Forum Difesa

Votes taken by Badman

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    Maggiori dettagli sull'arma nucleare anti-satellite che i russi starebbero sviluppando. In sostanza la detonazione di una bomba nucleare di una certa potenza in una specifica regione dello spazio "pomperebbe" la fascia di Van Allen inferiore (150-1500km), che coincide grossomodo con l'orbita bassa (LEO), per un anno intero. Qualsiasi satellite non schermato appositamente che passa nella regione dell'esplosione verrebbe reso inutilizzabile nel giro di settimane o mesi. Un satellite che è stato identificato come un possibile testbed dell'arma, sarebbe già stato lanciato.



    Cercando, ho trovato questo PDF contente un briefing del 2001 con moltissimo dettagli su un programma del Defense Threat Reduction Agency su quello che viene chiamato "High Altitude Nuclear Detonations (HAND) Against Low Earth Orbit Satellites ("HALEOS"). Riporto in particolare una delle prime slide:
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    https://spp.fas.org/military/program/asat/haleos.pdf

    Attualmente questo studio (a cui ha partecipato la solita RAND) sulla minaccia posta da un attacco del genere. Parla di possibilità che gli effetti restino, a seconda della potenza dell'esplosione, da 6 mesi a 2 anni. Il briefing va oltre presentando alcuni scenari, sia di effetto voluto (colpo di avvertimento) che accidentale (danni collaterali causati da una guerra nucleare regionale, es. India vs Pakistan o Nord Corea), delle contromisure possibili e delle possibili reazioni in caso di effettivo uso.

    Avviso che il PDF è molto primi anni 2000, anche se pre 11 settembre, ma merita perché inquadra nel dettaglio la minaccia che pone un arma del genere.
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    Edited by Badman - 4/5/2024, 07:20
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    Non credo che nessuno ha parlato di cambio di equipaggio sulla linea di fuoco e i carri vanno riforniti regolarmente e se si inizia a sparare lo devi fare anche più frequentemente. Quindi di occasioni per cambiare equipaggio ci sarebbero eccome.

    Non credo però che sarebbe necessario farlo cosi frequentemente come ipotizzato da alcuni, anche perché probabilmente avrebbero molte meno responsabilità sulla manutenzione del mezzo che in passato se non in emergenza e anche li probabilmente se si rompe sulla linea di fuoco, o lo abbandoni o se possibile attendi soccorso, ma da questo punto di vista non cambia granché con la situazione attuale.

    Inoltre non a caso spesso si parla di AI come membro virtuale dell'equipaggio, perché in sostanza è quello che si aspira diventi, un membro dell'equipaggio che ha su di se svariate responsabilità e con cui interagire grossomodo come fosse un carrista in carne ossa. L'equipaggio del "carro del futuro", similmente a quello che è successo sui caccia, diventerà probabilmente sempre più "manager della battaglia" rispetto ai ruoli tradizionali che hanno ruoli specifici e limitati. Da questo punto di vista le competenze richieste per un carro potrebbero diventare abbastanza specifiche, non ai livelli di un pilota di caccia chiaramente.

    Navigazione e condotta del mezzo saranno nelle aspirazioni dei pianificatori altamente automatizzate e l'equipaggio interverrà solo quando strettamente necessario. La compilazione della consapevolezza situazionale sarà in sostanza delegata all'AI come la gestione del grosso delle comunicazioni, che sarà sempre più via scambio dati con solo poco che ancora avverrà via voce. La maggioranza dei bersagli verranno prodotti via network, cosa inevitabile con gli UAS sempre più onnipresenti e lo sviluppo di UGV funzionali, la prima osservazione e il primo contatto col nemico difficilmente saranno fatti dal carro (qualsiasi cosa sarà esattamente). Nella maggioranza dei casi, l'equipaggio dovrà solo supervisionare che l'AI non stia commettendo errori e premere il fatidico grilletto quando è valutato necessario.

    La formazione corazzata stessa dovrà cambiare, la difesa dai droni e l'impiego dei droni sono diventati fondamentali per qualsiasi azione che non sia andare a infilarsi in un buco nel terreno per stanare qualcuno. E vista la mobilità e le caratteristiche richieste a un unità corazzata, per forza di cose i mezzi con queste capacità dovranno accompagnare a stretto contatto i carri veri e propri.

    L'MGCS sembra a tal proposito proporre un plotone carri con soli 2 mezzi che si potrebbero definire MBT come oggi li conosciamo, cioè armati di cannone pesante, mentre gli altri 2 sono rispettivamente un lanciamissili LOS/NLOS e un mezzo dedito all'impiego degli UAS e protezione dagli UAS. Oltre a questo nucleo poi vi saranno gli UGV, ed è perfettamente possibile che in realtà parte dei mezzi del plotone stesso non avranno equipaggio a bordo ma saranno gestiti dall'AI e supervisionati da altro mezzo con equipaggio.

    Anche come organizzazione, appare chiaro che pur restando importante lo scontro tra carri, con tre mezzi su 4 "duel capable" (via cannone o missili), è altrettanto chiaro che il focus si sta pesantemente spostando sull'unità corazzata come unità abilitante del campo di battaglia contro le ormai più disparate minacce di ogni tipo che oggi affollano il campo di battaglia. Da questo punto di vista saranno nodi fondamentali anche nella gestione dei mezzi autonomi che opereranno con e avanti alle unità di prima linea.

    Appare altrettanto chiaro che il supporto tecnico-logistico a contatto diventa critico anche di più che oggi, con la compagnia carri e battaglione corazzato, che se mi è permesso fare un ipotesi, somiglierà probabilmente più a un gruppo/stormo come organizzazione che alle attuali unità, possibilmente GEA incluso. Su una compagnia carri da 18, gli equipaggi carri sarebbero 36 o anche meno se alcuni carri del plotone sono senza equipaggio, tipo il mezzo anti-drone/porta-droni, che è verosimilmente il più semplice da rendere senza equipaggio sia dal punto di vista tecnico che etico, cosi che sarebbero quindi solo 28 carristi per compagnia, che anche immaginando la necessità di un raddoppio per cambio equipaggi, vorrebbe dire al massimo lo stesso numero di carristi attuali.

    Un unità del genere probabilmente necessiterà anche di una componente di sicurezza maggiore, qualcosa simile a quello che fanno i francesi, che hanno 4 VBL inquadrati sotto i plotoni carri che forniscono limitata funzione di scouting e sicurezza per il plotone carri.
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    O una LOM o un missile da crociera economico fra quelli che sono in sviluppo per vari progetti... Oppure qualche black project/reame del classificato. Anni fa ricordo che sui forum americani si parlava di un mini-missile da crociera che sarebbe stato in servizio col SOCOM e si diceva essere stato usato in Siria ai tempi dell'ISIS con discreto successo. Chiaramente mai era stata confermata la cosa, poteva essere tranquillamente un rumor infondato.

    In passato si è parlato anche di una versione propulsa da micro-tubogetto della SDB. Posso pensare che qualcosa del genere sia una buona supposizione.

    Edited by Badman - 4/5/2024, 09:48
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    CITAZIONE (Badman @ 1/5/2024, 09:33) 
    25.12" è la larghezza del canister... 22x22" al massimo può essere l'interno del canister. La dimensione interna della cella è 28", ho la fonte salvata sul pc di casa, dopo la posto.
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    No, mea culpa, 28" è la cella Mk-57. Comunque rimane che il canister è 25.12", che quindi non può essere l'esterno della cella... Il 22x24" è invece riportato come le dimensioni della cella del Sylver, quindi in quello spazio deve andare il missile nel suo canister.
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    CITAZIONE (Odisseo_FD @ 1/5/2024, 07:51) 
    Premesso che non ho mai visto una FREMM con due elicotteri a bordo, non mi sembrerebbe facile convincere la MMI a rinunciare ad un elicottero, specie per le FREMM ASW.

    P.S.: i due hangar hanno dimensioni diverse.

    Per tutte le unità che hanno il doppio hangar non vedo facile alla rinuncia, è un opzione come detto, ma non la prima che verrebbe presa in considerazione. Credo che attualmente prima prenderebbero in considerazione di levare il 76 Strales sull'hangar. I due elicotteri ti danno enorme flessibilità operativa e sopratutto ti danno più opzioni tattiche.

    Andando oltre, voglio solo aggiugere una considerazione prima di dovermi scollegare: Rimango dell'opinione che i missili non sono il problema che sta venendo fuori dalla situazione del Mar Rosso. Quello che sta venendo fuori è che le flotte delle Marine occidentali sono pesantemente sottodimensionate per scenari anche a media intensità. Ci servono più piattaforme, la quantità di missili per singola piattaforma non è il problema o al massimo è secondario rispetto alle criticità emerse in termini di sostenibilità delle operazioni guerreggiate sul lungo periodo, perché alla fine i missili sono uno solo degli aspetti di una nave e sopratutto di un operazione navale. Se non ha il numero per ruotare le navi in operazione dentro e fuori l'area operativa e neanche un numero sufficiente per scortare le navi... Non voglio immaginare cosa succederebbe in una guerra vera, dove in un area potresti ritrovarti a dover garantire molteplici missioni in contemporanea.
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    Più complesso, sia come software di controllo sia meccaniccamente che aerodinamicamente. Configurazioni del genere sono nate proprio per rendere più semplice possibile la transizione in volo, che è la parte complicata.

    Edited by Badman - 1/5/2024, 22:27
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    CITAZIONE (FaC @ 29/4/2024, 17:59) 
    Sostanzialmente dicono questo:
    CITAZIONE
    The MGCS will consist not just of one armoured fighting vehicle but a system of manned and unmanned vehicles. It will include drones to protect the tank as well as the use of artificial intelligence and laser technology.

    Io, però, avevo in mente un passo, forse, ulteriore: non solo, il binomio manned/unmanned, e l'integrazione con droni o UGV, ma proprio mezzi pensati ognuno per una determinata nicchia di missioni, in modo da non avere carri eccessivamente pesanti e lenti ove non servano protezioni eccessive, oppure mezzi sotto-armati ove, invece, serve potenza di fuoco o, al contrario, troppo armati, dove sarebbe più utile agilità e velocità. Poi ancora, mezzi AAW specifici, mezzi esploranti, mezzi anticarro, oltre, ovviamente, a tutte le versioni specializzate che già adesso esistono.

    E' già cosi in sostanza. Ne avevamo parlato un po di mesi fa:

    CITAZIONE (Badman @ 2/2/2024, 13:31) 
    CITAZIONE (EdoBss @ 2/2/2024, 10:06) 
    Credo ci sia un grande malinteso di sottofondo che continua ad aleggiare e falsare inevitabilmente tutti i ragionamenti.

    L'MGCS deve ancora iniziare la progettazione.
    Anzi, deve ancora avviarsi del tutto come programma.

    Il bando EDF che dovrebbe individuare il consorzio di aziende responsabili della bozza preliminare non avrà risultati prima di metà 2024.

    Non si è giunti nemmeno a dei requisiti iniziali, perché molto semplicemente non è in essere alcun programma!

    Poi, insomma definire "MBT" l'MGCS ancora prima di conoscerne le caratteristiche...
    Discorsi fatti un milione di volte.
    Non capisco...

    Perché continuiamo a dire cose totalmente inesatte?

    Concordo. MGCS parte dall'inizio come un sistema dei sistemi, di cui fa parte una famiglia di veicoli fra cui un carro come lo intendiamo attualmente (armato di un cannone di grosso calibro... forse). L'anno scorso a una conferenza americana sulla progettazione dei carri, venne fuori che l'esercito tedesco ha oltre 3000 requisiti essenziali per il sostituto del Leopard 2. Che è poi perché sono andati su un approccio di sistemi dei sistemi, non per sport, ma banalmente perché 3000 requisiti vuol dire che o il mezzo è grande quanto al Ratte da 1000t o l'unica è dividere i vari requisiti su varie versioni specializzate. Che vuol dire pure che se oggi un veicolo fa tutto e servono 4 uomini di equipaggio, domani che avrai chesso 5+ varianti di prima linea necessarie (requisiti essenziali) non puoi avere sempre lo stesso rapporto di 4 uomini a mezzo, ma dovrai automatizzare i vari mezzi al punto che
    1) il 95% di quello che oggi fa l'uomo sarà gestito dai computer, o meglio dall'intelligenza artificiale, navigazione, comunicazioni, ricerca bersagli, soluzioni di tiro, BDA etc;
    2) quel 5% restante sarà in sostanza l'uomo che dice all'AI quale missione deve svolgere e dare l'autorizzazione di colpire i bersagli o meno.
    Anche perché con l'intelligenza artificiale i tempi di reazione saranno estremamente ridotti, quindi nell'idea dei pianificatori dell'esercito tedesco meno cose deve fare l'equipaggio, se su quella variante ci sarà un equipaggio, meglio è. Ma il man-in-the-loop resta comunque necessario, quindi prima di usare la forza letale il sistema necessiterà sempre dell'uomo che fornisce l'autorizzazione... per il resto, l'uomo pare che diventerà opzionale.
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    In blu tutto quello che è previsto farà il computer, in rosa quello che è previsto farà l'uomo.

    Aggiungo anche questo video di HENSOLDT sulla loro visione del MGCS
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    CITAZIONE (maxsona @ 28/4/2024, 20:39) 
    Cosa potrebbe essere quell'apparecchiatura fissata alla base del mortaio?
    ...

    E' il cosidetto "Pointing Device (PD) and Navigation". In sostanza è un unità di navigazione inerziale/GPS, per la precisione si tratta del TALIN 3000 www.redimec.com.ar/contenido/productos/pdf/1425472994_1.pdf

    Non ha un ricevitore GPS proprio, ma si può collegare al ricevitore portatile DAGR, oltre che a diversi ricevitori veicolari. Questo sistema fornisce poi i dati di navigazione e puntamento attuali dell'arma al FCC (Fire Control Computer), che può ricevere missioni di fuoco via network e calcolare soluzioni di tiro, che insieme alla munizione selezionata viene poi mostrata sul display del cannoniere per essere messa in pratica (ll puntamento resta manuale).

    Qui un PDF dove viene spiegato il sistema https://ndiastorage.blob.core.usgovcloudap...hasttuesday.pdf
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    L'articolo merita di essere letto. Vi sono alcune cose su cui non concordo completamente, ma in generale è quello che credo da anni.

    Consiglio in piena onesta di stampare e incorniciare il seguente mezzo paragrafo (cosa che farò a breve), appendendola a una parte ben e frequentemente visibile:
    CITAZIONE
    What should the overall surface force structure look like?
    “There are several key characteristics that should be considered in the surface combatant force structure. Note that these should be thought of as applying across the force: that’s not to say the whole force has identical characteristics, but that in totality, ships exist in sufficient quantity with sufficient capability to meet the range of missions.

    “There are several characteristics that every ship should possess. These key common core characteristics should include:
    - Ability to be produced in sufficient quantity to meet world-wide presence demands. This implies the procurement cost is within the nation’s ability to pay for and produce.
    - Closely related is the ability to be sustained over a long period. This requirement implies that the manning requirements must be in line with the nation’s demography, that the maintenance requirements not be as onerous as they’ve historically been, and that ease of maintenance and repair is built into the platforms.
    -Sufficient self-defense capabilities against every class of threat so that ships do not become easy targets. For example, a ship might not be able to serve as an area air defense platform, but it should have the ability to provide point defense to protect itself.
    - Ability to securely connect with and routinely use world-wide communications and intelligence networks. Although ability to securely communicate has long been a requirement for deploying Navy ships, current requirements are for nearly continuous communication and future requirements are likely to grow. There are vulnerabilities associated with being part of a network, which can be even more acute when there’s a requirement to transmit, but the world will likely not return to a place where ships could rely on broad and infrequently transmitted orders.
    - Ability to embark a helicopter or comparable unmanned aerial system. This should also be considered a key common feature, enabling multiple different mission areas, and indeed sometimes providing a capability the ship by itself could not effectively deliver.

    “After all these other basic requirements are met, the issue of capability to meet broader mission requirements comes to the fore. Here, very real tradeoffs between costs, capabilities, and numbers are encountered.
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    A proposito penso sia bene ri-postare un mio post di qualche mese fa.
    CITAZIONE (Badman @ 10/2/2024, 19:56) 
    Credo che sia utile postare questa traduzione dalla pagina di wikipedia inglese sugli MBT:
    CITAZIONE
    Dopo anni di sviluppo isolato e divergente, i vari concetti di carro armato del periodo tra le guerre furono finalmente messi alla prova con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel caos della blitzkrieg, i carri armati progettati per un singolo ruolo si ritrovarono spesso costretti in situazioni di battaglia per le quali erano poco adatti. Durante la guerra, i design dei carri armati a ruolo limitato tendevano ad essere sostituiti da progetti più generalisti, resi possibili dal miglioramento della tecnologia dei carri armati. Le classi di carri armati diventarono per lo più basate sul peso (e sulle corrispondenti necessità di trasporto e logistica). Ciò portò a nuove definizioni delle classi di carri armati pesanti e leggeri, con i carri medi che coprivano l'equilibrio tra questi. Il carro armato tedesco Panzer IV, progettato prima della guerra come un carro "pesante" per assaltare posizioni fisse, fu riprogettato durante la guerra con migliorie all'armatura e all'armamento per consentirgli di assumere anche ruoli anti-carro, e fu riclassificato come un carro medio.

    La seconda metà della Seconda Guerra Mondiale vide un aumento della dipendenza dai carri medi generalisti, che diventarono la maggior parte delle forze di combattimento corazzate. Generalmente, questi progetti avevano una massa di circa 25-30 tonnellate, erano armati con cannoni di circa 75 mm e alimentati da motori nella gamma di 400 a 500 CV. Esempi notevoli includono il sovietico T-34 (il carro armato più prodotto fino a quel momento) e l'americano M4 Sherman.

    Lo sviluppo dei carri armati verso la fine della guerra mise in maggiore enfasi l'armatura, l'armamento e le capacità anti-carro per i carri medi:
    - Il carro armato tedesco Panther, progettato per contrastare il sovietico T-34, aveva sia l'armamento che l'armatura incrementati rispetto ai precedenti carri medi. A differenza dei precedenti design Panzer, la sua armatura frontale era inclinata per aumentarne l'efficacia. Era inoltre equipaggiato con il cannone lungo ad alta velocità 75 mm KwK 42 L/70 in grado di sconfiggere l'armatura di tutti tranne i più pesanti carri armati alleati a lunga distanza. Il potente motore Maybach HL230 P30 e il robusto sistema di trasmissione significavano che, anche se il Panther raggiungeva le 50 tonnellate – considerevole per l'epoca – era effettivamente piuttosto manovrabile, offrendo una velocità fuoristrada migliore del Panzer IV. Tuttavia, il suo sviluppo affrettato portò a problemi di affidabilità e manutenzione.
    - Il sovietico T-44 incorporava molte delle lezioni apprese con l'ampio uso del modello T-34, e alcune di queste modifiche furono utilizzate nei primi MBT, come una moderna sospensione a torsione, invece della versione con sospensione Christie del T-34, e un motore montato trasversalmente che semplificava il suo cambio di marcia. È anche visto come il predecessore diretto del T-54. A differenza del T-34, il T-44 aveva una sospensione abbastanza robusta da poter montare un cannone da 100 mm.
    - L'americano M26 Pershing, un carro medio di 40 tonnellate per sostituire lo Sherman M4, innovò in molti aspetti comuni sui MBT post-bellici negli Stati Uniti. Queste caratteristiche includono una trasmissione automatica montata posteriormente, sospensioni a barra di torsione e aveva una forma precoce di powerpack, combinando motore e trasmissione in un pacchetto compatto. L'M26, tuttavia, soffriva di un motore relativamente debole per il suo peso (effettivamente lo stesso motore dello Sherman M4A3, più leggero di 10 tonnellate), e di conseguenza era piuttosto sottopotenziato. Il design dell'M26 ebbe una profonda influenza sui carri medi e principali carri armati da battaglia postbellici americani: "L'M26 formò la base per la generazione post-bellica di carri armati da battaglia statunitensi dalla serie M46 alla M47, M48, e M60."

    https://en.wikipedia.org/wiki/Main_battle_tank Questo solo per far notare che l'MBT è sempre stato un carro armato GENERALISTA. E' vero che lo sviluppo degli MBT, sopratutto nei settori armamento e protezione, ha seguito spesso un evoluzione principalmente in risposta a carri nemici armati sempre più pesantemente o allo sviluppo di nuovo munizionamento anti-carro (sia lanciato da carri che da fanteria), ma è anche vero che quella era la minaccia più grossa che dovevano affrontare considerate anche le orde di carri.

    Ma il carro di per se, anche MBT, non è nato per affrontare i carri nemici, ma per supportare l'avanzata della fanteria con la potenza di fuoco nella conquista e sfondamente delle posizioni nemiche fortificate. Successivamente lo sviluppo si è biforcato con la nascita di carri veloci/da cavalleria, nel periodo fra le due guerre mondiale, pensati per sfruttare i varchi aperti dai carri che successivamente vennero chiamati "da sfondamento" o carri della fanteria che dir si voglia. Nella seconda guerra mondiale vediamo che il ruolo del carro si generalizza sempre di più e alla fine della guerra nasce il concetto di carro universale che grazie poi alle evoluzioni tecniche degli anni 50 portarono alla nascita del MBT, un carro che pesa quanto un carro medio con la potenza di fuoco di un carro super-pesante, la protezione di un carro pesante e la mobilità di uno leggero.

    Oggi semplicemente l'ago di si sta sposando dalla necessità di affrontare orde di carri sovietici della guerra fredda alla necessità di un carro, di nuovo, più generalista per supportare la fanteria negli sfondamenti, ma che mantenga una capacità per poi poter sfruttare i varchi o breccie aperte.

    Fra l'altro non credo sia utile mischiare piattaforme come il Booker a quello che è un MBT o sarà in futuro. Il Booker è un carro leggero per concezione, non è pensato per supportare la fanteria in una breccia, se non in casi limite e contro una posizione non particolarmente fortificata. Per capirci, in un contesto come quello delle linee fortificate ucraine un unità di Booker verrebbe trucidata velocemente in qualsiasi contatto prolungato.
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    Se inviamo mezzi o sistemi in servizio, non esiste il prestito con la speranza se, quando, dopo... etc ci vengano restituiti. Vanno sostituiti con sistemi nuovi e possibilmente in tempi accettabili.
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    Da quello che so, è praticamente un nuovo mezzo con in comune solo parte della meccanica del Bradley (motore, trasmissione e cingoli, non sono sicuro per le sospensioni, in quanto ricordo vagamente un articolo anni fa che parlava che erano state cambiate per ottenere i più elevati standard anti-mina e anti-IED richiesti). Scafo (con fondo a V e non piatto) e vertronica sono completamente nuovi, anche se mantiene il layout generale.
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    Il problema è quello. Quando incolla il link e appare la richiesta image-17136351221727
    Clicki su annulla, cosi inserisce il link senza trasformarlo in embed link.
3061 replies since 6/3/2013
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