Forum Difesa

Votes taken by San Gria

  1. .
    Il punto è che MM necessita di una piattaforma che garantisca il massimo supporto per le azioni verticali. Così addestra il proprio personale da anni. Vediamo realmente come si addestra a condurre le operazioni... Prendiamo in mano il numero di Ottobre del Notiziario della Marina, rivista di propaganda di Forza Armata e, a pag 37 troviamo un articolo sull'ultima esercitazione di capo Teulada. A partecipare sono state nave San Giorgio, con 2 eh 101, e NAve Garibaldi, con Av8B in ruolo CAS e Air interdiction. GLi Eh101 hanno condotto moltissime missioni di infiltrazione, esfiltrazione e sbarco vero e proprio oltre le difese costiere.

    Cosa emerge? Che è stata impiegata una sola LPD perché si è ritenuto adeguata la capacità di lancio dei mezzi mentre per il supporto aereo ci si è appoggiati ad una portaerei. La dottrina che si può immaginare è che la Brigata San Marco impiegherà quanti più EH101 per sbarcare fanti, attaccherà con aerei per ammorbidire le postazioni di difesa costiere e solo allora sbarcherebbe i mezzi. Questo significa che la parte aerea è preponderante rispetto a quella anfibia propriamente detta, da qui determinare la piattaforma su cui puntare.



    EDIT: corretti refusi

    Edited by San Gria - 27/11/2015, 09:57
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    Non sono sottoarmate, devono fare le fregate non gli incrociatori tascabili.
  3. .
    Credo che questo sia il programma aeronautico più sputtanato della storia... Come se su altri velivoli, da nuovi, non si siano verificate problematiche del genere.
  4. .
    Io credo che ci sia un pizzico di invidia perché i Francesi, che se ne dica, sonog li unici ad avere una portaerei CTOL degna di questo nome dopo gli americani. Per quanto possiamo decantare Cavour e navi più o meno di carta, comprese quelle sugli scali come l'unità britannica, ad oggi i francesi possono schierare una portaerei nucleare combat ready che già ha ricevuto il battesimo del fuoco. Fino ad oggi il Cavour ha fatto la nave ospedale e la sparapizzette, la Jaun Carlos è (a mio modestissimo avviso) un aborto che non fa bene né la nave anfibia né la portaerei e le soluzioni russe, cinesi e indiane a me francamente non convincono per niente.
  5. .
    CITAZIONE (fascio @ 4/11/2015, 09:02) 
    La mia era una provocazione. Per quanto, in quest'epoca di data link e fusion data, forse il concetto meriterebbe di essere esplorato di piu'.
    Non mi dite che sto riscoprendo la tramontata diatriba hi-lo della US Navy; in fondo il back-up a basso costo di nave Cavour va nello stesso filone. Alla fin fine, i contributi all'armamento mercantile si potrebbero anche tradurre in qualche scafo "fitted for'?

    rispondo puntualmente.

    - Chi fa da backup alla Charled De Galulle quando è ferma? Nessuna! Perché le unità di questo tipo sono strategiche e se ne acquisisci due è perché devi/vuoi usarne due e non perché ne impieghi una se l'altra non c'è perché nonsi sa mai... Certo, un alelstimento da un miliardo di euro perché non si sa mai. Questo anche in virtù del fatto che in caso di impiego primario della LHD, cioè per sbarcare marò, il CAP e la CAS non potrebbe farla altro che il Cavour quindi dal punto di vista strategico e tattico sono concepite per operare insieme e non alternativamente.

    Non ha senso poi sostituire una portaerei con una unità che portaerei non è. Un caccia loc ambio con un caccia,una fregata conuna fregata, una portaerei con una nave da sbarco? Il fatto che sia tutto ponte NON ripeto NON la fa una portaerei.

    Quanto il Cavpour è stato concepito si era pensato di fare questo ibrido, non a caso fu concepita Ro-Ro, volevano farci addirittura il bacino alalgabile e compagnia bella, poi si sono accorti che una portaerei così tutto avrebbe fatto meno che la portaerei. Adesso il discorso è ribaltato. Va realizzata una nave da sbarco ma se devo metterci glia erei a tutti i costi alla fine poi non ho spazi/equipaggio/sistemazioni per farle fare da nave da sbarco.

    Una nave da sbarco deve poter impiegare elicotteri da trasporto per proiettare uomini e un bacino allagabile per i mezzi da sbarco. Una funzione secondaria, qualora avanzasse spazio, potrebbe essere quella di fare anche da portaerei leggera, ma è requisito secondario e sacrificabile in quanto non è la sua funzione. Certamente l'idea di poter usare tale unità come portaerei di backup è affascinante e sicuramente, se i compromessi saranno accettabili, si doterà la nave di questa capacità, ma il gioco deve valere la candela sia in termini di costi che di limiti operativi di una funzione rispetto ad un'altra.
  6. .
    CITAZIONE (Lupo2 @ 12/10/2015, 11:23) 
    Come sempre la verità sta nel mezzo.
    Credo che bisognerebbe chiarire il concetto che "operativamente e sostenibilmente in relazione alla missione" è una cosa e "traghettone" è un'altra.
    Se da varie fonti interne e non sin'ora si è sempre affermato che sul Cavour potrebbero (POTREBBERO) operare 20-22 aerobobili vuol dire che quello è il numero massimo operabile senza sovraccaricare eccessivamente la sostenibilità della nave.
    Il numero di 8 F35B deriva principipalmente dal limitato numero di aerei assegnati alla marina oltre che dal numero di aerei che negli ultimi anni si sono visti operare su Garibaldi e Cavour (ma spesso si operava all'interno di coalizioni a cui bisognava fornire "pacchetti" predeterminati non che si dovesse operare da soli.
    Tutto ciò per dire che alla bisogna non è che non si possa immaginare il gruppo di volo incentrato su 10-12 aerei (ad averceli) e 8-6 elicotteri (certo non di più come qualcuno "sogna"); anche perchè non si capisce quale enorme limitazione operativa sia quella di avere 2 soli aerei in più di 8 che implichi chissà quale baraonda logistica.
    Semplicemente, se la missione lo richiedesse, (ad averceli i B) si imbarcherebbe anche il numero massimo di aerei previsti da specifiche.

    Il punto nodale è che la Marina Militare Italiana non ha una componente fissa imbarcata ma ogni volta distacca una parte del gruppo di volo che ha in carico il velivolo. Questo, se da un lato ottimizza vari aspetti tecnici, manutentivi, gestionali e di ottimizzazione delle risorse, dall'altro rende ovviamente limitato l'impiego della macchina stessa, che non è più legata anima e corpo al destino della Nave.

    Ogni velivolo, come descritto in altro topic, effettua manutenzioni. E' buona norma sfalsare le manutenzioni tra velivoli (e in genere avviene naturalmente; se ciò non avviene il servizio tecnico mette a disposizione questa macchina piuttosto che l'altra per evitare ingolfamenti di manutenzioni, anche perché il numero di specialisti è limitato da diversi fattori (abilitazioni, licenze, ridispiegamenti vari, corsi), dalla disponibilità di minuteria, che se mal gestita può terminare senza essere stata adeguatamente ripianata in termini di scorte, spare parts e disponibilità di strumenti, facilities e AGE come forno per pitturazione, argani, banchi prova, braghe di movimentazione etc. etc. etc.

    Detto ciò è ovvio che per ogni velivolo che riesco a dispiegare, mediamente ne ho ALMENO un altro in manutenzione, ecco spiegato il motivo per cui generalmente a bordo, su 16 velivoli (anche i TAV vanno ispezionati e riparati e contano ai fini manutentivi) se nee imbarca un massimo di 8.

    Un secondo motivo è che riempiendo a dismisura ponte ed hangar di aeromobili, poi ci sono enormi difficoltà a movimentarli, per limiti fisici alla presenta di gente sul ponte e in hangar, sia per le difficoltà intrinseche di movimentare aeromobili in spazi così angusti... Mi vene in mente, per spiegarlo con una immagine, il problema dell'ordinare le ultime due file di numeri nel gioco del "15", avete presente?

    Un terzo motivo è che maggiore è il numero di velivoli imbarcati, maggiore deve essere il supporto logistico dato al gruppo e minori saranno le capacità residue del Gruppo stesso, che si vede sottrarre risorse materiali e umane

    Last but not least va fatto presente che non è possibile, anche volendo e anche avendo magicamente il 100% della forza efficiente (che poi anche lì è da vedere, ci sono aerei che sono efficienti con poche ore disponibili e altri che ne hanno di più, quindi posso averne anche 20 sul ponte ma poi non potranno volare tutti lo stesso numero di ore) non sarà comunque possibile trasferire completamente un intero gruppo di volo. E poi, mentre i piloti CR e LCR imbarcati volano (o provano a volare, viste le premesse) a bordo, al gruppo come fanno ad addestrare il personale che non ha ancora acquisito le abilitazioni previste?

    E' quindi ovvio e limpido che nella migliore delle ipotesi potrà sempre imbarcare circa la metà dei velivoli in carico quindi se MM acquisirà 22 F35, a bordo ce ne potranno stare 11 che, peraltro, a mio avviso è anche il massimo numero di aerei che consente di operare con adeguati standard su una portaerei da appena 30.000 tonnellate e un ponte così stretto.

    E' come il numero di colpi al minuto di una mitragliatrice: è vero che la 40/70 è accreditata di 450 colpi al minuto ma il deposito ne contiene la metà circa, e questo anche perché un minuto di fuoco distruggerebbe la canna. Mutatis mutandis il cavour può TRASPORTARE 22 aeromobili, ma da qui ad operare con gli adeguati standard ce ne passa.
  7. .
    CITAZIONE (liberut FD @ 9/10/2015, 23:07) 
    CITAZIONE (Levitico @ 9/10/2015, 22:53) 
    Pur essendo d'accordo con l'assurdità di certi disegni dove gli aeromobili sono rappresentati a similitudine di auto all'interno di un traghetto dissento con l'affermazione che i limiti possono essere imposti dal personale che deve gestire la componente aerea: se non riescono a fare il proprio lavoro (oppure non gradiscono di farlo con un grado di difficoltà leggermente superiore a "principiante") che si addestrino meglio o cambino mestiere, loro o chi li gestisce se invece il problema è nel numero di personale imbarcato (anche se navi con 1000 e più posti branda non credo che questo sia un costraint).

    No, no, no.
    Attenzione; la MM ha fior fiore di personale, altro che principianti.
    Bisogna capire la realtà.

    Se tra le manutenzioni lei si ritrova in hangar una verifica all'impianto ossigeno, e una verifica all'impianto carburante, prima fa l'una e poi fa l'altra. Lo spazio non è qualche metro. Lo spazio è la nave. Non bastano le porte tagliafuoco.

    Non ci si rende conto dei limiti, dei picchi di rischio. Della miscela spaventosa di pericoli.

    Anche solo il cosidetto carico di incendio, IMPONE certi spazi, e certi tempi, ma non ragioni di burocrazia, per mere ragioni di sopravvivenza.

    Ricoverare in hangar un velivolo appena rientrato da una missione, con gli scarichi e palette dei compressori che scenderanno sotto i 300 gradi dopo tot tempo, e nello stesso tempo avere degli aerei che hanno, devono avere lo sfogo dei vapori del cherosene (temperatura di autoignizione a 220 gradi), non è quella che verrebbe definita una idea brillante.

    I limiti reali sono tanti.

    Non stiamo parlando di trasportare degli aerei, stiamo parlando di farli operare, sono cose, molto, molto diverse.

    non vorrei divagare, anche perché sono moderatore ma il punto cnerale è che i limiti di ogni nave, di ogni macchina in genere è l'uomo.

    Il sig. Levitico probabilmente un'attività su un ponte di volo non l'ha mai vista e giustamente, da profano, si permette di fare certe affermazioni... Ma invece il punto centrale su cui verte la progettazione di qualsiasi piattaforma navale e non ultime le LHD di prossima generazione, è lo human factor.
    sulla battuta del "principiante" sappia che ci rido su, ma offende uomini cheorinano allegramente sul livello "nightmare", altro che "principiante"... Non può neanche lontanamente immaginare cosa fanno gli specialisti della marina a bordo, in caso di necessità.

    Allora, cominciamo dall'inizio.

    A bordo delle navi non ci sono seicento specialisti, ad occhio e croce in TUTTA la marina ce ne sono circa 500, distribuiti tra i vari gruppi di volo, le maristaeli/maristaer, comforaer, Stato Maggiore e navi. Sulle navi mediamenteimbarcano, parlo delal calsse fremm, 2 persone, sulle unità più grandi, come cavour, una decina. Ogni gruppo, mediamente, ha imbarcabili, tolti i capi nucleo, i non idonei, quelli delle segreterie tecniche e della gestione materiali circa 40 persone.

    I gruppi divolo sono gli unici che hanno le capacità tecniche per eseguire le manutenzioni sull'elicottero o sull'aereo, la componente fissa del Cavour su un NH90 o su un EH101, tanto meno su di un AV8B non ci mette le mani enon può metterci le mani, sia per competenze che, sopratutto, per normativa. Dal 2001 le componenti fisse sono state sbarcate e a bordo, ripeto, rimane il capo hangar e il suo vice, stop!
    Su Cavour la componente fissa si occupa della gestione delle apparecchiature e attrezzature di bordo ma non possono, a meno di eccezioni che valuta l'ufficiale tecnico o il comsezelicot, mettere mani sulla macchina e comuqnue sono presi dalle attività di bordo e non fanno aprte delle squadre.

    Le squadre, quindi, sono messe a disposizione dei Gruppi di volo quindi quelle famose 40 persone, circa 30 meccanici e 10 avionici, una stima a braccio, devono:
    - gsarantire l'attività di linea del gruppo
    - eseguire le manutenzioni di TUTTI gli elicotteri inc arico al gruppo
    -costituire delle squadre per armare navi che richiedono l'imbarco dell'elicottero.

    COsa vuol dire? Che se devo far partire una sezelicot o una sezaer su una nave come il cavour con due-tre o quattro velivoli devo privare il gruppo di crca 18-20 persone : un ufficiale tecnico, un capo squadra, una squadra ponte da 5 persone , una squadra hangar da 5 persone e almeno due squadre franche, anche perché per normativa non si può superare più di un certo numero di ore in servizio (sicurezza del volo).
    Al gruppo 20 persone faranno lo stesso lavoro di prima, ma con il 50% del personale in meno (e tralascio licenze, malattie e corsi).


    Ora, facendo due conti, in giro per la nave ci sono al massimo, contemporaneamente, 10 persone per movimentare tre-quattro macchine, avendone 10 o 20 puoi aggiungere due squadre ponte (di cui una franca) e con un bel turno 4/4 (4 ore in servizio e 4 di riposo) si può garantire due squadre sul ponte e una in hangar più due squadre di bordo per la movimentazione sugli elevatori.
    A questo punto, qualora si debba effettuare una manutenzione, si riducono gli effettivi delle squadre, i turni si accorciano e tutto diventa meno sicuro. Aumentando gli aerei, dato che non puoi pompare all'infinito dai gruppi di volo, le difficoltà aumentano. Considerando che c'è in gioco la sicurezza del volo, l'aeronavigabilità degli aeromobili, la sicurezza della nave e finanche l'operatività della stessa, zeppare aerei virtuali in un hangar virtuale è un po' come giocare al fantacalcio: divertente ma inverosimile.

    Ammesso e non concesso poi che gli specialisti siano robot che non dormono mai, se ho 22 aeromobili, spostarne uno, che ne so, che ha un probelma sul ponte di volo, e portarlo in hangar per ripararlo, mette in crisi tutta l'air wing perché per fargli raggiungere l'elevatore di prora o di poppa devo spostare tutti gli altri elicotteri facendo sostanzialmente scorrere tutti gli aerei come in un nastro trasportatore. Contate circa 15 minuti ad aeromobile e rendetevi conto di cosa voglia dire.

    Questo a dimostrazione che la realtà è sempre infinitamente più complessa dei modelli.

    CITAZIONE (Levitico @ 10/10/2015, 00:48) 
    CITAZIONE (liberut FD @ 10/10/2015, 00:27) 
    In questa configurazione il Cavour sarebbe a grandi linee in grado di esprimere forse 1/4 delle sortite giornaliere che sarebbe in grado di esprimere se avesse a bordo la metà dei mezzi o poco più.

    E questi calcoli come li ha fatti, di grazia? Divulghi le basi di tanta sicurezza. Anche perché io, senza nessuna preparazione, nel giochino dei disegni ne riesco a mettere 20 (che sono i 2/3 in più dei 12 prospettati), tutti movimentabili senza spostare nient'altro, senza interesarre tagliafuoco, campi ingombro delle armi, ecc...

    (IMG:https://s15.postimg.cc/ifh22c2kr/cav.jpg)

    P.S. grazie ai Disegnatori di Forum Difesa per il loro magnifico lavoro.

    LA configurazione che descrive è in pratica improponibile.
    Gli elicotteri, in hangar, vanno messi in linea di chiglia, non possono stare ovunque ma devono rispettare dei vincoli dati dalle buchette di rizzaggio, l'accesso alle vie di fuga e lo spazio minimale per effettuare le ispezioni. I 101 che ha messo lì non potrebbero mai volare perché non ci sarebbe lo spazio per effettuare il daily, ad occhio nemmeno la pre volo e certo non si può portare sul ponte, magari a 20 nodi, facendo salire in testa rotore lo specialista... lo ritroveremmo chissà dove miglia e miglia dietro. Circa la disposizione degli F35 sorvolerei, ma poi mi chiederebbe perché e le dico che non c'è la possibilità di rizzarli, in quella configurazione, inoltre su spot 0 (a proravia della plancia) semplicemente gli F35 non riescono a starci, almeno non in navigazione. Mi chiedo poi dove si mette l'elicottero SAR qualora uno di questi aerei dovesse decollare.

    Posso mettere anche 20 persone su una 500, ma poi riesco a guidare da napoli a milano?

    Sempre per ribadire che la realtà e la fantasia sono cose molto diverse. Vi invito a farvi un giro sul Cavor appena possibile.

    CITAZIONE (San Gria @ 10/10/2015, 01:15) 
    CITAZIONE (liberut FD @ 9/10/2015, 23:07) 
    CITAZIONE (Levitico @ 9/10/2015, 22:53) 
    Pur essendo d'accordo con l'assurdità di certi disegni dove gli aeromobili sono rappresentati a similitudine di auto all'interno di un traghetto dissento con l'affermazione che i limiti possono essere imposti dal personale che deve gestire la componente aerea: se non riescono a fare il proprio lavoro (oppure non gradiscono di farlo con un grado di difficoltà leggermente superiore a "principiante") che si addestrino meglio o cambino mestiere, loro o chi li gestisce se invece il problema è nel numero di personale imbarcato (anche se navi con 1000 e più posti branda non credo che questo sia un costraint).

    No, no, no.
    Attenzione; la MM ha fior fiore di personale, altro che principianti.
    Bisogna capire la realtà.

    Se tra le manutenzioni lei si ritrova in hangar una verifica all'impianto ossigeno, e una verifica all'impianto carburante, prima fa l'una e poi fa l'altra. Lo spazio non è qualche metro. Lo spazio è la nave. Non bastano le porte tagliafuoco.

    Non ci si rende conto dei limiti, dei picchi di rischio. Della miscela spaventosa di pericoli.

    Anche solo il cosidetto carico di incendio, IMPONE certi spazi, e certi tempi, ma non ragioni di burocrazia, per mere ragioni di sopravvivenza.

    Ricoverare in hangar un velivolo appena rientrato da una missione, con gli scarichi e palette dei compressori che scenderanno sotto i 300 gradi dopo tot tempo, e nello stesso tempo avere degli aerei che hanno, devono avere lo sfogo dei vapori del cherosene (temperatura di autoignizione a 220 gradi), non è quella che verrebbe definita una idea brillante.

    I limiti reali sono tanti.

    Non stiamo parlando di trasportare degli aerei, stiamo parlando di farli operare, sono cose, molto, molto diverse.

    non vorrei divagare, anche perché sono moderatore ma il punto cnerale è che i limiti di ogni nave, di ogni macchina in genere è l'uomo.

    Il sig. Levitico probabilmente un'attività su un ponte di volo non l'ha mai vista e giustamente, da profano, si permette di fare certe affermazioni... Ma invece il punto centrale su cui verte la progettazione di qualsiasi piattaforma navale e non ultime le LHD di prossima generazione, è lo human factor.
    sulla battuta del "principiante" sappia che ci rido su, ma offende uomini cheorinano allegramente sul livello "nightmare", altro che "principiante"... Non può neanche lontanamente immaginare cosa fanno gli specialisti della marina a bordo, in caso di necessità.

    Allora, cominciamo dall'inizio.

    A bordo delle navi non ci sono seicento specialisti, ad occhio e croce in TUTTA la marina ce ne sono circa 500, distribuiti tra i vari gruppi di volo, le maristaeli/maristaer, comforaer, Stato Maggiore e navi. Sulle navi mediamenteimbarcano, parlo delal calsse fremm, 2 persone, sulle unità più grandi, come cavour, una decina. Ogni gruppo, mediamente, ha imbarcabili, tolti i capi nucleo, i non idonei, quelli delle segreterie tecniche e della gestione materiali circa 40 persone.

    I gruppi divolo sono gli unici che hanno le capacità tecniche per eseguire le manutenzioni sull'elicottero o sull'aereo, la componente fissa del Cavour su un NH90 o su un EH101, tanto meno su di un AV8B non ci mette le mani enon può metterci le mani, sia per competenze che, sopratutto, per normativa. Dal 2001 le componenti fisse sono state sbarcate e a bordo, ripeto, rimane il capo hangar e il suo vice, stop!
    Su Cavour la componente fissa si occupa della gestione delle apparecchiature e attrezzature di bordo ma non possono, a meno di eccezioni che valuta l'ufficiale tecnico o il comsezelicot, mettere mani sulla macchina e comuqnue sono presi dalle attività di bordo e non fanno aprte delle squadre.

    Le squadre, quindi, sono messe a disposizione dei Gruppi di volo quindi quelle famose 40 persone, circa 30 meccanici e 10 avionici, una stima a braccio, devono:
    - gsarantire l'attività di linea del gruppo
    - eseguire le manutenzioni di TUTTI gli elicotteri inc arico al gruppo
    -costituire delle squadre per armare navi che richiedono l'imbarco dell'elicottero.

    COsa vuol dire? Che se devo far partire una sezelicot o una sezaer su una nave come il cavour con due-tre o quattro velivoli devo privare il gruppo di crca 18-20 persone : un ufficiale tecnico, un capo squadra, una squadra ponte da 5 persone , una squadra hangar da 5 persone e almeno due squadre franche, anche perché per normativa non si può superare più di un certo numero di ore in servizio (sicurezza del volo).
    Al gruppo 20 persone faranno lo stesso lavoro di prima, ma con il 50% del personale in meno (e tralascio licenze, malattie e corsi).


    Ora, facendo due conti, in giro per la nave ci sono al massimo, contemporaneamente, 10 persone per movimentare tre-quattro macchine, avendone 10 o 20 puoi aggiungere due squadre ponte (di cui una franca) e con un bel turno 4/4 (4 ore in servizio e 4 di riposo) si può garantire due squadre sul ponte e una in hangar più due squadre di bordo per la movimentazione sugli elevatori.
    A questo punto, qualora si debba effettuare una manutenzione, si riducono gli effettivi delle squadre, i turni si accorciano e tutto diventa meno sicuro. Aumentando gli aerei, dato che non puoi pompare all'infinito dai gruppi di volo, le difficoltà aumentano. Considerando che c'è in gioco la sicurezza del volo, l'aeronavigabilità degli aeromobili, la sicurezza della nave e finanche l'operatività della stessa, zeppare aerei virtuali in un hangar virtuale è un po' come giocare al fantacalcio: divertente ma inverosimile.

    Ammesso e non concesso poi che gli specialisti siano robot che non dormono mai, se ho 22 aeromobili, spostarne uno, che ne so, che ha un probelma sul ponte di volo, e portarlo in hangar per ripararlo, mette in crisi tutta l'air wing perché per fargli raggiungere l'elevatore di prora o di poppa devo spostare tutti gli altri elicotteri facendo sostanzialmente scorrere tutti gli aerei come in un nastro trasportatore. Contate circa 15 minuti ad aeromobile e rendetevi conto di cosa voglia dire.

    Questo a dimostrazione che la realtà è sempre infinitamente più complessa dei modelli.

    CITAZIONE (Levitico @ 10/10/2015, 00:48) 
    CITAZIONE (liberut FD @ 10/10/2015, 00:27) 
    In questa configurazione il Cavour sarebbe a grandi linee in grado di esprimere forse 1/4 delle sortite giornaliere che sarebbe in grado di esprimere se avesse a bordo la metà dei mezzi o poco più.

    E questi calcoli come li ha fatti, di grazia? Divulghi le basi di tanta sicurezza. Anche perché io, senza nessuna preparazione, nel giochino dei disegni ne riesco a mettere 20 (che sono i 2/3 in più dei 12 prospettati), tutti movimentabili senza spostare nient'altro, senza interesarre tagliafuoco, campi ingombro delle armi, ecc...

    (IMG:https://s15.postimg.cc/ifh22c2kr/cav.jpg)

    P.S. grazie ai Disegnatori di Forum Difesa per il loro magnifico lavoro.

    LA configurazione che descrive è in pratica improponibile.
    Gli elicotteri, in hangar, vanno messi in linea di chiglia, non possono stare ovunque ma devono rispettare dei vincoli dati dalle buchette di rizzaggio, l'accesso alle vie di fuga e lo spazio minimale per effettuare le ispezioni. I 101 che ha messo lì non potrebbero mai volare perché non ci sarebbe lo spazio per effettuare il daily, ad occhio nemmeno la pre volo e certo non si può portare sul ponte, magari a 20 nodi, facendo salire in testa rotore lo specialista... lo ritroveremmo chissà dove miglia e miglia dietro. Circa la disposizione degli F35 sorvolerei, ma poi mi chiederebbe perché e le dico che non c'è la possibilità di rizzarli, in quella configurazione, inoltre su spot 0 (a proravia della plancia) semplicemente gli F35 non riescono a starci, almeno non in navigazione. Mi chiedo poi dove si mette l'elicottero SAR qualora uno di questi aerei dovesse decollare.

    Posso mettere anche 20 persone su una 500, ma poi riesco a guidare da napoli a milano?

    Sempre per ribadire che la realtà e la fantasia sono cose molto diverse. Vi invito a farvi un giro sul Cavor appena possibile.

    Questo disegno ha più raziocinio anche se i tre elicotteri NH90 su spot 0 non mi convincono. Ce ne sta forse uno anche perché sul ponte di volo l'nh90 folded non ci sta a meno di usare il folding kit rigido, e allora che ce lo tengo a fare?
  8. .
    ...e un sacco di scale da fare per andare da una parte all'altra della nave :D
113 replies since 17/11/2014
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