Pagine di Storia: Medioevale

Storia medioevale fino agli inizi del Rinascimento

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    Barbero senza il de...

    CITAZIONE (Tango Sierra @ 11/3/2015, 20:01) 
    CITAZIONE (Comneno @ 11/3/2015, 15:14) 
    Il trionfo definitivo delle "armi da fuoco" si verificò a Pavia nel 1525, quando i picchieri e la cavalleria pesante furono sconfitti non tanto dall'artiglieria quanto dai tercios, formazioni di fanti armati non solo di armi bianche ma anche di armi da fuoco.

    Sono d'accordo con la sua osservazione.
    Le tattiche "ad armi combinate" della fanteria spagnola segnano la nascita della guerra moderna.
    Un solo, microscopico appunto: se non ricordo male, il termine "tercio" inizia ad esser impiegato qualche anno dopo Pavia (1536, mi pare).

    Un saluto.
    TS

    istituzione ufficiale nel 1534. Ma si considera che il "concetto" originale fu introdotto da Gonzalo di Cordoba a Cerignola nel 1503...
     
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    CITAZIONE (Ebonsi @ 11/3/2015, 20:14) 
    Oserei dire che De Barbero sia in errore, a proposuto del Sire de Joinville: il suo testo, "Vita di San Luigi" non è un "libro" scritto dal de Joinville per scrivere un libro, ma piuttosto (e molto più logicamente, dati i tempi) la trascrizione della testimonianza da lui resa al processo di santificazione del Re. Il libretto è pressochè introvabile (io sono riuscito a trovarlo in un mercatino dell'usato), ma è davvero interessante. Non ho avuto la pazienza di sciropparmi tutta la conferenza di de Barbero, e quindi non so se abbia illustrato il punto in cui de Joinville spiega come, secondo Luigi IX, si dovesse discutere con ebrei ed eretici: "dandogli di spada in mezzo al corpo"...

    Leggo su wiki che la testimonianza è stata precentente di alcuni anni a la Vita di San Luigi e che quest'ultima è stata scritta da de Joinville su richiesta di Giovanna di Navarra moglie di Filippo IV. Puo darsi che sia stata una semplificazione su un punto che non considerava importante.
    In quanto al discutere con gli ebrei, non ricordo se è stata detta la frase precisa ma il concetto è stato illustrato, con l'episodio in cui un cavaliere da una legnata in testa a un rabbino che non credeva alla Vergine Maria e con Luigi che disse che aveva fatto bene.

    Edited by Emanuele_FD - 11/3/2015, 21:05
     
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  3. Comneno
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    la riscoperta delle possibilità offerte dalle cariche della cavalleria pesante, che sembrava (e non era) resa inutile dalle formazioni di picchieri. Pressoché tutte le vittorie svedesi nella guerra del trent'anni furono ottenute appunto con questa combinazione: artiglieria campale mobile per battere le fanterie nemiche, e non appena queste iniziavano a scompaginarsi, cariche di cavalleria pesante.

    Ha ragione, mi sono espresso male. "Cavalleria pesante" è un termine generico che valeva anche per i cavalieri numidi al seguito di Annibale e vale anche per le truppe corazzate di oggi. Per "cavalleria pesante" volevo intendere, in senso stretto, quella tipica cavalleria medievale dotata di armatura, che con l'adozione delle armi da fuoco divenne rapidamente obsoleta. Le pallottole bucavano le corazze, e così le armature, che erano arrivate a livelli di peso quasi insostenibili, furono abbandonate.
    La cavalleria pesante non ha mai smesso di essere usata, ma dopo l'introduzione delle armi da fuoco non è più stata "quella" cavalleria pesante, la regina della battaglia medievale che risolveva le contese caricando a testa bassa in formazione serrata.
     
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    a proposito dello sviluppo dell'artiglieria...

    a capodanno mi sono letto questo libretto http://www.libreriamedievale.com/guerre-fl...-xv-secolo.html

    tra i motivi che portarono alla Pace di Lodi del 1454 e quindi alla fine dei tentativi veneziani di annettersi tutto il nord Italia ci mettiamo pure lo sviluppo delle artiglierie...antinave!

    Quando la gittata delle bombarde divenne tale da coprire tutta la larghezza del fiume Po divenne impossibile per una flotta fluviale veneziana cercare di forzare ed aggirare difese terrestri. Questo i veneziani lo impararono a loro spese...
     
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    quella tipica cavalleria medievale dotata di armatura, che con l'adozione delle armi da fuoco divenne rapidamente obsoleta.

    Anche così, credo ci sia un errore. Le armature (anche quelle complete) continuarono ad essere usate, perchè dopo la prima scarica di archibugi (dai fanti a piedi) e di pistole da arcione (per i cavalieri) la parola passava alla spade e alle picche. Questo quadro di Frans Hals relativo alla morte di Gustavo Adolfo alla battaglia di Lützen (il sovrano è al centro, in giacca gialla e cappello nero) è di soli tre anni successivo agli eventi, e non credo proprio che il pittore sia sia inventato delle armature che non c'erano:

    http://4.bp.blogspot.com/-Fo7t23MS3I4/UpID...s/s1600/g14.jpg

    Semmai, è interessante notare che Gustavo Adolfo, proprio perchè era il re, NON portava armatura, a differenza dei suoi cavalieri. Il pünto è ben sottolineato in quest'altro quadro (Gustavo Adolfo in preghiera prima della battaglia) che però è molti posteriore e quindi non potrebbe essere visto come una testimonianza storica:

    http://www.akg-images.de/Docs/AKG/Media/TR...c/AKG160313.jpg

    Per una accurata ricostruzione degli scontri tra cavalleria corazzata e "tercios", questo spezzone relativo alla battaglia di Rocroi è molto ben fatto:

    Video
     
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  6. Comneno
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    Ok, direi che mi tocca ripassare un po' la storia del periodo prima di scrivere. Ero convinto di ciò che asserivo, ma ero mal-convinto. Pure loro però (i sovrani del XVII secolo) ce ne hanno messo di tempo ad accorgersi che l'armatura non aveva futuro! :duro:
     
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    interessanti le testimonianze pittoriche che porta il sig Ebonsi

    mi chiedo però se non si tratti di una guardia personale del re composta da corazzieri... consuetudine che si è trascinata fino ai giorni nostri, anche se ovviamente nei giorni nostri i capi di stato non guidano più l'esercito sul campo di battaglia.

    le mie esperienze museali di una vita, coerentemente con i vari film storici, mi avevano insegnato che nel secolo diciassettesimo le armature complete erano solo da parata, mentre erano ancora diffuse le corazze e gli elmi. Come peraltro si vede nel filmato di Rocroi o in questo dipinto di quella battaglia:

    https://it.search.yahoo.com/yhs/search?ei=...=&p=rocroi+1643

    o in questo altro di Luetzen
    https://babilonia61.files.wordpress.com/20...a-di-lutzen.jpg

    se in un forum del ventiquattresimo secolo vedranno l' immagine di cui offro il link sotto cosa ne potrebbero dedurre circa l'equipaggiamento militare dei nostri tempi?
    https://farm2.staticflickr.com/1288/468828...bae1698a7_o.jpg
     
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    CITAZIONE (Comneno @ 11/3/2015, 23:26) 
    Ok, direi che mi tocca ripassare un po' la storia del periodo prima di scrivere. Ero convinto di ciò che asserivo, ma ero mal-convinto. Pure loro però (i sovrani del XVII secolo) ce ne hanno messo di tempo ad accorgersi che l'armatura non aveva futuro! :duro:

    Forse perchè non era così?
    A dare ancora un discreto valore alle armature ci fu perfino un certo Napoleone... :;-):

    https://stefanomanni.files.wordpress.com/2...59-20141011.jpg

    Un saluto.
    TS
     
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    D'accordo, armature complete (a coprire anche la parte inferiore della gambe e i piedi) non se ne portavano più. Però a coprire le braccia e sino alle ginocchia, direi di sì: come quella portata da Ambrogio Spinola nel famoso quadro del Velasquez, "La Resa di Breda" (l'episodio è del 1624, il quadro di dieci anni dopo):

    https://clubdelfeuilleton.files.wordpress....resadibreda.jpg

    La stessa armatura figura anche in diversi altri ritratti dello Spinola, che ovviamente ci teneva molto.

    Si potrebbe, certo, sostenere che lo Spinola avesse indossato un'armatura da parata proprio per accettare la resa degli Olandesi, e/i che il Velasquez gliela abbia messa addosso per lo stesso scopo "trionfalistico". Ma non credo, perchè tutta la "filosofia" e il senso del quadro, voluti dal Duca di Olivares che lo commissionò al Velasquez spiegandogli nei mimini dettagli cosa e come dovesse dipingere, sono proprio "anti-trionfalistici", e vogliono sottolineare l'umanità anche nella vittoria - parcere victis, insomma.

    L'unico dettaglio "trionfalistico" del quadro (anche questo voluto dall'Olivares) è il contrasto tra le picche degli Spagnoli, fitte ed erette a destra, e quelle degli Olandesi, poche e disordinate a sinistra. Difatti, il quadro è noto anche come "Las Lanzas".
     
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  10. lignum
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    vorrei contribuire a questa bella pagina
    con questa riproduzione del bellissimo Flos duellatorum
    www.aemma.org/onlineResources/liberi/flos_dellaSpada.pdf
    de magistro Fiore dei Liberi 1350 -1420
    un testo fondamentale per comprendere i vari tipologie di combattimento
    da quello mani nude brancate
    al gioco stretto in armatura
    nel periodo della fine del trecento inizio quattrocento
    a mia opinione il momento di massimo splendore del combattimento mi armatura
    in quanto le armi da fuoco benché presenti erano rudimentali e non determinanti
     
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  11. romano_fd
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    CITAZIONE (Tango Sierra @ 11/3/2015, 20:01) 
    CITAZIONE (Comneno @ 11/3/2015, 15:14) 
    Il trionfo definitivo delle "armi da fuoco" si verificò a Pavia nel 1525, quando i picchieri e la cavalleria pesante furono sconfitti non tanto dall'artiglieria quanto dai tercios, formazioni di fanti armati non solo di armi bianche ma anche di armi da fuoco.

    Sono d'accordo con la sua osservazione.
    Le tattiche "ad armi combinate" della fanteria spagnola segnano la nascita della guerra moderna.
    Un solo, microscopico appunto: se non ricordo male, il termine "tercio" inizia ad esser impiegato qualche anno dopo Pavia (1536, mi pare).

    Un saluto.
    TS

    Non sarei completamente d'accordo.

    Il concetto di impiego ad armi combinate, e con anche il contorno di supporto logistico integrato, nasce prima nelle compagnie di ventura italiane nella seconda metà del XV secolo.

    Le tattiche spagnole pescano a piene mani dalle concezioni precedenti delle compagnie italiane e le adattano ad un sercito nazionale e allo sviluppo intercorso nel frattempo per le armi da fuoco, ma non sono concettualmente una rottura con il pensiero militare precedente, inteso come quello appunto nato mezzo secolo prima nel mondo delle compagnie di ventura.

    Chiaramente il fattore dominante della scena italiana dell'epoca, cioè l'indole essenzialmente reazionaria ed elitarista delle classi dirigenti ed intellettuali, soffocò sul nascere le potenzialità insite nelle tattiche che proprio in Italia erano nate.

    Basti pensare all'odio che un Machiavelli esprimeva per le armi da fuoco, che permettevano al contadino arruolato in una milizia di fare carne da macello del cavaliere aristocratico, e alla produzione letteraria "militare" italiana dell'epoca che discettava di singolar tenzone e roba simile, mentre i capitani di ventura italiani all'estero insegnavano le basi della logistica moderna, dell'uso combinato di armi da lancio, da fuoco e da punta, e i nascenti Stati nazionali cominciavano a creare le prime accademie dove formare ufficiali preparati più in contabilità, amministrazione e fisica che nelle regole del duello e dell'uso elegante della spada.
     
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  12. lignum
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    consiglio a chi volesse passare un bel pomeriggio
    23 e 24 maggio 2015
    la rievocazione della battaglia di Casorate del 1356
    che si svolge ogni anno nella bellissima località di Morimondo vicino Milano
    probabilmente la più belle e accurata rievocazione medievale italiana

    Video
    www.trecentesca.it
     
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  13. Comneno
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    Riprendo questo interessante pensiero di Ebonsi
    CITAZIONE
    Pensavo alla prima fase "esplosiva" di espansione del mondo musulmano, con quella che a prima vista sarà senza dubbio sembrata ai potenti dell'epoca come una banda di pecorai fanatici usciti dal deserto, ovviamente incapaci di qualsiasi azione militare di ampio respiro - e che invece nel giro di tre-quattro generazioni hanno distrutto l'impero persiano, ridotto ai minimi termini quello bizantino, spazzato via il regno visigoto in Spagna, e sono stati fermati a Poitiers per il rotto della cuffia... e tutto questo (certo inizialmente, ma penso anche dopo) senza alcuna reale tradizione o esperienza militare, senza una classe di comandanti creati in apposite scuole, senza delle strutture logistiche organizzate in precedenza, senza alcuna innovazione tecnologica "vincente"... in pratica, con la la sola forza del coraggio e della fede... non vorrei che l' ISIS fosse una riedizione di quei pecorai...

    e provo ad approfondire sul versante storico.

    Sicuramente, nella loro prima espansione, gli arabi musulmani furono accompagnati da alcune circostanze, che possiamo ascrivere al caso o alla provvidenza (secondo loro, certamente fu provvidenza!):
    - l'Impero Sassanide era in una fase di difficoltà ed all'inizio delle ostilità con gli arabi si era trovato con un sovrano adolescente;
    - l'Impero d'Oriente aveva appena recuperato i suoi territori levantini (Siria ed Egitto) che si trovavano in una situazione disastrata (credo si potrebbe fare un parallelo con l'Italia dopo le guerre gotiche, dove infatti fu alquanto facile la penetrazione longobarda);
    - ambedue gli imperi erano ormai invisi alle rispettive popolazioni, per via delle guerre continue, delle tasse elevate, dei torbidi politico-confessionali (eresie del cristianesimo).

    Su questo scenario già favorevole si innesta poi un personaggio poco conosciuto in occidente, Khalid Ibn Al Walid. Un grandissimo talento militare, che durante le sue campagne applicò sistematicamente operazioni di aggiramento con la cavalleria (alla Annibale) o con la fanteria (alla Scipione) o anche la tattica "incudine e martello" di Alessandro Magno. Il paradosso è che quelle tattiche le applicò lui, che non si sa quanta cultura militare potesse avere, mentre gli esperti comandanti professionisti che si trovò di fronte (in particolare quelli persiani) commisero delle ingenuità sorprendenti.
    Certo, il talento di Al Walid sarebbe servito a poco, se i combattenti arabi non fossero stati disciplinati e fedeli: a questo provvide appunto la religione che trasformò dei predoni abili ma disordinati in un esercito formidabile. Un po' come avrebbero fatto, secoli dopo, i mongoli.
    Nonostante questo, l'avanzata araba non fu ineluttabile. L'Impero Sassanide era probabilmente condannato, ma l'Impero d'Oriente avrebbe potuto conservare la Siria, e di conseguenza anche l'Egitto. In quel caso molti sviluppi successivi non si sarebbero verificati.

    Passata la prima fase, comunque, l'avanzata araba non fu così sfolgorante. Ci vollero molti anni e campagne per oltrepassare l'Egitto e controllare tutta la costa nordafricana.
    Più facile fu la conquista della Spagna, ma anche qui per uno scenario storico favorevole: l'ultimo re dei visigoti era un usurpatore, ed una parte consistente della sua nobiltà defezionò proprio nel mezzo della battaglia contro gli arabi.


    Singolare, comunque, un ricorso storico:
    il primo Impero Persiano, quello Achemenide, fu sconfitto da un genio militare, Alessandro Magno, e dopo quella sconfitta iniziò un processo di fusione culturale che rese il "standard" la lingua e la religione greca in tutto il Vicino Oriente - la Persia da questo processo si emancipò parzialmente continuando a coltivare delle sue specificità politiche e religiose;
    il secondo Impero Persiano, quello Sassanide, fu sconfitto da un genio militare, Al Walid (non esclusivamente ed integralmente da lui, ma le sue vittorie furono numerose e fondamentali) e dopo iniziò un processo di fusione culturale che rese "standard" la lingua e la religione degli arabi - anche in questo caso, la Persia si emancipò parzialmente tenendosi la sua lingua (scritta però usando l'alfabeto arabo) e la sua versione dell'islam (sciita duodecimane).
     
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    Oggi ho mandato la ciurma in Tribunale e ne ho approfittato per rileggere un poco di storia bizantina. Inquietante notare come malessere sociale e lacerazioni politiche di Costantinopoli, intorno al 640, richiamino alla mente l'Europa di oggi.
     
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    difatti, non dimentichiamo mai quanta parte in questi avvenimenti ebbe la situazione interna dell'Impero Bizantino....
     
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