Europa Centro-Orientale e Mar Nero

Dai Balcani e Polonia alla Russia, area di eterna tensione

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    L'Europa Centro-Orientale è un area geografica al centro del continente europeo, dove una delle caratteristiche principali della zona è la grande diversità culturale, storica e linguistica, storicamente teatro di conflitti tra grandi potenze. Area crocevia degli interessi continentali e internazionali, con le questioni energetiche e dei fenomeni migratori fonte di continue dispute e tensioni.

    Dalla caduta del muro di Berlino, i paesi di quest'area e in particolare i paesi dell'Europa orientale una volta sotto il dominio sovietico, hanno iniziato un processo d'integrazione europea e NATO, che nell'ultimo decennio ha portato a forti tensioni con la Russia e dal 2014 in poi, con l'invasione in Ucraina da parte della Russia della Crimea e Donbass, uno stato di simil Guerra Fredda. Con l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia, lo scenario difficilmente sarà destinato a migliorare nel prossimo futuro e l'area rappresenterà un fondamentale terreno di scontro geopolitico e potenzialmente bellico fra NATO/UE e Russia.

    I paesi dell'area sono (in rosso nella mappa): Albania, Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Georgia, Ungheria, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina
    immagine_2023-03-27_064334270
    By Samotny Wędrowiec - The map itself was created based on this design: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ma...(political).png, CC BY-SA 3.0, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=42792537

    Edited by Badman - 27/3/2023, 08:22
     
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    Buongiorno, è un onore per me fare il primo intervento nella sezione rinnovata e lo faccio riportando uno fatto ieri sera dal Sig.Conrad'son, che ho visto un po' bistrattato da qualche utente che evidentemente ha i suoi preconcetti...


    Europa Orientale e Mar Nero - pagina 1149 #entry664292321

    CITAZIONE
    ... la Bielorussia è stata nei miei obiettivi commerciali per tanti anni pertanto l'ho visitata diverse volte ed ho intrattenuto rapporti di lavoro e d'affari con una pluralità di cittadini comuni, di commercianti e di politici a Minsk. Ho cenato nell'ufficio del direttore del teatro Boshoi di Minsk, mio amico, negli intervalli di un'opera ed in quella occasione fatto conoscenza con persone di spessore. Forse conosco un pò la realtà del posto meglio di chi mi critica senza sapere niente di me, solo perché mi sono permesso di portare una opinione diversa.

    Per quanto riguarda la seconda parte del suo post, mi permetto di ricordare che la separazione delle repubbliche ex sovietiche è stato deciso in massima parte dai politici locali piuttosto che dai popoli. Anzi oserei dire che è stato deciso dai politici contro il parere dei popoli.

    Premetto che certo la frequentazione di un paese non costituisce uno studio scientifico ma imho è base per riflessioni più serie e avvedute di chi certi posti non li ha visti nemmeno in TV...e sicuramente condividere queste esperienze arricchisce il forum e tutti noi.

    Ora un mio commento sull'ultima affermazione... i popoli autoctoni degli Stati annessi nel 1940, quindi i baltici e la Moldavia, evidentemente non vedevano l'ora di scappare da Mosca. Lo stesso sembra per i georgiani ma non ne sono così certo.

    In Ucraina si tenne un referendum nel 1991 e quindi non si può dire che fu deciso tutto dall'alto. Quel referendum fu forse influenzato dal golpe in Russia ma non mi sembra che la situazione politica russa sia migliorata molto nei decenni successivi.

    Negli altri nove stati dell'URSS non mi sembra ci furono referendum e quindi ritengo che l'affermazione del Sig. Conrad'Son sia sostanzialmente corretta.

    Edited by pilotadelladomenica - 27/3/2023, 08:42
     
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    Continuo qui quanto si stava discutendo a proposito di Bielorussia. Mi scuso anche per il tono polemico del mio precedente intervento.

    Che le elite di Minsk si dichiarino filo-russe non ne dubito e proprio perché i bielorussi non hanno mai deciso nulla vox-populi (sia l'esistenza dello stato di cui fanno parte sia la potenziale unione con la Russia) è una generalizzazione presumere di sapere come si sente la maggioranza della popolazione.

    Se si sentissero davvero russi Lukashenko non sarebbe barcollato qualche anno fa, né ho dubbi che l'ammuina sull'aiuto delle forze armate bielorusse in Ucraina non ci sarebbe stata.
     
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    “La storia dimostra che tutte le dittature, tutte le forme autoritarie di governo sono transitorie. Soltanto i sistemi democratici non sono transitori.” V. Putin

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    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 27/3/2023, 08:16) 
    Buongiorno, è un onore per me fare il primo intervento nella sezione rinnovata e lo faccio riportando uno fatto ieri sera dal Sig.Conrad'son, che ho visto un po' bistrattato da qualche utente che evidentemente ha i suoi preconcetti...


    Europa Orientale e Mar Nero - pagina 1149 #entry664292321

    CITAZIONE
    ... la Bielorussia è stata nei miei obiettivi commerciali per tanti anni pertanto l'ho visitata diverse volte ed ho intrattenuto rapporti di lavoro e d'affari con una pluralità di cittadini comuni, di commercianti e di politici a Minsk. Ho cenato nell'ufficio del direttore del teatro Boshoi di Minsk, mio amico, negli intervalli di un'opera ed in quella occasione fatto conoscenza con persone di spessore. Forse conosco un pò la realtà del posto meglio di chi mi critica senza sapere niente di me, solo perché mi sono permesso di portare una opinione diversa.

    Per quanto riguarda la seconda parte del suo post, mi permetto di ricordare che la separazione delle repubbliche ex sovietiche è stato deciso in massima parte dai politici locali piuttosto che dai popoli. Anzi oserei dire che è stato deciso dai politici contro il parere dei popoli.

    Premetto che certo la frequentazione di un paese non costituisce uno studio scientifico ma imho è base per riflessioni più serie e avvedute di chi certi posti non li ha visti nemmeno in TV...e sicuramente condividere queste esperienze arricchisce il forum e tutti noi.

    Ora un mio commento sull'ultima affermazione... i popoli autoctoni degli Stati annessi nel 1940, quindi i baltici e la Moldavia, evidentemente non vedevano l'ora di scappare da Mosca. Lo stesso sembra per i georgiani ma non ne sono così certo.

    In Ucraina si tenne un referendum nel 1991 e quindi non si può dire che fu deciso tutto dall'alto. Quel referendum fu forse influenzato dal golpe in Russia ma non mi sembra che la situazione politica russa sia migliorata molto nei decenni successivi.

    Negli altri nove stati dell'URSS non mi sembra ci furono referendum e quindi ritengo che l'affermazione del Sig. Conrad'Son sia sostanzialmente corretta.

    Credo che tutti abbiamo dei preconcetti , chi più chi meno .
    Andando sul concreto , ho fatto una piccola e semplice ricerca sulla popolazione nel 1991 , dei 14 Stati che componevano l’urss insieme alla russia ed emerge quanto segue :

    Ucraina 52 milioni
    Lituania 3,7 milioni
    Estonia. 1.5 milioni
    Lettonia. 2.6 milioni
    Moldavia. 3 milioni
    Georgia. 4.8 milioni
    Bielorussia 10 milioni
    Armenia. 3.6 milioni
    Azerbaijan 7.2 milioni
    Kazakistan. 16 milioni
    Uzbekistan. 21 milioni
    Kirghizistan 4.5 milioni
    Tagikistan. 5.5 milioni
    Turkmenistan. 3.8 milioni

    Il totale della popolazione degli stati che sono diventati indipendenti e sovrani al crollo dell’unione sovietica ( russia esclusa ) e’ di circa 139 milioni di individui .
    Ucraina , baltici , Moldavia ( 5 stati ) , fanno 62.8 milioni di persone ( non conteggio la Georgia 4.8 milioni di persone ) .
    Bielorussia , Armenia , Azerbaijan ed i 5 “ stan “ ( 8 stati ) , fanno 71.6 milioni di persone .
    Guardando questi numeri , la mia opinione e’ che non sia condivisibile dire che il distacco dall’urss di questi popoli sia stato fatto “ solo” dai politici locali contro la volontà popolare e che di conseguenza l’affermazione del Sig.Conrad’son non e’ sostanzialmente corretta .
     
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    Mi hanno fatto notare con un MP che in realtà un referendum l'hanno fatto i bielorussi come altre sette delle repubbliche di cui parlavo prima.

    Il 17 marzo 1991.

    Quindi la vox populi fu sentita.

    E i Bielorussi furono ferventi "sovietici" con l'83,2% a favore rispetto al 73% della Russia.

    Ma certo è passata tantissima acqua sotto i ponti e tra UE e Mosca penso che oggi i Bielorussi sceglierebbero UE.

    PS
    Il Sig. Conrad'Son aveva scritto "in massima parte".
    All'epoca la dissoluzione dell'URSS fu fatta sulla testa di russi, bielorussi e tutti gli abitanti degli "stan", senza consultarli.
    Questo dice la Storia.
     
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    Se il riferimento è al referendum del marzo 1991 tenuto sotto Gorbaciov il cui quesito recitava «Considerate necessario preservare l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche come una rinnovata federazione di repubbliche uguali e sovrane in cui saranno pienamente garantiti i diritti e la libertà dell'individuo di ogni nazionalità?» , l’esito è stato senza alcun dubbio favorevole alla sopravvivenza dell’urss con oltre il 78% di voti favorevoli .
    In questo questo caso l’affermazione del Sig.Conrad’son è sostanzialmente corretta e molto probabilmente ho capito male il suo ragionamento .
    Se invece il discorso riguarda la successiva volontà dei popoli delle repubbliche ex urss di dar vita a stati sovrani ed indipendenti , da fine 1991 , credo che il discorso cambi notevolmente .
     
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    Romania Submits €10 Billion Military Upgrade Plan to Parliament

    https://www.defense-aerospace.com/romania-...-to-parliament/
     
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    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 27/3/2023, 11:50) 
    Mi hanno fatto notare con un MP che in realtà un referendum l'hanno fatto i bielorussi come altre sette delle repubbliche di cui parlavo prima.

    Il 17 marzo 1991.

    Quindi la vox populi fu sentita.

    E i Bielorussi furono ferventi "sovietici" con l'83,2% a favore rispetto al 73% della Russia.

    ....

    Si è già parlato di questo argomento. Torno a far presente quanto espresso nella precedente occasione.

    Messaggio del 27/10/2022

    Essere stati "sovietici" in quell'occasione non aveva il senso che si intende attribuirgli.

    Mi pare ovvio una volta valutata la domanda sottoposta agli elettori.
     
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    Mosca avverte Armenia, conseguenze negative se aderisce a Cpi
    La Russia ha avvertito l'Armenia che la sua adesione allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale avrà un impatto negativo sulle relazioni bilaterali. Lo ha riferito una fonte del ministero degli Esteri russo alla Tass. "I nostri colleghi armeni sono stati avvertiti che i loro possibili passi avranno conseguenze estremamente negative per le relazioni bilaterali con la Russia", ha detto la fonte. La scorsa settimana, la Corte costituzionale armena ha stabilito che gli obblighi della Cpi sono in linea con la Costituzione nazionale. Secondo alcuni media, tra cui Novaya Gazeta, sulla base di questa decisione anche in Armenia vi sarebbe l'obbligo legale di arrestare il presidente russo Vladimir Putin, oggetto di mandato di arresto della Cpi, se dovesse mettere piede nel Paese.

    Repubblica

    Pare una commedia in stile il dittatore dello stato libero di Bananas.
     
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    CITAZIONE (Voloire @ 27/3/2023, 14:52) 
    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 27/3/2023, 11:50) 
    Mi hanno fatto notare con un MP che in realtà un referendum l'hanno fatto i bielorussi come altre sette delle repubbliche di cui parlavo prima.

    Il 17 marzo 1991.

    Quindi la vox populi fu sentita.

    E i Bielorussi furono ferventi "sovietici" con l'83,2% a favore rispetto al 73% della Russia.

    ....

    Si è già parlato di questo argomento. Torno a far presente quanto espresso nella precedente occasione.

    Messaggio del 27/10/2022

    Essere stati "sovietici" in quell'occasione non aveva il senso che si intende attribuirgli.

    Mi pare ovvio una volta valutata la domanda sottoposta agli elettori.

    In che senso non aveva il senso eccetera, eccetera?

    5 mesi fa alla sua opinione non ci fu reazione.
    Ora le replico, c'era una incongruenza nel referendum di Gorbachev? Tutta l'URSS se si vuole era una incongruenza. Eppure è esistita per 7 decenni.
    Forse non si ricorda che pure nell'URSS le singole repubbliche erano sovrane e potevano secedere quando volevano. Almeno a parole...
    Quindi il referendum chiedeva solo ai sovietici se volevano restare tutti insieme o no.

    E che il referendum volesse confermare la federazione era tanto chiaro che quelle repubbliche ormai sul cammino della secessione non parteciparono.

    E quindi l'esito di quel referendum fu inteso all'epoca come una conferma per andare avanti come URSS, almeno per le repubbliche che parteciparono.
    Eltsin ebbe mano libera per sfasciare l'URSS dopo il golpe, non prima.

    La verità, repetita juvant, é che la fine dell'URSS fu decisa da Eltsin con i leader di Ucraina e Bielorussia a fine 1991. E che solo in Ucraina, a golpe avvenuto, si fece un nuovo referendum che ribaltó l'esito di quello di marzo.

    Però alla fin fine stiamo parlando di storia.

    Anche se certe situazioni sono irrisolte da allora. La Transnistria per dirne una.

    E in fondo pure la Crimea.
     
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    «Considerate necessario preservare l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche come una rinnovata federazione di repubbliche uguali e sovrane in cui saranno pienamente garantiti i diritti e la libertà dell'individuo di ogni nazionalità?»

    In effetti il Sig.Voliere coglie , imho , un punto importante .
    Nel testo del referendum del 1991 di sovietico c’è solo “ unione delle repubbliche socialiste sovietiche “ , i concetti di repubbliche uguali e sovrane e di garanzia dei diritti e libertà dell’individuo di ogni nazionalità , credo che abbiano poco a che fare con la vera urss che la storia ci ha mostrato .
     
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    La costituzione dell'URSS a leggerla era molto bella...

    La realtà era tutt'altra.

    Un po' come oggi d'altra parte.
     
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    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 27/3/2023, 20:39) 
    CITAZIONE (Voloire @ 27/3/2023, 14:52) 
    Si è già parlato di questo argomento. Torno a far presente quanto espresso nella precedente occasione.

    Messaggio del 27/10/2022

    Essere stati "sovietici" in quell'occasione non aveva il senso che si intende attribuirgli.

    Mi pare ovvio una volta valutata la domanda sottoposta agli elettori.

    In che senso non aveva il senso eccetera, eccetera?

    5 mesi fa alla sua opinione non ci fu reazione.
    Ora le replico, c'era una incongruenza nel referendum di Gorbachev? Tutta l'URSS se si vuole era una incongruenza. Eppure è esistita per 7 decenni.
    Forse non si ricorda che pure nell'URSS le singole repubbliche erano sovrane e potevano secedere quando volevano. Almeno a parole...
    Quindi il referendum chiedeva solo ai sovietici se volevano restare tutti insieme o no.

    E che il referendum volesse confermare la federazione era tanto chiaro che quelle repubbliche ormai sul cammino della secessione non parteciparono.

    E quindi l'esito di quel referendum fu inteso all'epoca come una conferma per andare avanti come URSS, almeno per le repubbliche che parteciparono.
    Eltsin ebbe mano libera per sfasciare l'URSS dopo il golpe, non prima.

    La verità, repetita juvant, é che la fine dell'URSS fu decisa da Eltsin con i leader di Ucraina e Bielorussia a fine 1991. E che solo in Ucraina, a golpe avvenuto, si fece un nuovo referendum che ribaltó l'esito di quello di marzo.

    Però alla fin fine stiamo parlando di storia.

    Anche se certe situazioni sono irrisolte da allora. La Transnistria per dirne una.

    E in fondo pure la Crimea.

    Evidentemente non si è obbligati a condividere le opinioni.

    Il Golpe del 1991 fu diretta conseguenza di quel demenziale referendum (voluto in quella forma da Gorbaciov). E quindi fu il referendum, destabilizzando in modo definitivo il sistema di potere sovietico, a causare il suo collasso. Il Golpe fu solo un tentativo un po' maldestro di cambiare strada. La nuova URSS che Gorbaciov stava lanciando era un vero mostro costituzionale.

    La corsa all'indipendenza delle repubbliche che componevano l'URSS fu lanciata in primis dalla Russia presieduta da Eltsin. Una mossa spericolata senza dubbio, che venne strumentalizzata dalle altre repubbliche certamente, ma sono i russi ad aver eletto Eltsin nelle prime elezioni libere in URSS.
    Proprio sulla piattaforma indipendentista. Era da secoli che per i russi non c'era differenza tra Russia - impero zarista - Urss dal punto di vista del potere di Mosca. E ingenuamente pensavano sarebbe andata avanti così. Anche Eltsin lo pensava. Riteneva che Bielorussia ed Ucraina non sarebbero riuscite ad affrancarsi. Era un rischio che valeva la pena di correre. Il Cremlino valeva bene una indipendenza ucraina farlocca. Con la Bielorussia ha avuto ragione.

    Ora torniamo ad oggi per non andare off-topic. La Russia di oggi, quella fascistoide di Putin, sta facendo l'operazione esattamente inversa ossia strumentalizzare il passato della Russia in cui si accomuna l'URSS con l'impero zarista in una gran confusione ideologica e storiografica. Come Eltsin strumentalizzò la crisi economica dell'URSS e la Perestroika gorbacioviana per illudere i russi che le "elezioni" risolvessero tutti i problemi così fa Putin facendo balenare il ritorno all'impero come soluzione di tutto, trasformando questo imperialismo in una sorta di ideologia sconclusionata con il ritorno all'uso del tovarisch e della bandiera zarista, il richiamo all'URSS e alla chiesa ortodossa.

    Insomma continua a mancare una seria politicizzazione della società russa. Prima abbindolata dai lustrini ridicoli di Eltsin e ora dalle stupidaggini ideologiche di Putin. Ma mai seriamente coinvolta e messa davanti alle responsabilità delle proprie scelte.
     
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    Sull'oggi concordo in pieno.
     
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    Non mi sembra che sia stato postato. Anche se Prigozhin ha smentito (cosa che avrebbe fatto in ogni caso) è stato considerato credibile.

     
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