Difesa, Tecnologia & Industria

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    Io sarei favorevole alla nazionalizzazione, ma ci andrei coi piedi di piombo prima di cantare vittoria, per ora è solo una cosa che ha detto il PdC... che di cosene dice tante. Quello di cui io ho paura è un pasticcio tipo Alitalia.
     
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    Il classico caso del "too big to fail". Anche se qualcuno pensa di far sopravvivere Taranto "di rendita" solo perché in questi anni il Salento è di moda come meta turistica (chissà fino a quando), è evidente che senza l'acciaieria la città si troverebbe in una gravissima crisi sociale. C'è anche da dire che l'acciaio è un prodotto strategico, ma questo credo sia secondario rispetto alla questione occupazionale: si rischiano rivolte, si rischia la trasformazione della città in hub della malavita, si rischia l'emigrazione di massa di molti cittadini rimasti senza opportunità.
    La soluzione della ri-nazionalizzazione però mi fa paura appunto per l'esempio di Alitalia. Arriva lo Stato, spende cifre colossali e poi svende la proprietà a qualche colosso estero. Che nel giro di una decina d'anni farà ciò che ha fatto Tyssen Krupp. Aiuto!!
     
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    Riguardo Alitalia pensavo piuttosto alla cordata dei capitani coraggiosi di qualche anno fa. Lo Stato si è accollato i debiti, i privati prendono un azienda sana... che portano sull' orlo del fallimento dopo pochissimo tempo (anche perchè questi signori erano un po' i soliti noti del capitalismo all' italiana, c'era da aspettarselo). Tutto per salvaguardare l' italianità dell' azienda. L' operazione costò più licenziamenti di quelli che avrebbe costato venderla ad Air France a un prezzo onesto, opra la si è regalata agli emiratini con ulteriori esuberi (perchè ormai non c'erano alternative, l' errore fu fatto allora, nel 2008, non adesso).
    Un capolavoro.

    Per fare così è appunto meglio nazionalizzarla, cercando di darla in mano a qualcuno che non sia un "fallitore" di aziende di professione (e scusate l' orrido neologismo da me coniato).
    A questo punto però si tratterebbe di non fare come con l' Alfa, svenduta a pochi spiccioli alla Fiat, o varie altre aziende di stato, ma farla fruttare (cosa non facile con il risanamento ambiantale di mezzo), icassare i dividendi da usare per la città di Taranto in opere utili e poi venderla a un buon prezzo e di nuovo non a dei fallitori di professione.
     
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    Scusate,ma a me fa venire in mente proprio Parmalat....Risanata molto bene dal commissario "Bondi",al punto che aveva accumulato un bel tesoretto,dunque diventata una azienda che produceva utili..Per poi essere "soffiata" da Lactalis.. Che poi ha "soffiato" anche il tesoretto accumulato da Parmalat,per comprare una società canadese a nome di Lactalis...! Déjàvu....
     
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  5. Comneno
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    CITAZIONE (ray"" @ 30/11/2014, 15:15) 
    Scusate,ma a me fa venire in mente proprio Parmalat....Risanata molto bene dal commissario "Bondi",al punto che aveva accumulato un bel tesoretto,dunque diventata una azienda che produceva utili..Per poi essere "soffiata" da Lactalis.. Che poi ha "soffiato" anche il tesoretto accumulato da Parmalat,per comprare una società canadese a nome di Lactalis...! Déjàvu....

    Il caso Parmalat fa ancora più rabbia perché l'azienda in fondo è sempre stata redditizia, ed è proprio per quello forse che certe banche l'avevano scelta come veicolo per speculazioni folli. Parmalat non è un caso di azienda da risanare, è una delle pagine nere del mondo bancario italiano, come il Banco Ambrosiano o la vicenda MPS...
    (Un giorno, qualcuno scriverà Il libro nero delle banche italiane)

    CITAZIONE
    Per fare così è appunto meglio nazionalizzarla, cercando di darla in mano a qualcuno che non sia un "fallitore" di aziende di professione (e scusate l' orrido neologismo da me coniato).

    E secondo lei il governo italiano (!) è in grado di trovare una persona, o un gruppo di persone, in grado di:
    - risanare finanziariamente l'azienda, recuperando i danni fatti negli ultimi 2-3 anni a suon di sequestri di denaro e di merci (commesse saltate, clienti infastiditi che passano alla concorrenza, fornitori che interrompono le consegne creando intoppi alla produzione)?
    - gestire cospicui lavori di risanamento ambientale senza compromettere ulteriormente l'attività produttiva?
    - garantire inalterati i livelli occupazionali e condizioni di sicurezza (negli ultimi tempi si sono verificati inquietanti incidenti)?
    - raggiungere un livello di efficienza e di competitività tale che l'azienda diventi "appetibile" per eventuali investitori privati?

     
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  6. madmikeFD
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    CITAZIONE (Comneno @ 30/11/2014, 16:49) 
    CITAZIONE (ray"" @ 30/11/2014, 15:15) 
    Scusate,ma a me fa venire in mente proprio Parmalat....Risanata molto bene dal commissario "Bondi",al punto che aveva accumulato un bel tesoretto,dunque diventata una azienda che produceva utili..Per poi essere "soffiata" da Lactalis.. Che poi ha "soffiato" anche il tesoretto accumulato da Parmalat,per comprare una società canadese a nome di Lactalis...! Déjàvu....

    Il caso Parmalat fa ancora più rabbia perché l'azienda in fondo è sempre stata redditizia, ed è proprio per quello forse che certe banche l'avevano scelta come veicolo per speculazioni folli. Parmalat non è un caso di azienda da risanare, è una delle pagine nere del mondo bancario italiano, come il Banco Ambrosiano o la vicenda MPS...
    (Un giorno, qualcuno scriverà Il libro nero delle banche italiane)

    CITAZIONE
    Per fare così è appunto meglio nazionalizzarla, cercando di darla in mano a qualcuno che non sia un "fallitore" di aziende di professione (e scusate l' orrido neologismo da me coniato).

    E secondo lei il governo italiano (!) è in grado di trovare una persona, o un gruppo di persone, in grado di:
    - risanare finanziariamente l'azienda, recuperando i danni fatti negli ultimi 2-3 anni a suon di sequestri di denaro e di merci (commesse saltate, clienti infastiditi che passano alla concorrenza, fornitori che interrompono le consegne creando intoppi alla produzione)?
    - gestire cospicui lavori di risanamento ambientale senza compromettere ulteriormente l'attività produttiva?
    - garantire inalterati i livelli occupazionali e condizioni di sicurezza (negli ultimi tempi si sono verificati inquietanti incidenti)?
    - raggiungere un livello di efficienza e di competitività tale che l'azienda diventi "appetibile" per eventuali investitori privati?

    Su parmalat.... Ni.

    Il business tipico era decente (ad esempio, sul latte intero e' praticamente impossibile guadagnare tutto l'anno, e ci sono fior di studi, io vidi quello di Granarolo, ove si mostra benissimo che i picchi di vendite sono solo durante le campagne pubblicitarie televisive), ma l'azienda era un bancomat dei Tanzi, con la quale finanziavano dalle agenzie di viaggio all'acquisto di opere d'arte per la famiglia.

    Un po' come i Ligresti con SAI.

    Le banche han fatto il loro mestiere: affari. Il vero problema e' che Grillo, prima di fare il penta stellato, diceva che i bilanci erano falsi durante gli spettacoli di 15 anni fa, e non c'è stato uno straccio di nessuno che sia andato a verificare.

    Sul fatto di Ilva, invece, sono anche d'accordo a una nazionalizzazione. Specie se fatta coi soldi dei Riva su cui sarebbe ora di mettere le mani.
     
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    Sul fatto di Ilva, invece, sono anche d'accordo a una nazionalizzazione. Specie se fatta coi soldi dei Riva su cui sarebbe ora di mettere le mani.

    Sono completamente d'accordo.

    Si usano i loro soldi e, una volta esauriti e se non basta, anche soldi pubblici. Si risana l'azienda e poi si valuta il da farsi
     
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    Che vuol dire azienda risanata?
     
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    CITAZIONE (Emanuele_FD @ 30/11/2014, 21:35) 
    Che vuol dire azienda risanata?

    Può voler dire solo una cosa: in grado di produrre utili e senza più problemi accessori in materia ambientale e di sicurezza. Ho miei dubbi che sia possibile far questo in un tempo medio (diciamo 12-60 mesi) e semplicemente confiscando gli averi dei Riva, ma se proprio altre soluzioni non si intravedono...

    Su Parmalat forse ho esagerato nei toni però le precisazioni del sig. Madmike secondo me sono un po' riduttive... io parlavo di scandalo "bancario" (fermo restando il comportamento esecrabile dei Tanzi) per via dei titoli Parmalat massicciamente consigliati a famiglie e pensionati appena prima che scoppiasse lo scandalo. In ogni caso, Parmalat e le banche per me erano solo un esempio comparativo, non è mia intenzione accendere una disputa su questo...
     
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    Samsung ha venduto quote della sua divisione difesa Samsung Techwin ad Hanwha, potrebbe nascere una nuova sinergia nel campo della difesa Sudcoreana.
    http://mobile.defensenews.com/article/311300019
     
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    Le cose procedono con rapidità

    http://rassegna-stampa.veneziepost.it/stor...i/#.VHxBYIcm1RA

    C’è un “piano B” per l’Ilva. Il governo è pronto a chiedere l’amministrazione straordinaria per il gruppo siderurgico
    (...)
    Un decreto legge ad hoc potrebbe essere varato nei prossimi giorni, o addirittura questa sera visto(...). I tempi saranno comunque strettissimi
    (...)
    Nessuno in queste condizioni comprerà mai la società (...)
    Ma in particolare gli anglo-indiani hanno posto paletti insormontabili dal punto di vista economico e politico. Così non ci sarebbero garanzie sul futuro dell’impianto. «Non si svende la più grande acciaieria d’Europa», spiegano a Palazzo Chigi. La produzione dell’acciaio resta strategica se si vuole rilanciare l’attività industriale crollata del 25 per cento in questi lunghi anni di recessione. Da qui il “piano B” del governo.


    Il resto leggetelo, incluso il fatto che si prevede di usare rapidamente il miliardo e rotto sequestrato...
     
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    Se non ricordo male Ilva è nata dalle privatizzazioni IRI(Prodi),ex Italsider..Di gruppi siderurgici in Italia ne esistono ancora?? Marcegalia che fine ha fatto?? Siamo la seconda nazione in europa per produzione di prodotti siderurgici,solo la Germania ci sta davanti,la Francia è ben lontana,gli inglesi non ne parliamo...Bella maniera di fare "gruppo"in Italia... :duro:
     
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    Marcegaglia è in difficoltà ma viva però gli unici che fanno acciaio da zero, cioè a caldo sono quelli di ILVA
     
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    Sì sembra proprio si proceda verso la nazionalizzazione. Speriamo bene. Io avevo sentito che di gruppi dedio-piccoli che fanno acciaio e vanno bene in italian ci sono, oltre ILVA, AST e Piombino che sono in crisi. Ma appunto di produzione a caldo mi sa che è rimasto solo Taranto, forse proprio perchè mandare avanti fonderie senza sforare i limiti di legge dell' inquinamento è costoso.
     
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    Dovrebbero esserci anche il Gruppo Arvedi e quello Duferco.
    Però è un paradosso parlare di nazionalizzazione dell'Ilva, visto che il disastro ambientale è stato fatto nel periodo in cui era statale...
     
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8157 replies since 10/11/2014, 22:24   579868 views
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