Strategie e tattiche militari nel XXI secolo

Le nuove strategie e tattiche sul campo di battaglia alla luce di quanto emerge dal conflitto russo-ucraino

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    La guerra russo-ucraina sta facendo emergere delle novità.

    Uno è l'uso massiccio di APR, da quelli appositamente studiati per la sorveglianza a quelli adattati da velivoli commerciali sia in funzione di scoperta di bersagli sia come vere e proprie armi. Esiste un comando unificato che riceve immagini, coordinate ed informazioni e pilota gli APR sul bersaglio oppure queste operazioni sono a livello di brigata o di battaglione?

    C'è il ritorno delle fortificazioni, infatti esse si stanno dimostrando pressoché invalicabili. Nel recente passato per contro le linee di difesa, anche corazzate come per esempio la linea Maginot, non servirono ad arrestare le avanzate.
    L'aviazione tattica sembra totalmente assente, in Vietnam il CAP era continuo. Anche gli elicotteri d'attacco sembrano mancare eppure sono stati ideati per dare supporto alle azioni della fanteria. Si può pensare che i manpad siano distribuiti a livello di compagnia, come una volta le MG.

    Riguardo le operazioni in mare c'è da dire che la Ucraina, senza una flotta ha costretto la VMF a sospendere qualunque uscita in mare a sospendere il blocco navale ed a ritirarsi nei porti pena vedersi affondate le navi non appena a tiro di missili anti nave lanciati da terra o da droni marini. Anche nel porto di Sebastopoli le navi russe non trovano pace perché attaccate da missili cruise e da HIMARS.

    Quello che si vede in questa guerra è specifico di questo scenario oppure se ne possono dedurre dottrine replicabili altrove con altri soggetti?
     
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    Credo che l'unica vera novità sia l'uso massiccio di droni piccoli e grandi.

    La Maginot in realtà fece il suo lavoro ma venne aggirata passando per le Ardenne.

    Ma non vedo linee Maginot qua, i russi avrebbero dimostrato una capacità enorme a fare una linea simile lungo tutto il fronte.

    Vedo campi minati, certo non una novità, tanti missili e soprattutto tanti droni.
     
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    Concordo. Il mancato sfruttamento della terza dimensione è dovuto non tanto a una tattica ragionata, quanto a una evidente carenza. Da un lato i russi si sono dimostrati totalmente incapaci di ottenere la supremazia aerea nonostante la pochezza dell'aviazione avversaria e, tutto sommato, alla non invincibilità delle sue difese aeree. Dall'altro gli ucraini, che già partivano in gravissimo svantaggio, non hanno mai recuperato l'uso dei loro cieli se non con i piccoli velivoli a pilotaggio remoto. Non sono stati i manpad a impedire tattiche aeree efficaci, quanto la mancanza di una vera concezione di campagna dall'aria. Del resto i russi da oltre ottant'anni concepiscono gli aerei più come artiglieria a lungo raggio che come vera forza dirompente.

    In particolare ritengo che anche l'efficacia e la dimostrata insuperabilità (o difficoltà a superare) i campi minati sia una conseguenza diretta del mancato dominio dell'aria. Altrimenti uno sbarramento (di mine, ma anche di casematte) lo si supera scavalcandolo e, poi, quando si è in forze dall'altra parte, chi si trova nelle peste è chi sta nel mezzo.

    La dimostrata inutilità della flotta russa ha motivazioni simili: inadeguate difese AA e scarso controllo dall'aria delle difese avversarie.

    Ciò detto, direi che la situazione potrebbe ripetersi in molteplici altri scenari, ma sia difficilmente "esportabile" in un confronto con le FF.AA. occidentali ove queste facessero uso di tutto il loro potenziale bellico.
    Certo che, per farlo, temo che sarebbe necessaria la partecipazione dell'unico attore in grado di mostrare veramente i muscoli: gli USA.
     
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    In particolare ritengo che anche l'efficacia e la dimostrata insuperabilità (o difficoltà a superare) i campi minati sia una conseguenza diretta del mancato dominio dell'aria. Altrimenti uno sbarramento (di mine, ma anche di casematte) lo si supera scavalcandolo e, poi, quando si è in forze dall'altra parte, chi si trova nelle peste è chi sta nel mezzo.

    Da quello che ho capito è che semplicemente i campi minati sono cosi onnipresenti che semplicemente non vi è modo di aggirarli, perché scavacalto quello vi è un altro campo minato e cosi via. In pratica i russi hanno minato tutto il fronte per una profondità di 15-20km in alcuni punti, con milioni di mine e sono in grado di chiudere velocemente qualsiasi breccia aperta perché con i droni possono vedere che stanno facendo gli sminatori ucraini e chiamare l'artiglieria, mandando qualcuno a ripristinare subito dopo. Non si preoccupano neanche di interrarle le mine talmente ne impiegano, spesso le lasciano alla luce del sole. Banalmente le capacità di sminamento ucraino, anche con mezzi ed equipaggiamenti occidentali, sono completamente insufficienti a risolvere il problema. Fra l'altro è la stessa situazione quando i russi sono all'offensiva.

    Si, l'aviazione avrebbe potuto aiutare, ma sinceramente nel caso dei campi minati non so quanto. L'idea espressa dal comando supremo ucraino di scavare tunnel sotto i campi minati con Rapid Burrowing Robot, che usano il plasma al posto della di una fresa rotante per scavare 100 volte più velocemente seppure con diametri molto minori, potrebbe funzionare perché permetterebbe di poi far saltare i campi minati aprendo una breccia immediatamente sfruttabile. Non so quanto possa effettivamente funzionare, perché pare sia proprio quello che hanno già provato a fare i russi con scarsi risultati e probabilmente tempi di scavo molto più lunghi di quelli che si avrebbero usando RBP.

    Quindi forse usando molteplici RPB contemporaneamente potrebbe funzionare. Resta da vedere se la velocità di scavo sia sufficiente a evitare che i russi prendano contromisure in tempo o più banalmente sapendo la possibile minaccia non abbiano realizzato già opere di contromina, quantomeno nelle aree più esposte, da far brillare sul percorso delle RPB.

    Immagino però, per non trasformare questo topic in un doppione di Guerra Russo-Ucraina, che una valutazione più generale sui droni può essere: pensare i droni solo come qualcosa da cui si ci può solo difendere quando sotto attacco è la cosa più sbagliata, anche perché la presenza anche di un solo drone è la differenza fra una missione riuscita e una non riuscita. Io penso che si deve iniziare a parlare di misure difensive e misure offensive contro-droni, come si parla di offensive e defensive counterair, perché quando ti sono sulla testa hanno già fatto il proprio lavoro.
     
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    Dalla guerra in corso in Ucraina e non solo, mi spaventa la mancanza di una strategia dei singoli paesi europei e dell'U.E. che continua a mostrarsi come un'entità astratta, priva di qualunque capacità militare.
    I paesi europei non riescono a darsi una unità politica e di conseguenza non possono stabilire una strategia militare comune.
    Anzi bisticciano ed entrano pure in contrasto tra loro, ogni volta che c'è da prendere una decisione.
    Peggio ancora, si arriva a contrasti plateali come per la Libia dal 2011 in poi.
    Hanno dimostrato di disporre di eserciti incapaci di affrontare un conflitto ad alta intensità , co poche armi e scarse riserve e dispongono di una industria militare della difesa incapace di adattarsi a ritmi produttivi elevati.
    Le autorità europee, che pure riescono ad influenzare pesantemente le economie dei paesi membri, non sembrano interessate ad adottare provvedimenti per facilitare gli investimenti della difesa e tutti i programmi in corso sembrano diluiti nel tempo e rimandati al futuro, in un periodo successivo al termine della guerra in Ucraina , magari con la speranza di cancellare tutto e tornare ai bilanci della difesa pre 2022.
    Ancora peggio, le forze politiche hanno mistificato il senso dell'esistenza delle FFAA nazionali e dubito che, in caso di coinvolgimento in una guerra, sarebbe facile ricorrere alla chiamata alle armi tra la popolazione. Forse mancherebbero addirittura armi e mezzi per equipaggiare i mobilitati!
    Temo che ci siano forze politiche pronte a qualunque compromesso consuntivo eventuale Paese ostile, pur di mantenere la propria leadership e l'appoggio del proprio elettorato.
    Mentre la situazione internazionale volge al peggio, con l'aumentare dei conflitti, noi europei ( tutti insieme o presi singolarmente) sembriamo incapaci di affrontarli e di prendere misure per tutelare i nostri interessi.
    Ci nascondiamo dietro la difesa dei diritti umani, facciamo gli indignati quando riteniamo che un paese in guerra usi troppo la forza, e piano piano ci scivola il terreno sotto i piedi.
    Senza USA e il loro fedele alleato britannico, non solo non siamo in grado di sostenere l'Ucraina, ma non saremmo nemmeno in grado di difendere le rotte di navigazione ( in questo caso dagli Houthi).
    Non mi faccio illusioni su come sarà strutturata la solennemente annunciata 'missione ASPIS' e quanti limiti saranno imposti alle navi di scorta.
     
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