Esplorazione del Sistema solare

Notizie e commenti sulle missioni umane e robotiche verso Marte, Venere, gli altri pianeti ed i corpi minori

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    Interessante.

    La tabella mostra che su Marte la esposizione è agli stessi livelli che sulla Stazione Spaziale.

    Direi valori ben gestibili.
     
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    Restando sotto terra. Cioè sotto Marte.
    I valori ritenuti adeguati per gli astronauti, che comunque sono esposti per periodi limitati della loro vita non possono essere considerati accettabili per chi passerà anni se non decenni su Marte.
     
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    Sulla ISS si è stati un anno di fila.

    Un anno di passeggiate all'aperto in tuta spaziale non è poco.

    A due ore al giorno di passeggiate su Marte si andrebbe avanti un decennio prima di eguagliare la esposizione di chi sta un anno sulla ISS.

    Immaginando uno "stacanovista" marziano che faccia ogni giorno 8 ore di passeggiate in tuta (!) avrebbe comunque 3 anni su Marte prima di uguagliare l'esposizione degli astronauti dell'ISS.

    Rispetto ai "catastrofisti" mi sembra ben altra prospettiva.

    Ma il vero problema resta l'esposizione durante i viaggi di arrivo e partenza, soprattutto nelle zone più vicine al Sole.
     
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    Non credo che le colonie che ha in mente Musk siano dei buchi sottomarte. Se mandi lassù migliaia di persone ci vorrà ben altro.
     
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    A fronte di tutto il resto quello che ancora ci manca e di cui non mi sembra si parli, è una tecnologia sanitaria adeguata ed inviabile nello spazio.
     
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    Nella discussione generale s'è parlato più volte delle tecniche costruttive per edificare habitat sui corpi celesti vicino a noi. Qui si illustra uno degli esperimenti in corso che consentirebbe in tempi relativamente ragionevoli di avere città" sulla Luna.
     
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    Se da un lato ci possono essere anche migliaia di persone disposte ad andare su Marte sapendo che statisticamente assorbiranno più radiazioni che sulla Terra, con conseguente aumento percentuale di probabilità di malattie e a seguire diminuzione della vita media, resta sempre il problema più immediato, che è quello di garantire la sopravvivenza quotidiana (e magari una possibilità di fuga in caso di catastrofe).
    L'unico termine di paragone è la Iss, dove generalmente risiedono in 3, a volte in 6, eppure le difficoltà e i costi per il rifornimento costante di acqua, cibo e ossigeno sono enormi.
    Voi vi concentrate sulla costruzione di una base ma il problema principale è la costante e irrinunciabile fornitura di energia, aria, acqua e cibo.
    Con le tecnologie attuali e impossibile pensare a un avamposto su Marte. Già sarà un problema sulla Luna, che astronomcamente parlando e dietro l'angolo, figuriamoci sul pianeta rosso.
     
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    Partiamo dalla Luna: io sono più pragmatico e penso per gradi. Cosa serve?
    Energia? Sulla Luna (ma anche su Marte) l'unica cosa facilmente ottenibile è l'energia. Senza atmosfera (o con una atmosfera tenue) che filtri/schermi i raggi solari, i pannelli solari hanno una efficienza inimmaginabile sulla Terra. Poi nulla vieta di attivare anche centrali nucleari a fissione e, nel futuro, a fusione. L'assenza di atmosfera metterebbe al sicuro i coloni anche da eventuali perdite radioattive. Ricordo che uno dei motivi per i quali la Cina è così interessata alla Luna è la presenza nel suolo di grandi quantità di idrogeno nelle forme isotopiche del deuterio e trizio, indispensabili per la fusione nucleare controllata.
    Aria? L'ossigeno si estrae dall'acqua, vedere punto successivo, o dagli ossidi presenti nel sottosuolo. Si tratta solo di dar inizio al processo chimico di estrazione. Poi, se e quando, si riuscisse ad avviare una produzione di vegetali sul suolo lunare (o marziano) sarebbero questi a provvedere al normale ricambio e al ciclo CO2/O2. La ISS è un piccolissimo spazio totalmente dipendente dai rifornimenti esterni. Un pianeta ha immense risorse da sfruttare.
    Acqua? Sicuramente indispensabile, per la vita, ma anche come carburante per la propulsione dei vari moduli di discesa/risalita. Sulla Luna c'è acqua sia allo stato solido (in piccole formazioni ghiacciate sotto la superficie) sia come componente di idruri e ossidi presenti nel suolo. Marte è messo pure meglio. Non sarà una cosa immediata estrarla, ma si può fare.
    Cibo? Se c'è acqua e ossigeno il cibo si ottiene, a cominciare dai vegetali. Questi servirebbero pure per la produzione di ossigeno respirabile (vedi sopra). Per iniziare il processo mancherebbe l'humus e i concimi che arricchiscano quei suoli,intrinsecamente sterili. Ma una volta partiti il ciclo sarebbe autonomo e si alimenterebbe da solo. Se poi si desiderano pure proteine animali nulla vieta di allevare polli o conigli, ma queste potrebbero essere ricavate pure da processi di laboratorio già studiati sperimentalmente anche sulla Terra, ad esempio utilizzando batteri geneticamente modificati che, appunto, "fabbricano" carne sintetica. Probabilmente l'oscar per il gusto resterebbe assegnato a una braciola di chianina; pazienza, vuol dire che si farà di necessità virtù.
     
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    Guardi e tutto bello e tutto già pensato da decenni. Ultimamente quando parlo di Marte ricordo sempre "Le sabbie di Marte" di Clarke del 1951, dove si parlava di astronavi a energia atomica, colonie di migliaia di abitanti, ossigeno e acqua estratti dal terreno e carne sintetica. Ma se sono decenni che se ne parla e ancora siamo agli inizi ci sarà un motivo. La Iss è piccola, si, ma è costata e costa uno sproposito, e se non ci saranno passi avanti da gigante non potremo mai permetterci una stazione spaziale orbitante degna di questo nome (anche questa già descritta da Clarke nel romanzo, utilizzata come spazioporto).
    Intanto cominciamo a dire che ci vorranno sistemi ultra ridondanti per ovvi motivi, con i conseguenti problemi di costi. I pannelli solari su Marte non sono affatto l'ideale, perché ci sono tempeste di sabbia che possono durare settimane. Tempo fa avevo proposto piccoli reattori nucleari. Più di uno per il discorso della ridondanza. Capirà i problemi politici, economici e tecnologici per arrivare a tanto. Inoltre si fa presto a dire che si estraggono ossigeno e acqua dal terreno: quanta energia servirebbe per la sopravvivenza di una sola persona sulla Luna (lasciamo perdere Marte per ora)?
    Con le tecnologie attuali non ci siamo, occorre un passo avanti stile Musk, che permetta la produzione in serie di sistemi e strutture, perché se no finiremo per spendere centinaia di miliardi per avere pochi uomini in qualche caverna marziana.
    Insisto col dire che costerebbe molto meno sviluppare robot umanoidi da mandare in avanscoperta, a esplorare e costruire le strutture per gli uomini. Possibilmente con capacità decisionali in parte proprie. Il rischio maggiore che correremo sarà che dichiarino l'indipendenza dalla Terra ma direi che si può accettare 😁
     
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    Se ama la letteratura di fantascienza le consiglio di leggere "Artemis. La prima città sulla Luna" di Andy Weir lo stesso autore di "Sopravvissuto. The Martian".
    Clarke faceva molti voli con la fantasia, mentre Weir è assai più concreto e la sua "città lunare" sarebbe costruibile con le tecnologie odierne o poco più. Il luogo descritto non è certo rose e fiori. Anzi è un mondo molto duro, dove le condizioni di vita dei non turisti sono difficilissime, ma non più difficili di coloro che traversarono la Death Valley nell'Ottocento o colonizzarono la baia di Cape Cod nel 1620, perché i coloni avrebbero a disposizione tutta la tecnologia terrestre per supportarli.

    Il problema è un'altro: c'è alternativa? Io credo di no. O imbocchiamo quella strada, con successo, oppure siamo destinati all'estinzione e non in milioni di anni, ma in pochi secoli.

    CITAZIONE (Emanuele_FD @ 5/10/2020, 16:58) 
    [...]
    Insisto col dire che costerebbe molto meno sviluppare robot umanoidi da mandare in avanscoperta, a esplorare e costruire le strutture per gli uomini. Possibilmente con capacità decisionali in parte proprie. Il rischio maggiore che correremo sarà che dichiarino l'indipendenza dalla Terra ma direi che si può accettare 😁

    Umanoidi, ma anche no. Molto meglio costruire macchine che siano progettate per eseguire al meglio i pochi compiti a cui sono destinate. Sempre citando la fantascienza in uno degli ultimi sequel del ciclo di Asimov sulla Fondazione (unita a quella dei Robot) uno dei personaggi si chiede per quale ragione si sarebbero dovuti costruire degli automi umanoidi quando un singolo lavoro lo fa molto meglio una macchina automatica costruita appositamente.
    Tornano all'edificazione della colonia, senza dubbio sarebbe possibile (e auspicabile) inviare alcune stampanti 3D sulla Luna che stampino gli habitat in modo automatico. I primi astronauti/coloni troverebbero tutto già quasi pronto. Basterebbe solo arredare e fare gli ultimi aggiustamenti e il luogo ove vivere sarebbe pronto a lunghe permanenze.
     
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  11. BluEmme
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    E se a colonizzare Luna e Marte fossero solo dei droni specializzati nei vari compiti (principalmente trarre risorse da far giungere poi sulla Terra o sulle varie stazioni spaziali) ed gli esseri umani potessero "vivere" in quei posti solo tramite quelli? Una specie di "second life" in cui al posto dell'avatar c'è un drone...
     
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    Il robot umanoide ha la flessibilità del corpo umano e la capacità di affrontare gli imprevisti, poi nulla vieta di utilizzare anche robot specializzati.
     
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    Marte sta a più di 20 minuti luce dalla Terra...tu mandi un comando e l'effetto arriva quasi un'ora dopo...

    Insomma niente avatar!

    E chi dice che è impossibile creare avamposti su Luna o Marte rischia di essere smentito nel giro di qualche anno...

    Mandare uomini e donne su Marte e indietro è così complesso, in particolare se si usano solo motori a razzo, che se si riuscirà, e io spero accada già in questo decennio, si avrà de facto anche tecnologia per una base semipermanente.
     
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    Anche io credo che nel giro di 20 anni avremmo una (o piu') base permanente sulla Luna, in quanto e' gia' tecnologicamente alla nostra portata.
    Anche se sara' una missione ad alto rischio di fallimento, molto probabilmente nell'arco di 20 anni si tentera' di piede su Marte.
    Visto l'enorme sforzo economico richiesto, penso che solo una missione internazionale possa permettere di raggiungere il pianeta Rosso e per questo spero di vedere nei prossimi anni una situazione politica mondiale meno tesa dell'attuale.
     
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    Ho visto la serie televisiva Away, incentrata sulla prima missione umana internazionale su Marte.
    Viene enfatizzato il problema dei rapporti umani dell'equipaggio in un viaggio cosi' lungo.
    Non dico di piu' per chi deve ancora vederla.
     
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