Quale revisione per la difesa?

Verso la Revisione della Difesa, proposte e osservazioni

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    Infatti, come accennato, delle modifiche ci sono state.
    Le più rilevanti:
    - lo spostamento al 2034 dei termini di applicazione della L.244/2012 (nella proposta di Legge originale era stato indicato il 2030).
    - e la nuova formulazione del contingente aggiuntivo, per l'appunto, di 10.000 unità (al posto dei 2 precedentemente inclusi sempre nella PdL originale).
    Per il resto, più o meno, è lo stesso "mostro" di prima.
     
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    E io che speravo in qualche rinsavimento, almeno parziale :suicidio:
     
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    È sempre la stessa musica: taglio delle FFAA … salvo poi invocare nuovi mezzi e nuove tecnologie … mi ricorda tanto i tagli lineari del governo Monti. Altro ritornello è l’80% è in SPE e ancora “le nostre FFAA sono formate da vecchi”.
    E su questo ultimo punto, si fa, acriticamente, riferimento solo ai numeri ed ai dati anagrafici; mai nessuno che si sia preso il disturbo di andare oltre agli sterili numeri ed analizzare il perché e se è veramente così.
    Inizio io a dare qualche spunto: la forza giovane è rappresenta dagli VFP1 che vista l’estrema precarietà della posizione (paga misera, non riconosciuti straordinari, niente versamenti previdenziali, scarsissime possibilità di acquisire specializzazioni perché nessuno investirebbe su un “materiale” così volatile) dopo 1/2/3 anni vola per altri lidi che possono dargli una maggiore stabilità, remunerazione economica e prospettive per il futuro. Quei pochi che rimangono da VFP4 hanno qualche piccola soddisfazione in più ma la sostanza non cambia … la precarietà rimane (tanto per dirne una, anche accendere un mutuo per acquistare un appartamentino, diventa un problema insormontabile perché è sempre un’occupazione a tempo determinato) … quei pochi che passano in SPE inevitabilmente invecchiano.
    Lo stesso succederà con la riforma perché, IMHO, chi vorrà impegnare gli anni migliori della propria vita per 3 precari (avendo ulteriormente abbassato l’età per accedere) togliendosi la possibilità di accedere al altre carriere (CC PS ecc) ben sapendo che basta un piccolissimo inciampo per pregiudicare il prosieguo in VFT e poi in SPE ??
    Mi piacerebbe molto che qualcuno affrontasse la questione seriamente, scevro dall’assunto “troppi e vecchi quindi tagliamo e ringiovaniamo” ma analizzando e suggerendo cause e soluzioni … per quello che possono servire.
     
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    sig adriano il problema risiede nel considerare il mestiere delle armi un lavoro stabile , non è cosi !! è cambiato il paradigma nel privato per lavori molto meno impegnativi , figuriamoci per quello di soldato in cui l'impegno fisico e l'età contano moltissimo, per non parlare delle resistenza psicologica.

    no, fanno meglio quelle nazioni che mettono in chiaro che si tratta di un lavoro transitorio che non può essere svolto per sempre e che in cambio di anni di vita offrono qualifiche , corsi di formazione , corsie preferenziali nelle assunzioni nel privato

    l esercito dovrebbe avere un tasso di ricambio elevato ,mantenendo un piccola aliquota di ufficiali e sottoufficiali ''con l 'indeterminato"
     
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    Sig blade_runner, proprio perché quello del soldato è un mestiere impegnativo che non si può assimilare ad un qualunque mestiere nel privato.
    Nel nostro sistema (almeno per quella componente che dovrebbe rappresentare la parte operativa/combattente) non è garantito niente: buon stipendio o almeno decente; contributi previdenziali; (diritti sindacali … tanto per fare un confronto col privato) specializzazioni; canalizzazione per un ricollocamento nel privato … niente di niente. A questo punto la domanda è: chi è quel giovane sano di mente e con un occhio al proprio futuro che in cambio di NIENTE (se non poter dire “ho servito la Patria) butta via i propri anni migliori, quelli preziosi per studiare e crearsi una professionalità o imparare un mestiere sempre ed ovunque spendibile?? Solo un pazzo idealista o chi campa di rendita senza alcuna preoccupazione e lo fa solo perché fa figo dire “sono stato un soldato”.
    E poi perché mantenere le aliquote di ufficiali e sottufficiali ??? Per discendenza??
    Se un principio è valido per qualcuno perché non deve esserlo per altri.
    IMHO una FFAA con questi principi è una barzelletta … il soldato DEVE essere una professione che non si basa solo sul saper fare bene il proprio lavoro ma ci sono tanti altri valori più profondi che spingono un ragazzo a voler diventare un soldato.
    E poi, perché solo le FFAA dovrebbero essere destinatarie di questo ingiusto trattamento??? Anche i CC e PS fanno un lavoro duro … che non è solo “patente e libretto” o rinnovare passaporti o permessi di soggiorno … il loro può essere un lavoro a tempo indeterminato … quello del soldato no … deve essere un precario quando poi il precariato è inviso a tutti i politici e sindacalisti,in questo caso, invece, si invoca il precariato per categoria per legge.
     
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    Un poliziotto può salire sulle volanti anche se ha sessanta anni. Un soldato può fare il fuciliere a sessant'anni?
     
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    Chiunque vive nelle grandi città ha visto scene di scippi al cospetto di attempati poliziotti che neppure hanno tentato d'inseguire il giovane scippatore. Sparargli significava il carcere, quindi, meglio lasciare perdere. Però, nel complesso, le FF.OO. possono permettersi una percentuale di giro vita allargati maggiore che le FF.AA.; alle prime può capitare un conflitto a fuoco, nelle seconde tutto é organizzato in vista di questo. Anche il furiere del magazzino di sussistenza dovrebbe garantire maggiore efficacia ai reparti combattenti.
    Si fa come ovunque, senza inventare nulla: si diventa soldati a 18 anni, magari 21. Poi, massimo 40, si fa altro nella vita. Con qualche garanzia d'accompagnamento, questo sì. Per gli ufficiali il discorso é diverso, non si diventa generali a 40 anni, se non sei Napoleone. Però anche quì sfrondando i vertici e con un bel gradino intorno ai 55 anni: o progredisci ancora di carriera, tra le minori torri e stellette necessarie, o vai a casa. In pensione o a inventarti come spendere la tua professionalità, a qual punto ne avrai bene una.
     
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    CITAZIONE (Brizio_FD @ 8/10/2022, 19:21) 
    Un poliziotto può salire sulle volanti anche se ha sessanta anni. Un soldato può fare il fuciliere a sessant'anni?

    Un poliziotto a 60 anni può salire su una volante ma, mi chiedo: il mestiere a quell’età è quello di essere ancora in grado di salire su una volante che altro non è che una macchina (anche mio padre a 90 anni era in grado di salire su un’auto da solo e guidare) ma se ci fosse bisogno di fare un’inseguimento, conflitto a fuoco e magari anche un arresto dopo un inseguimento a piedi con conseguente colluttazione con un delinquente fuori di testa ed armato con un machete, sarebbe in grado di farlo?? Se la risposta è un si implicito perché è concesso, allora non vedo perché un fuciliere non possa farlo, anche in considerazione del fatto che, oggi, ha molte più possibilità un poliziotto di trovarsi in una situazione critica, piuttosto che un fuciliere di ritrovarsi in prima linea a fare sbalzi con I fischioni che gli passano sopra la testa.
    Nelle FFOO, così come nelle FFAA ci sono un’infinità di ruoli, ognuno adatto alle proprie condizioni fisiche ed età … l’esperienza e la professionalità acquisita negli anni, non sono cose da buttare nel cassonetto dei rifiuti solo perché l’anagrafica dice che non hai più 20 anni.
     
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    Però nell'esercito ci sono abbastanza posti per chi ha esperienza ma non il fisico? Per me no. Il fatto che in tempo di pace un fuciliere non corre grossi pericoli e anche se fisicamente non c'è la fa non è un problema non significa che possiamo ignorare il problema. Vogliamo tutti in SPE? Va bene ma bisogna trovargli un ruolo idoneo. Quale? Non lo so.
     
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    CITAZIONE (Ortigara2 @ 8/10/2022, 19:41) 
    Chiunque vive nelle grandi città ha visto scene di scippi al cospetto di attempati poliziotti che neppure hanno tentato d'inseguire il giovane scippatore. Sparargli significava il carcere, quindi, meglio lasciare perdere. Però, nel complesso, le FF.OO. possono permettersi una percentuale di giro vita allargati maggiore che le FF.AA.; alle prime può capitare un conflitto a fuoco, nelle seconde tutto é organizzato in vista di questo. Anche il furiere del magazzino di sussistenza dovrebbe garantire maggiore efficacia ai reparti combattenti.
    Si fa come ovunque, senza inventare nulla: si diventa soldati a 18 anni, magari 21. Poi, massimo 40, si fa altro nella vita. Con qualche garanzia d'accompagnamento, questo sì. Per gli ufficiali il discorso é diverso, non si diventa generali a 40 anni, se non sei Napoleone. Però anche quì sfrondando i vertici e con un bel gradino intorno ai 55 anni: o progredisci ancora di carriera, tra le minori torri e stellette necessarie, o vai a casa. In pensione o a inventarti come spendere la tua professionalità, a qual punto ne avrai bene una.

    Sig. Ortigara, è come dire “cornuti e mazziati” FFOO con la panza e tante garanzie fino alla pensione e FFAA con la pancia tirata come un tamburo ma alla data X sei scaduto e vai buttato.
    Si è vero che anche il furiere del magazzino di sussistenza dovrebbe garantire maggiore efficacia ai reparti combattenti così come l’addetto al rinnovo passaporti dovrebbe essere in grado di garantire supporto ed efficacia ai suoi colleghi che ogni giorno sono in “guerra” con rapinatori, spacciatori, tossico dipendenti fuori di testa.
    Il modello “Forza Armata con età media molto bassa ed alta rotazione di personale” è bene adatta ad uno Stato neutrale che ha un esercito perché deve averlo; ma, se uno stato ambisce ad avere un minimo di ruolo in ambito internazionale, non può e non deve avere una forza armata a scadenza prefissata perché andrà a discapito della professionalità e dell‘attaccamento; l’eventuale ricollocamento canalizzato sarebbe il vero obiettivo e la FFAA usata come una “scuola professionale” con collocamento finale certo e non importa quale, basta che sia … ma i valori nessuno mai li considera ?? … che tristezza … e tutti quelli che ci hanno rimesso la pelle per dei valori, dalle guerre di indipendenza ad oggi??? il tutto declassato a dati statistici.
     
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    Da 18 a 40 anni sono 22 anni di servizio. Dai 21 sono 19. Non sono spiccioli,sono una vita lavorativa. Poi, laurea pagata dallo Stato, stile USA; incentivi a chi assume. Un bonus d'uscita,perchè no.
    Ancora, da caso a caso.
    Se sei un controllore di volo, a 40 anni vai ancora benissimo; idem se sei un esperto addetto al sonar. Se sei un fuciliere, decisamente no. Certo, se sei bravo puoi diventare un istruttore,avendo le giuste attitudini; se hai dimostrato caratteristiche particolari, fuori dal comune, probabilmente non sei più soltanto un fuciliere. Ma a 40 anni, scendere dal Dardo di turno senza sentirsi anchilosati e beccarsi una pallottola in fronte prima di capire che è tempo di mettersi in moto, comincia a diventare difficile. L'adrenalina aiuta, per carità, ma occorre che lo facciano anche le articolazioni. Non si tratta di gettare via ragazzi che hanno dedicato anni ad una scelta di valori, si tratta di porli in condizione di potere trovare un altro sbocco dopo, questo sì.
    Ma essere idoneo ad una funzione oggi, non significa esserlo in assoluto per tutto la vita, quale che sia la funzione.
    Un tempo, quando il dipendente pubblico poteva andare in pensione con 15 anni sei mesi e un giorno di contributi, le Forze dell'Ordine sono state una delle prime fabbriche di questi Baby pensionati. Arzilli quarantenni che con la pensione da finanziere poi si aprivano un negozio. All'epoca era anzi considerato ambito avere questa opportunità. Oggi, in un mercato del lavoro che assorbe di meno, la cosa è meno appetibile. Ma il problema è il mercato del lavoro, in generale e nello specifico per gli ex militari; e lì che bisogna agire, non si possono confondere cause ed effetti.
    E pretendere che uno faccia il fuciliere a 60 anni.
     
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    Sig. Ortigara2, 20/22 anni di servizio certamente non sono spiccioli ne tantomeno poco è una laurea pagata e bonus d'uscita , non sto discutendo su questo, escludendo il fatto che, oggi, la laurea pagata dallo stato è solo a favore dei Sottufficiali che frequentano la Scuola Marescialli e gli Ufficiali di Accademia ... e parliamo di qualche centinaio di ragazzi all'anno, distribuiti nei vari ruoli.
    Il punto critico è il personale di truppa che dovrebbe costituire la base consistente della forza combattente ... mi spiego meglio: attualmente il 80/85% del personale teoricamente combattente/operativo con età media bassa, è costituito dai VFP1 e dai VFP4 (e domani vai VFI e VFT) ... a questo 80/85% dobbiamo togliere almeno un ulteriore 50% delle unità che operano nei reparti logistici (logistici tanto per semplificare e differenziarli dagli operativi) molti dei quali conoscono le tecniche di combattimento ed armi solo per quello che hanno visto al RAV e fatto un poligono dove, se è andata bene, hanno sparato 3 caricatori e, molti di questi addirittura non sanno neanche lontanamente cos'è un modulo K perché nel reparto assegnato non è previsto e quindi a fare il fuciliere vero (sulla carta) che rimane ? ... si e no un 15/20% del reclutati annualmente. Detto questo, il reclutato VFP1 (fino a 3 anni) cosa fa ... o meglio cosa gli fanno fare?? praticamente nulla o meglio, quasi nulla che competerebbe al suo ruolo di fuciliere ... il perché è molto semplice: i comando NON investono tempo e denaro su risorse estremamente volatili (ragazzi che possono congedarsi alla fine del primo anno, del secondo o del terzo); costano pochissimo, oltre alla paga bassa, non hanno diritto, ai versamenti previdenziali, agli straordinari e, inoltre hanno indennità di missione da carità (faccio solo un esempio concreto e di mia diretta conoscenza: un fuciliere VFP1 di un Reggimento altamente operativo che viene inviato per una settimana di guardia ad una polveriera, percepisce un'indennità (ora non ricordo esattamente se di 13 o 30 € ma vista l'esiguità la cosa non cambia) ma attenzione NON giornaliera ma settimanale (nelle migliori delle ipotesi, poco più di 4 € al giorno ... con turni, tra guardia e prontezza, di 16 ore al giorno! Inoltre, ai vari VFP1, per i motivi che citavo poco sopra, non è concesso neanche il potersi avvicinare ai vari mezzi ... neanche la patente per condurre un mezzo di trasporto truppa ... e non dico un Lince o Centauro.
    Questi privilegi spettano dal VFP4 in su ( per chi, ovviamente ha superato il concorso avendo avuto il tempo di studiare ... quello che hanno in abbondanza chi è nei logistici ed estrema penuria chi è nei reparti operativi).
    E' poi chiaro che il VFP1 si disamora e va a cercare situazioni più gratificanti ... di conseguenza i VFP4 sono sempre meno così come i VSP (quest'anno non sono stati coperti i pochi posti messi a concorso ... e nel frattempo, naturalmente il personale invecchia (Visto che sul forum le immagini non mancano, si provi a guardare i volti di che partecipa alle varie, prestigiose esercitazioni ... no sono certo facce di VFP1 che si riconoscerebbero subito perché a loro non è consentito far crescere la barba).
    Se si vuole una FFAA giovane ed operativa, si devono stravolgere tutti questi presupposti perversi; non basta affidarsi ai numeri statistici e dire "quello del soldato deve essere un mestiere a tempo e deve essere giovane" perché è un approccio molto superficiale che denota, tra l'altro, una scarsissima conoscenza delle dinamiche interne delle FFAA.
    Quello che non capisco e che mi sta molto sul gozzo si può dire?), è che il decisore Politico e quello Militare, sembrano non accorgersi che con questo modo le FFAA sono destinate a dissolversi per consunzione e che rimarranno solo qualche striminzito migliaio di Ufficiali e Sottufficiali che se la suoneranno e canteranno in perfetta solitudine ... altro che mezzi iper tecnologici e performanti se non si avranno le risorse umane per poterle, semplicemente, spostare da un posto all'altro.
     
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    Bhe, io con lauree pagate, incentivi all'assunzione e via cantando non mi riferivo ai quadri, ma alla truppa. Nella mia visione, niente volontari a 1 e 3 anni, chi sceglie le armi firma per 12 anni prorogabile, almeno per 6. A quel punto vedrà che s'investe anche su di loro. Certo, se in EI arriva un giovane privo di qualificazione e esperienza e che tra un anno va via, cosa vuole che gli faccia fare? Che lo inquadri nelle Forze Speciali? Niente più VFP1 nei reparti operativi, dipendesse da me mai più in assoluto. Al limite piantoni. Il volontario non é un soldato di leva con modica paga, non ci serve. Quelli che vorrei io sono uomini che firmino per un congruo numero d'armi. Nel mondo civile un neo assunto da formare da zero e vedere andare via dopo un anno (la specificità militare questo comporta) non lo vuole nessuno, salvo fargli fare l'usciere.
    No, contratti d'arruolamento molto più lunghi, così da potere investire sul ragazzo.Basta pagarli decentemente. Ci sono quelli motivati e quelli che non trovano di meglio. Ma i VFP1 sono una presa in giro.

    Edited by Ortigara2 - 10/10/2022, 15:56
     
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    Sig. Ortigara, in linea di massima siamo d’accordo quasi su tutto.
    Contratti lunghi per i quali si può investire e fare affidamento; certamente sugli indirizzi dei corsi di laurea, ci sarebbe da discutere e sbizzarrirsi e che non sia la mono base del corso di laurea di Scienze Politiche. In EI il giovane che arriva an19/20 anni è necessariamente privo di esperienze e di qualifiche semplicemente perché non ha avuto il tempo per farlo … la ferma lunga dovrebbe servire proprio a questo: formarlo e renderlo operativo. Per inciso, da qualche anno le Forze Speciali attingono a piene mani dai VFP1 con concorsi dedicati e piccole agevolazioni per passare VFP4 … però anche quì ci sono incongruenze che non hanno spiegazioni: attualmente è in atto un concorso per accedere al corso per Forze Speciali dedicato ai VFP1 … 60 posti e a 3 giorni dalla chiusura un’adesione alla selezione di 26 ragazzi (facilmente verificabile sul sito on-line della Difesa) … un successone, ma non perché non c’è materiale su cui potenzialmente poter lavorare; l’ostacolo è che un titolo essenziale per accedervi è l’aver frequentato e superato il corso Obos cosa che pochissimi fortunati VFP1 hanno avuto la possibilità di frequentare proprio perché non si investe su un materiale umano volatile. L’impressione che ne deriva è che chi programma, nel confort dei loro uffici Romani, ha una vaghissima percezione di cosa succede nei vari reggimenti.
    Ben venga una FFAA di professionisti ma con una profonda rivalutazione anche della parte burocratica/dirigenziale con l’introduzione di controlli capillari di qualità ed efficienza come nella migliore tradizione delle aziende private in cui alla qualità si tiene molto … ottimizzazione delle risorse, meno sprechi, meno costi e più efficacia e efficienza … ma mi rendo conto che sto parlando di fanta-FFAA.
    Anche Sottufficiali ed Ufficiali dovrebbero essere soggetti a contratti a termine con passaggio in SPE con criteri assolutamente meritocratici e non implicitamente come ora. Anche alla truppa dovrebbe essere data questa opportunità compresa quella di scalare i gradi gerarchici (la laurea la avrebbero, le competenze per formazione anche) sempre per meritocrazia.
     
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