AgustaWestland AW 101

Prima Parte: gli AW 101 in dotazione alla MM

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    AGUSTA WESTLAND (LEONARDO) AW 101
    Prima Parte: gli AW 101 in dotazione alla MM


    GENESI DEL PROGRAMMA
    Poco più di quaranta anni fa, nella primavera del 1977, il Ministero della Difesa Britannico formulò un requisito per un nuovo elicottero antisommergibile pesante teso alla sostituzione dei Westland Sea King allora in dotazione ai reparti elicotteri della Royal Navy. La Westland, recependo il requisito, propose, in risposta alla richiesta, un progetto denominato WG.34 che incontrò il favore del MoD ottenendone il via libera per il successivo sviluppo. In quello stesso periodo di tempo, anche la Marina Militare aveva iniziato le procedure di selezione per la sostituzione dei suoi SH-3D/H Sea King prodotti su licenza dalla Agusta a partire dalla fine degli anni sessanta. Data la sovrapposizione dei requisiti britannici ed italiani, l’Agusta iniziò ad a intavolare trattative con la Westland per un possibile sviluppo comune, negoziati che ebbero risvolti positivi nell’accordo del novembre 1979 con cui fu avviata una nuova società da entrambi i sodalizi partecipata denominata EH Industries Limited (EHI), avente sede a Londra ed attivata nel giugno dell'anno successivo.

    Il 12 giugno 1981, il Regno Unito confermò la sua partecipazione al programma comune, stanziando un budget iniziale di 20 milioni di sterline per lo sviluppo di 9 esemplari di preserie. Al Salone Internazionale dell'Aeronautica e dello Spazio di Parigi-Le Bourget del 1985, la Agusta espose un mock-up di una versione multiruolo del nuovo elicottero, preliminare rispetto alle versioni personalizzate destinate alle due Marine. Dopo un lungo periodo di sviluppo, il primo prototipo volò infine il 9 ottobre 1987. Il prototipo PP2 costruito a Vergiate nel 1993 ebbe un incidente catastrofico che comportò la morte di quattro persone. Anche il PP7, sempre allestito in Italia, ebbe un incidente serio ma per fortuna senza conseguenze per l’equipaggio e fu possibile recuperarlo.
    eh1
    L'EHI ha mutato denominazione sociale nel gennaio 2004 in AgustaWestland International Limited, avendo Agusta acquistato Westland e, pertanto, nel 2007 l'EH101 è stato rinominato AW101. Infine, anche Agusta Westland ha mutato il nome in Leonardo (che ha preso il posto di Finmeccanica) Divisione Elicotteri.

    LA MARINA APRE LE DANZE
    Il requisito originale italiano formulato negli anni ottanta era per 36 EH101 perché, all’epoca si pensava ad una sostituzione degli SH-3D/H Sea King allora in dotazione nel rapporto di 1 ad 1.
    Risulta interessante notare come l’allora nuovissimo Incrociatore Portaelicotteri Giuseppe Garibaldi (C 551) fosse stato progettato per poter imbarcare sino ad un massimo di 16 SH-3D/H e poterne “hangarare” un massimo di 11; fino all’entrata in servizio di detta unità, i Sea King potevano solo appontare sul ponte del Vittorio Veneto e dei più risalenti incrociatori Andrea Doria e Caio Duilio ma senza possibilità di ricovero, situazione questa che impediva di poter impiegare questi elicotteri medi/pesanti dal mare - sul mare per periodi continuativi con grave pregiudizio operativo, confinandoli ad operare dalla terraferma.
    eh2
    Peraltro, nel 1989 venne meno la Repubblica Democratica Tedesca che venne riunificata alla Repubblica Federale Tedesca ufficialmente l’anno successivo, e si frantumò il Patto di Varsavia a causa della gravissima crisi economica e sociale che travolse la galassia comunista europea orientale e che portò alla scomparsa dell’URSS, che si trasformò in Comunità degli Stati Indipendenti con il risorgere della Russia come entità statale autonoma, dopo circa 70 anni di oblio successivi alla Rivoluzione d’Ottobre del 1917 che mise fine al potere zarista.
    Tutto questo determinò un forte impatto sulla NATO e sull’Italia che portò ad una profonda revisione dei programmi militari e delle spese allocate per la Difesa, anche alla luce della grave crisi finanziaria che colpì il Paese nei primi anni novanta.

    Alla luce della revisione del programma, nel 1997 il Governo Italiano ordinò venti EH101 tutti destinati alla Marina militare italiana, con opzioni per altri quattro elicotteri. Il primo elicottero di produzione destinato alla Marina militare italiana (MM81480) volò il 4 ottobre 1999 e fu ufficialmente presentato alla stampa il 6 dicembre 1999. Gli AW101 italiani hanno operato sin dall’inizio, sia da bordo di navi sia da terra, all'estero intensamente e senza soluzione di continuità.

    Nel 2010, la Marina Militare trasferì tre ASH in Afghanistan, per compiti di trasporto e supporto al nostro importante contingente militare ivi dislocato. Fu un’impresa notevole, in quanto si dovettero trasportare a migliaia di km di distanza elicotteri pesanti tramite aerei da trasporto strategico messi a disposizione dall’USAF, impresa mai compiuta prima dalla Marina Militare, e, pertanto, fu necessario adottare tutta una serie di precauzioni tecniche, logistiche ed addestrative/operative. Le macchine vennero dotate di apposito kit di trasporto e smontaggio ed acquisirono adeguate capacità MEDVAC grazie ad un nuovo kit sanitario imbarcabile per il monitoraggio e la stabilizzazione dei feriti a bordo; subirono modifiche per aumentare la sicurezza del personale durante le missioni, con l’adozione di kit addizionali di corazzatura sul pavimento ed i lati della cabina posteriore integrando quelli già esistenti, migliorie del SIAP e delle postazioni di tiro delle MG 42/59; venne aumentata loro la capacità di impiego fast rope nonché adottato un gancio baricentrico di nuovo disegno per migliorare le operazioni di carico/scarico in contesto operativo; il sistema SW di missione fu modificato per consentire l’impiego del formato delle coordinate geografiche (UTM-MGRS) usato dal personale a terra; infine, venne migliorato il sistema di aerazione all’interno degli elicotteri, modifica indispensabile viste le estreme condizioni di temperature che contraddistinguono il teatro afgano con inverni rigidissimi ed estati torride e umide.

    E’ notorio che, durante la Guerra di Libia del 2011, la linea AW101 venne mobilitata per la missione Odissey Down, divenuta successivamente missione NATO Unified Protector, sia per la copertura antisom (all’epoca la Marina Libica poteva contare su alcuni battelli di costruzione sovietica che, nonostante le cattive condizioni in cui versavano, destavano comunque una certa apprensione per l’eventuale contrasto alle operazioni del dispositivo navale alleato schierato nel Golfo della Sirte, oltre che su un certo numero di mini battelli per missioni speciali costruiti negli anni ottanta nell’allora Jugoslavia), sia per eventuali missioni CSAR di recupero di piloti in territorio ostile oltre che di appoggio alle operazioni delle Forze Speciali.

    LA SITUAZIONE ATTUALE
    La Marina Militare nel corso di questi circa venti anni ha provveduto all’acquisto di 22 EH(AW) 101, esercitando, quindi, solamente 2 delle 4 opzioni previste contrattualmente, tra cui 10 del modello 110 ASW/ASuW, 4 del modello 112ASuW/E, 4 del modello 410 Utility/MSH e 4 del modello 413 Utility/ASH all’epoca forniti di una suite completa di radar di navigazione, flir e serbatoi maggiorati che operano in prevalenza con il GOI.

    Allo stato attuale, sono 2 i Gruppi dotati di questo tipo di elicotteri: il 1° di Luni/Sarzana ed il 3° di Catania Fontanarossa.
    Il 1° GrupElicot, alla fine del 2017, risultava avere in dotazione 4 mod.110 ASW/ASuW, 2 mod. 112 ASuw/E, 3 mod. 410 ASH e 4 mod. 413.
    Sempre alla fine del 2017, l’altra unità, il 3° GrupElicot, risultava avere in dotazione 6 mod. 110 ASW/ASuW, 2 mod. 112 ASuw/E ed 1 mod. 410.

    I MOD.110 O MPH
    Inizialmente, vennero ordinati 8 esemplari di questa versione per pattugliamento marittimo/ operazioni antisommergibili ed antinave; successivamente, vennero ordinati ulteriori 2 esemplari per ampliare la linea troppo esigua e già oberata di compiti, costruiti in Gran Bretagna presso lo stabilimento Westland oggi Leonardo di Yeovil.
    Mod_110_EH_101
    I MOD. 110 sono motorizzati con 3 turbine T-700-GE-T6A1 da oltre 2.000 hp ciascuna con oltre 4 tonnellate di carburante, equipaggiati con sistema di missione integrato, radar Eliradar APS-784, sonar filabile L3 HELRAS Mk 2, Link 11 in sostituzione con il più avanzato Link 16, Flir Systems Star Safire II che ha preso il posto del più risalente Galiflir Astro, suite ESM Elettronica SL/ALR-735 (v)3, sistema di autoprotezione e risultano armati con un massimo di 4 siluri leggeri antisom (oggi MU-90) o 2-4 bombe di profondità MS-500 e per missioni antinave con 2 missili Marte Mk2/S. Durante i periodi di imbarco, per operazioni di sorveglianza marittima vengono montate anche mitragliatrici leggere/medie, tipicamente 2 MG 42/59 per eventuale fuoco di appoggio ai team di abbordaggio/ispezione ormai frequentemente impegnati in missioni anti pirateria o di blocco navale in missioni internazionali. Sempre per le missioni di sorveglianza, ottimo ausilio si è rivelato il flir in dotazione che consente di identificare, sorvegliare e tenere sotto controllo bersagli navali a lunga distanza senza essere scoperti. Gli MHP sono NVG AN/VIS-9 compatibili così come gli Utility/ASH ed il cockpit è costituito da 4 MFD per la gestione della macchina con due schermi da 12 pollici tattici per gli operatori.

    Durante il volo è possibile spegnere una delle tre turbine, volando in modalità OEI, "One-Engine-Inoperative mode", cioè con "inoperatività di un motore" per risparmiare il 25% circa del carburante imbarcato e rimanere in volo a pieno carico per più di sei ore. L’elicottero è dotato di APU. L'altezza della cabina arriva a 1,83 metri; la rumorosità e la climatizzazione sono ottimali, grazie al rotore e al sistema attivo di soppressione delle vibrazioni o ACSR.

    L'ESM Elettronica SL/ALR-735 (v)3 ha una copertura di 360° per 30° e riesce a rilevare il radar di un sottomarino a distanze dell'ordine dei 50-60 km, mentre l'APS-784 ha una portata di oltre 150 km e IFF; può localizzare il periscopio di un sottomarino ad oltre 50 km; questo valore scende circa alla metà in condizione di mare forza 3; il FLIR originariamente montato sulla linea era il Galiflir ASTRO, sostituito con il più avanzato Flir Systems STAR SAFIRE II che opera sui 3-5 micron, ha un raggio di scoperta su navi di oltre 37 km, 3 campi visivi, ed è dotato di telecamera ed eventualmente di un T.M.L. Detto sistema può osservare anche la traccia IR di un sottomarino immerso fino a circa 15 metri a seconda dalle condizioni di contrasto.

    L'elicottero può filare il sonar a bassa frequenza, L3 HELRAS Mk2, lungo ripiegato 1,2 mt per 40,6 cm di diametro che dispiegato arriva rispettivamente a 4,28 mt e 2,55 mt. Il funzionamento è a 1,5 KHz con tre modi di trasmissione e scoperta con soglie di 2 dB. L'impulso può essere più lungo anche di 5 volte rispetto a quello dei sistemi a media frequenza. Nelle migliori condizioni riesce ad esprimere sino a 110 km di portata. L’HELRAS Mk2 attuale ha un peso di circa 150 kg, può essere impiegato anche in modalità telefono subacqueo, ed ha una potenza d'emissione molto elevata. In condizioni tipiche è possibile localizzare un sottomarino di ultima generazione tra i 4 e i 20 km. Gli MPH della MM hanno la predisposizione per un lanciatore di boe leggero, peraltro non installato, a differenza dei Merlin della RN. La MM ha sperimentato le tecniche di funzionamento del sonar in modo multistatico solo in trasmissione, per rendere possibile ad un altro operatore di captare le eco, e aumentare ulteriormente la portata, con l’impiego di due elicotteri insieme. Il precedente Link 11 aveva la capacità di gestire una decina di utenti con 60 tracce da seguire; ovviamente, il Link 16, essendo di generazione e tecnologia più avanzata, migliora tutte le prestazioni.

    Come detto, l’armamento si distingue a seconda del profilo di missione assegnata; per la lotta antisom sono impiegati siluri MU-90 e bombe MS-500, mentre le lotta antinave sono impiegati i missili Marte Mk2/S.

    Il siluro MU-90 IMPACT Advanced Lightweight Torpedo rappresenta il top della 3a generazione di siluri leggeri. Progettato e costruito con le più avanzate tecnologie disponibili, è un’arma “lancia e dimentica” impiegabile indifferentemente contro sottomarini a propulsione atomica e sottomarini a propulsione convenzionale, capace di resistere alle contromisure attive e passive.
    Il sistema inerziale implementato per il controllo e la guida si basa su tecnologia “strap-down” che ne ottimizza la manovrabilità e la controllabilità, consentendo al siluro di eseguire manovre con grado estremo di accuratezza. Il sistema propulsivo pump-jet prescelto permette di variare la velocità del siluro in base alle condizioni operative richieste.

    Lo MU-90 è dotato di ampia autonomia, può operare in acque profonde sino a 1.000 mt ed in acque basse (sino a 3 mt) e non subisce interferenze dovute alle condizioni di salinità e di temperatura (termoclima). La quota minima di lancio dall’aria è di 25 metri e discende in acqua con un paracadute che ne rallenta la corsa e con un angolo di impatto che ne ottimizza l’entrata.
    Il siluro è dotato di guida acustica molto avanzata in grado di selezionare più bersagli oltre che a resistere alle più avanzate contromisure attive e passive, potendo adattarsi alla situazione operativa.
    MU-90_eurotorp
    Le caratteristiche tecniche dell’arma sono diametro standard (calibro) NATO 323,7 mm, peso pari a 304 kg e lunghezza di 2,850 mt; la testata è composta da esplosivo V-350, totalmente insensibile, ed è progettata per avere ragione di battelli a doppio scafo.

    La bomba antisom MS-500 è una carica di profondità anch’essa studiata per essere efficace contro sottomarini a doppio scafo e per massimizzare le probabilità di “abort mission” e di “target kill”.
    Per ottenere questi obiettivi, la MS-500 è dotata di un sonar attivo di ultima generazione che permette l’esplosione alla minima distanza del bersaglio, ottimizzando il punto di scoppio. Nell’ipotesi in cui nessun bersaglio venisse acquisito, la MS-500 può esplodere ad una profondità preselezionata (massimo 300 mt) od appena tocca il fondale.
    MS_500
    Per quanto riguarda il missile antinave Marte Mk 2/S è un sistema con portata oltre orizzonte, modalità “lancia e dimentica” impiegabile in ogni condizione di tempo ed impiega un sistema di navigazione inerziale continuamente aggiornabile in volo con way- points e conduce la parte finale dell’attacco attivando il radar attivo.

    Ha un peso di 310 kg, un diametro di 316 mm, raggio d’azione minimo di 3 km e massimo superiore ai 30 km, velocità altamente subsonica tra 0,8 e 0,9 mach, testata semi perforante dotata di spoletta ad impatto e carica con 70 kg di esplosivo in grado di causare l’affondamento di navi con dislocamento non superiore a 1.500 tonnellate e gravi danni a navi di tonnellaggio superiore.
    MARTE_EH_101
    La linea mod. 110 ASW/ASuW alla fine del 2017 risultava ridotta a 7 elicotteri in quanto 3 dei 6 del 3° Grupelicot erano fuori uso ed impiegati come fonte di pezzi di ricambio.

    UN OCCASIONE MANCATA: I MOD. 122 HEW
    Trattasi della variante early warning basata sui Mod. 110 ma dotata del radar Eliradar HEW-784 per scoperta radar aera e di superficie a grande distanza che impiega un radome di dimensioni più ampie rispetto all’omologo normale radar in dotazione agli elicotteri in versione antisom/antinave e che li rende immediatamente distinguibili dagli MPH, avendo adottato un’antenna con diametro di 3,2 m anziché di 1,8 m dei Mod. 110.

    I Mod. 122 HEW non risultano armati di siluri MU-90, bombe di profondità MS-500 o missili anti nave Marte Mk2/S. Per missioni di sorveglianza possono essere armati con due MG 42/59 ai portelloni laterali.
    mod
    Di questa particolare versione ne vennero allestiti 4 esemplari. Giova ricordare che si è trattato del primo tentativo italiano di dotarsi di un sistema AEW, tentativo, peraltro, non andato a buon fine perché i mod. 112, in teoria, avrebbero dovuto costituire il nucleo di scoperta radar avanzata della Squadra Navale, ma in pratica, purtroppo, non hanno mai funzionato a dovere per difetti congeniti nell’architettura dell’antenna e per compromessi tecnici al ribasso che non si sono rivelati ottimali per la riuscita dell’impresa. L’HEW-784 si è dimostrato in grado di scoprire bersagli navali a poco più di 160 miglia nautiche avendo la possibilità di identificare e classificarli a lunga distanza grazie alle immagini ad alta risoluzione fornite dal radar ad apertura sintetica (funzione ISAR), mentre per la missione AEW ha solamente una sorta di modalità allarme allorquando il radar riesce a tracciare un missile antinave in veloce avvicinamento, troppo poco per poter essere considerato un efficace sistema AEW.

    Attualmente, dopo che per anni si è parlato di risolvere le problematiche emerse con l’impiego, per questi elicotteri sembra che sia stato ordinato lo sbarco della suite radar. Rimangono dubbi su un loro impiego in compiti utility/vertrep non avendo i Mod. 112 la rampa posteriore abilitata, indispensabile per compiti di trasporto.

    ASSALTO ANFIBIO ED APPOGGIO AL GOI – I MOD. 410 MSH O UTILITY- MOD. 413 ASH
    Gli ultimi otto esemplari i Mod. 410-413 si distinguono per avere la rampa posteriore, flir potenziato, protezione balistiche per l’equipaggio, struttura rinforzata della carlinga, serbatoi maggiorati (con capienza aumentata per i 413), suite radar avanzata MM APS-717(V) per navigazione e funzione meteo(solo per i 413) che lavora in banda I (da 8 a 10 GHz), armamento (sino a 3 MG 42/59 o GAU-19/A a tre canne da 12,7 mm, con rateo di fuoco a 1.200 colpi al minuto posta sulla rampa di carico e sul portello), suite di autoprotezione SIAP o Sistema di Auto Protezione, nonché sistema LOAM o Laser Obstacle Avoidance and Monitoring di Leonardo - Selex per l’individuazione di ostacoli a bassa quota
    MOD_413_EH_101
    I Mod. 413, operando a fianco del GOI o Gruppo Operativo Incursori hanno anche una dotazione radio satcom più completa oltre a rover per la trasmissione di immagini/dati da altre piattaforme in tempo reale e data link per comunicazioni protette. Gli MSH possono portare fino a 35 militari con i rispettivi equipaggiamenti. I Mod. 413 hanno la predisposizione per ricevere una sonda IFR per il rifornimento in volo, aumentando in modo esponenziale il raggio d’azione operativo e l’autonomia di trasferimento.

    Di recente, la MM pare voler uniformare i Mod. 410 al livello dei Mod. 413, pur non potendo i primi montare i serbatoi a capienza aumentata dei Mod. 413 perché strutturali; infatti, i Mod. 413 hanno un quinto serbatoio in più che aumenta di una ora l’autonomia di volo.

    Il SIAP, o Sistema di Auto Protezione si compone di ricevitori di allerta radar Elettronica ELT/156X(V4), warners missile Selex/EADS AAR-60 MILDS II, ricevitori di avviso 01/V2 laser RALM, e dispenser di chaff e flare MES ECDS-2. I Mod. 413, vista la natura delle missioni affidate, hanno un sistema ESM/EW necessario per operare in condizioni non permissive.

    Essendo destinati ad operare con il GOI hanno ovviamente, radar e flir nonché glass cockpit compatibile con gli NVG AN/VIS-9 dei piloti ed operatori di bordo che garantiscono l’operatività h24 in ogni condizione di meteo e di luce.

    Per le operazioni Combat Sar possono essere equipaggiati con il sistema di localizzazione Tadiran che permette di individuare il personale da recuperare. I Mod. 411 possono essere impiegati anche per il trasporto di grossi carichi grazie al sistema CHS (Cargo Handling System) che consente lo stivaggio nella carlinga di pallet standard NATO tramite un complesso di guide sul quale far scorrere il materiale da trasportare. La capacità di carico massima consentita è pari a 5 tonnellate.
    EH101-410UTY
    Per missioni di ricerca e soccorso in mare, i Mod. 411 e 413 sono entrambi dotati di verricello rinforzato ed hanno la possibilità di installare un fondo protettivo per isolare il pavimento della carlinga dall’acqua di mare in occasione di salvataggi di naufraghi, al fine di prevenire fenomeni di corrosione e di ossidazione.
    In tema di evacuazione sanitaria o MEDEVAC, questi elicotteri possono imbarcare sino a 16 barelle unitamente al personale sanitario e kit aeromedico.
    Eh-101-flare

    TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA
    Dopo un periodo di apparente indecisione, la MM ha deciso di lanciare un programma di mantenimento della linea EH101 per eliminare le obsolescenze più gravi (sono sempre macchine che nella versione più risalente, la 110, è entrata in servizio all’inizio del secolo corrente ed hanno avuto esteso impiego in tutte le operazioni in cui è stata chiamata ad operare la MM compresa la rischiosa e logorante missione sulle montagne afghane).

    Il programma dovrebbe consentire di mantenere in linea circa 12 macchine, con le altre 6 -7 in riserva. La ragione di voler puntare a mantenere attiva solamente poco più della linea è semplice: stanno entrando in servizio i nuovi 46 SH90 + 10 MH90 macchine altamente performanti che, sotto diversi profili, vanno a sovrapporsi agli EH101, quantomeno nella versione in dotazione alla MM. Alle ragioni operative si aggiungono anche i costi di mantenimento della doppia linea EH101-SH90 che nel lungo periodo non sono sostenibili.

    Ovviamente, di questi 12 gli otto 410-413 avranno la precedenza perché hanno caratteristiche uniche e la MM intende sfruttarli per diverso tempo ancora, in attesa che si possa materializzare un ordine, risorse allocate permettendo, per un pari numero di convertiplani V-22 Osprey da diverso tempo divenuti oggetto del desiderio della Marina che li reputa ottimali per operazioni di supporto al GOI ed alle Forze Speciali delle altre Armi ed ideali per operazioni anfibie da lanciare dal mare a distanza di sicurezza da eventuali difese costiere (in questo caso principalmente con la Compagnia Nuotatori Paracadutisti nonché con gli elementi specialistici del 1° Rgt. San Marco).

    Gli altri 4, saranno dei mod.110 che costituiranno il reparto ASW/ASuw della Cavour integrandosi con i nuovi SH-90. Questi elicotteri hanno la dotazione di siluri antisom MU90 e missili antinave Marte Mk2/S. In prospettiva, potranno avere in dotazione il nuovo Marte ER in fase di finale di progettazione ed allestimento a seguito dei contratti ottenuti in Qatar e Kuwait per questa particolare versione del missile, che, oltre ad avere un raggio d’azione ampliato ad oltre 100 km (o 50 miglia circa), avrà anche la capacità di attaccare bersagli terrestri grazie al sistema di guida di precisione INS ed alla testata che avrà capacità di essere adattata alla natura dell’obiettivo da colpire.

    Edited by Badman - 21/6/2018, 13:36
     
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