Pagine di Storia: Contemporanea

Dalla rivoluzione francese ad oggi

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    Descrizione Cannone tedesco
    Peso C/97: 16,5 t
    C/01: 20,02 t
    C/04: 18,9 t
    Lunghezza canna 8,4 m
    Calibro 209,3 mm
    Tipo munizioni cartoccio a sacchetto
    Peso proiettile 108-113,5 kg
    Azionamento otturatore cilindro-prismatico a cuneo orizzontale
    Cadenza di tiro 4-5 colpi/min
    Velocità alla volata 780 m/s
    Gittata massima 16 300 m

    Specifications Limey Gun
    Mass 57 tons barrel & breech[2]
    Barrel length 45 feet (13.72 m) bore (45 cal)
    Shell 850 pounds (385.6 kg) Lyddite, Armour-piercing, Shrapnel[3]
    Calibre 12 inches (304.8 mm)
    Breech Welin interrupted screw
    Muzzle velocity 2,700 ft/s (823 m/s)[4]
    Maximum firing range 22,860 m (25,000 yd)[5]

    Ci sono 6000 metri a favore degli inglesi, come li evitavano i tedeschi
     
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    CITAZIONE (Imperator82 @ 2/4/2024, 14:12) 
    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 2/4/2024, 13:11) 
    Si, certo, è una cosa che si dice da quasi 110 anni.

    Certo peggio non poteva andare a Von Spee, con 4 navi perse e 2000 morti compreso lui stesso e i due figli.

    Il punto è che i due incrociatori da battaglia che si stavano rifornendo a Port Stanley erano non solo molto meglio armati e corazzati ma anche più veloci dei due incrociatori corazzati tedeschi di circa 5 nodi e quando le vedette tedesche avvistarono le navi in porto erano le 9 di mattina di un giorno eccezionalmente limpido.

    Ma andare con navi armate con cannoni da 210, 150 e 105mm contro due incrociatori da battaglia e tutto il resto era comunque un attacco suicida anche se le navi nemiche erano ancora alla fonda.

    Come che sia sembra che Von Spee non credette che a Port Stanley ci fossero incrociatori da battaglia e che quindi aveva qualche chance di fuga.


    Avesse caricato le navi alla fonda probabilmente l'esito sarebbe stato simile data la sproporzione dei calibri e delle corazze, la Invincible si prese diversi colpi a poche migliaia di metri dalla Scharnorst ma con pochi danni e solo un caduto, salvo magari qualche siluro fortunato. Immagino che ci sarebbe stato però qualche sopravvissuto tedesco in più.

    A posteriori, la strategia migliore sarebbe stata quella di disperdere le navi....5 navi in 5 direzioni diverse difficilmente sarebbero state affondate.. invece che il nurberg si sarebbe salvata anche qualche altra nave. Gli inglesi giocoforza avrebbero dovuto restare insieme per evitare di affrontare i tedeschi separatamente.

    Cosa che in effetti fecero, salvo che i due Scharnhorst e Gneisenau restarono insieme.

    Ma i britannici avevano quattro navi molto più potenti e veloci del possibile bersaglio, i due incrociatori da battaglia (rispetto ai due Scharnhorst) e i due incrociatori corazzati classe Monmouth (rispetto a Leipzig e Nurnberg) e l'esito ragionevolmente non sarebbe cambiato.

    Quindi le quattro navi più lente sarebbero state raggiunte e affondate mentre il Dresden avrebbe preso il largo.
     
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    Ma le torri principali delle navi inglesi funzionavano a caldaie spente ?
     
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    Una volta che la squadra di Von Spee era stata avvistata dalle vedette inglesi poste sulle alture delle Falkland, la sua sorte era segnata.
    La corazzata CANOPUS già era sistemata pronta a far fuoco: i suoi 305 mm e la sua protezione la ponevano al riparo dalle armi di Von Spee. Gli incrociatori da battaglia ebbero tutto il tempo di accendere i fuochi e lanciarsi all'attacco.

    La sorte ha voluto che le due battaglie combattute da Tedeschi e Inglesi avessero la loro sorte definita da subito. Né Cradock, né Von Spee avevano alcuna possibilità contro l'avversario che si presentava loro a Coronel e alle Falkland.
    A giustificazione di Cradock stava il precedente di Troubridge, accusato di viltà di fronte al nemico nell'episodio della caccia al GOEBEN: piuttosto che farsi accusare dall'Ammiragliato era andato ad affrontare i Tedeschi ed affondò con ancora il piccolo pavese a riva.
    Meno comprensibile l'idea di Von Spee di andare a cannoneggiare Port Stanley, sapeva della presenza in zona degli incrociatori da battaglia, anche se non fossero stati a Port Stanley il rischio di incontrarli pendendo tempo era altissimo. Fra l'altro, non doveva dimostrare nulla, aveva stravinto a Coronel e in patria lo aspettavano onori e feste.
    Non sapremo mai qual era in effetti il suo piano.
     
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    Le caldaie erano ovviamente accese. E la squadra tedesca era stata avvistata un paio di ore prima che i tedeschi si accorgessero che in rada c'erano navi da guerra britanniche.

    Per questo l'inseguimento potè iniziare quasi subito.

    CITAZIONE
    Von Spee...sapeva della presenza in zona degli incrociatori da battaglia, anche se non fossero stati a Port Stanley il rischio di incontrarli pendendo tempo era altissimo.

    Non poteva saperlo e probabilmente non lo immaginava nemmeno.

    Ma anche senza incrociatori da battaglia Von Spee se la sarebbe vista brutta davanti ad una folta squadra di incrociatori corazzati abbastanza recenti.

    Ma chi non risica non rosica.
    A Von Spee era andata bene per tre mesi scappando dagli incrociatori da battaglia australiano e giapponese eppure facendo vari raid in varie isole nemiche.
     
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    questo articolo è davvero interessante

    https://twitter.com/LIM49Spartan/status/17...nBLUyPXzhg&s=19

     
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    C' è un interessante voce di Wikipedia sulla Brigata Ebraica , una formazione combattente costituita dagli inglesi verso la fine del 2 conflitto mondiale
    Si trattava di un unita mista , composta da 3 battaglioni di fanteria + 1 reggimento di artiglieria e servizi .
    Consistenza numerica di circa 5.000 uomini .
    Operò sul fronte italiano dove ebbe 30 morti e 70 feriti.
    Per fare un paragone il nostro 1 Reggimento Motorizzato , di pari entita' numerica nella sola Battaglia di Montelungo ebbe il doppio delle perdite .



    https://it.wikipedia.org/wiki/Brigata_Ebraica
     
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    Non capisco la necessità di aggiungere questo paragone.
    Le condizioni che le due formazioni hanno incontrato non erano certamente le stesse e non erano a pari equipaggiamento .
    Cosa si vuole affermare ?
     
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    CITAZIONE (FOLGORE_FD @ 25/4/2024, 11:29) 
    Cosa si vuole affermare ?

    Che la Brigata Ebraica ebbe un impatto minimo dal punto di vista militare in quel conflitto .
    Si parla tanto di quell unita dimenticando quelli che schierarono centinaia di migliaia di uomini e che riempirono i non pochi cimiteri di guerra presenti sul nostro territorio .
    Ognuno dovrebbe avere il giusto spazio mediatico che gli spetta.

    Edited by Hortiz - 25/4/2024, 11:42
     
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    Per capire l’impatto sul teatro imho sarebbe stato meglio indicare in percentuale l’apporto della brigata in ordine di uomini sul totale di quelli presenti nel teatro operativo , il rapporto dei caduti sul totale della singola formazione lascia il tempo che trova .
     
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    Anthony Blunt, spia sovietica, «ha passato informazioni ai nazisti» : un saggio accusa lo storico dell'arte britannico

    Un libro ipotizza il «doppio gioco» di Anthony Blunt, spia sovietica infiltrata nell'intelligence britannica che potrebbe aver passato informazioni anche ai nazisti

    www.corriere.it/esteri/24_aprile_2...9e87f2xlk.shtml

    Possibile che una spia sovietica infiltrata nei servizi segreti britannici abbia passato informazioni preziose, verso la fine della guerra, anche ai nazisti, nonostante l’alleanza allora esistente tra Londra e Mosca contro Adolf Hitler? È l’ipotesi, di cui riferisce «The Sunday Times» del 28 aprile, avanzata nel libro The Traitor of Arnhem da Robert Verkaik, che punta il dito contro Anthony Blunt, illustre storico dell’arte e al tempo stesso informatore al servizio del Cremlino. Secondo l’autore del saggio, l’agente dei sovietici avrebbe sabotato l’operazione militare alleata Market Garden, diretta nel settembre 1944 contro la città di Arnhem in Olanda, che avrebbe dovuto affrettare il crollo della resistenza tedesca sul fronte occidentale e invece si risolse in uno scacco. In questo modo venne favorito l’obiettivo dell’Armata Rossa di giungere a Berlino, come in effetti accadde, prima degli anglo-americani.
    Blunt, morto nel 1983 a 75 anni, era stato reclutato dai servizi segreti di Stalin negli anni Trenta. Era uno dei famosi «cinque di Cambridge», allievi della prestigiosa università che scelsero di schierarsi con l’Urss e di fornirle informazioni volte a espandere l’influenza del comunismo nel mondo. Era entrato nel MI5, servizio addetto alla sicurezza interna del Regno Unito, durante la Seconda guerra mondiale, nel 1940, e ne uscì al termine del conflitto.
    .................
    Blunt era ben informato circa il piano dell’operazione Market Garden, che doveva consentire agli Alleati di cogliere di sorpresa la Wehrmacht e di attuare una rapida invasione della Germania. Altrettanto sicuramente i paracadutisti britannici lanciati in Olanda incontrarono un’inaspettata e strenua resistenza tedesca, che determinò il fallimento dell’offensiva. Ad avvertire i nazisti fu un doppio agente olandese, Christiaan Lindemans, ma non fu il solo. Berlino ricevette un rapporto più dettagliato da una spia misteriosa denominata in codice «Josephine».
    Un anno dopo proprio Blunt, in quanto ufficiale del MI5, fu incaricato di scoprire l’identità di «Josephine». Si sarebbe trovato paradossalmente, secondo Verkaik, a investigare su sé stesso. Se fosse così, sullo storico dell’arte inglese graverebbe una responsabilità pesantissima. Avrebbe ritardato la fine del Terzo Reich, contribuendo, osserva Verkaik, «alle morti di decine di migliaia di militari alleati e di innumerevoli civili che perirono come risultato del prolungamento della guerra».

    .........
    Ma, e questo lo aggiungo io, le eventuali responsabilità di Blunt sarebbero ancora più gravi: avrebbe, in un certo senso, influenzato pesantemente la fine della II Guerra Mondiale, aumentando dismisura il contributo dell'Armata Rossa nella sconfitta di Hitler a scapito degli anglo-americani.
    Di più: avrebbe favorito la conquista di Berlino da parte dei Sovietici e la conseguente tragica sorte dei berlinesi, costretti ad una innaturale separazione da parte di un muro tra le due parti della città per 40 lunghi anni, con tutti i lutti che questo ha comportato.
    E, forse, a dare un pesante contributo alla stessa erezione della cortina di ferro ed al giogo cui sono stati sottoposti i popoli dell'Europa dell'Est, passati, senza soluzione di continuità, dalla sopraffazione nazista a quella sovietica.
     
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    Ok, Hitler rinnegò gli accordi di Monaco ed annesse la Cekia, concordò con Stalin la spartizione della Polonia.

    Ma tutto il resto a chi lo dobbiamo?

    Anzi no, perché a leggere sopra pure Hitler sarebbe stato inconsapevolmente la marionetta di Stalin sin dall'inizio.
     
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