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Credo che ad oggi Taiwan serva a tutti , visto la quantità di chip che produce , domani chissà . . -
.Credo che ad oggi Taiwan serva a tutti , visto la quantità di chip che produce , domani chissà .
Ad oggi Taiwan è indispensabile nella produzione di chip conto terzi, ed è assolutamente impensabile lasciare tutto in mano alla Cina, che diverrebbe praticamente monopolista nella produzione di chip, oltretutto con processi di fabbricazioni molto moderni che gli attuali produttori cinesi ancora non hanno.
L'invasione cinese di Taiwan provocherebbe un tale shortage di componenti con conseguenti ripercussioni sull'economia che quella della causata dalla pandemia verrebbe ricordata come un semplice raffreddore.. -
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Ecco perché Taiwan e’ importante anche per il nostro paese , non dovrebbe importare che ce lo dica lo zio Sam , dovremmo semplicemente capirlo da soli . . -
.E Sam sa bene chi ci serve e chi no, lo sa addirittura meglio di noi :” Sommata alle sollecitazioni per non rinnovare l'accordo sulla Nuova Via della Seta, recapitate al ministro dell'Economia Giorgetti”
Lo sappiamo benissimo chi ci serve, non serve che Sam ce lo ricordi. Quello che ci ha ricordato è non che è disposto a fare i nostri interessi e dobbiamo contribuire.
Taiwan serve a noi europei come serve agli Usa, temo che gli Usa siano più disponibili di noi a cercare di ridurre la dipendenza da Cina e Taiwan. Noi cerchiamo di trovare accordi senza guardare alle conseguenze dell'applicazione degli stessi. Cerchiamo scorciatoie. Tanto ci pensa lo zio Sam, tanto tutti ci vogliono bene, tanto ai cinesi serviamo.
Tanto i veri cattivi sono gli americani.
Poi ci lamentiamo che in realtà gli "altri" non ci vogliono bene.
E sia chiaro che tra gli accordi che non cerchiamo non ci sono solo quelli della via della seta ma anche quelli con la Russia e anche quelli con gli americani.. -
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In realtà, noi siamo abituati a considerare le nostre forniture provenienti dall'estero come un dato acquisito, tanto in caso di bisogno ci pensa Zio Sam.
Zio Sam di suo ha mille e una ragioni per lasciare che Taiwan resti come oggi, però non è più disposto da anni a fornirci passaggi gratuiti compensati solo con influenza politica. Taiwan è il principale produttore e fornitore di un componente critico per ormai pressoché tutte le produzioni, lo sa benissimo e se ne fa forte. Quindi vedrete che nel 2024 il Cavour andrà dalle parti di Taiwan. Come anche è la scoperta dell'acqua calda che se non sarà revocato prima, il nostro accordo di adesione alla Silk Road non sarà rinnovato nel 2024, dire che gli Stati Uniti stiano facendo pressione sul punto è un delicato eufemismo.
Noi abbiamo un governo che si professa atlantista a ogni più sospinto, anche quando sceglie il menù a ristorante, quindi finirà con adeguarsi. Anche perché le sue espressioni prevalenti non è che furono d'accordo sull'adesione (che ritenevo e ritengo una scelta sbagliata). Unico problema, vorrebbe farlo non revocandolo ma non rinnovandolo e sostituendolo con qualche accordo commerciale più lasco. Il che a Pechino suonerà doppiamente offensivo.
Una STU che quando il Cavour incrocerà dalle parti di Taiwan ci saranno caccia cinesi che lo incroceranno a bassa quota. E, più prosaicamente, che ci sarà qualche piccolo intoppo ulteriore nelle nostre catene di approvvigionamento estero. Niente di che, giusto qualche ritardo di produzione ,qualche triangolazione commerciale in più è un po' di competitività in meno; un altro po'.
Cose che succedono quando una nazione fa scelte d'istinto e non meditate in politica estera. D'altronde, basta ricordare che il nostro Ministro degli Esteri dell'epoca tra poco sarà il rappresentante della politica comunitaria nel Golfo, per avere chiaro il quadro di come ci siamo messi in questa situazione sgradevole.
Non ne usciremo mandando a Taiwan una delegazione d'affari accompagnata, guarda caso, da qualche parlamentare di maggioranza.
Edited by Ortigara2 - 24/4/2023, 11:12. -
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C'è un argomento che spesso si dimentica: in Usa esportiamo più di quanto importiamo, con la cina esattamente il contrario(con dumping economico/ecologico/sociale/ecc.), con chi ci conviene essere "più amici"? . -
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Al di là dei saldi commerciali, se il gioco si facesse duro la Cina non può fare nulla per bloccare il nostro commercio con gli USA ma gli USA possono bloccare il nostro commercio con la Cina. L'Italia è per definizione talassocratica, ricordiamolo sempre. . -
.Australia to invest AUD3.8 billion to improve northern bases
The Australian government has announced an investment of AUD3.8 billion (USD2.5 billion) to improve a network of military bases across the northern part of the country. The funding will be spread over four years, the Australian Department of...
Leggi altro su janes.com >. -
.C'è un argomento che spesso si dimentica: in Usa esportiamo più di quanto importiamo, con la cina esattamente il contrario(con dumping economico/ecologico/sociale/ecc.), con chi ci conviene essere "più amici"?
La risposta è scontata.
Il problema ero penso sia questo: così come abbiamo rischiato di doverci arrendere all'invasione russa a causa dell'eccessiva dipendenza dal loro gas, oggi noi importiamo troppe merci fondamentali dalla Cina la cui carenza, nel giro di poche settimane ci provocherebbe danni smisurati. Questo lo sperimentammo nei pochi giorni di blocco dalla Cina per l'aviaria e con la portacontainer che interruppe il Canale di Suez. E quando scopriamo tutti, durante la pandemia, che camici, mascherine, respiratori e kit di analisi erano al 90% prodotti in Cina.
In caso di blocco navale a Taiwan, ipotesi tutt'altro che fantasiosa, siamo in grado di sanzionare la Cina per dissuaderla ed per evitare un intervento militare diretto? In quel braccio di ferro chi prevarrebbe?. -
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Comunicato stampa del Dipartimento di Stato USA
https://www.state.gov/u-s-support-for-the-...th-china-sea-4/. -
.C'è un argomento che spesso si dimentica: in Usa esportiamo più di quanto importiamo, con la cina esattamente il contrario(con dumping economico/ecologico/sociale/ecc.), con chi ci conviene essere "più amici"?
La risposta è scontata.
Il problema ero penso sia questo: così come abbiamo rischiato di doverci arrendere all'invasione russa a causa dell'eccessiva dipendenza dal loro gas, oggi noi importiamo troppe merci fondamentali dalla Cina la cui carenza, nel giro di poche settimane ci provocherebbe danni smisurati. Questo lo sperimentammo nei pochi giorni di blocco dalla Cina per l'aviaria e con la portacontainer che interruppe il Canale di Suez. E quando scopriamo tutti, durante la pandemia, che camici, mascherine, respiratori e kit di analisi erano al 90% prodotti in Cina.
In caso di blocco navale a Taiwan, ipotesi tutt'altro che fantasiosa, siamo in grado di sanzionare la Cina per dissuaderla ed per evitare un intervento militare diretto? In quel braccio di ferro chi prevarrebbe?
Non capisco perché si analizzino i problemi sempre solo da un lato.
Può permettersi la Cina di non esportare in Occidente merci per mld di dollari al giorno?
Evidentemente no, come al momento noi siamo dipendenti dalla Cina per molti aspetti.
È proprio questa interdipendenza che frena (frena, non impedisce...) sia Cina che USA da compiere passi irreparabili.. -
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Valeva anche per i russi con le loro esportazioni di gas e petrolio verso i paesi occidentali e le importazioni di più o meno tutto, eppure è più di un anno che seguiamo la guerra in Ucraina
Probabilmente, giusto o sbagliato che sia, per qualcuno esistono cose che valgono più dell’economia: IMHO Taiwan per la Cina potrebbe essere una di queste. -
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Però probabilmente la Russia contava proprio sulla nostra dipendenza energetica per tenerci fuori dalla guerra.
E invece.....
La Cina adesso si starà chiedendo loro dipendono da noi in caso di attacco a Taiwan faranno come con i russi o no?. -
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Vero, ma hanno anche visto che di impegno diretto non se ne parla
Si, forniture di armi e intelligence, ma tutto finisce lì, e anche questo in modo limitato. -
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In Ucraina non viene prodotta la maggior parte dei chip di tutto il pianeta .
A Taiwan invece sì , la differenza non e’ da poco ..
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