Proposte di ristrutturazione delle FF.AA. italiane

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    Bene, abbiamo tra di noi anche un MBA di alto profilo, complimenti.
    In generale: che un pilota di Tornado decida ad un certo punto di divenirlo di Airbus, nulla da dire; come passare dalla Ferrari all'autobus, ma sará pagato meglio ed avrà giorni meno adrenalinici. Per chi ha una professionalitá del genere un lavoro civile ben pagato, a desiderarlo, salta fuori abbastanza facilmente. Che un signore che si è pensionato con due chili di stellette sulla divisa finisca nel consiglio di amministrazione di Fincantieri o di Leonardo, nulla da dire, anzi, sciocchi loro se non glielo offrono.
    Il punto è come liberarsi del soldato di truppa quando età e marce tattiche cominceranno a non andare più d'accordo.
    Affidarlo al mercato del lavoro italiano di oggi significa farne un disoccupato a vita, visto che posti di lavoro, almeno quì nel profondo della mia terronia, esistono solo per le categorie anagraficamente incentivate nell'assunzione, quelle giovanili. Transitarli tutti in Polizia non si può, pena lo spostare certi meccanismi di rigidità e senescenza da un comparto all'altro.
    Certo, se sono titolare di una societá di sorveglianza privata e mi dicono che sul mercato c'é un militare ben addestrato ed ancora giovane, io mi tuffo ad assumerlo, contributi o meno. Ma non sono questi i numeri che necessitano.
    Quindi: premialitá di punteggio nei concorsi pubblici, mobilità tra amministrazioni, contributi a cho vuole mettersi in proprio. Scusate se parlo con la prospettiva del sud Italia, che certo è parziale (ma che rappresenta il più della truppa): prima di tutto, per gli ex militari gli stessi incentivi per l'assunzione riservati alle categorie giovanili. E poi vedrete che l'officina media, il laboratorio, la piccola industria, preferiranno ex militari a freschi diplomati di scuola tecnica privi di esperienza. Ho letto meraviglie di alcuni istituti tecnici del nord, quì da me la scuola, in media, prepara all'utilizzo di macchinari dismessi due ristrutturazioni aziendali fa.
    Secondo me una rotazione piu serrata dell'organico si può e si deve programmare.
    Se non si parte, non si arriva. Oggi come oggi, con la fame insoddisfatta di lavoro giovanile che mi vedo intorno, lo scrupolo di stare così creando i futuri disoccupati del 2035 lo vedo molto temperato dalla constatazione che, in alternativa alla divisa, resterebbero i disoccupati di oggi, salvo essere emigranti culturali (en passant: esportiamo laureati, importiamo - e per di più in nero - raccoglitori di pomodori: stiamo costruendo davvero una bella Italia, per il prossimo avvenire).
    In genere: vedo che la discussione si va focalizzando sullo sfoltimento del personale più anziano e meno "marziale", sulla sua agibilità politica prima, di mercato del lavoro dopo.
    Direi che una prima area di efficientamento l'abbiamo focalizzata, pur con diversi livelli di convinzione sulla sua praticabilità. Io credo che sia possibile arrivare in tempi anche brevi a concretizzare una volontá politica sulle misure d'incentivo che prima ipotizzavo. E credo, imho molto imho, che avrebbero anche una certa efficacia.

    Edited by Ortigara2 - 19/9/2016, 10:08
     
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    Quando venne creata la categoria dei "nuovi marescialli",comandanti di plotone in luogo di noi, sciagurati ufficiali subalterni,quasi sempre di complemento,nessuno ha pensato che non si può sbalzare a cinquant'anni suonati o addestrare reclute all'ordine chiuso?Viene il momento in cui si tenta di riciclare il maresciallo ormai (militarmente)anziano,ovviamente nella struttura amministrativo/logistica dei reparti,che così vengono ad avere sulla carta organici pieni ma,nella realtà,sovradimensionati nelle furerie e maggiorità,scarsi nei reparti.
    Oltre a tutto,la vocazione guerriera del nostro popolo fa sì che si senta più qualificato,realizzato ed importante colui che sta alla scrivania e non al comando di truppe;ricordo (ma sicuramente la situazione è cambiata)un sottufficiale che,alla veneranda età di 25 anni,trasferito al comando,passava orgoglioso davanti allo squadrone in adunata,con sguardo di compatimento per chi restava e gongolante di sodddisfazione per sé stesso....
    In teoria il provvedimento di cui sopra avrebbe dovuto sfoltire le ambizioni di carriera dei subalterni,i quali,ridotti di numero,avrebbero facilemente avuto accesso ai gradi più elevati,senza necessità di creare posti ab hoc;nessuno ha pensato invece di rifarsi ai modelli anglosassoni i quali,in aggiunta,hanno anche una riserva (sia essa la Guardia Nazionale o il Territorial Army),vera cerniera di collegamento fra FFAA e società civile.La provincia britannica è zeppa di "maggiori",protagonisti di romanzi e film,usciti dalle FFAA e riciclati in altre attività
     
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  3. dott.Piergiorgio
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    alt... non dimentichiamoci che i migliori dei marescialli anziani sono spesso espertissimi nel misurare capacità e limiti dei commilitoni.. non sarei sorpreso se alla fine si impara di più dai Marescialli o Capi che a Modena o Livorno. è verissimo che nel pubblico impiego servirebbero proprio queste figure professionali negli uffici personale, però.. congedi con estremo giudizio in questa fascia.

    Saluti,
    dott. Piergiorgio.
     
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  4. Relop
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    CITAZIONE
    .. non sarei sorpreso se alla fine si impara di più dai Marescialli o Capi che a Modena o Livorno.

    Faccio finta di non aver letto .. :ph34r:
     
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    Pur consapevole del rischio di mandare in vacca una discussione, che invece promette di essere molto interessante, non posso fare a meno di esprimere un piccolissimo dubbio.

    A parte la mia peregrina idea di scaricare tutti gli investimenti sul MISE, tutte le idee ed osservazioni sin qui esposte partono da un concetto base: dato un bilancio della difesa stabilito a priori e assunto come sostanzialmente stabile, un deciso e doloroso sforzo delle FF.AA. per ridurre in modo significativo il personale in eccesso libererebbe risorse da riassegnare all'esercizio e agli investimenti.

    Ma siamo sicuri, davvero sicuri sicuri, che le cose andrebbero davvero così? Non è forse più probabile che una tale riduzione porterebbe a "bravi, bravissimi, adesso che siete in meno possiamo finalmente risparmiare" - cioè ad una drastica riduzione corrispondente del bilancio della difesa, tra il tripudio generale, lasciando le spese per il personale a rapprentare il 70-75% del nuovo totale?

    Riflettere bene prima di rispondere...
     
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    CITAZIONE (Ebonsi @ 19/9/2016, 13:26) 
    Non è forse più probabile che una tale riduzione porterebbe a "bravi, bravissimi, adesso che siete in meno possiamo finalmente risparmiare"......... Riflettere bene prima di rispondere...

    Nessun bisogno di riflettere. Le cose andrebbero esattamente così.
     
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    Sono un po di decenni che va come descritto da Ebonsi.

    Tuttoquì...
     
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    Signor Ebonsi,
    lei è più grande di me ed in ambito militare ne ha viste infinitamente di più. Conprendo che ad un certo punto si possa valutare che così è stato e presumibilmente sará.
    Sapesse quanti aspetti deteriori della Giustizia mi sono reso conto essere strutturali, ed il crescente mal di fegato che l'udienza mattutina mi provoca. Sarò un illuso, ma sino alla mattina in cui il mal di fegato diverrà occlusione di una coronaria, io ci provo ancora, per la mia parte. Altrimenti mi cercherei un'altra professione.
    Ecco, sarò un illuso, ma non accetto come dato eterno ed immutabile che le Forze Armate siano solo e soltanto uno stipenfificio. Molti politici così le vedono, anche troppi dei militari.
    Ma tutto è emendabile.
    Poi, lei cambia le regole del gioco: quì ci siamo detti: a spese tendenzialmente invariate.
    Se diciamo che ogni efficienza in più si tradurrà in un taglio di finanziamento, siamo fuori dal campo di gara che ci siamo dati.
    Di più: non condivido il suo pessimismo di bilancio perchè ne coltivo un altro più generale.
    Ed allora la invito a cena tra cinque anni: se la spesa militare sarà in percentuale inferiore ad oggi, pago io; viceversa paga lei.
    Mi ripeto: all'orizzonte vedo molte nubi temporalesche. Abbastanza, purtroppo, per ritenere che la cena la pagherà lei.
    Tanto, io vinco comunque, andando a cena con uno dei miei autori di riferimento ... :-D:
     
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    E allora, visto che ho ottenuto ben due, diconsi due conferme, posso forse parlare un po' più fuori dai denti senza attirarmi accuse di complottismo:

    Badate che qualsiasi schema di snellimento e ristrutturazione, indirizzato ad ottenere a livelli di personale più razionali, in realtà porterebbe non già ad un aumento percentuale delle risorse disponibili per esercizio e investimenti, bensì ad un taglio delle risorse complessive assegnate alla difesa. Se il personale scende diciamo del 30%, più o meno in linea con quella che sarebbe dovuta essere la riforma Di Paola, anche il bilancio della difesa scenderà (almeno) del 30%. Pensare che la Difesa possa "scaricare" il personale in esubero su altre Amministrazioni o/e sul sistema pensionistico, tenendosi però ben stretti i propri stanziamenti per spenderli come crede, è fare del "wishful thinking".

    Questo è quanto l'esperienza degli ultimi decenni indica, e ipotizzare un governo desideroso e capace di prendere decisioni diverse mi sembra quanto meno azzardato.

    PS: Anche se il post del Sig. Ortigara 2 precede il mio, avevo scritto senza vederlo. Per cui:

    QUOTE
    ma non accetto come dato eterno ed immutabile che le Forze Armate siano solo e soltanto uno stipenfificio. Molti politici così le vedono, anche troppi dei militari.

    Non "solo e soltanto": dal punto di vista del governo. La mia idea è che qualsiasi progetto di riforma e ristrutturazione che vada a toccare quel punto sia inesorabilmente condannato all'oblio. Bisognerebbe quindi accettare come dato di fatto che i politici vedono le cose in un certo modo, e pianificare di conseguenza - un po' come accettare come dato di fatto che a 50 anni, uno non ha più l'agilità atletica di quando ne aveva 20.

    QUOTE
    Poi, lei cambia le regole del gioco: quì ci siamo detti: a spese tendenzialmente invariate.
    Se diciamo che ogni efficienza in più si tradurrà in un taglio di finanziamento, siamo fuori dal campo di gara che ci siamo dati.

    Vero, touché. Ma appunto per questo dicevo, "a rischio di mandare in vacca la discussione..."

    QUOTE
    Ed allora la invito a cena tra cinque anni: se la spesa militare sarà in percentuale inferiore ad oggi, pago io; viceversa paga lei.
    Mi ripeto: all'orizzonte vedo molte nubi temporalesche. Abbastanza, purtroppo, per ritenere che la cena la pagherà lei.

    Se le nubi che Lei vede sono le stesse che vedo io, potrebbe riuscirLe un po' difficile pretendere il pagamento della scommessa...
     
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    Temo proprio di dovermi iscrivere alla partito di quelli che (tanto consapevolmente quanto con sommo dispiacere) alimentano il rischio di “mandare in vacca la discussione”.
    E questo non per spirito polemico o per il gusto della provocazione quanto, piuttosto, sulla base di una fredda e oggettiva analisi della situazione.
    Ed il perché è presto detto.
    A oggi, i 2 più importanti provvedimenti che riguardano le FFAA sono: il primo (la Legge 244/2012) completamente fallito e il secondo (il Libro Bianco) letteralmente scomparso.
    A costo di ripetere cose già note, ricordo che la L. 244/2012 (la riforma Di Paola) prevedeva in origine di ottenere risparmi di 2 miliardi di euro grazie alla riduzione del Personale militare e civile.
    Prima ancora che venisse approvata però, una parte di questi risparmi si erano già volatilizzati (per effetto del DL 95/2012), tanto che nel gennaio 2014 (quando cioè furono infine approvati i decreti legislativi di attuazione della medesima Legge), il risparmio ottenibile dalla suddetta riduzione del Personale si era ridotto a 1 solo miliardo!
    Il punto però è che a quel momento, la Funzione Difesa era a quota 14,1 miliardi di euro circa (cioè, proprio il riferimento adottato per questo provvedimento di Legge) mentre le spese per il Personale erano di circa 9,5 miliardi.
    Dove siamo ora?
    Siamo al punto che la Funzione Difesa è stata praticamente tagliata di un miliardo; sì, proprio quello che avrebbe dovuto essere il risparmio da reinvestire nella Difesa stessa e che invece ci si è già premurati di incassare e togliere al comparto, addirittura prima ancora che lo abbia conseguito.
    Nel frattempo, le spese per il Personale sono ormai a quota 10 miliardi circa.
    Ma non è tutto.
    Qualche numero anche sulla questione della riduzione del Personale, laddove al 2025 (secondo il modello a 150.000 uomini) gli Ufficiali dovrebbero essere 18.300 e i Marescialli 18.500.
    Cioè a dire, nell’arco di 8 anni o poco più, gli Ufficiali dovrebbero essere ridotti di 3.445 unità rispetto ai valori attuali, mentre per i Marescialli si dovrebbero invece far uscire dal servizio oltre 28.600 persone.
    Considerato i ratei attuali di uscita e in assenza di interventi volti ad accelerare tale processo, per raggiungere quei livelli di anni in realtà non ce ne vorranno 8 ma almeno il triplo!
    E così, inevitabilmente, a soffrirne sono sia il rapporto Graduati/Truppa (completamente rovesciato rispetto a quello ideale) sia l’età media del Personale (in continua crescita). Con il rischio che, se si vorrà comunque perseguire l’obiettivo numerico dei 150.000 senza il già menzionato processo di riduzione per certe categorie di Personale, alla fine si opti per il blocco degli arruolamenti di nuovi volontari di truppa. Nulla di strano, lo si è già fatto e lo si sta facendo anche oggi; poi però mi auguro che nessuno si meravigli se avremo tipo 10 graduati per ogni soldato e se le caserme saranno diventate altrettante sedi dell’AUSER.
    Appare perfino superfluo ricordare poi come, il combinato disposto dei tagli di bilancio con il costante aumento delle spese per il Personale, stia portando ad erodere sempre di più i capitoli di spesa dell’Esercizio e dell’Investimento.
    Ma, anche in questo caso, nessun problema; visto l’approccio umanitario-sanitario adottato in politica estera, si direbbe che tutto torni alla perfezione.
    Per quanto riguarda il Libro Bianco, poco dire; se non per ribadire ancora una volta come se ne siano perse completamente le tracce.
    Forse per sempre; per un bel po’ di tempo di sicuro.
    Non fosse altro per il semplice fatto che (così come disegnato dalla Ministra Pinotti), il percorso sarebbe comunque lungo; molto lungo, quasi infinito.
    Se volessimo tradurre telegraficamente in un paio di parole tutto quello che è stato appena accennato non si potrebbe che ricorrere a: un disastro completo.
    O, se lo si preferisce: un fallimento totale.

    In conclusione, temo proprio che sul tema della Difesa sia ineludibile un cambiamento di approccio da parte di tutti: occorre cioè essere “più realisti del re”.
    L’Italia non sarà mai un Paese normale!
    Altrimenti detto, non ci sono (e non ci saranno per chissà quanto tempo) i margini per avere dapprima una seria riflessione su questi temi e, in un secondo momento, una piena attuazione di quanto discende da quella riflessione.
    Troppi sono i vincoli e i limiti (primi fra tutti, quelli culturali) che impediscono alla politica, e al nostro Paese, di superare certe barriere.
    Dobbiamo rassegnarci.
    E in questa rassegnazione ci stanno anche certe scommesse sui bilanci della Difesa; quel tanto che basta per propendere per l’ipotesi in base alla quale a pagare la suddetta scommessa sarà proprio il Sig. Ortigara.
    Dunque: buon appetito (con largo anticipo) al Sig. Ebonsi!
     
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  11. linux_FD
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    Pensandoci ampiamente negli ultimi giorni sono arrivato ad alcune conclusioni:

    Per quanto riguarda i risparmi ottenibili con poche misure:
    - Eliminazione delle scuole alpine di GdF, PS, CC, VdF, tutto l'addestramento potrebbe essere svolto dalle stesse scuole che addestrano le truppe alpine, eventualmente impegnando anche piccoli nuclei di istruttori interforze. Chiudendo le relative infrastrutture si eliminerebbero probabilmente tutte le relative code logistiche, potendo recuperare anche militari/poliziotti da usare in altro modo.
    - La manutenzione dei veicoli speciali delle forze armate dovrebbe essere assegnata esclusivamente ad un polo dell'esercito (o in alternativa a due - uno per la zona nord e uno per la zona sud della penisola). L'acquisto di veicoli off-the-shelf (autovetture, furgoni, autobus ecc.) che hanno un uso prettamente nazionale, viene vietato. Si fanno le gare CONSIP per il leasing di veicoli di questo tipo per le forze armate. Il vincitore della gara fornisce anche la manutenzione tramite i suoi concessionari per l'intera durata contrattuale. Di conseguenza vengono soppresse eventuali unita dedicate alla manutenzione di veicoli e i relativi depositi di parti di ricambio, liberando militari per altri ruoli.
    - L'acquisizione di armi leggere e relative munizioni viene gestita da un unica stazione appaltante per tutte le forze armate e le forze di polizia, anziche vedere piccoli contratti assegnati da diverse stazioni appaltanti.
    - La manutenzione delle linee elicotteri ed aerei, in comune tra forze armate e di polizia (ma anche VF), come AB205, AB206, AB212, AB412, AW139, ATR, P180, NH90, AW101, vengono assegnate a centri manutenzione interforze, che fanno la manutenzione per una specifica linea di macchine per tutte le amministrazioni, anche con personale interforze, anziche mantenere vari centri per ogni forza armata.
    - Soppressione delle scuole di lingue specifiche delle forze armate, creazione di un unica struttura interforze, sulla base di una delle strutture esistenti.
    - Soppressione delle scuole trasmissioni delle specifiche forze armate, creazione di un unica struttura interforze, sulla base di una delle strutture esistenti.
    - Unificazione dell'infrastruttura ICT e di telecomunicazioni delle forze armate.
    - Affidamento della gestione di infrastrutture decentrate (radar remoti, stazioni meteo, relay e altro) ad aziende private.
    - Alcune attività come soccorso alpino, soccorso piste ecc. non vengono piu eseguite dalle forze armate e di polizia.
    - Reparti decentrati vengono avvicinati a reparti siti in aree con una piu elevata densita di unita/installazioni (p.e. reggimento bersaglieri di cosenza in campania o in puglia, idem reggimento elicotteri di lamezia terme o la compagnia genio di castrovillari - ci sono molti altri esempi del genere). Questo permetterebbe la chiusura strutture singole ed eventualmente permetterebbe in altre zone di sfruttare completamente le infrastrutture a disposizione. I costi di gestione dovrebbero abbassarsi.
    - La gestione infrastrutturale deve passare in funzione interforze, non e possibile che ogni forza armata abbia il suo carrozzone dedicato.
    - Digitalizzazione completa dei centri documentali, e in seguito al completamento della stessa, scioglimento di tali strutture (o strutture simili che svolgono tale incarico) e passaggio di consegne a 3 comandi nazionali (nord, centro, sud).
    - Eliminazione del livello reggimentale. Battaglioni con una compagnia comando e supporto, 3/4 compagnie di arma e la compagnia armi. Comandate T.Col., vice un maggiore. Brigate al comando di colonelli. Sfoltendo cosi anche i gradi superiori.

    Per quanto riguarda il personale, ho le seguenti idee:
    - Mi piace molto il modello americano, sia per la truppa, che per gli ufficiali:
    -> Per la truppa: e spiegato semplicemente in questo link...www.thebalance.com/enlisted-promotions-made-simple-3332773
    -> Per gli ufficiali: e spiegato qui www.thebalance.com/military-commis...motions-4055887
    In questo modo si potrebbe evitare il problema attuale, troppa gente rimane in servizio fino alla pensione, con una utilita militare pressoche nulla (specie dopo una certa eta). Con un sistema del genere si potrebbe evitare di accumulare fin troppi marescialli e ufficiali di grado superiore al maggiore (o equivalente). Ad un certo punto se non riesci ad essere promosso sei fuori. Sono stati pagati per i loro servigi e sono o dovrebbero essere stati addestrati svolgere varie attivita a carico dei contribuenti. Bisogna abbandonare l'idea di posto fisso per le forze armate. Si possono prevedere posti eventualmente riservati in altre amministrazioni pubbliche, ma senza esagerare. Di conseguenza potrebbero essere abolite o fortemente ridotte anche le scuole che producono marescialli con laurea triennale, in quanto la maggioranza di questi potrebbero essere via via addestrati/istruiti nel corso della loro carriera.
    EDIT:
    - i gruppi sportivi delle forze armate vengono sciolti e ne viene creato uno solo che cura e segue gli atleti, eventualmente abbandonando anche discipline che la gente conosce solo perche si vedono ogni 4 anni in occasione delle olimpiadi.
    - le unita di rappresentanza vengono assegnate al comando militare della capitale (il quale potrebbe assumere anche i fregi e la storia della brigata granatieri di sardegna), riduzione dei granatieri di sardegna a contenitore per le unita di rappresentanza, con tot compagnie dell'esercito, tot della marina e tot di aeronautica e carabinieri
    - i centri ippici presso i reggimenti di cavalleria (piu eventuali altri centri ippici) vengono sciolti e se si vuole se ne mantiene uno di dimensioni contenute per l'unita di rappresentanza presso la capitale
    - eliminazione dei centri logistico addestrativi che concretamente svolgono ruoli non istituzionali (alberghi, lidi ecc.)

    Per risolvere i problemi attuali legati alla forte presenza di marescialli nelle forze armate (molti di questi con un eta spesso superiore ai 50):
    - assegnarli in massa per certi ruoli (p.e. sicurezza installazioni, ma anche molte altre cose)
    - vietarne il dispiegamento in missioni all'estero
    - controllare tutti gli elementi stipendiali erogati della categoria, togliendo eventuali aggiunte o indennita non piu spettanti, perche sono sicuro che come nel resto della pubblica amministrazione molte continuano ad essere erogate anche quando non sussistono piu i presupposti per l'erogazione. Si interrompe l'erogazione di tali importi senza andare a recuperare eventuali somme erogate in eccesso, dato che si finisce per fare 1000 processi. (Tale verifica andrebbe fatta annualmente per tutti i dipendenti pubblici, ci sarebbe da ridere :fischiet: ).

    Quanto ho scritto non e la panacea, tutt'altro. Sono pero misure che potrebbero portare ad un riduzione di spesa (per alcuni settori anche in tempi brevi). Per il personale come detto mi piace il modello usa, che riduce il numero di slot per ufficiali superiori e sottufficiali, impedendo la creazione dei problemi attuali. Tale modello permetterebbe anche un certo turn-over, evitando un invecchiamento complessivo come quello che da tempo sta avvenendo in italia...

    EDIT:
    Aggiungo alcune misure strutturali:
    - 7 Brigate combat compresa la brigata anfibia interforze (1 anfibia, 1 corazzata, 2 medie, 1 paracadutisti/aeroportata, il resto alpini/fanteria leggera/motorizzata)
    - assegnazione al comando interforze tutte quelle unita che hanno ruoli specifici per garantire il funzionamento di missioni all'estero (3° stormo am, gruppi campali am, CIMIC, MSU, unita RSOM, reparti genio specializzati, reparti sanita ecc.) eventualmente ristrutturando le unita per poter garantire una rotazione e una presenza prolungata in missione
    - se possibile chiusura degli aeroporto di frosinone e gudonia e riassegnazione dei ruoli ad altre strutture (per esempio attivita di volo a latina, il resto in un altro posto)
    - spostamento di unita logistiche a piacenza o chiusura (o forse si tiene aperta fino al completamento dei lavori necessari a ghedi per l'f-35)
    - spostamento del grupaer ad amendola, limitando grottaglie agli elicotteri, evitando quindi la costruzione di infrastrutture dedicati all'f-35

    Edited by linux_FD - 19/9/2016, 19:28
     
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    Attenzione, lo scopo di questa discussione, come detto all'inizio della stessa, non è "piangersi addosso", ma proposte costruttive e realizzabili. Se lo staff avesse voluto indicare un posto dove piangersi a dosso, con tutto il rispetto dovuto, avremmo indicato altra sede fuori da questo forum.

    Io credo che ci siano abbastanza luoghi fisici e virtuali, giornali e siti di informazione compresi, dove giornalmente si vede piangersi addosso senza portare troppe proposte. Inutile aggiungerci l'ennesima discussione alla lista.
     
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  13. Relop
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    Qui c'è gente capace di sviluppare una analisi profonda ed una conseguente proposta coerente ed organica da indirizzare al Sig. Ministro della Difesa ed al PdC?

    Si o no! Io penso di si.

    Partiamo da quello che occorre per raggiungere e mantenere, diciamo nei prossimi venti anni, uno strumento snello, efficiente e completo adatto ad affrontare le nubi che si addensano sui cieli della Patria e dei mari che la lambiscono (!). [Suggerimento subliminale per sottolineare una particolare attenzione per "Aeronautica & Marina" :-D: ].

    Il numero del personale militare sarà desunto dalla quantità, entità e qualità delle missioni.
    Come, dove e quando far trasmigrare il personale in esubero non rientra nelle nostre competenze e nello spirito del thread.
    Ve l'avevo raccomandato di non piangerci addosso.
    Con i "se" e con i "ma" non si arriva da nessuna parte.

    Credo che occorra capovolgere i ragionamenti fin qui fatti. Noi non siamo il Governo, non aspettiamo elezioni, nessuno ci voterà.

    Siate propositivi.

    Edit: non avevo letto il post del Sig. Badman!
     
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    Mi corre l’obbligo di precisare meglio alcuni punti; soprattutto in virtù dei giusti/ineccepibili richiami postati dal Sig. Badman e dal Sig. Relop.
    Ciò che però volevo dire non è tanto o solo che ogni proposta (soprattutto quelle più sensate...), visto lo stato attuale delle cose in Italia, è con ogni probabilità destinata restare inascoltata e/o inattuata; così come dimostrata da tutti gli “sfracelli” combinati in particolare negli ultimi anni.
    Da cui il mio "pessimismo cosmico"....
    Poco male; nel senso che tutto ciò non deve costituire un ostacolo allo sforzo di tutti “gli uomini di buona volontà” nel formulare proposte.

    Il punto però è un altro, ma lo strumento militare che ci si propone in qualche modo di delineare, cosa dovrà fare?
    Ho letto con grande interesse le proposte formulate dal Sig. Linux; lo ringrazio per lo sforzo compiuto e, per quello che può valere, apprezzo/approvo quanto da lui scritto.
    Ma, alla fine, continua a ronzarmi in testa la domanda: ma tutto questo per fare cosa?

    Allora, non è certo un mistero che il nostro Paese, da sempre, abbia un rapporto “difficile” con il proprio strumento militare; soprattutto quando si tratta di impiegarlo per davvero in certi scenari e/o contesti.
    Per essere ancora più espliciti, abbiamo ancora enormi difficoltà nel rapporto con il tema dell’uso della forza.
    Una tendenza che pare essersi addirittura rafforzata negli ultimi tempi.
    Da cui:
    - noi siamo “quelli che… come addestriamo noi non addestra nessuno”,
    - noi siamo “quelli che… prediligono l’approccio umanitario-sanitario”,
    - noi siamo “quelli che… si dedicano alla ricostruzione”,
    - noi siamo “quelli che… come salviamo noi la gente in mare non la salva nessuno”,
    - noi siamo "quelli che... non rincorrono i bomabrdamenti degli altri".
    Eccetera, eccetera.
    Oltre al fatto che, dati alla mano, la realtà è che ci sono più militari delle FFAA impegnati in operazioni varie sul territorio nazionale che non in quelle all’estero.
    Insomma, tutto quanto rimane in una sorta di zona grigia, all’interno della quale a volte non si può fare a meno di ricorrere alle FFAA e alle loro capacità; le quali FFAA però (al tempo stesso) rimangono per l’appunto confinate in questa specie di limbo all’interno del quale molte altre capacità vengono sistematicamente omesse, se non nascoste.
    Allora, non sarebbe perciò preferibile discutere prima di quale modello di Difesa dovrebbe avere il nostro Paese, inteso come compiti e missioni (reali) delle FFAA?
    Laddove la politica fa di tutto per sminuire e non impiegare determinati assetti, non sarebbe il caso di ragionare se invece di schierare 7 Brigate “combat” (così come indicato per esempio dal Sig. Linux), sarebbe il caso di schierarne un numero inferiore da integrare però con una dedicata al “Train and Advise” (reparti che, se non sbaglio, sono in fase di costituzione anche dallo US Army e dal British Army) e, ancora, potenziare gli assetti CIMIC?
    E solo un esempio, laddove ragionamenti simili si potrebbero fare per l’Aeronautica (con un ipotetico drastico ridimensionamento della competente aero-tattica su F35 ed eventuale dirottamento delle risorse verso altri assetti) o per la Marina (anche qui si potrebbe pensare a interventi sulle unità maggiori).
    Insomma, e in termini ancora più diretti e per certi versi grossolani, un ripensamento sugli assetti “combat” e "combat support" a favore di maggiore attenzione verso quelli "combat service support”, più facilmente spendibili in quell’uso duale diventato un mantra per tutti (o quasi).
    Tutte cose però che, ovviamente, devono essere decise a monte
    E, lo ribadisco ancora una volta, sulla base di ciò che (per davvero) si ritiene che le FFAA debbano fare.

    Tanto per essere più chiari, quando il Sig. Relop richiama all’ordine con un perentorio (e sacrosanto):
    CITAZIONE
    Partiamo da quello che occorre per raggiungere e mantenere, diciamo nei prossimi venti anni, uno strumento snello, efficiente e completo adatto ad affrontare le nubi che si addensano sui cieli della Patria e dei mari che la lambiscono (!)

    ...io lo interpreto in un certo modo, con uno strumento di un certo tipo (molto simile, credo, a quello da lui immaginato).
    Il problema è che non sono sicuro che da qualche altra parte ci sia la stessa interpretazione.
    Da qui i miei dubbi rispetto a una direzione che reputo sì corretta (quella per l'appunto volta alla definizione di uno strumento snello, efficiente e completo) ma, al tempo stesso, completamente divergente da quello che (alla fine) la politica e il Paese nel loro complesso vogliono davvero dalle nostre FFAA.
     
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  15. Relop
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    CITAZIONE
    Allora, non sarebbe perciò preferibile discutere prima di quale modello di Difesa dovrebbe avere il nostro Paese, inteso come compiti e missioni (reali) delle FFAA?

    Direi di cominciare da qua .. appunto ..
     
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