Archivio Storico AM e atti commissioni inchiesta incidenti aerei: la mia esperienza

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    Nel lontano 1978 mio padre ebbe un incidente aereo grave mentre volava con il suo SH-34 della Marina nella zona al confine tra Toscana e Liguria. L'incidente costò la vita ad uno degli specialisti a bordo e portò, poco dopo, alla dismissione dell'intera linea degli SH-34 in favore dei moderni SH-3D.

    Dalla commissione di inchiesta (ai tempi gestita dall'AM a prescindere dalla forza armata che operava, e non so se ancora oggi funzioni così), emerse la non colpevolezza dell'equipaggio di condotta ed infatti mio padre dopo qualche settimana tornò a volare regolarmente.

    Negli anni successivi mio padre provò più volte ad avere accesso agli atti della commissione di inchiesta che ne determinò l'innocenza, ma ricevette sempre un netto rifiuto al riguardo nonostante avesse un NOS di livello più che sufficiente.

    Gli anni passarono, mio padre andò poi in pensione ma la voglia di accedere agli atti di inchiesta non venne mai meno.
    E qui entro in gioco io, e la mia caparbietà.

    La scorsa primavera mi metto in contatto con il tribunale militare di Roma, provo a capire se è lì che devo cercare ma ricevo quasi subito la risposta dal cancelliere: quell'incidente non è stato oggetto di un processo militare, quindi il tribunale non ha nulla al riguardo.
    Insieme a questa notizia mi arriva però la dritta fondamentale "provi a cercare all'Archivio Storico dell'Aeronautica Militare".

    Detto, fatto: mando una PEC e dopo 2-3 giorni ricevo una telefonata dal Colonnello a capo del servizio: "ho davanti a me il fascicolo relativo all'incidente di suo padre, è stato desegretato quindi venga pure a visionarlo quando vuole".

    Wow, dopo 45 anni finalmente ho la possibilità di metterci le mani sopra e, soprattutto, raccontare a mio padre le parti più salienti!

    La visita è emozionante, devo ammettere: arrivo e il Colonnello mi porta in una sala dove trovo un faldone blu alto non meno di 15cm che mi attende sul tavolo. Mi metto i guanti e inizio a sfogliarlo.

    Le parti più toccanti per me sono state:
    - la trascrizione delle comunicazioni radio, dalla quale si capisce come un volo di addestramento standard iniziato con la classica prova radio, stop orario e QNH si trasformi in seguito in una concitata ricerca del contatto perduto, con il coinvolgimento di altri due elicotteri già in volo a far da ponte radio, fino alla frase rivelatrice dalla torre di controllo agli equipaggi in volo "la Forestale informa di un elicottero caduto"

    - la testimonianza del cappellano militare, che starà accanto allo specialista gravemente ferito durante il suo ricovero in ospedale, fino al suo decesso avvenuto qualche giorno dopo

    - la testimonianza dell'altro pilota (che era il comandante e che in quel momento fungeva da pilot monitoring, mentre mio padre pilotava), quando descrive che dopo l'impatto mio padre era sotto shock e lui ha dovuto scuoterlo per farlo riprendere

    - la testimonianza del comandante e di mio padre quando raccontano di come siano riusciti a tirare fuori dai rottami l'unico ferito, nonostante le fiamme (che provocarono ustioni a tutti).

    Pur nel suo dramma, aver letto questi atti ed averli raccontati a mio padre mi ha dato un senso di compimento che mai mi sarei aspettato.
    Un grazie enorme va ovviamente all'Archivio Storico dell'AM per il servizio che svolge e per la memoria storica che rappresenta.

    Forse un giorno ci ritornerò per cercare materiale originale su Domenico Mondelli, figura che mi affascina molto (anche perché prese il brevetto di volo 3 anni prima di Eugene Bullard).
     
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    Sig.Seaking il motivo della caduta?
     
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    CITAZIONE (sidescanner @ 23/1/2024, 20:36) 
    Sig.Seaking il motivo della caduta?

    Cito testualmente dal “Quadro D - Giudizio conclusivo” del fascicolo di inchiesta.

    “Si attribuisce l’incidente ad improvvisa perdita di potenza per causa imprecisata. Si escludono responsabilità dei piloti, degli specialisti e di altro personale a terra.”

    Edited by Grupelicot1 - 23/1/2024, 22:04
     
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  4. Misterlego
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    Bisognerebbe leggere il fascicolo per capire questo giudizio :-):

    A una prima lettura fa pensare che c'erano più ipotesi sul guasto ma non una risolutiva...

    Edited by Misterlego - 24/1/2024, 00:36
     
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    Grazie per condividere con noi questa storia.

    Io ricordavo che gli SH-34 italiani fossero finiti in un incendio dell'hangar negli anni sessanta.
    Invece grazie a wikipedia, e a questo racconto, scopro che ebbero in tutto tre vite in MM, perché dopo il rogo (del 1964 a cui comunque sopravvissero tre elicotteri) arrivarono altri elicotteri dall'America che coprirono i pochi anni fino all'arrivo dei nuovi SH3D per l'impiego antisom. E dopo ancora furono trasferiti a Luni e passarono gli anni settanta come elicotteri da trasporto per il San Marco e non solo.



    L'elicottero era monomotore a pistoni. Quindi una avaria singola al propulsore poteva farlo precipitare salvo una manovra fortunata di autorotazione.

    Si può sapere l'origine dell'esemplare incidentato? Uno degli Juliet arrivati nel 1965-67 o uno dei sopravvissuti al rogo del 1964?

    Edited by pilotadelladomenica - 24/1/2024, 07:47
     
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    CITAZIONE (Misterlego @ 24/1/2024, 00:17) 
    Bisognerebbe leggere il fascicolo per capire questo giudizio :-):

    A una prima lettura fa pensare che c'erano più ipotesi sul guasto ma non una risolutiva...

    Io il fascicolo l'ho letto, in realtà non vengono formulate altre ipotesi anche se viene chiaramente riportato che le condizioni dell'elicottero, avendo preso fuoco in seguito all'impatto ed essendone quindi rimasto ben poco, hanno reso molto difficile una identificazione puntuale del guasto.

    Ad ogni modo a seguito delle perizie tecniche sui resti del motore, delle testimonianze a bordo e a terra, la conclusione è stata la seguente (cito testualmente il documento con le raccomandazioni finali):

    E' stato concluso che i fattori causali dell'incidente grave del (data) sono:
    a - Improvvisa scaduta di potenza del motore
    b - Orografia della zona sorvolata (zona montana con accentuati pendii e dislivelli)


    Ho una foto dei resti del motore e più tardi vedo se riesco a postarla.

    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 24/1/2024, 06:30) 
    Si può sapere l'origine dell'esemplare incidentato? Uno degli Juliet arrivati nel 1965-67 o uno dei sopravvissuti al rogo del 1964?

    L'elicottero era quello con MM150821.
    Stando a quanto riporta Wikipedia qui questo elicottero originariamente dotato di callsign 4-10 era stato danneggiato gravemente durante la tromba d'aria (non il rogo) a Maristaeli Catania nel 1964. Fu in seguito inviato in Belgio per estensive riparazioni e tornò in servizio con la Marina con il callsign 4-03.
    Nella pagina di wikipedia si vede tra l'altro una foto proprio di 4-10 mentre viene estratto dall'hangar dopo la tromba d'aria.

    Nota a margine, quando nel 1979 radiarono gli ultimi tre esemplari, questi vennero parcheggiati dietro il campo da tennis all'interno di Maristaeli Luni e divennero un luogo di giochi ed avventure per noi bambini (non ci beccarono mai, per fortuna!).

    Edited by Grupelicot1 - 24/1/2024, 09:41
     
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    La tromba d'aria causò l'incendio dell'hangar che poi distrusse gli altri elicotteri.

    Comunque il punto è che era un elicottero piuttosto anziano e travagliato. Chissà se la cosa ebbe a che fare con la avaria fatale.
     
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    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 24/1/2024, 09:51) 
    La tromba d'aria causò l'incendio dell'hangar che poi distrusse gli altri elicotteri.

    Comunque il punto è che era un elicottero piuttosto anziano e travagliato. Chissà se la cosa ebbe a che fare con la avaria fatale.

    Potrebbe aver avuto un ruolo in effetti, chissà.
    Mio padre non me ne ha mai parlato benissimo comunque, mentre del SH-3D ne ho sempre sentito un gran bene.

    Leggendario un atterraggio di emergenza, sempre col SH-34, sull'isola di Pianosa che al tempo era un carcere. Furono costretti ad uscire con le mani alzate, circondati da polizia pesantemente armata. Quella volta fu per colpa di una esplosione causata da un condotto di spurgo della batteria che si era otturato...
     
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  9. Misterlego
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    Se volesse condividere le foto, anche privatamente se vuole, ne sarei molto curioso.
     
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    Sulla Rivista Marittima la tromba d'aria di Maristaeli fu trattata in un articolo pubblicato sul numero di ottobre del 1978.
    Probabile che ne avessero parlato anche prima ma ... non ho i numeri della Rivista Marittima degli anni Sessanta.
     
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    CITAZIONE (Misterlego @ 24/1/2024, 16:36) 
    Se volesse condividere le foto, anche privatamente se vuole, ne sarei molto curioso.

    Ecco qui, si vede?
    https://ibb.co/f233PMR
     
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    CITAZIONE (Odisseo_FD @ 24/1/2024, 16:54) 
    Sulla Rivista Marittima la tromba d'aria di Maristaeli fu trattata in un articolo pubblicato sul numero di ottobre del 1978.
    Probabile che ne avessero parlato anche prima ma ... non ho i numeri della Rivista Marittima degli anni Sessanta.

    A casa dei miei dovrebbe ancora esserci da qualche parte un bellissimo libro (risalente agli anni '80 e se ben ricordo stampato dalla Marina stessa) con la storia dettagliata della sua componente di volo ad ala rotante, a partire dalla visione dell'Amm. Fiorini, l'adozione dei primissimi AB-47, passando poi per l'orribile A-106, fino ad arrivare agli SH-3D e agli AB-212.
    Il libro è ricchissimo di foto e di dettagli, con tanto di nomi e cognomi dei protagonisti, tra i quali i "magnifici sette", ovvero il primo nucleo di sette piloti della Marina che si qualificarono in America negli anni '50.

    In quel libro è anche raccontata bene la vicenda della tromba d'aria che devastò gli hangar di Fontanarossa.
    Quado torno a casa dei miei, proverò a cercarlo.

    Qualcuno di voi ha mai visto questo libro?
     
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    Ci fu una tromba d'aria nuovamente quasi 7anni fa,danneggiando i 101, uno dei forumisti era presente e raccontò di essersi salvato per poco.

    Un saluto al sig San gria coinvolto nell incidente.
     
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