, pienamente interoperabili a livello
    europeo, dual use fin dalle prime fasi del progetto, attente
    all’ambiente; ciò comporterà - 5000 nuovi posti di lavoro,
    2 mld di rientro fiscale, 1,5 mld di cassa integrazione risparmiata;
    il secondo passo, da impostare al più presto, sarà
    orientato a realizzare una flotta che ancorché ridotta rispetto
    a quella attuale sia idonea a sostenere efficacemente
    il ruolo marittimo dell’Italia, in chiave europea; ringrazio
    il Governo, il Parlamento ed i Sindacati dei lavoratori per
    aver creduto e sostenuto questa impresa.
    - Una ristrutturazione radicale della forza armata in
    chiave non solo riduttiva, con l’adozione di soluzioni innovative
    che hanno visto unire in molti luoghi, dove è
    possibile, la componente logistica con quella operativa (organizzazione
    per prodotto). Le nuove sfide che abbiamo
    davanti: innanzi tutto, i recenti tagli lineari all’esercizio
    – nell’ultimo triennio, sono stati ridotti del 20% i fondi
    d’esercizio della Marina - ovvero 60 milioni in meno e,
    di questi, 45milioni in meno sono andati verso l’indotto
    degli Arsenali, verso le ditte dei beni e servizi.


    questo è il refrain che ben conosciamo: ma si dice il COSA, ma non il PERCHE'.

    Vvi è un’altra importante sfida da affrontare.
    Il Coordinamento dell’azione dello Stato in mare: dobbiamo
    consolidare l’esperienza di Mare Nostrum, che ha
    visto crescere l’efficacia impegnando, in maniera complementare
    le attuali forze disponibili dello Stato per operare
    in mare. Dobbiamo anche deciderci ad affrontare il mostro
    della burocrazia, che soffoca molte delle iniziative più
    urgenti, penso per esempio alle infrastrutture, al Piano
    Brin, ai tempi folli per realizzare una costruzione (spesso
    sei anni). Qui credo che potremmo fare davvero molto.


    e vabbè.

    http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/e...iugno/unico.pdf

    ecco: i posti di lavoro, la cantieristica, il fatto che se si blocca Suez abbiamo dei problemi. E grazie tante.

    Sfortunatamente, la strategia che ci sta dietro, non è proprio per nulla chiara. E le FREMM e le Mistral all'Egitto le vendono i francesi, con buona pace de

    L’Italia, costituendo l’anello di raccordo tra l’Europa,
    l’Africa ed il vicino Oriente, si può proporre – per posizione
    geografica, cultura e storia – quale referente naturale per i
    Paesi nord-africani e mediorientali. In tale prospettiva, la
    Nazione può assumere particolare rilevanza, agendo anche
    quale partner abilitante dell’Europa e della NATO nell’opera
    di dialogo e cooperazione con i Paesi rivieraschi


    ecco, appunto.

    Dove vogliamo arrivare, è mistero.
     
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    Non so se sono nel posto giusto....



    Magari sono cose già note, ma a volte un quadro di insieme è utile :;-):

    Tratto dal Seaforth Naval Review 2016 appena arrivatomi....
     
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    Ritirano i Comandanti dopo solo 19 anni?
     
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    Ritiri da correlare alla lista dei desideri previsti con le due leggi navali e la prospettata legge aeronautica pro Marina come enunciati a novembre 2014:

    PPA 16
    Navi Anfibie 2
    Logistiche 2
    Cacciamine 10 (ora 12?)
    Sottomarini 2 (ora 4?)
    Oceanografiche 1
    Mezzi COMSUBIN 2

    Elicotteri 16
    Convertiplani 9
    UAV 13

    Era pure indicato che la seconda parte del finanziamento della legge navale cercavano di ottenerlo entro il 2016 in modo da avere tutto pronto entro il 2025.

    Edited by Porter FD - 20/12/2015, 16:44
     
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    CITAZIONE (maxsona @ 20/12/2015, 16:04) 
    Ritirano i Comandanti dopo solo 19 anni?

    certo, i ragionamenti di De Giorgi sono basati essenzialmente sulla sostituzione di tutte le unità entrate in servizio prima del 2005

    Sì, direi che i numeri prospettati di recente sono una conferma.... la più grossa novità è l'aumento degli SSK

    e i convertiplani mi sa che siano sempre lì dietro l'angolo....
     
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    Convertiplani 9

    Mi sono perso l'enunciato sui convertiplani in numero di nove.
     
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  15. dott.Piergiorgio
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    Rispondo prima sulla politica: credo che sia pacifico (absit iniuria verbis !) che a differenza di quanto successo in passato, in caso di impegno militare davvero serio il mondo militare avrebbe ampia autonomia decisionale, essendo un Ufficiale Generale/Ammiraglio il "tecnico", lo sherpa ministeriale se vogliamo; da qui discende la considerevole cautela (di qualunque parte politica) in politica estera ed impegni militari, che quindi è da leggere molto positivamente, in quanto implica che gli Alti Gradi presentano una prospettiva realistica del loro Mistiere (che comporta il prendere seriamente in considerazione risultati negativi) in quanto non serve essere grandi geni in politica per capire le conseguenze in fronte interno di rovesci, anche minori, nel corrente clima di dibattito politico.

    Per quanto riguarda gli scopi di lungo termine, temo che davvero si deve partire dall' asserzione di DG in occasione del disarmo di Nave Maestrale; in effetti già ora la Marina Italiana è in grado di asserire un forte, se non assoluto, controllo tra Teulada e Gaudo, destinato ad aumentare.

    Attorno a quali strumenti si può aumentare, è presto detto: anni '20, lo stesso di un secolo prima, anni '30, idem. Che si traduce in termini di questo secolo in 6-8 grandi unità di difesa d' aerea per il primo decennio, e 3-4 unità Maggiori per il secondo decennio.

    Saluti,
    dott. Piergiorgio.
     
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557 replies since 28/7/2015, 12:06   46573 views
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