Accordo per la Difesa tra le due Penisole: navi italiane per le Qatar Emiri Naval Forces

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    Roma 16/06/2016 - Fincantieri e l'Emirato del Qatar, nella persona del Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio di Divisione Mohammed Nasser Mubarak Al-Mohannadi, hanno finalmente firmato l'accordo che precede il contratto per la costruzione di quattro corvette, di un'unità di comando anfibio tipo LPD (non una rifornitrice, come erroneamente indicato dalla stampa negli scorsi mesi) e due fast patrol boat per le Qatar Emiri Naval Forces. A testimonianza dell'importanza della commessa del valore stimato di circa 5 miliardi di euro durante l'evento appositamente organizzato presso il Ministero della Difesa la Ministra Roberta Pinotti ha finalizzato un programma di assistenza ed addestramento con la controparte qatariota nel quadro del piano di cooperazione inter-governativo in vigore da febbraio 2014.
    La firma, inizialmente pianificata a Doha durante l'ultima DIMDEX e poi slittata a seguito della richiesta di poter presentare un'ulteriore offerta fatta direttamente dal Presidente francese François Hollande, è il penultimo passo di un cammino burocratico iniziato con l'approvazione dei documenti tecnici da parte dell'Emiro Tamim bin Hamad al-Thani nello scorso mese di febbraio.
    L'ultimo ordine estero di dimensioni simili per la cantieristica italiana, è utile ricordarlo, fu commissionato agli inizi degli anni ottanta dall'Iraq di Saddam Hussein per la fornitura di quattro fregate classe Lupo, sei corvette Tipo 550 ed una nave da rifornimento classe Stromboli; navi che però non vennero mai consegnate a causa degli embarghi conseguenti alla guerra contro l'Iran ed alla prima Guerra del Golfo.



    LE NAVI
    Corvette
    Le corvette avranno una lunghezza fuori tutto intorno ai 105 metri, una larghezza di circa 14,5 metri per un dislocamento a pieno carico di oltre 2.800 t, con le forme di carena derivate da quelle della classe Comandanti in servizio nella Marina Militare.
    Il sistema di propulsione scelto è di tipo CODAD (Combined Diesel And Diesel) e sarà composto da quattro motori diesel e due linee d'assi con eliche a passo variabile che permetteranno una velocità massima di 28 nodi ed un'autonomia di oltre 4.000 NM alla velocità di crociera di 15 nodi; inoltre sarà prevista anche la capacità di rifornimento in mare con una stazione RAS per acqua, gasolio e JP5.
    La stabilizzazione sarà garantita da una coppia di pinne anti-rollio, che permetterà di operare in ogni condizione di mare con i mezzi organici: un elicottero medio (ponte di volo ed hangar saranno dimensionati per mezzi fino a 13 t), un RHIB per boarding o trasbordo personale da 7 m ed un mezzo per le forze speciali da 9 m, quest'ultimo ricoverato in un recesso a poppa con scivolo per la messa a mare ed il recupero rapidi.
    Questi dati pongono le navi nel limite superiore della classificazione di "corvetta", in una zona che inizia a confondersi con le fregate vere e proprie: nei fatti, ed anche in virtù del sistema di combattimento tra poco descritto, qualche anno fa non avremmo esitato ad utilizzare la definizione di fregata leggera essendo sostanzialmente delle stesse dimensioni delle unità della già citata classe Lupo.



    Il sistema di combattimento presenta caratteristiche di assoluto rilievo, come di consueto nelle realizzazioni per i Paesi mediorientali, e renderà queste unità delle FREMM in miniatura. L'equipaggio avrà a disposizione il sistema di Comando e Controllo ATHENA-I fornito dalla Leonardo, che gestirà un cannone 76/62 SR Multi Feeding (non è stato indicato se in configurazione Strales anche se risulta probabile) associato ad un radar di controllo del tiro Thales STIR 1.2 EO Mk2, 2 mitragliere Leonardo MARLIN da 30 mm, 1 lanciatore Raytheon Mk31 RAM da 21 celle posizionato sul cielo hangar (la cui cessione è già stata autorizzata dal Governo americano lo scorso 21 aprile), 8 missili anti-nave MBDA Exocet MM40 e, grande novità per navi di queste dimensioni, il sistema SAAM-ESD BMD (Surface Anti Air Missile – Extended Self Defence Ballistic Missile Defence) con 2 moduli VLS DCNS Sylver A50 per un totale di 16 celle per missili MBDA Aster 15, Aster 30 ed Aster 30B1.
    Il radar principale sarà il Leonardo Kronos GRAND Naval (meglio conosciuto come MFRA e già installato sulle FREMM italiane), associato ad un interrogatore IFF Leonardo SIR-M, e sarà integrato da un radar di navigazione bi-banda e dai sistemi elettro-ottici IR Rheinmetall MSP 600 e FIRSTnavy.
    Per la difesa subacquea le navi saranno dotate dalla Leonardo di un Mine Avoidance Sonar Thesan e del sistema anti-siluro Morpheus, composto da un sonar rimorchiato Black Snake e di due lanciatori per contromisure antisiluro C310.
    Molto curata anche la parte elettronica, con apparati di comunicazione tradizionali e satellitari, diversi link tattici ed un sistema integrato di Guerra Elettronica fornito da Elettronica-ELT con 4 lanciatori di contromisure AAW Lacroix Sylena.

    LPD
    La Landing Platform Dock sarà ampiamente basata sul progetto "Bâtiment de Débarquement et de Soutien Logistique" da cui è nata l'attuale ammiraglia della Marina Algerina, la Kalaat Béni Abbès, consegnata da Fincantieri nel settembre 2014 (con un'altra unità in opzione da esercitare probabilmente entro questo anno).
    La nave sarà quindi una "tuttoponte", con una lunghezza fuori tutto intorno ai 143 metri, una larghezza di circa 21,5 metri per un dislocamento a pieno carico di circa 9.000 t, compresi 4 elicotteri classe Super Lynx, 12 mezzi da combattimento da 30 t e 400 fanti di marina che potranno essere sbarcati dal bacino allagabile poppiero tramite 3 LCM (Landing Craft Mechanized) e 3 LCVP (Landing Craft Vehicle Personnel). Saranno presenti anche un portellone laterale per il carico e lo scarico dei mezzi in banchina ed un elevatore da 30 t per collegare il ponte garage ed il ponte di volo, quest'ultimo dimensionato per poter accogliere elicotteri fino ai medi/pesanti tipo EH101.
    I due motori diesel spingeranno l'unità ad una velocità massima superiore ai 20 nodi e consentiranno un'autonomia massima di circa 5.000 NM, anche in questo caso estendibile tramite operazioni di rifornimento in mare.



    La maggiore differenza tra questa unità e la BDSL algerina sarà la presenza di un radar di scoperta aerea 3D a lungo raggio Thales SMART-L EWC, accreditato di portate di ben 2.000 km contro missili balistici in modalità statica.
    Anche qui, come sulle corvette, troviamo installato il radar Kronos GRAND Naval, associato ad un modulo VLS Sylver A50 da 8 celle per i missili Aster del sistema SAAM-ESD BMD, l' interrogatore IFF SIR-M, un radar di navigazione bi-banda ed i sistemi E/O MSP 600 per la conduzione del tiro delle due mitragliere Marlin da 30 mm. Come artiglieria principale, guidata da un'ADT STIR 1.2 EO Mk2, verrà installato a prua del ponte di volo un impianto Leonardo 76/62 SR Multi Feeding.
    Infine la dotazione di sensori sarà completata dall'adozione del Mine Avoidance Sonar Thesan e dal sistema integrato di guerra elettronica prodotto da ELT-Elettronica (compreso di 4 lancia chaff/flares Sylena); il tutto gestito dalle multi-function consolle del CMS ATHENA-I.

    Fast Patrol Boat
    Le ultime unità oggetto della commessa sono due relativamente piccole Fast Patrol Boat, per molti aspetti similari alla classe Falaj 2 degli Emirati Arabi Uniti, destinate al controllo della Zona Economica Esclusiva, il pattugliamento costiero, la sorveglianza locale e ad operazioni AAW ed ASuW.
    Le unità avranno una lunghezza fuori tutto di circa 60 metri, una larghezza di circa 9 metri per un dislocamento di 650 t. La velocità massima sarà di oltre 30 nodi, grazie a quattro motori diesel collegati ad altrettanti assi con eliche a passo variabile e l'autonomia in pattugliamento sarà non inferiore a 1.500 NM.



    Molto prestante l'armamento imbarcato ed il sistema di comando e controllo, basato sempre sui software del CMS ATHENA-C: il radar principale sarà il sensore multifunzione 3D Leonardo Kronos-NV HP ed avrà integrato l'interrogatore IFF SIR-M mentre per quanto riguarda la navigazione e la scoperta di superficie si farà affidamento su due radar Kelvin Hughes SharpEye in banda S e X. La parte optronica sarà coperta da 2 sensori FIRSTnavy, mentre per la guerra elettronica troviamo ancora la suite IEWS ed i lanciatori Sylena LW.
    Come impianto di artiglieria principale anche queste unità avranno a disposizione l'affidabile cannone Leonardo 76/62 SR MF, guidato dallo STIR 1.2 EO Mk2, mentre le minacce asimmetriche e gli Slow Low Flyers saranno contrastati a breve distanza da 2 torrette a controllo remoto Leonardo Hitrole-G da 12,7 mm.
    I Fast Patrol Boat qatarioti saranno dotati di capacità missilistiche sia ASuW, con due lanciatori doppi per missili MBDA Marte Mk2/N (recentemente acquisito, nella versione Extended Range, anche per le stazioni da difesa costiera Missile Mobile Coastal Defence System), sia di autodifesa AAW con un VLS da 8 celle per missili MBDA VL Mica (che, nella versione con testa IR, può anche ingaggiare bersagli di superficie). Infine risulta completa la suite di comunicazione, con capacità dell'utilizzo di vettori tradizionali da HF a UHF, di impianti satellitari e dei più diffusi link tattici.

    IL CONTRATTO
    La commessa, arrivata dopo un'accesa competizione internazionale durata oltre due anni che ha visto alla fine prevalere la proposta italiana su quella francese (risultate le ultime in valutazione finale, con l'offerta transalpina che pare comprendesse 3 fregate tipo FREMM Extended Range con capacità missilistiche anti-balistiche ed addirittura i missili da crociera Scalp Naval), prevede la costruzione di tutte le unità in Italia nel cantiere integrato di Riva Trigoso e Muggiano con tutte le consegne previste tra il 2020 ed il 2022, anno in cui si svolgerà in Qatar la Coppa del Mondo di calcio, oltre al supporto logistico per 5 anni e la costruzione di strutture e simulatori per l'addestramento a terra.
    Determinante, nell'assegnazione della commessa, in aggiunta all'indubbio vantaggio che il sistema italiano SAAM-ESD sia già in servizio operativo nella nostra flotta (mentre l'offerta francese comprendeva sistemi ancora solo su carta), il ruolo del Governo e della Marina Militare a supporto dell'industria nazionale: infatti l'accordo inter-governativo a margine del contratto prevede che l'intero processo di allestimento delle unità, dal taglio della prima lamiera fino alle prove in mare, sarà supervisionato e coordinato dal personale del Centro Allestimento Nuove Costruzioni Navali (MARINALLES), che garantirà gli stessi standard produttivi richiesti per le unità nazionali e provvederà, insieme agli altri enti tecnici, nell'assistenza nei test di calibrazione e nelle prove di apparati, sensori ed armi.
    Fattore fondamentale per una piccola Marina che ad oggi conta meno di 2.000 effettivi è stata anche la disponibilità ad effettuare l'addestramento degli equipaggi interamente in Italia fin dalla formazione di base: molti ufficiali e praticamente la totalità dei sottufficiali e dei marinai qatarioti frequenteranno infatti, iniziando sin dal prossimo anno accademico, i corsi offerti dall'Accademia Navale di Livorno e presso le Scuole sottufficiali a Taranto e La Maddalena.
    L'addestramento proseguirà poi sulle unità in mare: le navi, dopo aver lasciato i cantieri e prima di rientrare in patria, otterranno alla Spezia la certificazione di prontezza alla navigazione da parte delle nostre autorità nazionali per poi affrontare i tirocini navali del Centro Addestramento Aeronavale della Marina Militare (MARICENTADD) e guadagnarsi l'assegnazione della qualifica di "Combat Ready".

    La firma al ministero della Difesa

    CONCLUSIONI
    Questa commessa segue quella da 350 milioni di euro siglata durante la DIMDEX 2014 da parte dell'allora Selex ES (oggi Leonardo - Divisione elettronica per la difesa) per la fornitura di un numero imprecisato di radar per la sorveglianza dello spazio aereo tipo Kronos GRAND (evidentemente un prodotto che si è fatto apprezzare) e di un radar avioportato Seaspray 7500E.
    Da parte nostra osserviamo che, insieme alla recente vendita dei caccia Eurofighter al Kuwait, questo brillante esempio di sinergia tra pubblico e privato al servizio del Sistema Paese che ha battuto le offerte dei cugini d'oltralpe è la conferma di un processo virtuoso finalizzato ad esaltare le ottime capacità italiane nel settore, spesse volte (e purtroppo) non apprezzate appieno ed ingiustamente criticate anche in queste pagine per quel che riguarda il "peso" politico che l'Italia riuscirebbe ad esprimere.
    Inoltre questa commessa sarà l'occasione per stabilire rapporti solidi e reciprocamente fruttuosi tra Qatar ed Italia tramite l'addestramento nelle scuole e negli enti della Marina Militare della futura classe dirigente di una Forza Armata operante in una parte del mondo ogni giorno sempre più strategica.
    Con un po' di stizza alcuni commentatori francesi hanno scritto che questo contratto "c'est un choix politique" ma sebbene sia forse più dovuto al blocco mentale di ammettere che i loro prodotti non siano i migliori sul mercato ("Lacunes italiennes, offre française séduisante") noi ce ne compiaceremmo comunque significando un notevole passo in avanti nella politica portata avanti dai governi italiani a favore delle nostre aziende della difesa e dei loro lavoratori.

    Come di consueto corre l'obbligo di precisare che le informazioni e le caratteristiche qui riportate, raccolte nel corso degli ultimi mesi ed aggiornate alla data di pubblicazione, potrebbero subire alcune variazioni in corso d'opera come è normale nel processo di allestimento di un'unità navale.

    Invitiamo a discutere quest'approfondimento nel topic Commesse Navali. Altresì, invitiamo gli utenti che vogliano riportare brevi estratti di quest'approfondimento e le relative illustrazioni fuori dal forum a citare come fonte Forum Difesa, ricordando il divieto di modifica e di uso commerciale di tutto il materiale qui presentato.

    #Fincantieri #Qatar #Approfondimento #Marina #SistemaPaese
     
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