Clima, ambiente e natura

i cambiamenti in atto e le conseguenze geopolitiche

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Pallino_FD_Danilo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Clima, ambiente e natura, i cambiamenti in atto e le conseguenze geopolitiche.


    IMHO, Clima e Ambiente Naturale, influenzano la Socialità e la Psicologia delle Comunità e dei Singoli, caratterizzando i Popoli in modo Differente gli uni dagli altri. Si dice che i popoli Isolani, siano più chiusi rispetto a coloro che vivono nelle zone costiere continentali.
    Quello che conta è il livello di aggressività verso l'esterno, che è maggiore tra le popolazioni che vivono in ambienti difficili, mentre è minore ove queste condizioni naturali sono più miti.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Abilitato
    Posts
    5,408
    STU
    +901

    Status
    Offline
    interessante servizio al TG1 sulla missione nell'Artico della Alliance per raccogliere dati climatici
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Abilitato
    Posts
    9,695
    STU
    +2,241

    Status
    Online
    Premetto non che l'idea non è mia, mi ricordo aver visto una replica di un programma anni sessanta dove un uomo scherzosamente la proponeva.

    liguriac1

    Mi spiace per i Liguri ma....... ampliare i passi dalla pianura Padana facendo saltare qualche montagna e collina qua e là?

    Cosi da aprire un varco a cio che si accumula in pianura :asd:
     
    .
  4.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    I° Gruppo d'Armate FAN
    Posts
    11,074
    STU
    +3,200

    Status
    Offline
    Era Portobello nel gennaio 1978, puntata che ricordo ancora.
    Qui è raccontata la storia e viene spiegato perché non funzionerebbe

     
    .
  5.     +7   Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Autore
    Posts
    7,485
    STU
    +5,745

    Status
    Offline
    Per discutere dei “cambiamenti [climatici] in atto e le loro conseguenze geopolitiche”, è necessario impostare un discorso molto più ampio circa cause ed effetti. Approfittando di un pomeriggio piovoso, vi infliggo quindi le mie elucubrazioni personali al riguardo, non perché abbiano una qualche valenza assoluta ma solo come spunto di discussione.

    E quindi, punto per punto:

    - Sostenere che il clima stia cambiando, a livello globale, è di fatto una tautologia. La Terra è sempre stata interessata da processi di mutamenti climatici, a volte lenti e graduali e a volte molto rapidi (in senso geologico), e non si vede perché proprio la nostra epoca dovrebbe fare eccezione.

    - Alcuni dei cambiamenti verificatisi in passato sono stati di tale natura e ampiezza, che un loro riprodursi porterebbe senza alcun dubbio alle fine traumatica delle attuali forme di civiltà (= vita umana organizzata) e alla morte, per fame o per altre cause, della grande maggioranza degli esseri umani.

    - Non esiste, a livello scientifico, alcuno schema o modello univoco complessivo che descriva con precisione le cause dell’insorgere dei cambiamenti climatici e il loro sviluppo. Conosciamo bensì un certo numero di fattori – dalla precessione degli equinozi ai cicli solari ai parossismi di attività vulcanica, e così via – che senza dubbio hanno avuto, stanno avendo e con tutta probabilità avranno un’influenza anche importante sul clima, e siamo anche in grado di avanzare ipotesi ragionevoli per quantificare queste influenze. Ma non siamo affatto in grado di comprendere come tutti questi fattori interagiscano l’uno con l’altro, e come i loro effetti si sommino in una certa direzione (riscaldamento o raffreddamento globale), o magari si annullino a vicenda. Non siamo quindi capaci di spiegarci come e perché siano avvenuti in passato certi cambiamenti (al massimo, esistono svariate ipotesi contrapposte, i cui rispettivi sostenitori si danno del somaro a vicenda) e a maggior ragione, non siamo minimamente in grado di fare previsioni circa il futuro.

    - E’ ovvio e scontato che la presenza di oltre sette miliardi di esseri umani, con le loro attività (a cominciare dal mangiare, bere, respirare e defecare) debba per forza avere un qualche effetto sul clima. E i modelli proposti, secondo cui la civiltà industriale degli ultimi due secoli avrebbe una certa influenza sull’innalzamento delle temperature globali, sono ragionevoli, documentati e credibili.

    - Ma anche così, parlare di “riscaldamento globale per causa antropica”, cioè quello che oggi è il dogma ufficiale, costituisce una grossolana semplificazione, che non dovrebbe nemmeno essere proponibile in termini scientifici reali e che viene invece accettata e propagata essenzialmente per la sua valenza ideologica, un po’ come la teoria marxiana del “plusvalore” (tornerò su questo punto). Questo, semplicemente perché come già detto non esiste alcuna teoria univoca circa l’evoluzione delle condizioni climatiche: nessuno è in grado di fornire un quadro di quali sarebbero, e come cambiarebbero queste condizioni in assenza di attività industriali (o addirittura in assenza di esseri umani), e di conseguenza nessuno è in realtà in grado di definire con ragionevole precisione l’impatto antropico. Che nel corso degli ultimi due secoli (cioè da quando esistono rilevazioni più o meno precise) sia stato registrato un certo aumento delle temperature medie è un fatto, ma mettere questo aumento in relazione diretta e univoca con il parallelo sviluppo delle attività industriali è assai criticabile: il “post hoc, ergo propter hoc” non è un sillogismo accettabile in nessun tipo di discussione, e men che meno in analisi scientifiche. Questo anche perché abbiamo ampie evidenze di periodi storici pre-industriali, caratterizzati da temperature medie ancora più alte di quelle attuali.

    Detto questo, per venire alle conseguenze geopolitiche:

    - Come ovvio, dal nostro (= le attuali forme di vita umana organizzata) punto di vista, la soluzione ideale sarebbe che non vi fosse più alcun cambiamento climatico significativo, e che tutto (in particolare, il livello dei mari e l’estensione delle superfici utilizzabili per le culture di cereali) restasse come adesso. Ammesso quindi, per ipotesi di discussione, che un intervento umano sui cambiamenti climatici (di qualsiasi origine) sia tecnicamente fattibile, non si tratterebbe affatto di “salvare il Pianeta” o di “proteggere la Natura”, come recita il mantra odierno, ma esattamente del contrario: intervenire cioè pesantemente sui processi naturali, in modo da impedire che portino a condizioni, che sarebbero spiacevoli se non disastrose per noi.

    - Sembra sussistere (ed essere alimentato artificialmente) un grosso equivoco circa ciò che sarebbe davvero “spiacevole”. Un ipotetico aumento delle temperature medie di tale entità, da portare allo scioglimento pressoché completo dei ghiacci dell’ Antartide e della Groenlandia (confido non sia necessario spiegare perché i ghiacci dell’ Artico siano irrilevanti da questo punto di vista), causerebbe un notevole incremento dei livello dei mari (pare sino ad un massimo teorico di 6m), con conseguenze molto pesanti su buona parte delle aree costiere. Ma d’altro canto, aprirebbe all’agricoltura vastissime zone oggi non utilizzabili (Siberia, Canada settentrionale), con conseguenze molto positive per il sostentamento delle generazioni future. E ad ogni modo, anche volendo trascurare quest’ultimo aspetto, anche le previsioni più catastrofiche e pessimistiche circa il possibile impatto del riscaldamento climatico non sono che “quisquilie e pinzillacchere” se paragonate a quello che succederebbe invece con una nuova era glaciale, sia pure di modesta entità. Anche senza voler pensare a vere e proprie apocalissi come il cosidetto Criogene (600-300 milioni di anni fa), con i mari gelati sin quasi all’equatore, già una ripetizione dell’ultimo massimo glaciale – solo 20.000 anni fa, in pratica qualcosa nell’esperienza dei nostri bisnonni – coprirebbe di ghiaccio o renderebbe comunque invivibili buona parte del Nord America e dell’ Europa Centro-Settentrionale, nonché ampia zone dell’ Asia Centrale, e buona parte del resto diventerebbe tundra o steppa. E’ facile capire che l’impatto sulla civiltà e sulla stessa esistenza del genere umano sarebbe assolutamente devastante, e incomparabilmente più grave della perdita di poche aree costiere.

    E quindi, se davvero volessimo e dovessimo preoccuparci delle possibili conseguenze dei cambiamenti climatici, la cosa da tenere bene d’occhio non sarebbe certo un (vero o presunto) “riscaldamento antropico” di modestissima entità, ma piuttosto il rischio dell’avviarsi di una nuova era glaciale. E se fossimo sul serio in grado di cogliere i segni premonitori di qualcosa del genere, una certa tendenza contraria (cioè favorevole al riscaldamento) dovuta alle attività umane dovrebbe essere non combattuta, ma al contrario stimolata e inmcoraggiata.

    A a questo punto, in modalità “complottista full size”:

    - Quello che è invece successo è che diverse forze politiche, sociali, filosifico/ideologiche e di recente anche religiose, pur se ampiamente diversificate e spesso in contrasto tra loro, hanno tutte scoperto nella cosidetta “ecologia” un nuovo, eccellente strumento per influenzare, controllare e orientare i comportamento delle popolazioni, in sostituzione di vecchi strumenti – le religioni rivelate e le ideologie politiche – che ormai hanno ben poca presa, almeno nel mondo occidentale. In particolare, certe enfasi frugaliste se non francamente pauperiste, ben presenti nell’ “ecologismo” (la “decrescita felice”, e altre piacevolezze del genere), sono perfettamente funzionali al sempre più rapido processo di involuzione economica, con la la creazione di una piccolissima classe di gente oscenamente ricca, e una massa sottoposta di plebei che non sono più nemmeno sfruttati perché il loro lavoro non serve a nulla. E’ infatti certo molto meglio che la gente si induca non solo ad accettare volentieri, ma anzi a reclamare a gran voce rinuncie e limitazioni sempre più pesanti al proprio stile di vita (si tratta di “salvare il Pianeta” e “proteggere la Natura”, perbacco!), piuttosto che arrivi magari a rendersi conto che queste rinuncie e limitazioni sono solo la conseguenza diretta della concentrazione di ricchezze sempre maggiori in un numero sempre più ridotto di mani. Si tratta, per dirla semplicemente, del nuovo “oppio dei popoli”.

    Un esempio davvero divertente: non so quanti si rendano conto che due degli argomenti principali degli “ecologisti d’assalto”, e cioè la lotta contro la mobilità (sopratutto individuale) e le pressioni per la generalizzazione di un’alimentazione vegetariana se non vegana, in realtà mirano a riportare la maggior parte della gente esattamente alle stesse condizioni della plebe romana della tarda età imperiale, o della servitù della gleba nel medio evo europeo. Il poter montare a cavallo o in carrozza per andarsene in giro a proprio piacimento, e il mangiare carne, erano allora il segno distintivo delle classi aristocratiche, e dovranno tornare ad esserlo – beninteso, per “salvare il Pianeta” e “proteggere la Natura”.

    Tutto questo IMHO, chiaramente. E adesso, a voi.
     
    .
  6.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Abilitato
    Posts
    177
    STU
    +183

    Status
    Offline
    Il bilancio energetico del pianeta è dovuto per il 97,5%-98% all'energia solare, per l'1% a quella geotermica ed all'1%, massimo 1,5% agli apporti antropici.
    Basterebbe questo semplice dato per bollare il "riscaldamento globale di origine antropica" come un'enorme bufala che ci è ossessivamente propinata per l'interesse di alcuni. Rubbia e Zichichi, ad esempio, la pensano così. I cicli solari, probabilmente, sono all'origine del fenomeno e parrebbe che si sia prossini ad un'inversione di tendenza, cioè che si vada presto verso un raffreddamento globale....
     
    .
  7.     +5   Like  
     
    .
    Avatar

    Pilota

    Group
    Moderatore
    Posts
    18,197
    STU
    +5,717
    Location
    Forum Difesa dal 2009 e prima ancora Pagine di Difesa dal 2005 e molto prima ancora MMI...

    Status
    Online
    Esimi e cari signori, mi spiace andar contro contemporaneamente due illustri ex ufficiali di Stato Maggiore, e tanto altro, ma stavolta penso stiate sbagliando alla grande, in stile no vax, no tav o forse... terrapiattisti!

    "Solo 1%"????

    In un sistema di equilibrio complessissimo come quello della atmosfera terrestre a me pare tantissimo.

    È accertato, salvo appunto voler fare i terrapiattisti, che in pochi decenni abbiamo quasi raddoppiato la CO2 in atmosfera, superando le 400ppm mai viste in 20 milioni di anni.

    Non dico che riusciremo a trasformarci in Venere, anche se basterebbe un guizzo anomalo oltre gli 80 gradi per qualche ora, nulla su scala cosmica, a sterminarci tutti, ma basta un aumento di tempeste, uragani e tornado per farci tanto male...

    Visto che qui dentro questa atmosfera ci viviamo un po' di principio di precauzione, peraltro ignorato dai più, vi sembra complotto dei rettiliani?

    Poi proprio noi italiani!!! Vogliamo programmare le prossime vacanze al mare sulle spiagge del mare di Hudson?
     
    .
  8.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Autore
    Posts
    7,485
    STU
    +5,745

    Status
    Offline
    QUOTE
    Visto che qui dentro questa atmosfera ci viviamo un po' di principio di precauzione, peraltro ignorato dai più, vi sembra complotto dei rettiliani?

    Non si tratta, almeno per quanto mi riguarda, di questo. Insisto invece, sperando di non offendere la sensibilità di qualcuno, con il paragone religioso, che mi sembra particolarmente calzante.

    Anche al di là dell'accettazione (o del rifiuto) di certi dogmi di fede, è innegabile come il Cristianesimo contenga degli insegnamenti nobilissimi sul piano morale, etico e sociale, e come l'adesione generalizzata a questi insegnamenti renderebbe (e in effetti, in larga parte ha reso) la vita più tollerabile e degna per tutti. Ma allo stesso tempo, non è necessario essere Marxisti "vecchio stampo" per vedere come l'enfasi, connaturata al Cristianesimo, sul disprezzo per le ricchezze e le glorie terrene sia stata a lungo utilizzata come un efficacissimo strumento di controllo sociale, convincendo la gente che la miseria, la fame e la servitù non siano condizioni da cui si deve lottare per uscire, ma al contrario la porta per il Paradiso.

    Con la cosidetta "ecologia", è la stessa solfa. Che le attività industriali portino a forme di inquinamento anche molto pericolose, è un fatto. Che si debba fare tutto il possibile per ridurle al minimo, è un principio indiscutibile. Ma che questo "tutto il possibile" si traduca -
    come è chiaramente negli obiettivi di certa gente - nella drastica riduzione dei livelli di vita della stragrande maggioranza degli essere umani, proprio no.
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    19,865
    STU
    +10,033
    Location
    Potenza, Basilicata

    Status
    Offline
    Il signor Ebonsi è, al solito, molto profondo. Però con alcune puntualizzazioni.
    Il co2 è in crescita rapida, ove rapida significa una mutazione misurabile nei termini di una vita umana; in termini geologici non sta crescendo, sta esplodendo. È quello è antropico.
    Sarà un caso, ma sono in crescita le forme depressivo-ansiose e le crisi di panico, che possono essere innescate da più alti livelli di co2. Ok, parliamo di casi border line, e comunque ad essere stressante è la nostra vita cittadina, molto lontana dai ritmi più rarefatti della campagna. Peró.
    PM10 e compagni: quelli sono antropici, e provate a negarli al cittadino di una metropoli di pianura e poco ventosa.
    Raggi ultravioletti (buco nell'ozono ma anche cicli solari): sono in crescita le lesioni agli occhi, ed il rapporto causa effetto è comprovato. Parlo per conoscenza diretta, ahimè.
    L'elenco potrebbe proseguire, ma la faccio breve: le emissioni antropiche stanno portando già oggi a ricadute sanitarie specifiche e non marginali.
    Se poi il mare stia per arrivare a Rovigo, lasciamo stare, per ora si accapiglino gli accademici.
    Però dei correttivi al ciclo produttivo e distributivo sono, più che auspicabili, necessari.
    Difficile imporli al concorrente in via di sviluppo, anche questo è vero; e regalargli altri vantaggi competitivi manda in bestia il produttore nostrano, lo comprendo bene.
    Con tutto ciò l'enfasi alle volte ossessiva sui problemi ecologici nasce, ha ragione il signor Ebonsi, dall'eterno pauperismo di facciata dei ricchi, storico strumento di controllo sociale. Altro che decrescita felice ed utili idioti di tutno.
    Ed attenti al corollario, la sindrome nimby: e ricordiamo quando poco più di un secolo fa l'italiano medio viveva 43 anni e le infezioni alimentari facevano strage.
    Sintesi della sintesi: il progresso migliora la qualità e la quantità della vita. Il che non significa non doverne moderare gli effetti collaterali (salvo accettarli quando l'analisi costi benefici, non solo economici ma anche sociali, del rimuoverli fosse troppo penalizzante).
    Ma attenti a non farne una moda a vantaggio dei soliti happy few.
     
    .
  10.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    I° Gruppo d'Armate FAN
    Posts
    11,074
    STU
    +3,200

    Status
    Offline
    Al netto degli oscenamente ricchi, che viaggiano in jet privato ed elicottero mentre impongono al popolino il trasporto pubblico, questa estate ho passato (centro Italia) diverse notti a 30 gradi e giorni a 40 (all'ombra). E' vero che la mia vita considerando i cicli naturali è poca cosa ma si tratta pur sempre di fenomeni che ci riguardano.
    Non ho i mezzi per escludere che il piccolo contributo umano all'aumento della CO2 sia la spinta decisiva al surriscaldamento globale e che senza di esso il suddetto surriscaldamento sarebbe nullo o quasi, però nel dubbio sarei propenso a fare qualcosa in proposito. E dato che sono per natura megalomane (Elon Musk è un dilettante al mio confronto) avrei investito in questi anni per trovare metodi pratici ed economici per togliere la CO2 dall'atmosfera invece di perdere decenni per convincere il mondo a ridurre le emissioni, con i risultati scarsi che si sono visti sino ad oggi.
    Qualcosa si muove
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    17,728
    STU
    +6,593

    Status
    Anonymous
    Nel mondo le persone che stanno accedendo a uno stile di vita "occidentale", consumista o che dir si voglia, stanno aumentando, non diminuendo. Io onestamente vedo IPhone anche in mano a chi anni fa mi ricordo andare dal parroco a chiedere di pagargli la bolletta o qualche soldo per mangiare (e in alcuni casi ci va ancora, ma con l'IPhone in mano).

    E anche i più sfegatati ambientalisti li vedo con l'IPhone in mano... Chiaramente con IPhone intendo una ampiezza di oggetti di consumo molto vasta. Ci sono gli estremisti ancor più degli estremisti, che vorrebbero che tutto il mondo facesse come loro (o almeno che facessero come dicono), ma la realtà è un altra: A nessuno frega niente, al di la delle parole, solo a pochi, sfegatati e il più delle volte da manicomio criminale, frega qualcosa. Al più frega quel giusto quel che basta da sentirsi l'anima in pace... Ma guai a toccargli la comodità... Quello che fanno quel piccolo, sparuto, nugolo di R. C. è tenere alta l'attenzione su un problema reale, perché 1-1.5 di entropia su un sistema molto complesso soggetto all'effetto farfalla, dove piccoli cambiamenti locali possono provocare disastri di scala globale (pensiamo solo il disastro per l'intero eco-sistema globale se le Api arrivassero sulla soglia dell'estinzione, cosa assolutamente che non stiamo provocando)... Quel 1-1.5% è un disastro che è già sulla nostra soglia in attesa del momento giusto per bussare... E non è solo un problema di riscaldamento globale, ma anche di inquinamento e stupida avida curiosità umana, che influenzano specie animali e vegetali, e di importanza straordinari nella "manutenzione" dell'ecosistema globale in cui viviamo e di cui, come specie dominante, giustamente ci sentiamo padroni, sfruttatori e protettori, spesso tutte e tre senza soluzione di continuità, tanto per rimarcare che ci diverte giocare a Dio, tanto nella nostra vita difficilmente sentiremo gli effetti veri... Spero.
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    I° Gruppo d'Armate FAN
    Posts
    11,074
    STU
    +3,200

    Status
    Offline
    A maggior ragione più che spenderci solo per cercare di rendere virtuosi i comportamenti di miliardi di persone sarebbe il caso di intervenire anche in altri modi, come quello che ho descritto sopra.
     
    .
  13.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Abilitato
    Posts
    395
    STU
    +137

    Status
    Offline
    Bisogna intervenire oltre che su ciò che suggerisce il post di Emanuele anche sulla natalità dei paesi più poveri, in particolare africani...non ci sono ricette miracolose
     
    .
  14.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Abilitato
    Posts
    5,408
    STU
    +901

    Status
    Offline
    e questo è uno dei maggiori problemi.... troppi esseri umani, inutile cercare di girarci attorno...


    Quanti di noi sono disposti a trasferirsi nelle terre scongelate della Siberia?
     
    .
  15.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Abilitato
    Posts
    464
    STU
    +325

    Status
    Offline
    Per formazione accademica sono Geologo e come tale deputato, nella cerchia di amici e parenti, alle spiegazioni su questi argomenti. Tutti quelli che hanno figli nati dopo il 2002, hanno visto le varie puntate dell'Era Glaciale, ma la maggior parte non ha mai considerato che la storia è ambientata tra i 25000 ed i 10000 anni fa, un sospiro in termini geologici. Quando dico queste cose, o che in Sardegna, circa 125000 anni fa la fauna marina era simile a quella senegalese ed il mare era tra i 6 ed i 10 metri più in alto rispetto all'attuale, quasi tutti cadono dalle nuvole...questo per dire che cicli di glaciazione ed interglaciali si sono alternati ininterrottamente nella storia del mondo, per motivi indipendenti dalla presenza dell'uomo. Attualmente siamo in un periodo interglaciale, per cui naturalmente si va verso un "riscaldamento globale" naturale. A questa tendenza naturale si sta sovrapponendo qualche migliaio di anni l'attività dell'uomo che, secondo me, nessuno è in grado di valutare completamente e concretamente. Son d'accordo con chi dice che l'inquinamento va ridotto ai minimi termini possibili e anche con chi sostiene che il nostro condominio è troppo affollato...io sostengo che comunque l'uomo NON sarà la causa della fine della vita sulla Terra, al massimo causerà la sua di estinzione. In fondo al mare, qualche forma di vita, più o meno organizzata, sopravviverà...topi e gabbiani si adatteranno. Vi lascio con un ultimo ricordo dei miei ormai lontani studi: al termine del Permiano, più o meno 250 milioni di anni fa, c'è stata la più grande delle estinzioni di massa che ciclicamente per un motivo o per l'altro hanno colpito il (non ancora) nostro pianeta. I geologi litigano, come sempre, sulle cifre, ma si stima che circa il 75% delle specie viventi siano scomparse, insetti compresi. In confronto, l'estinzione dei Dinosauri o la scomparsa delle mie amate tigri dai denti a sciabola è poca cosa...
     
    .
1484 replies since 10/9/2017, 19:53   119455 views
  Share  
.