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.Il big stick è sempre bene averlo, in politica. Però, quando l'interlocutore ha la taglia dell'India, non è buona pensata agitarlo troppo.
Però adesso non esageriamo.. Il PIL dell'India continua ad essere non molto più di un decimo di quello USA, pur avendo quest'ultimo poco più di un quinto di abitanti.
L'India é ancora, in larga parte, un Paese del Terzo mondo, ed il suo PIL dipende largamente dalle esportazioni a basso costo in Occidente.
Edited by Nomadus - 12/9/2023, 08:29. -
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Lo speak softly era una scusa per agitare più liberamente il bastone che si era già deciso da tempo di agitare. . -
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Con il Costarica o l'Honduras era facile dire: o fai questo o ti cambio il governo. Con L'India è più difficile .Ciò non toglie che il big stick è bene averlo comunque, però piano con questi atteggiamenti, ed è bene ricordarsi con chi stiamo parlando e la sua cultura. Non puoi trattare l'India come se fosse un paria, anche perché le sue classi dirigenti vengono da un sistema in cui i paria esistono, di fatto se non formalmente, ed essere trattati come tali è la peggiore offesa. Il bramino di turno non tollera di essere accarezzato contropelo, perché stai incidendo i nuclei più profondi del suo modo di percepirsi. Vale per i singoli, vale anche per la nazione nel suo complesso.
E piano anche a disprezzare il suo peso economico. Tanto per fare un esempio di questi giorni, date un'occhiata all'ordine monstre che ha appena piazzato Indygo, la loro prima linea aerea. Fossimo in grado di ordinare per Alitalia, o per ITA come ora si chiama, un terzo di quegli aerei, ne avremmo fatto da tempo un leader del mercato internazionale e e non il cadavere che dobbiamo sperare Lufthansa riesca in qualche modo a rianimare.
Loro laureano ogni anno più ingegneri di quanti siano gli studenti di tutte le nostre università. Loro hanno appena mandato una stazione spaziale sulla luna, Italia, Francia, Germania e Inghilterra, ciascuna con la propria hybris nazionale, mi pare non lo abbiamo ancora fatto.. -
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L'Inda e la Cina sono accomunati da una caratteristica che molti considerano un punto di forza, ma che io considero, invece, un fattore di estrema debolezza: la smisurata massa di abitanti.
India e Cina, messe insieme hanno quasi la metà della popolazione mondiale, ma il loro PIL sommato, è ancora lontano da quello USA (che ha un decimo della loro popolazione aggregata).
Sia Cina che India hanno la necessità, ogni anno, di accogliere nelle zone urbanizzate e "civilizzate", decine dì milioni di persone che emigrano, per necessità, da quelle più arretrate: gente che deve passare in un colpo, dal medioevo al XXI secolo.
Loro DEVONO crescere ogni anno almeno del 6-7%, altrimenti non ce la fanno a gestire la sistemazione di questa immensa massa di persone. E tutt'ora, la fonte principale del loro PIL siamo noi, le esportazioni di merce a basso costo con cui inondano i nostri mercati.
Se, per ipotesi, noi riuscissimo ad invertire il trend e ritornare a produrre a casa nostra ciò che adesso, per comodità, importiamo da loro (qualche segnale c'è che ci si stia incanalando su questa strada, per la verità: avevo postato un link qualche giorno fa su questo ..), allora ambedue questi Paesi che ci fanno, adesso, tanta paura, ri-abbasserebbero la cresta all'istante.
È a questo che mi riferisco quando parlo di "big stick".. -
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Soprattutto per quanto riguarda la Cina l'export verso l'occidente riguarda ben più che "merce a basso costo", basta pensare a pannelli fotovoltaici e batterie. . -
.Soprattutto per quanto riguarda la Cina l'export verso l'occidente riguarda ben più che "merce a basso costo", basta pensare a pannelli fotovoltaici e batterie.
Non lo nego, ma comunque ancora il grosso dei loro introiti sempre dalle merci a basso costo arriva (soprattutto per l'India).
Per quanto riguarda la Cina, comunque (lo avevo già riportato in un'altra sezione) il decoupling è già iniziato. Confido che prosegua ed, anzi, aumenti progressivamente di intensità
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Beh, direi che l'India esporta non solo prodotti a basso costo.
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.Beh, direi che l'India esporta non solo prodotti a basso costo.
C'è qualcosa che non torna, però.... Su tutti i siti che ho consultato, le cifre, pur sicuramente notevoli, sono decisamente più basse...
Mi viene il dubbio che nel suo articolo venissero considerate esportazioni "indiane" anche quelle delle numerose software house americane e occidentali in genere che hanno sedi distaccate in India.... -
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Genocidio, al momento, mi sembra un parolone. Certamente la vita dei musulmani potrebbe complicarsi di parecchio in India. . -
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Penso che complicazioni ci saranno. Proteste islamiche per la moschea profanata, reazioni indù e qualche pogrom stile subcontinente indiano.
Tutte cose tanto prevedibili quando deprecabili. Però, genocidio è un parolone.
Edited by Ortigara2 - 17/9/2023, 13:26. -
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Istigati da Modi. Che è stata persona non grata in occidente per anni.
Non che dall'altro lato del confine Paksitani siano meglio.
Reputo tutto il subcontinente(Dunque anche Pakistan e Bangladesh) come il più grande rischio per l'umanità. Fanatici religiosi in possesso di atomiche, che vivono in un sistema di caste sociali e con una bomba demografica nelle mani.
La cultura è detrimentale basta vedere come in UK Pakistani e Bengalesi guadagnano pure meno dei gruppi etnici Africani, e per colpa dei metrimoni intra-familiari anche se sono il 3% della popolazione hanno il 30% dei difetti alla nascita.
P.s. Quasi scordavo, razzisti a dismisura.. -
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Vero, una cosa che mi colpì a Londra fu vedere come l'Inner Circle di Regent's Park fosse di fatto un enclave pakistana e come i legami endofamiliari tendessero a essere motivo per indirizzare anche le scelte matrimoniali. . -
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Anche per il BRICS allargato ai Paesi Arabi, forse.. -
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Intanto proprio in concomitanza con il G20, l'india di Modi mostra il suo volto meno piacevole.
https://www.reddit.com/r/worldnews/comment...f_india_behind/.