-
.
Il punto è che traducendo, visto che è impossibile riporodurre fedelmente il significato di ogni parola e contemporaneamente conservarne l'impostazione metrica e le "sensazioni" che dà il testo o la poesia, è spesso preferibile allontanarsi dal significato letterale per consevare lo spirito del testo originale, o almeno provarci, senza snaturare il significato.
Per dire nella mia vecchia versione la poesia dell'anello era ancora diversa da quella presente nel film, e forse nelle traduzioni piu recenti ( o almeno quella usata nel film) di Alliata. Si discostava dal testo originale, ma come poesia funzianava molto meglio e il significato e l'effetto erano inalterati. "bring them all" viene tradotto "prenderli tutti", che ovviamnte è corretto, ma a leggerlo suona male, nelle versioni più vecchie era tradotto con "ghermirli" (e basta) e il poema era più scorrevole. Cercherò di tenermi stretta la mia vecchia edizione Rusconi, di prima che diventasse "pop culture", anche se c'è qualche libertà nella traduzione.. -
.
Delle traduzioni e della difficoltà di rendere l'originale in altro idioma, si potrebbe discutere a lungo.
Ma per quanto riguarda l'opus tolkieniano, siamo in altro ambito.
Non riuscendo a confinare "Il signore degli anelli" nel ghetto - come tentato per decenni, salvo poi stupirsi dell'appropriazione "indebita" avvenuta in conseguenza - si è allora dato corso al piano B, quello di insudiciarlo e corromperlo.
L'articolo citato dal signor Giacomo è chiaro al riguardo: la traduzione di Alliata era troppo epica. Peccato gravissimo, parlare oggi di valori eterni e trasversali; uno potrebbe perfino fare paragoni imbarazzanti.
Parlare di amicizia e fedeltà, di Bene e male, dell'etica della missione e spirito di sacrificio, di eroi e tradizione... perché al "Puledro impennato" andremmo tutti a bere una birra, ma al "Cavallino inalberato" (bleah!) nemmeno lavano i bicchieri.
Il problema è che tutto questo non nacque da una cattiva interpretazione dell'originale, da parte della Alliata.
Perché Tolkien volle espressamente costruire una saga epica, non una di quelle [regolamento] che sfornano Murgia, Volo, Saviano e compagnia cantando. Che infatti, da qui a poco, nessuno leggerà più. Sempre che ci sia qualcuno a farlo, almeno oggi.
In altre parole, stanno scippando la sua opera al Professore di Oxford, che neppure può più difendersi.
Un saluto.
TS. -
.
Ma la storia del puledro impennato diventato cavallino inalberato è un esempio che si è inventato lei o veramente c'è nella nuova traduzione?
🤔. -
.
E' vera, purtroppo. Tra l'atro non ne capisco minimamente il senso o la necessità...
https://www.huffingtonpost.it/entry/perche...4b03a7e0295233d
Ma c'è pure di peggio, con i Ranger traditto non più come "raminghi", ma come... forestali. Abbastanza ovvio pensare alla confusione che si può ingenerare mettendo in campo il corpo forestale dello stato contro i servi di Sauron
Altra scelta poco comprensibile, vosto appunto il significato nel mondo reale, con un effetto grottesco. Tra l'altro certi termini erano ormai consolidati nell'immaginario comune visto il successo della trilogia cinematografica che usava la precedente traduzione, quindi almeno i nomi avrebbe avuto senso tenerli inalterati.. -
.
Oddio, c'è da prendere una bella presa di erbapipa della Contea. io rimango fedele alla versione Alliata, se non altro i nomi se non fedelmente tradotto sono descrittivi del personaggio e/o luogo . -
.CITAZIONEMa la storia del puledro impennato diventato cavallino inalberato è un esempio che si è inventato lei o veramente c'è nella nuova traduzione?
In altri tempi, necessariamente più civili, per questo dubbio i miei "amici" avrebbero fatto conoscenza con i suoi.
E noi due a seguire, va da sè 😁CITAZIONETra l'atro non ne capisco minimamente il senso o la necessità...
Veramente l'avrei spiegato... (faccina bis)
Un saluto.
TS
P.S.: signor Iscandar, se gliene avanza un poco le tengo compagnia (faccina ter). -
.E' vera, purtroppo. Tra l'atro non ne capisco minimamente il senso o la necessità...
www.huffingtonpost.it/entry/perche...4b03a7e0295233d
Il bellissimo articolo mi era sfuggito, grazie per averlo linkato.
Fra l'altro, mi sembra che l'autore stronchi con molta eleganza la nuova traduzione.. -
.
Visto che ormai siamo in piena discussione tolkiniana (e che lieta sorpresa, incontrarvi in un forum che si occupa di tutt'altro - o forse no?):
Un problema nel problema della traduzione é rappresentato dal fatto che il testo inglese figura essere una traduzione del "Libro Rosso", scritto nella "lingua comune" (Westron, Ovestron nella traduzione di Alliata), tant'è che l'ultima appendice del volume è appunto (in inglese) una "Nota del Traduttore". In essa, Tolkien spiega che nel "tradurre" il testo ha modificato anche i nomi di persone e di cose, in modo da riprodurre l'impressione generale - di familiarità, o al contrario di distanza leggendaria/mitica - con cui i nomi suonavano agli orecchi dei contemporanei. Ad esempio, Hobbit [Hobbit in Alliata] secondo Tolkien non esisteva nel testo "originale", che parlava di Banakil (Halfling, [Mezzouomini] o di Kuduk, la loro patria è Sûza (the Shire)[la Contea], la casa di Elrond è Imladris in elfico ma Karningul in Westron (Rivendell), [ Gran Burrone], ecc. ecc. Sam Gamgee si chiamava in realtà Banazîr Galpsi (abbreviato in "Ban"), e il vero nome di Frodo Baggins era Maura Labingi. A me sembra che la Alliata abbia fatto un buon lavoro, nel cercare di riprodurre lo stesso effetto.
Ci sono poi delle cose, che sono proprio intraducibili. Una delle principali è l'apparente mancanza, nell' inglese moderno (non solo colloquiale, ma anche parlato e scritto a livelli di massima correttezza) di pronomi personali formali o deferenziali come "lei" o "voi" (singolare); si usa invece solo lo "you". Questo viene pressoché sempre interpretato e tradotto come "tu" ("in inglese, si dà del tu a tutti"), mentre in realtà dal punto di vista sociale è l'equivalente del "voi", come dimostrato dal fatto che è usato anche al plurale. Quello che proprio non esiste in inglese è il "tu" familiare.
Per gli uomini del neolitico come il sottoscritto, educati illo tempore a usare il "tu" solo con grande moderazione e in ogni caso mai con i propri maggiori, l'uso indiscriminato del "tu" nelle traduzioni di testi inglesi è sempre assai fastidioso, anche perché in non pochi casi stravolge completamente i reali rapporti tra i personaggi. Questo è particolarmente evidente in un testo come ""Il Signore degli Anelli", in cui i personaggi si muovono all'interno di un mondo di tipo sostanzialmente medioevale/feudale, con rapporti di gerarchia sociale ben precisi. Per rendere appieno questo mondo, sarebbe stato necessario seguire l'esempio del "Promessi Sposi", dove l'uso del "tu" familiare, dei "voi" formale e del "lei" deferenziale è sempre esattamente calibrato (per dire, Lucia dà del "lei" alla madre, che le risponde con il "voi"). Invece, nel testo italiano tutti danno del tu a tutti - cosa palesemente assurda. E' bensì vero che nella "Nota del Traduttore" Tolkien spiega che gli Hobbit avevano in pratica perso l'uso dei pronimi formali e deferenziali e tendevano appunto a dare del tu a tutti, ma questo non vale per gli altri. La Alliata non se l'è evidentemente sentita di riscrivere il testo inglese, e ha generalizzato il tu, pur con un paio di rarissime - ma peraltro poco coerenti - eccezioni (Frodo si rivolge con il voi a Elrond, e ci mancherebbe altro, ma presume di usare il tu con Galadriel). In questo modo, però, il testo italiano perde completamente il senso di uno dei momenti più belli e struggenti, quando Eowyn, nella sua disperata dichiarazione d'amore ad Aragorn, passa di colpo al "thou" medioevale.. -
.
Non sono certo esperto in inglese, ma dopo una novantina di pagine in lingua originale, direi che non noto rilevanti differenze rispetto alla lettura dell'edizione italiana Rusconi, specie nelle descrizioni, ovviamente si avverte di più nei dialoghi e soprattutto nelle poesie/canzoni o nei rari giochi di parole, proudfoots/proudfeet è evidentemente diverso da tronfipiede/tronfipiedi, ma, forse per abitudine, trovo il tono generale simile a quello ricreato dalla Alliata. . -
.QUOTEtrovo il tono generale simile a quello ricreato dalla Alliata.
Sì, certo. E questo rimane appunto il grande merito di quella traduzione.. -
.
Comunque la Alliata l'ha presa bene… 😱
https://www.tolkien.it/2020/01/01/lettera-...ttoria-alliata/. -
.
sembra la cavalleria di Rohan... . -
.
Come le si può dar torto, però?
Confesso che, a suo tempo, trovai poco gradevole per il mio palato di lettore (già abituato a parole come "ranger", "troll" o "goblin") l'eccessivo sforzo di italianizzare troppi termini, però, se non altro, dietro a tutto c'era lo sforzo di adattare l'opera alle intenzioni dell'Autore che, ricordiamocelo, voleva donare un testo epico a una lingua (l'inglese) che poteva vantare solo il Beowulf tra i precedenti.
E, oggi, nessuno mi può imporre di imparare a memoria la poesia dell'Anello nella nuova versione.
Adattare l'opera alle aspettative (o alle capacità di comprensione?) dei moderni lettori è la cosa più vicina allo stupro che un testo letterario possa subire. Ma ve la immaginate, voi, la Divina Commedia, riscritta con il linguaggio degli SMS?. -
.
Ue raga, si è fatta una certa, usciamo a guardare the stars!
E qua ci vorrebbero almeno una mezza dozzina di faccine fra il faceto il disgusto e lo sgomento…. -
.
Siamo in Salottino, è permesso usare più faccine, ma senza abusarne. .