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Mi permetto di affermare che le operazioni di soccorso gestite dalla MM avvengono secondo procedure differenti rispetto alla Guardia Costiera; ciò perché la MM utilizza "navi madre" (pattugliatori, fregate, lpd, ecc) che a loro volta utilizzano rib, mtp e via discorrendo per avvicinare i mezzi dei migranti e farli trasbordare a piccoli gruppi.
Personale armato del San Marco è presente sulla "nave madre" e sul natante inviato per i soccorsi.
È evidente come i margini di sicurezza siano notevoli.
I migranti a bordo dopo essere perquisiti vengono concentrati in una determinata zona della nave e sorvegliati da militari armati.
La Guardia Costiera opera differentemente sia per mezzi impiegati sia per mentalità operativa rivolta al soccorso. Ripeto non è sbagliato ma è tutto orientato soccorso.
Ora la mia persona ritiene il modus operandi della MM più aderente alle situazioni da affrontare rispetto a quelle della GC alla luce dei potenziali rischi.
Per quanto attiene alle armi il problema delle qualifiche non si pone, se viene stabilito che tutto il personale imbarcato ha in dotazione un Beretta 92 e chi monta di guardia dispone anche di Mab38 (ovvero qualsiasi arma lunga) non serve altro. Il personale della GC si addestra se occorre ovvero si ricorre al personale del 2º Rgt. San Marco.
Quanto alle qualifiche consentono l'assegnazione permanente di un arma corta ed il relativo porto anche fuori servizio.
Edited by Claudio FD - 17/2/2015, 21:42. -
.QUOTEQualcuno mi sa spiegare perchè la nostra GC sta facendo quello che, evidentemente, sta facendo?
Questa è, ovviamente, LA domanda - che va però allargata non alla sola GC, ma anche alla MM e ad altre organizzazioni.
Insomma, non c'è bisogno di mettersi a scimmiottare un Salvini per vedere che noi siamo di fatto impegnati in una grande operazione di favoreggiamento e appoggio all'immigrazione clandestina. Perchè, e in vista di quali obiettivi?. -
madmikeFD.
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Ma se invece di fare tutta sta dietrologia, con la 'politica di riempimento di clandestini dell'Italia', che francamente mi sembra una cosa talmente demenziale che salvo nei peggiori bar leghisti non sarebbe neanche da noiminare, se pensassimo semplicemente che li abbiamo di fronte NOI, e nessun altro può fare quello che facciamo NOI?
Metterla sul semplice, mai?. -
zeno_.
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beh, se c'è una spiegazione semplice e una complicata il metalmeccanico sceglie quella semplice
poi si arma di grasso e martello.. -
madmikeFD.
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beh, se c'è una spiegazione semplice e una complicata il metalmeccanico sceglie quella semplice
poi si arma di grasso e martello.
mi sento, in tal caso, metalmeccanico d'adozione.. -
Massimo jr.
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Mi sembra che le nostre unita' navali della GC siano praticamente disarmate , quelle indiane dispongono di armi , la classe Saryu dispone di un pezzo da 76 Oto e 2 AK-630 da 30 mm
http://en.wikipedia.org/wiki/Saryu-class_patrol_vessel. -
von seeckt.
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Sebbene non abbia esperienza diretta, risultava anche a me che i soldati venissero provvisti di permessi speciali per il servizio in strade sicure, ad esempio per essere autorizzati a chiedere i documenti e cose del genere (credo ci voglia lo status di plizia giudiziaria per questo), anche se spesso erano comunque accompagnati da CC o PS.
Ma a parte questo, in un ottica più ampia, i marinai GC necessitano comunque della qualifica di agenti di pubblica sicurezza, che può permettere loro di espletare il loro compito nel migliore dei modi anche in situarìzioni ben più ordinarie. Sequesto poi li mette in condizione di essere più protetti anche in casi come quello dell'altro giorno, meglio ancora.
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Ma non serve nessuna qualifica per portare le armi mentre si è in servizio, e solo questo era il senso del mio intervento. Per perquisire, si. Per farmare, si. Per portare le armi, e se del caso usarle, no. Non è la qualifica, che lo permette, è lo status.. -
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Ma non serve nessuna qualifica per portare le armi mentre si è in servizio......
E' così infatti (a condizione, ripeto, che si tratti di servizi particolari e che si sia in regola con le aporex). Fuori dal servizio, invece, serve un regolare porto d'armi come per tutti i normali cittadini.
MOD: sistemato quote. VS
Edited by von seeckt - 18/2/2015, 10:46. -
liberut FD.
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Fuori dal servizio, invece, serve un regolare porto d'armi come per tutti i normali cittadini.
Siamo sicuri?
Credevo la regola fosse diversa, almeno per le FFOO.. -
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No, per gli operatori delle FF.O. non serve alcun porto d'armi, come detto la qualifica di Ag.P.S./Uff.P.S. autorizza il possesso/porto dell'arma personale al seguito in ogni circostanza, perché di fatto è come se si fosse in servizio H24, ovvero di fronte ad un illecito, anche se fuori servizio, si è tenuti ad intervenire nei dovuti modi. . -
zeno_.
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sig. madmike
benvenuto in officina!. -
.Ma se invece di fare tutta sta dietrologia, con la 'politica di riempimento di clandestini dell'Italia', che francamente mi sembra una cosa talmente demenziale che salvo nei peggiori bar leghisti non sarebbe neanche da noiminare, se pensassimo semplicemente che li abbiamo di fronte NOI, e nessun altro può fare quello che facciamo NOI?
Metterla sul semplice, mai?
Cosa facciamo noi? Li andiamo a prendere davanti alle coste libiche, li facciamo sbarcare in Italia, li lasciamo liberi di circolare senza identificarli se non vogliono, non abbiamo un serio piano di accoglienza e non abbiamo idea di cosa farne. Però una certa parte politica continua a chiedere a gran voce di andarli a prendere. Ci sono tanti casi in questo paese in cui la politica ha fatto cose assurde e non si riesce a capire perché. Oggi mi trovo nella stessa situazione, a chiedermi se certa gente c'è o ci fa.. -
madmikeFD.
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Che ci siano responsabilità, manchevolezze, incapacità, e se vuole può aggiungere aggettivi, lo credo anche io.
Che questo sia un sofisticato PIANO per ottenere non si sa che cosa, francamente mi pare che sia a livello delle scie chimiche.
E lei sa bene cosa penso della Spectre.. -
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Si ma io non so più cosa credere di certa sinistra italiana. Ecco, l'ho detto. Perché mi sembra impossibile che ci siano persone così imbevute di ideologia da non vedere al di là del proprio naso i problemi reali che comporta l'emigrazione di massa. E allora si comincia a pensare male.
Non so, magari avrò il dente avvelenato per quello che vedo succedere a Roma e dintorni e per certe risposte che arrivano dalle istituzioni, al limite della presa in giro, tanto da non riuscire più a ragionare freddamente sull'argomento..