Forum Difesa

Posts written by Badman

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    Problema secondario quando l'alternativa è avanzare a piedi e completamente allo scoperto... Però si, certamente è meno che ideale.

    Comunque mantiene una discreta mobilità dal video, quindi tutto l'ambaradan non deve essere pesantissimo. Preoccupazioni principali che vedo:
    - La consapevolezza situazione è assai ridotta, prossima all'inesistente. Non si vedono neanche telecamere intorno o aperture per estensione dei pericospi o i sensori del carro (che comunque immagino siano inesistenti...? Cosa è un T-55? T-62?), quindi è fondamentale mantenere costante contatto radio per anche il minimo indispensabile, compresa la navigazione del terreno;
    - Se riescono a fiancheggiarti sei più che finito.

    Si, pressapoco penso che solo questi sono problemi seri, il resto è accettabile in quanto la piattaforma in ogni caso è obsoleta sotto molteplici punti di vista (armamento, "sensori" e protezione) e non reggerebbe nulla che non sia in pratica mitragliatrici medio-pesanti e colpi d'artiglieria non diretti in ogni caso. Resistere agli FPV e munizioni sganciate dai droni, considerando la carenza d'artiglieria Ucraina, è un bonus enorme. Quindi, se quella scudatura (?) funziona effettivamente contro i droni, considerando che dubito che li mandino a cacciare carri, il resto è il meno.
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    Mi chiedo se magari non vengano pure usati come trasporto fanti d'occasione...
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    L'articolo merita di essere letto. Vi sono alcune cose su cui non concordo completamente, ma in generale è quello che credo da anni.

    Consiglio in piena onesta di stampare e incorniciare il seguente mezzo paragrafo (cosa che farò a breve), appendendola a una parte ben e frequentemente visibile:
    CITAZIONE
    What should the overall surface force structure look like?
    “There are several key characteristics that should be considered in the surface combatant force structure. Note that these should be thought of as applying across the force: that’s not to say the whole force has identical characteristics, but that in totality, ships exist in sufficient quantity with sufficient capability to meet the range of missions.

    “There are several characteristics that every ship should possess. These key common core characteristics should include:
    - Ability to be produced in sufficient quantity to meet world-wide presence demands. This implies the procurement cost is within the nation’s ability to pay for and produce.
    - Closely related is the ability to be sustained over a long period. This requirement implies that the manning requirements must be in line with the nation’s demography, that the maintenance requirements not be as onerous as they’ve historically been, and that ease of maintenance and repair is built into the platforms.
    -Sufficient self-defense capabilities against every class of threat so that ships do not become easy targets. For example, a ship might not be able to serve as an area air defense platform, but it should have the ability to provide point defense to protect itself.
    - Ability to securely connect with and routinely use world-wide communications and intelligence networks. Although ability to securely communicate has long been a requirement for deploying Navy ships, current requirements are for nearly continuous communication and future requirements are likely to grow. There are vulnerabilities associated with being part of a network, which can be even more acute when there’s a requirement to transmit, but the world will likely not return to a place where ships could rely on broad and infrequently transmitted orders.
    - Ability to embark a helicopter or comparable unmanned aerial system. This should also be considered a key common feature, enabling multiple different mission areas, and indeed sometimes providing a capability the ship by itself could not effectively deliver.

    “After all these other basic requirements are met, the issue of capability to meet broader mission requirements comes to the fore. Here, very real tradeoffs between costs, capabilities, and numbers are encountered.
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    Beh, insomma, immagino che gli analisti di mezzo mondo che si preoccupano per una guerra convenzionale USA-Cina e tutta la Prima Guerra Fredda siano inconseguenti allora se tutto è improbabile. 😅

    Ma a parte questo, stavo provando ad analizzare i possibili utilizzi che il SOCOM e la GA-ASI potrebbe avere in mente per il Mojave. Che la quello scenario sia probabile o meno come ci si azzecca? Anche in un eventuale altro scenario similare, dove cioè un Mojave potrebbe trovarsi a dover supportare un azione diretta di forze sul terreno, che sia una piccola isola del pacifico o qualsiasi altra parte del mondo, la cosa non cambia.
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    Dipende dal contesto dove lo usi. Il Mojave è pensato principalmente per rispondere a un requisito del SOCOM... E quelli li non sempre stanno bene con la testa... Principalmente dovrà fare COIN, ISR e supportare missioni clandestine et simili. Si è anche detto che il Mojave è stato pensato anche come uno dei contributi del SOCOM per le operazioni nel pacifico, dove magari mitragliare una postazione cinese a supporto di raid del SOCOM su una piccola isola non è tutto questo rischio per l'UAS. Ci sarebbe poi magari la possibilità che sia anche pensato per evolvere in direzione anti-UAS.

    In contesti COIN nel pacifico, dove magari si combatte nella giungla, non dovrebbe avere grossi problemi a operare in relativa sicurezza.
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    A proposito penso sia bene ri-postare un mio post di qualche mese fa.
    CITAZIONE (Badman @ 10/2/2024, 19:56) 
    Credo che sia utile postare questa traduzione dalla pagina di wikipedia inglese sugli MBT:
    CITAZIONE
    Dopo anni di sviluppo isolato e divergente, i vari concetti di carro armato del periodo tra le guerre furono finalmente messi alla prova con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel caos della blitzkrieg, i carri armati progettati per un singolo ruolo si ritrovarono spesso costretti in situazioni di battaglia per le quali erano poco adatti. Durante la guerra, i design dei carri armati a ruolo limitato tendevano ad essere sostituiti da progetti più generalisti, resi possibili dal miglioramento della tecnologia dei carri armati. Le classi di carri armati diventarono per lo più basate sul peso (e sulle corrispondenti necessità di trasporto e logistica). Ciò portò a nuove definizioni delle classi di carri armati pesanti e leggeri, con i carri medi che coprivano l'equilibrio tra questi. Il carro armato tedesco Panzer IV, progettato prima della guerra come un carro "pesante" per assaltare posizioni fisse, fu riprogettato durante la guerra con migliorie all'armatura e all'armamento per consentirgli di assumere anche ruoli anti-carro, e fu riclassificato come un carro medio.

    La seconda metà della Seconda Guerra Mondiale vide un aumento della dipendenza dai carri medi generalisti, che diventarono la maggior parte delle forze di combattimento corazzate. Generalmente, questi progetti avevano una massa di circa 25-30 tonnellate, erano armati con cannoni di circa 75 mm e alimentati da motori nella gamma di 400 a 500 CV. Esempi notevoli includono il sovietico T-34 (il carro armato più prodotto fino a quel momento) e l'americano M4 Sherman.

    Lo sviluppo dei carri armati verso la fine della guerra mise in maggiore enfasi l'armatura, l'armamento e le capacità anti-carro per i carri medi:
    - Il carro armato tedesco Panther, progettato per contrastare il sovietico T-34, aveva sia l'armamento che l'armatura incrementati rispetto ai precedenti carri medi. A differenza dei precedenti design Panzer, la sua armatura frontale era inclinata per aumentarne l'efficacia. Era inoltre equipaggiato con il cannone lungo ad alta velocità 75 mm KwK 42 L/70 in grado di sconfiggere l'armatura di tutti tranne i più pesanti carri armati alleati a lunga distanza. Il potente motore Maybach HL230 P30 e il robusto sistema di trasmissione significavano che, anche se il Panther raggiungeva le 50 tonnellate – considerevole per l'epoca – era effettivamente piuttosto manovrabile, offrendo una velocità fuoristrada migliore del Panzer IV. Tuttavia, il suo sviluppo affrettato portò a problemi di affidabilità e manutenzione.
    - Il sovietico T-44 incorporava molte delle lezioni apprese con l'ampio uso del modello T-34, e alcune di queste modifiche furono utilizzate nei primi MBT, come una moderna sospensione a torsione, invece della versione con sospensione Christie del T-34, e un motore montato trasversalmente che semplificava il suo cambio di marcia. È anche visto come il predecessore diretto del T-54. A differenza del T-34, il T-44 aveva una sospensione abbastanza robusta da poter montare un cannone da 100 mm.
    - L'americano M26 Pershing, un carro medio di 40 tonnellate per sostituire lo Sherman M4, innovò in molti aspetti comuni sui MBT post-bellici negli Stati Uniti. Queste caratteristiche includono una trasmissione automatica montata posteriormente, sospensioni a barra di torsione e aveva una forma precoce di powerpack, combinando motore e trasmissione in un pacchetto compatto. L'M26, tuttavia, soffriva di un motore relativamente debole per il suo peso (effettivamente lo stesso motore dello Sherman M4A3, più leggero di 10 tonnellate), e di conseguenza era piuttosto sottopotenziato. Il design dell'M26 ebbe una profonda influenza sui carri medi e principali carri armati da battaglia postbellici americani: "L'M26 formò la base per la generazione post-bellica di carri armati da battaglia statunitensi dalla serie M46 alla M47, M48, e M60."

    https://en.wikipedia.org/wiki/Main_battle_tank Questo solo per far notare che l'MBT è sempre stato un carro armato GENERALISTA. E' vero che lo sviluppo degli MBT, sopratutto nei settori armamento e protezione, ha seguito spesso un evoluzione principalmente in risposta a carri nemici armati sempre più pesantemente o allo sviluppo di nuovo munizionamento anti-carro (sia lanciato da carri che da fanteria), ma è anche vero che quella era la minaccia più grossa che dovevano affrontare considerate anche le orde di carri.

    Ma il carro di per se, anche MBT, non è nato per affrontare i carri nemici, ma per supportare l'avanzata della fanteria con la potenza di fuoco nella conquista e sfondamente delle posizioni nemiche fortificate. Successivamente lo sviluppo si è biforcato con la nascita di carri veloci/da cavalleria, nel periodo fra le due guerre mondiale, pensati per sfruttare i varchi aperti dai carri che successivamente vennero chiamati "da sfondamento" o carri della fanteria che dir si voglia. Nella seconda guerra mondiale vediamo che il ruolo del carro si generalizza sempre di più e alla fine della guerra nasce il concetto di carro universale che grazie poi alle evoluzioni tecniche degli anni 50 portarono alla nascita del MBT, un carro che pesa quanto un carro medio con la potenza di fuoco di un carro super-pesante, la protezione di un carro pesante e la mobilità di uno leggero.

    Oggi semplicemente l'ago di si sta sposando dalla necessità di affrontare orde di carri sovietici della guerra fredda alla necessità di un carro, di nuovo, più generalista per supportare la fanteria negli sfondamenti, ma che mantenga una capacità per poi poter sfruttare i varchi o breccie aperte.

    Fra l'altro non credo sia utile mischiare piattaforme come il Booker a quello che è un MBT o sarà in futuro. Il Booker è un carro leggero per concezione, non è pensato per supportare la fanteria in una breccia, se non in casi limite e contro una posizione non particolarmente fortificata. Per capirci, in un contesto come quello delle linee fortificate ucraine un unità di Booker verrebbe trucidata velocemente in qualsiasi contatto prolungato.
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    L'articolo non mi convince, sopratutto quando scrive:
    CITAZIONE
    Riguardo al BLUE SPARROW il discorso e le conclusioni non cambiano. Per quanto si tratti di un missile di diverse dimensioni e prestazioni (6/700 km di gittata, teoricamente in grado di raggiungere Isfahan), e caratterizzato dalla presenza di un doppio stadio dei quali il primo contenente il booster utilizzato per accelerare l'arma e farla salire in una traiettoria balistica, risulta ovvio che se la separazione di quest’ultimo, una volta esaurito il carburante (combustibile solido), avviene ad oltre 500 km dall’obiettivo, la testata non può essere in grado di coprire una simile distanza (può avanzare per un altro centinaio di km, nella migliore delle ipotesi).

    Che mi suona onestamente assai strano e pesantemente sotto-stimato...
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    Potrei sbagliarmi, ma quella non è la stessa torretta che fu presentata ormai un annetto fa. Cioè questa:
    image-17138959075769

    https://uncrewed.leonardo.com/documents/16...EL_00001+NR.pdf

    Quella postata dal Sig. AndreaVe sembra decisamente una torretta senza equipaggio per IFV come l'A2CS. L'unica cosa è che non mi pare ci sia molto spazio per un APS Hard-Kill...
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    Se inviamo mezzi o sistemi in servizio, non esiste il prestito con la speranza se, quando, dopo... etc ci vengano restituiti. Vanno sostituiti con sistemi nuovi e possibilmente in tempi accettabili.
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    Da quello che so, è praticamente un nuovo mezzo con in comune solo parte della meccanica del Bradley (motore, trasmissione e cingoli, non sono sicuro per le sospensioni, in quanto ricordo vagamente un articolo anni fa che parlava che erano state cambiate per ottenere i più elevati standard anti-mina e anti-IED richiesti). Scafo (con fondo a V e non piatto) e vertronica sono completamente nuovi, anche se mantiene il layout generale.
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    I Signori sansonero e Conrad's son sono sospesi dal postare nella sezione geopolitica per 24 ore.

    Non voglio vedere provocazioni Sig. sansonero.

    Sig. Conrad's son, segnali la volta e non intervenga. Inizio a essere esasperato, alla prossima non è sospensione dalla discussione o sezione ma dal forum per 3 giorni.
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    Il problema è quello. Quando incolla il link e appare la richiesta image-17136351221727
    Clicki su annulla, cosi inserisce il link senza trasformarlo in embed link.
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    Modificando funziona. Incolla il link prima o dopo averlo modificato?
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    Da quello che so, aziende Italiane già sono nel programma Blue Whale come fornitori di componenti e interi-sottosistemi. Non ne sono sicuro al 100%, ma forse un azienda italiana fornisce anche software di missione.

    Personalmente credo che siamo già troppo in ritardo nel settore e il Blue Whale, visti anche i bassi numeri, è il modo di far recuperare esperienza e informare la Marina su cosa le serve per quello che poi sarà il programma maggiore sui mezzi autonomi subqueri.

    Sono mezzi che ancora oggi poche marine hanno, in gran parte a livello sperimentale o con capacità operative limitate. Da quello che so il Blue Whale sarebbe già stato dimostrato in un ampio set di missioni ed è uno dei mezzi autonomi subacquei attualmente più avanzati disponibile sul mercato export. Lo sviluppo di AUV/UUV pienamente nazionali sarà lenta e qualcosa so che già si muove quantomeno sui mezzi di medie dimensioni, mentre sui grandi e i veramente grandi si ci sta andando con i piedi perché la questione è molto più complicata e i requisiti non sono cosi chiari, ne da parte dell'industria che in parte da parte della Marina. Da qui la necessità di un mezzo come il Blue Whale che può supportare la sperimentazione e al contempo svolgere missioni operative.

    Quindi, il non acquisto, almeno per il momento, del Blue Whale è un problema anche per l'industria. La Marina pianificava l'acquisto da tempo, e probabilmente appena si calmano un po le acque si riproverà a far passare il programma. Sinceramente considero un errore averlo mandato adesso in commissione, si doveva attendere un po, ma capisco le necessita derivanti dai tempi tecnici e che le finestre per utilizzare determinati fondi sono ristrette. Ci dovevano provare insomma nonostante la situazione.
11718 replies since 6/3/2013
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