Fregate FREMM

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    Diciamo che non è esattamente vero, il mantenimento delle restanti 3 Maestrale fino alla consegna delle ultime 2 FREMM sarà a carico di Fincantieri. Ma come avevo detto in precedenza, a livello politico si poteva gestire molto meglio, assicurandosi prima di tutto delle adeguate compensazioni. Come detto, ci serve un sistema simil-FMS americano, cosi che le nostre FA siano adeguatamente protette e rappresentate nelle trattative di contratti del genere.

     
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    Beh, sarebbe come se il concessionario a cui ho ordinato un SUV ibrido mi dicesse: "guarda, te lo consegno tra un paio di anni ma ti faccio gratis il tagliando alla panda".

    Non la definirei una compensazione

    Altro discorso sarebbe se mi offrisse gratis un pacchetto di optional.
     
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    CITAZIONE (Val Haris @ 17/6/2021, 11:56) 
    Perdonate... Non ho compreso bene gli ultimi due post.

    Si afferma che una GP con ATAS continuerebbe ad essere una GP, perché, per essere definita ASW, dovrebbe avere il CAPTAS?

    Il fatto che si chiamino GP, credo non dipenda tanto dalla configurazione quanto dalla necessità di rimanere nell'ambito del contratto.
    Ad essere un poco malpensanti si potrebbe dire che alla fine la storia diventa un aiutino di stato (mascherato) a Fincantieri.
    Il fornitore non sconta al cliente quanto sarebbe logico, lo Stato finanzia la Marina perchè paghi gli "extra"
    Detto questo, ero certo che le navi sarebbero state in una configurazione nuova e migliorata.

    CITAZIONE (Cap. Harlock @ 17/6/2021, 11:48) 
    Concordo. Se non si parla di variante ASW significa che non ci sarà il VDS francese (che tra l'altro costa un sacco di soldi, che peraltro è a mio parere la ragione principale per cui le ASW non hanno il 127). Quindi ci sarà l'ATAS e/o qualcuno dei nuovi sistemi modulari allo studio basati su sistemi teleguidati, subacquei o di superficie. Comunque ottima notizia, a quanto pare ha prevalso il buon senso da parte di tutti, Marina e Cantieri...
    Teniamo conto che ci saranno anche significativi miglioramenti al radar e al sistema di combattimento che già nella versione attuale ha dimostrato altissime capacità nelle recenti esercitazioni. Nel complesso questi miglioramenti già configurano una FREMM 2.0 per le esportazioni e anche per gli aggiornamenti di mezza vita. Se solo si potesse intervenire anche sulla propulsione di crociera sarebbe la perfezione...

    Per radar e CMS vediamo di cosa si tratterà, ipotesi minima è che si sostituisca il radar principale ( definiamolo fuori produzione) con la versione aggiornata con i componenti dei radar a facce fisse. Anche l'evoluzione antibalistica del CMS non dovrebbe poi essere tanto impattante dato che è già stata applicata e rimossa dalle navi in servizio per partecipare ai test.
    Ovviamente io spero in un CMS nuovo, standardizzato con le unità della "legge navale"da retrofittare sulle 8 navi esistenti in fase di MLU dde che potrebbe anticipare le soluzioni per DDX
     
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    Non dimentichiamo che Fincantieri è dello stato. Se lo stato gli fa un favore fa un favore a se stesso
     
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    CITAZIONE (Brizio_FD @ 17/6/2021, 16:45) 
    Non dimentichiamo che Fincantieri è dello stato. Se lo stato gli fa un favore fa un favore a se stesso

    Non proprio...
    Fincantieri è controllata dallo Stato, con una quota del 70% in capo a CdP, che, a sua volta è per l'80% dello Stato.

    Quindi diciamo che il 56% è dello Stato.
     
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    E chi detiene l'altro 44%?
    E comunque quel 56% ha fatto sì che Fincantieri avesse un "estensione" di contratto di 4 anni in cui ha garantito ulteriore lavoro per le maestranze.
    E sia la Fincantieri sia le maestranze pagano le imposte e danno lavoro' direttamente e non, ad altre aziende che, a loro volta...bla, bla, bla..
     
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    CITAZIONE (Brizio_FD @ 17/6/2021, 16:45) 
    Non dimentichiamo che Fincantieri è dello stato. Se lo stato gli fa un favore fa un favore a se stesso

    Certo, ma il concetto è che non si potrebbe fare.....
     
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    Siamo alle solite. Se una cosa simile l'avessero fatta i francesi o gli spagnoli saremmo qui a elogiare il loro "senso dello Stato", l'efficienza del loro "sistema paese", la "lungimiranza" della loro Marina che sa comprendere le esigenze strategiche e geopolitiche della Nazione, ecc. Se lo facciamo noi qualcuno "tira a fregare" qualcun altro e basta. Fermo restando che in casi del genere la Marina va tutelata e ascoltata, ovviamente...
     
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    Alla fine ci guadagnerà Fincantieri ma ci guadagnerà anche la Marina. Avrà le sue dieci FREMM, certo in ritardo ma le avrà, e due saranno "non standard" e più vicine ai desideri della marina di oggi.
     
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    La Marina non ci guadagnerà di certo.
    Come ha specificato il Sig. Barman gli upgrade se li dovrà pagare.
     
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    Sig. Brizio, lei ha senz'altro ragione, ma mi permetta di dire che i vantaggi che indica sono tra i meno importanti di tutta la faccenda. A mio modesto parere si stenta palesemente da parte di tanti a comprendere tutti i fattori in un gioco in questioni del genere in un'ottica onnicomprensiva, sinergica e di lungo periodo. Il fulcro della vicenda non è il miliardo acquisito a vantaggio del PIL nazionale e nemmeno soltanto l'agevolazione di potenziali contratti futuri, così come dal punto di vista della Marina i fattori in gioco più importanti non sono il ritardo nella consegna delle navi versus la possibilità di averle in versione più avanzata.
    A mio modo di vedere una questione del genere ruota intorno a due perni fondamentali che sono la politica industriale e la geopolitica. Nel primo caso più ancora che arraffare qualche miliardo in più o meno per il PIL ciò che davvero conta è rafforzare un "campione industriale" nazionale di tecnologia avanzata e livello mondiale. Se per ipotesi accademica un avversario dell'Egitto ci avesse proposto di rinunciare a un affare di un miliardo in cambio di uno da cinque miliardi in prodotti agricoli o di arredamento italiani, o anche di costruzioni edili importanti, non avremmo dovuto accettare. Un miliardo che rafforza un'industria strategica di punta vale molto di più di cinque (ma anche dieci) miliardi in beni di basso valore aggiunto e nullo valore strategico. Inoltre acquisire una commessa per due fregate sul mercato internazionale significa sottrarle automaticamente a un concorrente straniero perché è un mercato a somma zero. Nel caso specifico, poi le due fregate in questione erano le PRIME della versione italiana vendute nel mondo dopo svariati tentativi sfortunati, un vantaggio di immagine incomparabile. Tanto più che il mercato mondiale è sempre più affollato di competitori: "eterni" (francesi, olandesi e tedeschi, ad es.), "ritornanti" (gli inglesi che si erano sostanzialmente eclissati) ed emergenti (cinesi, turchi, spagnoli, ecc.). Infine ci sono in ballo i rapporti di forza reciproci tra cantieri europei rispetto alle continue trattative in corso per alleanze, acquisizioni, ecc. In questo quadro mantenere e accrescere i livelli raggiunti dalla nostra cantieristica è tanto vitale quanto difficile e continuamente soggetto a variabili imprevedibili (geopolitiche, finanziarie, tecnologiche, ecc.). Non ci si può accontentare di una nicchia e nemmeno "dormire sugli allori" dei successi conseguiti.
    Lo stesso si potrebbe dire dei fattori geopolitici, in termini di rafforzamento dei rapporti con un partner strategico dal punto di vista politico, geografico, energetico, ecc. Vendere due fregate non significa vendere due fregate ma tessere, mantenere e possibilmente sviluppare relazioni politiche, economiche, industriali, militari, "umane" che continueranno per decenni in termini di addestramento, sostegno logistico, aggiornamento dei sistemi, trasferimento di tecnologie, consulenza strategica. Significa "vendere Italia", dimostrare non solo al cliente ma al mondo le nostre capacità militari e industriali, addestrare giovani tecnici e militari "inculcandogli" un po' della nostra cultura, in sinergia con le capacità e i prodotti di altro tipo (dalle piattaforme petrolifere fino, giù, giù, alla cucina).
    E per quanto riguarda la Marina il vantaggio fondamentale, a parte quello di avvantaggiare l'Italia nel suo complesso, non è di avere due fregate tardive ma migliorate quanto soprattutto di rafforzare un partner industriale che da tantissimi decenni permette alla Marina di avere le navi che le servono, di svilupparle in stretta relazione, di non dover dipendere da fornitori stranieri e per di più di averle di alta qualità e di alto rapporto costo/qualità e nei tempi previsti (cosa che tanti altri nel mondo vorrebbero poter dire). Contribuire a rafforzare un partner industriale del genere vale bene una messa e qualche anno di ritardo per avere un paio di fregate...
    Pertanto in casi del genere NON SI TRATTA affatto di discutere la vendita di due fregate in più o in meno per i nostri Cantieri, né di uno o due miliardi in più o in meno per il PIL annuale o tre o quattro anni di ritardo nella consegna di qualche unità per la Marina. Chi si limita a pensare questo, permettetemi di essere tranchant, non ha afferrato quasi nulla delle poste in gioco.

    Edited by Cap. Harlock - 17/6/2021, 20:02
     
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    Per quanto mi riguarda, ho ben presente il quadro delineato dal Cap.
    Resto però dell'idea che la cosa doveva essere gestita meglio.
    E che tra gli attori coinvolti: Stato Italiano, Fincantieri, Egitto, MMI, quello che ne è uscito meglio è l'Egitto e quello che ne uscito peggio è MMI.

    Naturalmente se banalizziamo il discorso dicendo che Fincantieri è dello Stato e la Marina pure, quello che dico non ha senso.

    P.S. Io non contesto l'operazione "in se" (ci sono miei post del passato a testimoniarlo) ma il modo in cui si è conclusa.
     
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    Non mi sembra banale. È stato fatto un lavoro di squadra per ottenere un risultato. Che come hanno già detto altri non solo due navi da costruire in piu

    Edited by Brizio_FD - 17/6/2021, 20:03
     
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    Ma sono sostanzialmente d'accordo.
     
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    Il Capitano ha esposto in maniera esemplare i benefici dell'oprazione con l'Egitto, la scelta degli USA era per una nave basata sulla FREMM ma altamente modificata, questo comunque ha contribuito a confermare la validità del disegno di base della nave, la vendita all'Egitto secondo me ha contribuito non poco alla vendita delle FREMM all'Indonesia. Non sarei affatto sorpreso se il prossimo acquirente sarà la Grecia.
     
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