Pagine di Storia: Contemporanea

Dalla rivoluzione francese ad oggi

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    CITAZIONE (karl1967 @ 11/3/2015, 18:07) 
    A me ha sempre incuriosito il meccanismo della Doppia Chiave, soprattutto dopo il servizio militare, ma non è che qualche testata sia tutta nostra? Dico attualmente...
    Possibile che un paese come il nostro non abbia sviluppato nulla di proprio? Mah..

    I tentativi di avviare un programma nucleare militare italiano vennero sistematicamente fermati dagli Stati Uniti; sia che fossero di propulsione navale, sia di vere e proprie armi. Trova non pochi particolari in "Contro amici e nemici", di Cernuschi.
    Per altro, dal poco che ho capito, simile comportamento fu tenuto nei confronti della Germania occidentale.

    Si può osservare inoltre che, nel campo del nucleare civile, i reattori erano comunque di origine straniera. L'unico tentativo di progetto di un reattore di potenza italiano, il famoso CIRENE, abortì senza se e senza ma. Qualcuno dice per intrinseca debolezza del progetto stesso, altri affermano invece per precisi e superiori interessi, manifestatisi infine nella virulenta campagna anti-nucleare seguita ai fatti di Chernobyl.

    Uno dei più bei libri da me conosciuti sulla storia della Guerra Fredda la classifica, icasticamente, come l'ultimo conflitto per il controllo dell'Europa.
    Ovvero, l'Europa vi era solo terreno di scontro e/o pedina di scambio. Del resto basta porre mente ai nomi dei padri biologici della UE, per capire come anche quest'ultima realtà sia adeguato specchietto per allodole.

    Come si diceva ai tempi, la NATO serviva (e serve) a tenere gli USA dentro, la Russia fuori e la Germania sotto; una volta "messa sotto" quest'ultima, gli altri paesi europei seguono, volenti o nolenti.
    Fra tutti uno solo cercò di conservare una pur ridotta indipendenza, ma era la Francia di de Gaulle.
    E pure lui, alla fine, venne messo fuori giuoco.

    Un saluto.
    TS
     
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  2. karl1967
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    CITAZIONE (Tango Sierra @ 11/3/2015, 19:52) 
    CITAZIONE (karl1967 @ 11/3/2015, 18:07) 
    A me ha sempre incuriosito il meccanismo della Doppia Chiave, soprattutto dopo il servizio militare, ma non è che qualche testata sia tutta nostra? Dico attualmente...
    Possibile che un paese come il nostro non abbia sviluppato nulla di proprio? Mah..

    I tentativi di avviare un programma nucleare militare italiano vennero sistematicamente fermati dagli Stati Uniti; sia che fossero di propulsione navale, sia di vere e proprie armi. Trova non pochi particolari in "Contro amici e nemici", di Cernuschi.
    Per altro, dal poco che ho capito, simile comportamento fu tenuto nei confronti della Germania occidentale.

    Si può osservare inoltre che, nel campo del nucleare civile, i reattori erano comunque di origine straniera. L'unico tentativo di progetto di un reattore di potenza italiano, il famoso CIRENE, abortì senza se e senza ma. Qualcuno dice per intrinseca debolezza del progetto stesso, altri affermano invece per precisi e superiori interessi, manifestatisi infine nella virulenta campagna anti-nucleare seguita ai fatti di Chernobyl.

    Uno dei più bei libri da me conosciuti sulla storia della Guerra Fredda la classifica, icasticamente, come l'ultimo conflitto per il controllo dell'Europa.
    Ovvero, l'Europa vi era solo terreno di scontro e/o pedina di scambio. Del resto basta porre mente ai nomi dei padri biologici della UE, per capire come anche quest'ultima realtà sia adeguato specchietto per allodole.

    Come si diceva ai tempi, la NATO serviva (e serve) a tenere gli USA dentro, la Russia fuori e la Germania sotto; una volta "messa sotto" quest'ultima, gli altri paesi europei seguono, volenti o nolenti.
    Fra tutti uno solo cercò di conservare una pur ridotta indipendenza, ma era la Francia di de Gaulle.
    E pure lui, alla fine, venne messo fuori giuoco.

    Un saluto.
    TS

    Si Sig TS il libro in questione l'ho letto, ho letto poi in altri libri la vicenda del missile ALFA, in cui ufficialmente si andò vicinissimi al dispiegamento di un IRBM, da questa esperienza ricavuo il sospetto che "qualcosa" materiale fissile o altro fosse in qualche modo in nostro possesso, anche se ovviamente non lo sapremo mai.
    Ma se ci riesce la Corea del Nord...
    Al limite dovremo organizzare una spedizione "scientifica" in Groenlandia per cercare le testate perse da un B52 lì precipitato e mai recuperate..
     
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  3. karl1967
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    Sig TS dimenticavo:

    Grazie per la risposta.
     
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    ma ci dimentichiamo del materiale fissile weapon grade che il governo Monti ha dovuto "restituire" agli USA?
     
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    ma ci dimentichiamo del materiale fissile weapon grade che il governo Monti ha dovuto "restituire" agli USA?

    Quel materiale era americano "a prescindere", messo in Italia per motivi che non avevano nulla a che vedere con le nostre (possibili? presunte?) ambizioni "in proprio".
     
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  6. karl1967
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    Scusate se cambio argomento, ma vorrei postare qui un resoconto che merita di essere ricordato

    www.lagrandeguerra.net/gggrandeguerraitalianifrancia.html
     
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  7. Comneno
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    CITAZIONE (karl1967 @ 12/3/2015, 21:25) 
    Scusate se cambio argomento, ma vorrei postare qui un resoconto che merita di essere ricordato

    www.lagrandeguerra.net/gggrandeguerraitalianifrancia.html

    Davvero interessante. In effetti il "peso" del fronte principale ci fa spesso dimenticare i reparti che hanno combattuto sul fronte occidentale e su quello balcanico.
     
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  8. Massimo jr
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    Un carro armato Sherman in Toscana ( 1944 )



    Si notino quelli che sembrano pezzi di cingoli nella parte frontale , un modo artigianale per incrementare la protezione del carro armato
     
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    Riprendo dalla discussione sulla cinematografia bellica questo interrogativo:

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    Ma credo che anche loro avessero bisogno di tempo. Voglio dire, ed è una domanda che giro anche ai forumisti: ma dopo i primi massacri del 1914, quando era comunque evidente che il tipo di guerra sarebbe diventato quello, che alternative avrebbero avuto i generali, salvo un improponibile stallo?

    I generali, di percorribile, temo ben poco.

    Come ricordato dal signor Ebonsi, i tedeschi ci misero quasi due anni per elaborare un'alternativa (del resto non risolutiva, tanto temporalmente quanto spazialmente).
    Ed erano i tedeschi.

    Si confronti questo caso con quello italiano, dove circa il 50% delle reclute era analfabeta, a fronte di una percentuale che in Germania variava tra lo 0,1% e l'1%.
    Con questi dati, anche solo pensare di insegnare a una parte consistente dell'esercito la tattica dell'infiltrazione era fuori discorso (nel Regio Esercito perfino i generali avevano problemi a leggere una carta, figurarsi i comandanti di squadra).

    Il fallimento davvero epocale però non fu quello degli alti gradi militari, ma quello della dirigenza politica.

    Una volta accortisi di quale straziante realtà fosse la guerra di massa, i politici avrebbero dovuto porre l'alt, non fosse che per istinto di auto-conservazione.
    Una simile evenienza, nel 1914, sarebbe stata ancora possibile.
    Nonostante i massacri allucinanti, gli episodi delle tregue del Natale 1914 testimoniano infatti come le ferite non fossero ancora mortali.

    Poi fu troppo tardi.
    Le conseguenze oltre l'orizzonte degli eventi furono il bolscevismo, il fascismo, il nazismo, con quanto ne seguì.

    Un saluto.
    TS
     
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  10. madmikeFD
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    Tutto molto bello, sfortunatamente non esiste nella storia una sola guerra terminata dalle parti per troppe perdite....

    A meno che non ne avessero davvero più da mandare in battaglia, e non era quello il caso del 1915.

    Purtroppo la fornace era accesa e bella calda, e ognuno, politici compresi, aspettava che l'altro mollasse. Cosa che non avvenne, e non poteva avvenire..
     
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  11. Massimo jr
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    CITAZIONE
    Ma credo che anche loro avessero bisogno di tempo. Voglio dire, ed è una domanda che giro anche ai forumisti: ma dopo i primi massacri del 1914, quando era comunque evidente che il tipo di guerra sarebbe diventato quello, che alternative avrebbero avuto i generali, salvo un improponibile stallo?

    aprire nuovi fronti .
    Se per esempio la Campagna di Gallipoli fosse finita con una vitoria alleata il conflitto avrebbe preso una piega diversa , i turchi sconfitti , i russi riforniti di mezzi , gli enormi spazi dell est europa avrebbero permesso una guerra ben differente da quella del fronte occidentale
     
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    CITAZIONE (madmikeFD @ 14/3/2015, 19:57) 
    Tutto molto bello, sfortunatamente non esiste nella storia una sola guerra terminata dalle parti per troppe perdite...

    A me sembra che invece la storia contemporanea sia piena di esempi di tale sorta.

    Dalla guerra del Vietnam alla II Guerra d'indipendenza italiana, dalla guerra russo-giapponese alla campagna etiopica del 1895-1896... tutti conflitti dove il potenziale delle parti in causa era lungi dall'essere esaurito, ma per cui il gioco parve non valere più la famosa candela.

    Forse è più corretto affermare che nella storia non esiste un solo esempio di guerra totale terminata se non quando uno dei contendenti fosse annientato, dalle Guerre Puniche in poi.
    Ma a questo punto mi domando: un conflitto totale è tale per volere divino/imperscrutabile decisione del fato, o lo diventa perchè così vogliono coloro che lo combattono?

    Le fornaci così si accendono come si spengono.

    Un saluto.
    TS

    Edited by Tango Sierra - 14/3/2015, 20:30
     
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  13. madmikeFD
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    CITAZIONE (Tango Sierra @ 14/3/2015, 20:20) 
    CITAZIONE (madmikeFD @ 14/3/2015, 19:57) 
    Tutto molto bello, sfortunatamente non esiste nella storia una sola guerra terminata dalle parti per troppe perdite...

    A me sembra che invece la storia contemporanea sia piena di esempi di tale sorta.
    Dalla guerra del Vietnam alla II Guerra d'indipendenza italiana, dalla guerra russo-giapponese alla campagna etiopica del 1895-1896... tutti conflitti dove il potenziale delle parti in causa era lungi dall'essere esaurito, ma per cui il gioco parve non valere più la famosa candela.

    Un saluto.
    TS

    Beh insomma il Vietnam e' durato 10 anni, la guerra russo giapponese e' finita più che per le perdite (che i russi potevano ampiamente arginare,me lo stavano facendo) per i problemi politici della rivoluzione del 1905, le altre erano campagne più che guerre.... Nulla di paragonabile alla prima guerra mondiale, ove erano coinvolte, nessuna esclusa tranne gli USA, tutte le principali potenze militari del pianeta.

    @sig. Massimo. Gallipoli fu la stessa, identica campagna al massacro solo portata nei Dardanelli invece che nelle Somme. E infatti fini come nelle Somme...
     
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    tenendo conto che anche prima della 1gm , si mandava a morire con troppa facilità la truppa , basti ricordare la carica dei 600 in Crimea.

    a mio parere , più che la rivoluzione tecnologica (già nel '1500 le armi da fuoco avevano già posto fine alla cavalleria ,intesa come classe sociale ) quello che i generali non capirono fu che si era passati dagli eserciti nazionali o del re , a quelli del popolo.

    i generali non si interessavano alla truppa : era massa umana di poco valore, da utilizzare per servire il re o la nazione , la società era già cambiata moltissimo , tutta la società era in guerra e pretendeva un riconoscimento , e aveva rivendicazioni sociali .
    infatti alla fine della guerra quando le masse ottennero voce in capitolo , ci si pose la domanda: perché morire per Danzica? domanda che nessuno si pose nel 1914
     
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    suvvia, certo che la guerra poteva e doveva finire a Natale del 1914.

    in parte era ancora una guerra di dinastie, con quella britannica, tedesca, austroungarica e russa imparentate.

    Una bella conferenza come quelle di cui l'ottocento ne è stato pieno e la guerra si finiva, i tedeschi cedevano Metz alla Francia ma si tenevano la alsazia germanofona, si accordavano con Londra per un limite ragionevole alla loro flotta e pagavano qualche risarcimento al Belgio, l' Austria-Ungheria manteneva occupata Belgrado per un po' ma cedeva qualche zona di confine ai Russi, e la piantavano tutti con quell'immane suicidio...

    mi dispiace per i polacchi e per i trentini, chissà come sarebbero finiti...
     
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