Accadde Oggi

Discussioni basate sugli accadimenti del passato in base alla data del giorno

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    Dopo più di un mese di aspre battaglie nella gola di Cheren, il 26 marzo cessa la resistenza delle truppe italiane ed inizia la ritirata verso Asmara.

    Forse la battaglia più gloriosa dell'esercito italiano nella seconda guerra mondiale.
     
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    Quali erano i veri numeri contrapposti?

    Perché noi avemmo molte più perdite?
     
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    Sulla battaglia di Cheren consiglio di leggere il libro di Loffredo edito da Longanesi, tanti, ma tanti anni fa. Forse se ne trova ancora una copia in formato elettronico.
     
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    CITAZIONE (FaC @ 27/3/2024, 08:58) 
    Sulla battaglia di Cheren consiglio di leggere il libro di Loffredo edito da Longanesi, tanti, ma tanti anni fa. Forse se ne trova ancora una copia in formato elettronico.

    Anche il libro del gen. Carmineo non è male, acquistato qualche anno fa.

    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 26/3/2024, 21:29) 
    Quali erano i veri numeri contrapposti?

    Perché noi avemmo molte più perdite?

    Sulle cifre delle battaglia vera e propria le perdite non si conoscono di preciso. I reparti italiani furono colpiti durante la marcia di avvicinamento dagli altri settori verso Cheren dall'aviazione inglese, mentre altri reparti si erano ritirati dalla battaglia di Agordat ed avevano subito molte perdite.

    L'ago della bilancia a mio avviso (per rispondere anche alla domanda sulle molte più perdite), furono l'artiglieria inglese e l'aviazione inglese. I pezzi inglesi avevano gittate maggiori e maggior abbondanza di munizonamento. Le posizioni italiane non erano preparate, in quanto si era deciso di opporre resistenza ad Agordat ed in caso di sfondamento lì di ripiegare fino a Ad Teclesan, a Cheren dovevamo solo rallentare gli inglesi, invece le truppe italiane ressero e costrinsero gli inglesi a ripiegare e non solo a richiamare rinforzi.
    Le postazioni difensive erano preparate solo con muretti a secco dato che essendo quasi tutta roccia difficilmente si potevano scavare trincee, le strade di accesso alla gola erano solo 2, 1 che passava tra monte Sanchil e il Dolgorodoc e l'altra poco più che una pista che arrivava da nord, dal mare. Per avanzare gli inglesi dovevano gioco forza occupare le posizioni predominanti sulla gola, liberare la strada dai blocchi creati dagli italiani e poi avanzare. Gli italiani ressero al primo urto ed estesero le posizioni difensive sulle montagne vicine, respingendo tutti gli attacchi inglesi fino a quando i reparti non vennero consumati nella battaglia a quel punto senza riserve gli inglesi riuscirono a prendere le posizioni chiave e la difesa crollò. Gli inglesi furono fermati per 2 mesi.
     
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    Aggiungo una cosa .
    Per gli inglesi era importante vincere velocemente a Cheren ed impadronirsi dell Eritrea allo scopo di permettere al naviglio mercantile americano di passare attraverso il Mar Rosso ( era vietata la navigazione in caso di guerra nella zona ).
    Inoltre i convogli inglesi potevano passare senza necessità di scorte dopo l' eliminazione della flotta italiana dislocata nei porti eritrei .
    Cheren fu un importante battaglia per gli inglesi , fu la chiave per una conquista veloce dell Eritrea
     
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    83 anni fa si era appena consumata la tragica notte di Matapan.
     
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    La nostra marina aveva appena avuto più di 2300 caduti, perso tre incrociatori pesanti e due cacciatorpediniere.
     
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    Una data particolarmente infausta per l'Italia sul mare. Un anno dopo affondava il trasporto truppe Galilea, con la morte di oltre mille uomini, in massima parte alpini del battaglione "Gemona"; due anni dopo la catastrofica esplosione della motonave Caterina Costa nel porto di Napoli.
     
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    «Regia Nave Fiume – Prego signori date mie notizie alla mia cara mamma mentre io muoio per la Patria. Marinaio Chirico Francesco da Futani, via Eremiti 1, Salerno. Grazie signori – Italia!»
    Dopo 11 anni questo messaggio in bottiglia scritto sulla tela che ricopriva le artiglierie fu ritrovato su una spiaggia in Sardegna.
     
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    Uno dei 2300 scomparsi...



     
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    CITAZIONE (Imperator82 @ 26/3/2024, 09:12) 
    Dopo più di un mese di aspre battaglie nella gola di Cheren, il 26 marzo cessa la resistenza delle truppe italiane ed inizia la ritirata verso Asmara.

    Forse la battaglia più gloriosa dell'esercito italiano nella seconda guerra mondiale.

    CITAZIONE (Hortiz @ 27/3/2024, 11:38) 
    Aggiungo una cosa .
    Per gli inglesi era importante vincere velocemente a Cheren ed impadronirsi dell Eritrea allo scopo di permettere al naviglio mercantile americano di passare attraverso il Mar Rosso ( era vietata la navigazione in caso di guerra nella zona ).
    Inoltre i convogli inglesi potevano passare senza necessità di scorte dopo l' eliminazione della flotta italiana dislocata nei porti eritrei .
    Cheren fu un importante battaglia per gli inglesi , fu la chiave per una conquista veloce dell Eritrea

    ...il 2 aprile 1941 aveva inizio l'ultimo atto dei cctt del Mar Rosso. Tigre, Pantera, Sauro, Battisti e Manin lasciavano per l'ultima volta Massaua, prossima alla caduta, per una missione senza ritorno - il carburante, l'ultimo rimasto, era sufficiente per il solo viaggio di andata - contro la base di Porto Sudan. Il giorno prima i ct più grossi, Tigre, Leone e Pantera, avevano tentato una simile azione contro la più lontana Suez ma erano dovuti tornare indietro dopo la perdita del Leone, irrimediabilmente incagliato su uno scoglio non segnato sulle carte al largo delle Dahlak e finito dai gemelli.

    Durante la notte il Battisti, colto da avarie di macchina, dovette lasciare la formazione per andare ad autoaffondarsi davanti alle coste arabe. I rimanenti 4 ct, giunti davanti a Porto Sudan all'alba del 3 aprile, vi furono attaccati da decine di bombardieri Fairey Swordfish, Bristol Blenheim e Vickers Wellesley ivi concentrati da qualche giorno in previsione di un'azione del genere.

    Prima il Sauro e poi anche il Manin furono affondati (quattro le MOVM alla memoria di caduti del Manin, tra cui l'eritreo Ibrahim Farag Mohamed, uno dei due soli ascari a ricevere tale decorazione), mentre Tigre e Pantera cercarono rifugio nelle acque della neutrale Arabia Saudita, dove il caposquadriglia - CV Andrea Gasparini - avrebbe voluto trasbordare sul Pantera il carburante rimasto sul Tigre per tentare con esso un'ultima puntata offensiva nella notte successiva. Il trasbordo era però appena iniziato quando le due unità furono di nuovo scoperte ed attaccate dai bombardieri britannici, al che entrambe si autoaffondarono.

    I naufraghi del Sauro e la maggior parte di quelli del Manin vennero recuperati dai britannici nei giorni successivi (tragica fu l'odissea della motolancia del Manin, sovraccarica di feriti ed andata alla deriva per tre giorni a causa dell'avaria del motore), mentre quelli di Battisti (dopo giorni di marcia nel deserto), Tigre e Pantera e 42 uomini del Manin (che raggiunsero la costa araba dopo una settimana di avventurosa navigazione in una lancia costruita per portare la metà del loro numero, al comando del STV Fabio Gnetti) sbarcarono in terra saudita e qui furono internati per due anni su due isolette davanti a Gedda, venendo infine rimpatriati con un singolare "scambio" tra internati italiani in Arabia e prigionieri britannici in Italia, tenuto nella neutrale Turchia che aveva mediato.
     
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    Il 7 aprile di 45 anni fa veniva arrestato Toni Negri, il "cattivo maestro", aprendo una pagina nuova alla lotta al terrorismo in Italia.

     
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    ...8 aprile 1941, mentre Massaua cade e le decine di navi mercantili ed ausiliarie presenti in porto si autoaffondano in massa per evitare la cattura e rendere inutilizzabile il porto stesso, il MAS 213 del GM Pietro Valenza, decrepito residuato della Grande Guerra tenuto a galla da toppe di cemento nello scafo e capace di una velocità massima, mantenibile per non più di un'ora, di 15 nodi (!), silura il - non molto più giovane - incrociatore antiaerei HMS Capetown, mettendolo fuori uso per oltre un anno. Con questo colpo di coda si conclude la guerra aeronavale nel Mar Rosso.
     
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    mi stava scappando

     
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    20 aprile 1889, nascita di Adolf Hitler.
     
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