Pagine di Sottomarini

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    DCNS promuove il progetto SSK Ocean per la Marina Australiana che però richederebbe pesanti modifiche per sistemi e armi made in USA
    https://www.defenseindustrydaily.com/austr...bmarines-05917/
     
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    Si è svolta ieri la cerimonia del taglio delle prime lamiere del primo di una nuova classe di sottomarini per la Marina Sudcoreana:
    DSME & ROK Navy cut first steel of future KSS-III (Jangbogo III) heavy diesel-electric submarine

    Ora, quello mi sembra interessante notare sono un paio di cose:
    1) le caratteristiche di questo nuovo sottomarino, evidentemente di tutto rispetto;
    2) l'impetuosa crescita della componente subacquea della ROKN. Se si considera che, eccezion fatta per qualche "midget", la ROKN stessa all'inizio degli anni 90 non disponeva di nessun sottomarino vero e proprio, il passo in avnti appare decisamente importante; negli anni 90 è stata infatti la volta dei 9 KSS-I ( e cioè Type 209/1200), dopodichè è stata la volta dei 9 KSS-II (cioè i Type 214, programma in fase di completamento) e ora tocca (toccherà) ai KSS-III. I quali, tra l'altro, saranno anche i primi a essere interamente progettati e costruiti in Corea del Sud (laddove, sia pure a fronte di un crescente coinvolgimento locale, i KSS-I e II erano stati comunque prodotti di origine tedesca).
    A me pare notevole.
     
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  3. madmikeFD
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    CITAZIONE (Giovanni Martinelli_FD @ 28/11/2014, 13:58) 
    Si è svolta ieri la cerimonia del taglio delle prime lamiere del primo di una nuova classe di sottomarini per la Marina Sudcoreana:
    DSME & ROK Navy cut first steel of future KSS-III (Jangbogo III) heavy diesel-electric submarine

    Ora, quello mi sembra interessante notare sono un paio di cose:
    1) le caratteristiche di questo nuovo sottomarino, evidentemente di tutto rispetto;
    2) l'impetuosa crescita della componente subacquea della ROKN. Se si considera che, eccezion fatta per qualche "midget", la ROKN stessa all'inizio degli anni 90 non disponeva di nessun sottomarino vero e proprio, il passo in avnti appare decisamente importante; negli anni 90 è stata infatti la volta dei 9 KSS-I ( e cioè Type 209/1200), dopodichè è stata la volta dei 9 KSS-II (cioè i Type 214, programma in fase di completamento) e ora tocca (toccherà) ai KSS-III. I quali, tra l'altro, saranno anche i primi a essere interamente progettati e costruiti in Corea del Sud (laddove, sia pure a fronte di un crescente coinvolgimento locale, i KSS-I e II erano stati comunque prodotti di origine tedesca).
    A me pare notevole.

    Vero. Però leggendo l'articolo, si evince che tutte le componenti 'delicate' sono fornite da aziende europee.

    Il segreto è tutto li.
     
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    CITAZIONE (madmikeFD @ 28/11/2014, 14:40) 
    CITAZIONE (Giovanni Martinelli_FD @ 28/11/2014, 13:58) 
    Si è svolta ieri la cerimonia del taglio delle prime lamiere del primo di una nuova classe di sottomarini per la Marina Sudcoreana:
    DSME & ROK Navy cut first steel of future KSS-III (Jangbogo III) heavy diesel-electric submarine

    Ora, quello mi sembra interessante notare sono un paio di cose:
    1) le caratteristiche di questo nuovo sottomarino, evidentemente di tutto rispetto;
    2) l'impetuosa crescita della componente subacquea della ROKN. Se si considera che, eccezion fatta per qualche "midget", la ROKN stessa all'inizio degli anni 90 non disponeva di nessun sottomarino vero e proprio, il passo in avnti appare decisamente importante; negli anni 90 è stata infatti la volta dei 9 KSS-I ( e cioè Type 209/1200), dopodichè è stata la volta dei 9 KSS-II (cioè i Type 214, programma in fase di completamento) e ora tocca (toccherà) ai KSS-III. I quali, tra l'altro, saranno anche i primi a essere interamente progettati e costruiti in Corea del Sud (laddove, sia pure a fronte di un crescente coinvolgimento locale, i KSS-I e II erano stati comunque prodotti di origine tedesca).
    A me pare notevole.

    Vero. Però leggendo l'articolo, si evince che tutte le componenti 'delicate' sono fornite da aziende europee.

    Il segreto è tutto li.

    Osservazione corretta.
    Tra l'altro, sebbene non se ne sappia molto, sarà interessante vedere quale soluzione sceglieranno per l'apparato propulsivo (e anche qui, la presenza "straniera" potrebbe essere importante.
    Intanto però, dal primo sottomarino KSS-I assemblato in Corea nei primi anni 90 utilizzando parti e componenti provenienti dalla Germania a oggi, la strada fatta mi sembra comunque importante.
    Anche alla luce dell'involuzione subita nello stesso periodo (sia pure a seguito di vicende molto complesse) da diversi altri Paesi.
    Tra l'altro, per quanto sia consapevole che si tratti di un comunicato stampa, sottolineo anche il passaggio:
    CITAZIONE
    Batch-II will consist in three hulls built by HHI (Huyndai Heavy Industries). They will be fitted with a greater deal of South Korean technology.

    Poi sia chiaro, la strada verso una più ampia/completa autosufficienza (ammesso che sia conveniente realizzarla) è ancora lunga.
     
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    Tra l'altro, è da notare come il programma per i Type 214 sia stato deliberatemente strutturato in modo da creare un secondo cantiere in grado di costruire sottomarini. Questa capacìtà non esiste più in nessun paese europeo.
     
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    CITAZIONE (Ebonsi @ 28/11/2014, 17:02) 
    Tra l'altro, è da notare come il programma per i Type 214 sia stato deliberatemente strutturato in modo da creare un secondo cantiere in grado di costruire sottomarini. Questa capacìtà non esiste più in nessun paese europeo.

    Osservazione più che acuta.
    E' gisuto infatti ricordare come il programma KSS-I/Type 209 vide il coivolgimento dei soli canitieri DSME.
    Già con i KSS-II/Type 214 si è passati a uno schema che vede anche HHI impeganata nella costruzione.
    Schema che, peraltro, sarà ripetuto anche con i KSS-III.
     
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  7. liberut FD
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    -creare un secondo cantiere in grado di costruire sottomarini-

    In verità, mi sfugge il vantaggio che ne deriverebbe.
     
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    CITAZIONE (liberut FD @ 28/11/2014, 23:59) 
    -creare un secondo cantiere in grado di costruire sottomarini-

    In verità, mi sfugge il vantaggio che ne deriverebbe.

    Si tratta sostanzialmente di allargare la base industriale e tecnologica, evitando dunque al tempo stesso di concentrarla nelle mani di un singolo soggetto.
    Introducendo, magari, anche qualche elemento di concorrenza.

    In pratica è lo stesso concetto utilizzato anche negli USA; classico esempio la classe Virginia.
    Infatti, anche per questi SSN si è alla fine deciso di coinvolgere sia GDEB sia NNS, proprio allo scopo di non far perdere determinate capacità a uno dei 2 cantieri qualora l'intera commessa fosse stata assegnata all'altro.
    Sia pure con una differenza rispetto alla Corea del Sud; per i Virginia, i 2 cantieri costriscono le stesse parti/blocchi per tutti i sottomarini e poi si alternano nel loro assemblaggio finale.
     
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    Si profila un vero disastro per il programma spagnolo S-80. Niente AIP, scafi da allungare di 7 metri e modificare in modo importante, 7 anni di ritardo, e probabile riduzione da 4 a 3 per limitare l'esplosione dei costi. www.corlobe.tk/spip.php?article36695
     
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    CITAZIONE (Liger30 @ 1/12/2014, 19:26) 
    Si profila un vero disastro per il programma spagnolo S-80. Niente AIP, scafi da allungare di 7 metri e modificare in modo importante, 7 anni di ritardo, e probabile riduzione da 4 a 3 per limitare l'esplosione dei costi. www.corlobe.tk/spip.php?article36695

    Non é il primo bagno di sangue in un programma di costruzione di sottomarini di nazioni tecnologicamente avanzate (uno per tutti: i Collins). Non riesco ad immaginare un'unità progettualmente più "densa" e che necessiti di tecnologie di punta in più settori. Pensiamo al sostanziale ritiro UK dal settore, alle difficoltà francesi, che propongono versioni "denuclearizzate" (scusate il bisticcio) dei Rubis, alle stesse criticità USA, di fatto fuori dal mercato export.
    Ottima scelta, quindi, quella degli U-212. Basti pensare alle dimensioni che andavano assumendo i progetti nazionali per sostituire i Sauro, più da SSN che da SSK.
    La Spagna ha peccato d'orgoglio.
     
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    Trattasi i SSK costruzioni estremamente delicate e complesse che vanno affidate a cantieri ed a nazioni che hanno nel settore esperienza, tradizione e conoscenz, nonché si avvalgano di un industria motoristica e componentistica in generale di prim'ordine. In Europa il top sono i tedeschi e stop. Ribadisco il mio pensiero: i sostituti dei nostri ultimi due Sauro devono assolutamente essere unita' derivate dai 212, se li volessimo più grossi il progetto 218 costruti per Singapore e' l'ideale.
     
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  12. madmikeFD
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    Australiani sempre numeri uno.....

    The same day an Australian parliamentary inquiry had rejected the Japanese off-the-shelf option “because of the inadequacy of the Japanese submarine to meet Australia’s needs”. The Senate Economics Legislation References Committee report stated that: “Witness after witness gave emphatic and overwhelming support for the government to conduct a competitive process before choosing Australia’s future submarine.”

    There will doubtless be more on this.


    come non essere d'accordo con la conclusione...

    http://aviationweek.com/blog/muddy-waters-...fieldname--id~~
     
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    Non riesco proprio a comprendere, a prescindere da una questione industriale, quali sono le esigenze Australiane così diverse da quelle del Giappone...
     
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    Forse il Giappone non garantiva tutte le caratteristiche dei propri sottomarini. O c'erano problemi a trasferire a cantieri australiani tutto il know-how produttivo. I requisiti operativi, in effetti, dovrebbero essere simili.
     
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    CITAZIONE (fascio @ 4/12/2014, 17:30) 
    Forse il Giappone non garantiva tutte le caratteristiche dei propri sottomarini. O c'erano problemi a trasferire a cantieri australiani tutto il know-how produttivo. I requisiti operativi, in effetti, dovrebbero essere simili.

    in giappone ci si chiede che visto che sono assetti altamente strategici per il paese e con contenuti tecnologi al top, che forse nn sia il caso di esportarli anche ad un paese "amico" come l'australia, con cui si stanno intessendo accordi anche in campo militare di cooperazione.
     
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