Asia Centrale e Mar Caspio

Repubbliche ex-sovietiche e Afghanistan

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    L'Asia centrale è una vasta regione che comprende paesi come il Kazakistan, il Kirghizistan, l'Uzbekistan, il Turkmenistan e il Tagikistan. Questi paesi si caratterizzano per la loro ricca storia culturale e la vasta diversità etnica.

    Gran parte dei paesi dell'area sono stati parte dell'Unione Sovietica e prima ancora dell'Impero Russo. Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica, questi paesi hanno acquisito l'indipendenza e hanno iniziato un processo graduale di modernizzazione. Tuttavia, questi sforzi sono spesso ostacolati dal clima e dalle dispute territoriali.

    L'accesso all'acqua è in particolare un problema comune e una fonte di continue tensioni diplomatiche, con dispute sul controllo delle risorse che hanno portato anche a brevi scontri armati, spesso usati come strumento di pressione.

    immagine_2023-03-27_064919734

    Paesi dell'area come il Tagikistan e il Kirghizistan soffrono spesso anche di problemi per garantire la generazione di energia a causa della predominanza della produzione idroelettrica, che durante l'inverno diventa instabile a causa delle riserve d'acqua che alimentano i fiumi che sono altamente dipendenti dallo scioglimento dei ghiacciai. Ciò provoca regolari black-out a livello nazionale che rallentano la crescita del PIL di tali paesi.

    L'acqua è inoltre fondamentale per la coltivazione di cotone in Uzbekistan. La coltivazione del cotone si concentra nella valle del Fergana e rappresenta uno dei principali export del paese. Tuttavia, i piani da parte del Tagikistan e del Kirghizistan per sfruttare la propria largamente sottoutilizzata capacità idroelettrica, realizzando ulteriori dighe sul percorso dei fiumi che convergono nella valle del Fergana, diminuendo così l'afflusso d'acqua, sono un'altra fonte di tensioni diplomatiche e di potenziale conflitto dell'area.

    In epoca sovietica, queste nazioni operavano sotto una rete elettrica integrata che sfruttava collettivamente le risorse locali. Tuttavia, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e l'indipendenza di tali paesi, le ragioni dei singoli paesi hanno prevalso, portando a non poche problematiche.

    L'Afghanistan è spesso, ma non sempre, inserito tra i paesi dell'Asia centrale, e vi è motivo di ritenere che il paese senza sbocchi sul mare faccia parte della regione centro asiatica, in quanto confina a ovest con l'Iran e a est-sud-est con il Pakistan e la Cina, trovandosi quindi in una posizione strategicamente importante. immagine_2023-03-18_095218241















    Edited by Badman - 27/3/2023, 08:27
     
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    In una discussione di geopolitica in tv segnalavano l'allontanamento di questi Paesi dalla Russia (ad eccezione del Tajikistan) ed un contemporaneo avvicinamento alla Cina come fornitori di risorse minerarie.
    Parlavano anche del mancato accordo Russia-Cina durante il recente incontro, riguardo future forniture di gas a lungo termine. Motivato dalla possibilità per la Cina di fare affari con questi Paesi scavalcando costantemente la Russia?
     
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    Le minacce di Putin e l’allarme del Kazakistan: «La prossima Ucraina siamo noi»
    desc imgdi
    Marco Imarisio
    È quello che pensano i ragazzi di Astana, capitale del Paese dell’ex blocco sovietico che con la Russia condivide 6467 km di confine. Per la propaganda del Cremlino «anche qui cresce il nazismo, questo territorio ci appartiene». Cronaca di un Paese in equilibrio sempre più instabile e dei suoi giovani che vogliono decidere del proprio futuro


    ( Dal Corriere, al momento l'articolo è in chiaro ma non linkabile)
     
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    Si conferma il disastro che ha combinato Putin, novello Mussolini. Ex grande statista rispettato in tutto il mondo

    Ma anche parte dell'Occidente ha fatto i suoi errori, come fu il caso, sempre imho, nel 1935-1940 per Mussolini.

    Infatti si conferma che la grande vincitrice di questa situazione sembra essere la Cina. In Asia centrale e non solo.

    Ma ancora la Storia è in moto e non si sa dove ci porterà.

    Se mai Putin uscisse inebriato dell'avventura ucraina, cosa che dubito, che potrà fare Astana? Non certo entrare nella NATO come ha appena fatto la Finlandia.

    Il paese non mi sembra assolutamente in grado di difendere le sue frontiere dalla Russia.

    Chiedere il dispiegamento di truppe cinesi? Passando dalla padella alla brace?
     
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    Se la Russia distrae dal fronte Ucraino abbastanza truppe per altre invasioni, gioca a farsi male. E credo che questo stato di cose durerà. Non abbiamo ancora finito di combattere sino all'ultimo ucraino e, imho, a Washington tra una chiara vittoria ucraina e il protrarsi del sanguinamento russo, l'opzione preferita é la seconda. Certo, prendere per sfinimento la Russia é dura, la storia é lì a dircelo. ma perché Washington dovrebbe, allo stato, rinunciare alla sua condizione win - win? L'Ucraina continuerà a essere rinforzata quanto basta a tenerla sul ring; e, perché no, a farle assestare qualche bel pugno. Ma a Washington vogliono altri round. Astana, per intanto, può stare (relativamente) tranquilla.
     
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    Un ottimo motivo per restare fuori al prossimo round!
     
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    In questo momento l'Afghanistan è fuori dai radar della politica occidentale. Probabilmente questo gruppo di lavoro partorirà uno di quei nobili donumenti in cui si condanna la discriminazione femminile e si propugna un maggior rispetto dei diritti umani. In concreto aria fritta.
    Magari arriveremo all'embargo nei confronti dell'Afghanistan dei chip di ultima generazione; su per giù come programmare un embargo, nei miei personali confronti, che riguardi navette spaziali e gallerie a vento.
    Concordo con il post precedente, non sono questi i tavoli a cui è importante essere chiamati.
    Una delle mille mila commissioni inutili, imho la notizia ha trovato un po' di spazio sulla stampa solo perché si tratta di un quotidiano che ha una linea editoriale avversa all'attuale governo e che non perde occasione per gridare all'isolamento internazionale dell'Italia. Anche quando il PdC va a inaugurare un asilo nido e non sono presenti Macron e Biden.
    La cosa mi irrita non perché abbia simpatia particolari verso il PdC o verso il quotidiano, ma perché la vedo come l'ennesima manifestazione del perdurante malvezzo di usare la politica estera per dare in testa all'avversario politico interno. Right or wrong my Country, mai una volta.
     
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    CITAZIONE (Ortigara2 @ 3/5/2023, 14:24) 
    Right or wrong my Country, mai una volta.

    E se ne vedono le nefaste conseguenze.
     
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    “La storia dimostra che tutte le dittature, tutte le forme autoritarie di governo sono transitorie. Soltanto i sistemi democratici non sono transitori.” V. Putin

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    Dal sole24ore

    Il presidente Xi Jinping ospiterà il 18 e 19 maggio prossimi il primo vertice con i leader di 5 ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan), regione storicamente sotto l’influenza russa e sotto pressione dopo l’invasione di Mosca ai danni dell’Ucraina. Il summit Cina-Asia centrale si terrà nella città settentrionale di Xi’an, capoluogo dello Shaanxi, punto di partenza dell’antica Via della Seta. L’iniziativa vuole consolidare l’influenza di Pechino nell’area e si terrà quasi in concomitanza con il summit dei leader del G7 (19-21 maggio) di Hiroshima, in Giappone.

    ——

    Come sarà presa questa iniziativa cinese al cremlino ?
    Si parla tanto della penetrazione occidentale nelle negli stati ex sovietici dell’Europa orientale come di una delle cause della guerra in Ucraina .
    La penetrazione cinese negli “ stan “ a cosa può portare in prospettiva sul medio termine ?
    I russi accetteranno la perdita di influenza a favore della cina in cambio di qualcosa o non l’accetteranno ?
    O semplicemente non hanno la “ forza “ di reagire perché tutte le energie sono impegnate sul fronte occidentale ?
    Anche in questa parte del mondo e’ aperta una partita interessante , di cui però si parla molto poco .
     
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    Cos'è? Un tentativo di rubamazzetto?
     
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    CITAZIONE (FaC @ 8/5/2023, 15:06) 
    Cos'è? Un tentativo di rubamazzetto?

    Direi la conseguenza logica di diverse follie.

    Quella di Putin in primis. La principale conseguenza di una invasione lampo coronata da successo sarebbe stata proprio la dimostrazione di forza che avrebbe proiettato un'ombra forte su questi paesi. Una sorta di ricostituzione di una "sfera di influenza" a sovranità limitata.

    Quella degli USA in secundis con la folle gestione successiva all'invasione dell'Afghanistan. Questo sviluppo è la conseguenza geopolitica più forte.

    Comunque la Cina non è sola. Esiste anche una specifica politica turca su cui alcuni di questi paesi che potrebbero far leva per controbilanciare un forno. La questione degli Uighuri rimarrà sempre ad ammorbare l'aria.
     
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    In effetti... Se non mi sbaglio gli islamici in Cina non è che siano trattati benissimo. Delle due sarebbe meglio farsi amica Ankara, ma è infinitamente più debole di Pechino.
     
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    La Cina ha il potere economico che la Turchia non ha. Non cadiamo inoltre nell'errore di pensare che "il mondo musulmano" sia un unicum e che ci sia astio solo tra sciiti e sunniti.

    CITAZIONE (sansonero @ 8/5/2023, 12:46) 
    Come sarà presa questa iniziativa cinese al cremlino ?

    La penetrazione cinese negli “ stan “ a cosa può portare in prospettiva sul medio termine ?
    I russi accetteranno la perdita di influenza a favore della cina in cambio di qualcosa o non l’accetteranno ?
    O semplicemente non hanno la “ forza “ di reagire perché tutte le energie sono impegnate sul fronte occidentale ?
    Anche in questa parte del mondo e’ aperta una partita interessante , di cui però si parla molto poco .

    Semplicemente (si fa per dire) la Russia paga, inizia a pagare, lo scotto di aver sbagliato scommessa con l' all in su una occupazione dell'Ucraina in stile Crimea. La Russia non può permettersi di inimicarsi Pechino visto che si è autocandidata a paria sul lato occidentale, sicuramente era molto complesso ma Mosca avrebbe potuto giocare sul filo ondeggiando tra scelte filo cinesi e più o meno realistici abboccamenti con l'Occidente.
    Non dico che sarebbe stato facile e che sarebbe stata una scelta vincente ma la Russia avrebbe potuto continuare, almeno per alcuni lustri, a giocare alla terza superpotenza, ora non più non può fare altro che accodarsi a Pechino ed ingoiare parecchi rospi.
     
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