Forum Difesa

Votes taken by Badman

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    L'articolo merita di essere letto. Vi sono alcune cose su cui non concordo completamente, ma in generale è quello che credo da anni.

    Consiglio in piena onesta di stampare e incorniciare il seguente mezzo paragrafo (cosa che farò a breve), appendendola a una parte ben e frequentemente visibile:
    CITAZIONE
    What should the overall surface force structure look like?
    “There are several key characteristics that should be considered in the surface combatant force structure. Note that these should be thought of as applying across the force: that’s not to say the whole force has identical characteristics, but that in totality, ships exist in sufficient quantity with sufficient capability to meet the range of missions.

    “There are several characteristics that every ship should possess. These key common core characteristics should include:
    - Ability to be produced in sufficient quantity to meet world-wide presence demands. This implies the procurement cost is within the nation’s ability to pay for and produce.
    - Closely related is the ability to be sustained over a long period. This requirement implies that the manning requirements must be in line with the nation’s demography, that the maintenance requirements not be as onerous as they’ve historically been, and that ease of maintenance and repair is built into the platforms.
    -Sufficient self-defense capabilities against every class of threat so that ships do not become easy targets. For example, a ship might not be able to serve as an area air defense platform, but it should have the ability to provide point defense to protect itself.
    - Ability to securely connect with and routinely use world-wide communications and intelligence networks. Although ability to securely communicate has long been a requirement for deploying Navy ships, current requirements are for nearly continuous communication and future requirements are likely to grow. There are vulnerabilities associated with being part of a network, which can be even more acute when there’s a requirement to transmit, but the world will likely not return to a place where ships could rely on broad and infrequently transmitted orders.
    - Ability to embark a helicopter or comparable unmanned aerial system. This should also be considered a key common feature, enabling multiple different mission areas, and indeed sometimes providing a capability the ship by itself could not effectively deliver.

    “After all these other basic requirements are met, the issue of capability to meet broader mission requirements comes to the fore. Here, very real tradeoffs between costs, capabilities, and numbers are encountered.
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    A proposito penso sia bene ri-postare un mio post di qualche mese fa.
    CITAZIONE (Badman @ 10/2/2024, 19:56) 
    Credo che sia utile postare questa traduzione dalla pagina di wikipedia inglese sugli MBT:
    CITAZIONE
    Dopo anni di sviluppo isolato e divergente, i vari concetti di carro armato del periodo tra le guerre furono finalmente messi alla prova con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel caos della blitzkrieg, i carri armati progettati per un singolo ruolo si ritrovarono spesso costretti in situazioni di battaglia per le quali erano poco adatti. Durante la guerra, i design dei carri armati a ruolo limitato tendevano ad essere sostituiti da progetti più generalisti, resi possibili dal miglioramento della tecnologia dei carri armati. Le classi di carri armati diventarono per lo più basate sul peso (e sulle corrispondenti necessità di trasporto e logistica). Ciò portò a nuove definizioni delle classi di carri armati pesanti e leggeri, con i carri medi che coprivano l'equilibrio tra questi. Il carro armato tedesco Panzer IV, progettato prima della guerra come un carro "pesante" per assaltare posizioni fisse, fu riprogettato durante la guerra con migliorie all'armatura e all'armamento per consentirgli di assumere anche ruoli anti-carro, e fu riclassificato come un carro medio.

    La seconda metà della Seconda Guerra Mondiale vide un aumento della dipendenza dai carri medi generalisti, che diventarono la maggior parte delle forze di combattimento corazzate. Generalmente, questi progetti avevano una massa di circa 25-30 tonnellate, erano armati con cannoni di circa 75 mm e alimentati da motori nella gamma di 400 a 500 CV. Esempi notevoli includono il sovietico T-34 (il carro armato più prodotto fino a quel momento) e l'americano M4 Sherman.

    Lo sviluppo dei carri armati verso la fine della guerra mise in maggiore enfasi l'armatura, l'armamento e le capacità anti-carro per i carri medi:
    - Il carro armato tedesco Panther, progettato per contrastare il sovietico T-34, aveva sia l'armamento che l'armatura incrementati rispetto ai precedenti carri medi. A differenza dei precedenti design Panzer, la sua armatura frontale era inclinata per aumentarne l'efficacia. Era inoltre equipaggiato con il cannone lungo ad alta velocità 75 mm KwK 42 L/70 in grado di sconfiggere l'armatura di tutti tranne i più pesanti carri armati alleati a lunga distanza. Il potente motore Maybach HL230 P30 e il robusto sistema di trasmissione significavano che, anche se il Panther raggiungeva le 50 tonnellate – considerevole per l'epoca – era effettivamente piuttosto manovrabile, offrendo una velocità fuoristrada migliore del Panzer IV. Tuttavia, il suo sviluppo affrettato portò a problemi di affidabilità e manutenzione.
    - Il sovietico T-44 incorporava molte delle lezioni apprese con l'ampio uso del modello T-34, e alcune di queste modifiche furono utilizzate nei primi MBT, come una moderna sospensione a torsione, invece della versione con sospensione Christie del T-34, e un motore montato trasversalmente che semplificava il suo cambio di marcia. È anche visto come il predecessore diretto del T-54. A differenza del T-34, il T-44 aveva una sospensione abbastanza robusta da poter montare un cannone da 100 mm.
    - L'americano M26 Pershing, un carro medio di 40 tonnellate per sostituire lo Sherman M4, innovò in molti aspetti comuni sui MBT post-bellici negli Stati Uniti. Queste caratteristiche includono una trasmissione automatica montata posteriormente, sospensioni a barra di torsione e aveva una forma precoce di powerpack, combinando motore e trasmissione in un pacchetto compatto. L'M26, tuttavia, soffriva di un motore relativamente debole per il suo peso (effettivamente lo stesso motore dello Sherman M4A3, più leggero di 10 tonnellate), e di conseguenza era piuttosto sottopotenziato. Il design dell'M26 ebbe una profonda influenza sui carri medi e principali carri armati da battaglia postbellici americani: "L'M26 formò la base per la generazione post-bellica di carri armati da battaglia statunitensi dalla serie M46 alla M47, M48, e M60."

    https://en.wikipedia.org/wiki/Main_battle_tank Questo solo per far notare che l'MBT è sempre stato un carro armato GENERALISTA. E' vero che lo sviluppo degli MBT, sopratutto nei settori armamento e protezione, ha seguito spesso un evoluzione principalmente in risposta a carri nemici armati sempre più pesantemente o allo sviluppo di nuovo munizionamento anti-carro (sia lanciato da carri che da fanteria), ma è anche vero che quella era la minaccia più grossa che dovevano affrontare considerate anche le orde di carri.

    Ma il carro di per se, anche MBT, non è nato per affrontare i carri nemici, ma per supportare l'avanzata della fanteria con la potenza di fuoco nella conquista e sfondamente delle posizioni nemiche fortificate. Successivamente lo sviluppo si è biforcato con la nascita di carri veloci/da cavalleria, nel periodo fra le due guerre mondiale, pensati per sfruttare i varchi aperti dai carri che successivamente vennero chiamati "da sfondamento" o carri della fanteria che dir si voglia. Nella seconda guerra mondiale vediamo che il ruolo del carro si generalizza sempre di più e alla fine della guerra nasce il concetto di carro universale che grazie poi alle evoluzioni tecniche degli anni 50 portarono alla nascita del MBT, un carro che pesa quanto un carro medio con la potenza di fuoco di un carro super-pesante, la protezione di un carro pesante e la mobilità di uno leggero.

    Oggi semplicemente l'ago di si sta sposando dalla necessità di affrontare orde di carri sovietici della guerra fredda alla necessità di un carro, di nuovo, più generalista per supportare la fanteria negli sfondamenti, ma che mantenga una capacità per poi poter sfruttare i varchi o breccie aperte.

    Fra l'altro non credo sia utile mischiare piattaforme come il Booker a quello che è un MBT o sarà in futuro. Il Booker è un carro leggero per concezione, non è pensato per supportare la fanteria in una breccia, se non in casi limite e contro una posizione non particolarmente fortificata. Per capirci, in un contesto come quello delle linee fortificate ucraine un unità di Booker verrebbe trucidata velocemente in qualsiasi contatto prolungato.
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    Se inviamo mezzi o sistemi in servizio, non esiste il prestito con la speranza se, quando, dopo... etc ci vengano restituiti. Vanno sostituiti con sistemi nuovi e possibilmente in tempi accettabili.
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    Da quello che so, è praticamente un nuovo mezzo con in comune solo parte della meccanica del Bradley (motore, trasmissione e cingoli, non sono sicuro per le sospensioni, in quanto ricordo vagamente un articolo anni fa che parlava che erano state cambiate per ottenere i più elevati standard anti-mina e anti-IED richiesti). Scafo (con fondo a V e non piatto) e vertronica sono completamente nuovi, anche se mantiene il layout generale.
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    Il problema è quello. Quando incolla il link e appare la richiesta image-17136351221727
    Clicki su annulla, cosi inserisce il link senza trasformarlo in embed link.
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    Da quello che so, aziende Italiane già sono nel programma Blue Whale come fornitori di componenti e interi-sottosistemi. Non ne sono sicuro al 100%, ma forse un azienda italiana fornisce anche software di missione.

    Personalmente credo che siamo già troppo in ritardo nel settore e il Blue Whale, visti anche i bassi numeri, è il modo di far recuperare esperienza e informare la Marina su cosa le serve per quello che poi sarà il programma maggiore sui mezzi autonomi subqueri.

    Sono mezzi che ancora oggi poche marine hanno, in gran parte a livello sperimentale o con capacità operative limitate. Da quello che so il Blue Whale sarebbe già stato dimostrato in un ampio set di missioni ed è uno dei mezzi autonomi subacquei attualmente più avanzati disponibile sul mercato export. Lo sviluppo di AUV/UUV pienamente nazionali sarà lenta e qualcosa so che già si muove quantomeno sui mezzi di medie dimensioni, mentre sui grandi e i veramente grandi si ci sta andando con i piedi perché la questione è molto più complicata e i requisiti non sono cosi chiari, ne da parte dell'industria che in parte da parte della Marina. Da qui la necessità di un mezzo come il Blue Whale che può supportare la sperimentazione e al contempo svolgere missioni operative.

    Quindi, il non acquisto, almeno per il momento, del Blue Whale è un problema anche per l'industria. La Marina pianificava l'acquisto da tempo, e probabilmente appena si calmano un po le acque si riproverà a far passare il programma. Sinceramente considero un errore averlo mandato adesso in commissione, si doveva attendere un po, ma capisco le necessita derivanti dai tempi tecnici e che le finestre per utilizzare determinati fondi sono ristrette. Ci dovevano provare insomma nonostante la situazione.
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    Signori ormai sono mesi che le navi stanno li... in quanto tempo li hanno lanciati quei 22 missili?
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    CITAZIONE (pilotadelladomenica @ 11/4/2024, 06:12) 
    Vls o altri 76mm così in alto non farebbero bene al CG.

    Anni fa il disegnatore fece questo disegno (2016, pre-Critical Design Review)... Potrebbe non essere un cosi grande problema considerando i container da 40" possono arrivare a oltre 25t l'uno e l'area ne può ospitare 4 ai lati sovrapposti. Quantomeno come traittorie d'uscita non avrebbero problemi. Personalmente credo che magari 32 VLS a centro nave è chiedere troppo, ma 16 probabilmente è fattibile come pesi in alto.



    Questo che segue invece è la classe Audace 2.0. Vedere 2 127 in super-firing ha sempre il suo perché. :asd: Beh, putroppo me la smontarono con uno sguardo questa proposta...
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    Sig. Giacomo_FD le rispondo qui.
    CITAZIONE (Giacomo_FD @ 6/4/2024, 12:27) 
    In effetti a volte sembra che ci si faccia prendere un po' la mano... attenzione che poi finiamo (fatte le dovute proprorzioni) come la marina USA fatta solo di Burke, che scopre di avere bisogno di più semplici fregate e si deve pure rivolgere all'estero.

    Noi finiremmo per diventare una marina di Fremm che scopre di aver bisogno di qualche simil-comandanti.

    Che è infatti il mio punto, una volta chiuso il gap ASW, resta la necessità di potenziare la componente di seconda linea. Le EPC industrialmente difficilmente verranno cancellate intendiamoci, ma il problema è che cosi come attualmente concepite hanno utilità limitata anche nella versione Full Combat da noi prevista. Corvetta e non Fregata leggera. E sia altrettanto chiaro che non ritengono il PPA inadeguato, soltanto concepito per una set di missione diverso da quello che è richiesto oggi.

    E attenzione a non mischiare PPX attuali con gli EPC, sono classi che non c'entrano assolutamente nulla uno con l'altra, se non essere parte della linea pattugliatori. Non ho detto di cancellare quelli, anche perché infatti sono navi che servono, ma ho parlato di integrarle in una ristrutturata componente da pattugliamento marittimo che integri la componente aeronavale della Guardia Costiera (un progetto proposto all'epoca anche dall'Ammiraglio De Giorgi), cosi da poter rimodulare e devolvere i compiti militari anche alla Guardia Costiera che cosi potrà pienamente operare anche nelle missioni lontano da casa con le unità d'altura previste (PPX, o i pattugliatori Comandanti e Sirio già in servizio e i nuovi OPV della GC), sarebbe una componente da pattugliamento e sicurezza marittima che avrebbe la massa necessaria per coprire le missioni di sorveglianza ZEE, pesca e operazioni di sicurezza marittima light come quelle del Golfo di Guinea.
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    Razzi. Li usano per la soppressione delle difese della nave e distrazione. Efficacia sconosciuta.
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    Ma infatti il decreto ha deluso tanto, come ha deluso ancora di più quella che chiamano "riserva". La realtà è che si sarebbe dovuto fare di più ma come al solito non si sono messi i fondi necessari a fare di più. L'unica cosa è che si è evitato una situazione peggiore, congedando la situazione col modello 160.000. Per me l'idea sarebbe tornare al modello 190.000, con un focus su EI e Marina, perché non si vede dove e come l'AM ha bisogno di oltre 40.000 unità, ma neanche degli attualmente approvati 36.850, onestamente.
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    SLS, che poi sarebbe banalmente l'IRIS-T originale adattato all'impiego terrestre. L'SLM si sovrappone al CAMM-ER ed è più grosso.
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    Credo che fra l'X-GUN e il CAMM-ER ci sia in realtà spazio, oltre per il futuro missile V-SHORAD nazionale, per ulteriori 2 strati, di cui uno potrebbe essere composto dalle Millennium (per la difesa di installazioni, FOB e altri siti sensibili) e l'altro dall'IRIS-T (su piattaforma altamente mobile, per la difesa dei convogli e battle-group).

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    CITAZIONE (Badman @ 1/4/2024, 17:26) 
    Purtroppo mi trovo oggi a dover portare una notizia più che assurda, considerando la situazione internazionale attuale. Dopo la vendita all'Indonesia di 2 PPA originariamente destinati alla nostra Marina, settimana scorsa il Consiglio dei Ministri ha approvato in gran segreto la vendita del Cavour e degli Harrier per un totale 1 miliardo di €. La vendita, da quello che abbiamo potuto ricostruire, avviene dopo forti pressioni USA, nell'ambito della strategia anti-Cina che stanno portando avanti. Gli USA pare che cederanno ulteriori Harrier ex-Marines all'Indonesia, ma non è ancora chiaro cosa riceveremmo in cambio dagli USA per la vendita del Cavour o se il Governo ha previsto di sostituirlo con un altra nave o sarà una netta, assurda, perdita di capacità.

    Il Cavour verrà consegnato all'Indonesia quest'estate dopo la partecipazione all'esercitazione RIMPAC e verrà rinominata in onere di un importante ammiraglio Indonesiano, Laksamana Ikan Mullet.

    È ormai chiaro che il Governo non ha chiaro la gravità della situazione internazionale e della posizione in cui questa serie di vendite ci mette a livello di deterrenza e capacità.

    Vabbè, si era capito, ma giusto per, questo è un pesce d'aprile. Laksamana Ikan Mullet = Ammiraglio Pesce Triglia :asd:
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    Magari.
3036 replies since 6/3/2013
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