Africa Sub-Sahariana

Una regione difficile

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    Anche nostri connazionali in corso di evacuazione.
     
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    “La storia dimostra che tutte le dittature, tutte le forme autoritarie di governo sono transitorie. Soltanto i sistemi democratici non sono transitori.” V. Putin

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    Speriamo vada tutto liscio .
     
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    Ancora una volta si dimentica, da parte della stampa, di ricordare quanto strategica sia Gibuti e quanto mai saggia la decisione di installarvi la base"Amedeo Guillet".
     
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    E soprattutto si dimostra quanto farebbe comodo un trasporto se non strategico, che ci si avvicini come il c—2 giapponese,
     
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    Leggendo RID di questo mese: tra le dichiarazioni rese dal CSMA alla Commissione Difesa della Camera c'è anche quella in cui si sottolinea la necessità di potenziare il trasporto strategico. Che sia un primo assaggino delle future richieste?
     
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    Sembra che un numero cospicuo di italiani e cittadini stranieri siano stati evacuati con successo, con la collaborazione delle milizie ribelli dell'RSF

    www.corriere.it/esteri/diretta-liv...3b7efe925.shtml

    CITAZIONE
    Ore 17:49 - Dagalo: «Ho parlato con Tajani, pronti a garantire un passaggio sicuro agli italiani»

    Il generale Mohamed Hamdan Dagalo, a capo delle forze paramilitari Rsf, ha scritto sui social di avere avuto oggi «un discussione proficua con il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sugli sviluppi della crisi nel nostro Paese». Il leader dei ribelli ha assicurato che le Rsf sono «pronte a garantire un passaggio sicuro» per l’evacuazione degli italiani dal Sudan.

    «Tajani ha espresso la sua gratitudine alle Forze di supporto rapido per i loro immensi sforzi nell’evacuazione di numerose missioni diplomatiche ed è desideroso di un ulteriore coordinamento per evacuare cittadini italiani e altri durante l’attuale tregua»

     
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    Raccolgo l'invito del signor Dar78 in Think Tank e provo a spigolare tra quanto mi ha detto quell'ufficiale di rientro dal Niger. Aggiungo che aveva un ruolo nodale nel contingente, non aggiungo quale perché, a quel punto, tanto varrebbe scriverne nome e cognome.
    Dei quattro contingenti principali, quelli più presenti sul terreno sono i francesi, che sono non dico odiati dagli abitanti del luogo, ma poco ci manca, il loro rapporto predatorio con l'uranio africano e il tentativo d'imporre ancora il loro franco coloniale e la loro spocchia da ex padroni del luogo non sono proprio il meglio per risultare simpatici (anche se dovrebbero partire avvantaggiati dalla diffusa presenza d'indigeni francofoni, laddove l'inglese latita); gli statunitensi sono concentrati prevalentemente su SPYOPS e SOF, buoni rapporti con i nigerini; i tedeschi anche sono ben visti, ma tendono a non muoversi dalla bolla dell'aeroporto della capitale, dove sono concentrate le basi dei vari contingenti, una accanto all'altra. Gli italiani, all'epoca, erano ospiti della base USA, con qualche problema di sistemazione perché tutto é ancora sotto le tende e questo qualche problema lo provoca, anche perché il clima locale non é da mammolette. Tanto per cambiare siamo i cocchi, se così può dirsi, della popolazione locale. Il nostro contingente non si muove praticamente dalla capitale e si occupa prevalentemente d'addestrare le forze locali.
    La sicurezza esterna delle basi é in gran parte compito USA.
    Dipendere dagli USA per la base, al di là del problema tende, genera quello del vitto; se Dio vuole niente MRE, ma pare che il rancio, pur buono, sia di una ripetitività ossessiva. Anche per docce e latrine potrebbe andare meglio, servizi da tempo libero (biblioteche, palestre e via elencando) pressoché non pervenuti. L'assistenza medica é buona, i nostri prima di partire fanno millemila vaccinazioni, ma lui rimarcava con un certo orgoglio che in sette mesi nel contingente non ci sia stato un solo caso di malaria, che lì pare abbastanza presente. Problemi in via di superamento in quanto anche il nostro contingente ha ottenuto spazio e permessi per creare una propria base con strutture permanenti e ci si sta lavorando. Tra poco, in zona aeroporto, ci sarà anche la nostra base, contigua alle altre tre. A proposito, chapeau al genio tedesco, la loro base pare essere funzionalissima.
    Turni di servizio, almeno al suo livello, protratti. Diceva: niente turni, se c'é da fare si fa, se non é 24/7 poco ci manca. Lui é tornato con qualche chilo in meno (non che ne avesse tantissimi neppure prima di partire), ma molto gratificato, con l'orgoglio di avere lavorato bene e con la percezione precisa che il nostro contingente stia radicando meglio l'Italia in Niger e che i nigerini lo comprendano e riconoscano.
    A suo dire ottime le comunicazioni, sulle quali giustamente non poteva entrare in troppi dettagli tecnici.
    La popolazione, almeno quella della capitale, é aperta e sufficientemente "moderna": musulmani in buon numero, ma di un Islam molto moderato e poco praticante. Infatti le donne (a dire del mio amico mediamente belle) circolano liberamente, é facile averci dialoghi anche occasionali, lingua permettendo; usano abbigliamenti multicolori, niente burka e chador. Per dirne una. l'interprete principale del nostro contingente é una nigerina, pare fisicamente statuaria.
    Il nostro contingente é joint come di più non si può, dai Carabinieri ai Parà passando per Marina e AMI; e, se Dio vuole, pare che la mentalità joint sia una seconda pelle, soldati e ufficiali inferiori ormai la vivono come normalità, quelli superiori, almeno quelli che poi finiscono in Africa su base sostanzialmente volontaria, sono di formazione e mentalità joint.
    Sistemi d'arma oltre l'armamento individuale ben poco, d'altronde i nostri operano nella capitale.
    Presenza cinese, russa e della Wagner sottotraccia, ma s'avverte.
    L'ambasciatrice Gatto é una donna piacevole e dotata di notevoli attributi, me ne ha parlato benissimo.
    Ciò che mi ha fatto più piacere é che s'avverte una nostra maggiore attenzione politica per la missione e per l'area. Il mio amico sogna che noi si possa prendere almeno in parte il posto che fu dei francesi, a mio avviso s'illude, ma l'uomo sul campo era lui.
    Passando a temi più generali, e sorvolando sul suo parere sul carro Ariete, che rischia di fare apparire me, notoriamente critico, come un supporter del mezzo, abbiamo idee sul futuro della truppa molto diverse. Io dico che i volontari, a 1, 3 o 4 anni che siano, non saranno attratti da un Esercito che non garantisca loro sbocchi prospettici; lui dice che l'aspettativa per il dopo congedo non é la prima preoccupazione della truppa e che comunque dai volontari in ferma più o meno breve si traggono in ogni caso buoni soldati. Quanto alla pletora di marescialli, lui dice che é colpa del sostanziale blocco del turnover, per di più a organici in contrazione, avvenuto da Monti in poi e che non se ne esce se non aspettando che arrivino in numero adeguato a pensionarsi (lui ha detto: a togliersi dai piedi).
    La struttura territoriale, a suo dire, può ancora essere limata, ma é ormai molto ridotta rispetto a certi momenti d'elefantiasi. Anche ai livelli più alti delle gerarchia, diciamo da colonnello in su, c'é posto per tagli, anche se poi aggiunge ridendo: ma non ora che sto per arrivarci, lasciami spazio. Sempre a suo dire, semmai andrebbe aumentato il flusso annuo degli ufficiali d'Accademia.
    Io gli ho riproposto il mio vecchio pallino dello stipendio maggiormente svincolato dal grado e più legato alle capacità del singolo, per esempio un maggiore con una sfilza di specializzazioni dovrebbe guadagnare più di un colonnello che ne fosse quasi privo; lui dice che in teoria potrebbe essere, in pratica sarebbe inapplicabile, l'abito mentale potrà essere joint, ma questo non lo digerirebbe.
    Sulle grandi unità lui dice un gran bene della Granatieri, a suo avviso le pedine organiche sono valide e la brigata é oggi bistrattata più di quanto meriti. Sarà, ma quando vedo la sua composizione, ... Concorda che le unità operative andrebbero mantenute a una percentuale più alta dell'organico.
    La componente pesante dell'Esercito é se non da rifondare, quasi, anche a suo avviso. Ma sul punto penso il giudizio sia unanime.
    Per il resto aneddotica sul capitano X o sul maggiore Y, nulla d'interesse generale del forum, giusto una nota di colore: il Generale Figliuolo, ora a capo del COVI, é persona di grandissima simpatia umana; per intenderci, il tipo di generale di grande preparazione che poi chiede per primo al soldato se può farsi un selfie con lui.

    Edited by Ortigara2 - 22/5/2023, 23:31
     
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    Post molto interessante, Grazie di aver condiviso.
     
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    Jihadisti di Al-Shabaab assaltano hotel a Mogadischu.

     
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    C.V.D.

    Dopo il bombardamento della base Wagner in Libia arriva questo ..
    La cosa è importante e bisognerà capire i vari dettagli. La CAR è un pezzo importante se non fondamentale dell'universo Wagner.

    Purtroppo dietro Paywall.

     
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