Forum Difesa

Posts written by Badman

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    Personalmente penso siano pure pochi i mezzi speciali previsti. Le 3 brigate pesanti restano l'obbiettivo minimo da raggiungere nei prossimi 10 anni al massimo, quindi l'acquisto di AICS e Leopard 2 non è rimandabile.

    Fosse per me, so che sono in minoranza, le brigate pesanti sarebbero 4. Ma alas, arrivare almeno a 3 è difficilmente discutibile nel contesto attuale.
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    Non sono tutti destinati ad AM e sostituiranno in parte quelli più vecchi (fra cui i vecchi Avanti radiomisure).
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    Anche in Marina si fanno delle grosse risate, dato che il C2D/N EVO non può parlare con le navi o i mezzi da sbarco... A oggi non credo che l'EI abbia ancora scelto cosa installare sui VBA, arrivando tutti ugualmente senza sistema di comando e controllo (che è di fornitura governativa). Spero che venga scelto il Talon anche per i mezzi dell'EI, che non dovrebbe avere problemi neanche a parlare con il C2D/N EVO EI, utilizzando gli stessi standard NATO, ma con la capacità di "parlare" con più standard diversi inclusi quelli navali.

    Credo pure che fra l'altro la Marina difficilmente è andata da sola nella scelta, anche considerando che EI è nel programma VBA insieme alla Marina.
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    Dall'HAS (Helicopter, Aircraft, and Surface targets) uptade del 98 il RAM ha una capacità anche contro bersagli di superficie. Col block II viene migliorata la capacità di ingaggiare obbiettivi di superficie veloci e manovranti.
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    Probabile.
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    No, il Comandante Quondamatteo parla di attività addestrativa fatta per il contrasto di quel tipo di minaccia.
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    CITAZIONE (Giacomo_FD @ 4/3/2024, 20:30) 
    Sinceramente lo spero, io non adrei in giro a dire a quale distanza riesco a identificare le armi del nemico, visto che il nemico potrebbe leggerlo.

    Non cambia realmente nulla che lo sappia o meno. Non è una cosa complicatissima da calcolare.

    Poi con tutti i droni che gli hanno tirato giù, non avranno (loro, Iraniani, Cina e Russia) ormai un intero database con le informazioni rilevanti a ogni ingaggio? In quell'angolo di mondo stanno raccogliendo più informazioni di quanto hanno potuto fare nei precedenti 30 anni.
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    Come detto, io me lo aspettavo onestamente. Ma non conoscendo tutte le condizioni di contorno, difficile dire se è la distanza tipo di scoperta o meno, probabilmente no. Sicuramente sarebbe più facile scoprirli con AEW&C in zona.
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    Quella è una questione di ROE però, non di identificazione. La nave tedesca, che sta già operando sotto la missione Aspides e quindi sotto le ROE concordate per quella missione e non quelle nazionali, ha lanciato senza problemi gli SM-2 contro il drone americano (al di la che non lo hanno colpito per problemi a bordo) senza evidentemente identificare visivamente che fosse un drone alleato o nemico. Quindi ha in sostanza fatto un lancio non strettamente di auto-difesa.

    Noi abbiamo agito in auto-difesa (come riferito dal comandante), perché probabilmente non essendoci autorizzazione parlamentare per Aspides ancora stiamo operando con le ROE nazionali da tempo di pace che le nostre navi normalmente seguono. Quando la missione verrà autorizzata e se ci sarà un altro ingaggio, vedremo come si agirà.
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    Prima o poi lo sapremo, ma penso anche io che abbiano usato proiettili convenzionali.
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    Ok, quindi abbiamo la dinamica dal comandante stesso:

    CITAZIONE
    Ci racconta quello che è successo, comandante?
    «Eravamo in pattugliamento a sud, nel tratto prospiciente alle coste yemenite, in acque internazionali. A un tratto c’è arrivato un “eco radar” sconosciuto, il segnale era a 8 miglia di distanza. Un profilo in movimento, a bassa quota e in rapido avvicinamento. Minaccioso. Un drone? Un missile? Un aereo? Così, prima gli abbiamo lanciato delle chiamate di avvertimento, invitandolo a cambiare rotta».

    Risposta?
    «Nessuna. Ma era già passato il tramonto, il Mar Rosso era buio, per essere sicuri su come agire serviva un riconoscimento ottico, così abbiamo usato le telecamere a infrarossi del radar di tiro. Quando il profilo è arrivato a 6 miglia, abbiamo visto che non era un aereo alleato. I sensori di bordo hanno inquadrato un drone della stessa tipologia e comportamento di quelli che nei giorni scorsi si sono resi autori degli attacchi al traffico mercantile in area».

    Un drone.
    «Esatto. E a quel punto era ormai a 4 miglia, non c’era altro da fare. Così ho preso la decisione. Dovevo difendere la mia nave e il mio equipaggio e ho dato il comando all’operatore del radar di tiro: il cannone di prora dritta ha sparato 6 colpi, dopo pochi secondi l’apprezzamento ottico ci ha confermato l’abbattimento. Nave Duilio ha reagito per autodifesa».

    L'evoluzione quindi è
    - Nave Duilio in pattugliamento a sud [del Mar Rosso? N.d.R.], nel tratto prospiciente alle coste yemenite, in acque internazionali;
    - Eco radar sconosciuto a 8 miglia nautiche (14,8km), in movimento a bassa quota e in avvicinamento. Minaccioso;
    - Avvertimento a cambiare rotta. Nessuna risposta;
    - Identificato visivamente a 6 miglia con la camera IR (era notte) della direzione di tiro, come drone non alleato stesso tipo di quelli usati negli attacchi contro i mercantili in precedenza;
    - A 4 miglia decisione del comandante di abbatterlo e comando all'operatore del radar di tiro;
    - Fuoco con cannone di prora dritta, 6 colpi. Conferma visiva dell'abbattimento dopo pochi secondi.

    Complimenti al Comandante e a tutto il suo equipaggio. Mi pare un azione esemplare.

    Mi è piaciuto nella parte finale dell'intervista:
    CITAZIONE
    Il motto della Duilio è «Nomen Numen». Vi si riconosce?
    «La forza sta nel nome, già. Caio Duilio, il console romano che sconfisse le navi cartaginesi. Diciamo che spero di esserne all’altezza, ma è anche vero che quando penso ai grandi ammiragli italiani, uno su tutti, Paolo Thaon di Revel, mi tremano le gambe. La storia della Marina, però, è fatta anche da donne: qui l’ufficiale medico, l’ufficiale della logistica e il direttore di macchina, sono donne. È una donna che dà propulsione alla Duilio. E al mondo».

    Un omaggio ai grandi personaggi della Marittimita Italiana del passato e alle donne della Marina del presente.

    Edited by Badman - 4/3/2024, 14:47
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    Dal Il Giornale:
    CITAZIONE
    Secondo quanto apprende ilGiornale, nel momento in cui il cacciatorpediniere Caio Duilio ha neutralizzato il drone degli Houthi, c'erano in volo altri 13 Uav al confine tra Arabia Saudita e Yemen. Viaggiavano a quote alte (tra i 10 e i 20mila piedi) e, molto probabilmente, stavano svolgendo attività di Intelligence, Surveillance e Reconnaissance (Isr). Alcuni di questi velivoli erano anche visibili con le ottiche di bordo.

    Quattordici possibili minacce, quindi. La decisione di elmiminare il pericolo giunge in poco tempo, non appena il radar long range di nave Duilio scopre una traccia a cinque miglia, a quota 1.300 piedi con rotta a puntare. Le regole di ingaggio sono note. Vengono eseguite le procedure di warning, ma hanno tutte esito negativo. I marinai di Nave Duilio decidono quindi di abbatterlo. Così sarà: il drone cadrà a circa 4mila metri di distanza grazie a sei colpi da 76 mm.
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    Sono problemi correlati in realtà. Se hai abbastanza energia, anche con piccoli bersagli puoi ottenere un ritorno utile per la creazione di una traccia anche a grandi distanze.

    Certamente poi dipende anche da altre cose, come la banda e ovviamente il software (che spesso fa miracoli).

    Poi è chiaro però che se le ROE sono solo autodifesa stretta su bersagli evidentemente ostili che arrivano sotto tot km e con la necessità di identificazione visiva, a più di 10km, traccia radar o meno, non ingaggi nulla. Speriamo arrivi a breve l'autorizzazione parlamentare cosi che si possa adottare ROE adeguate alla situazione, anche perché adesso queste possibili ROE sono ovvie pure agli Houti.
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    CITAZIONE (FaC @ 3/3/2024, 17:14) 
    Beh, ovvio che un Kaman-22 è molto più visibile... :-):

    Non è questione solo dimensionale però, anche di materiali. Alcuni compositi ad esempio hanno uno scarso ritorno se proprio non sono trasparenti alle onde radio. Certo, su mezzi grossi magari non utilizzi un corpo interamente in composito e in ogni caso dovrai usare compositi più densi e con più strati, ma sui "piccoli" droni si, puoi realizzare l'intero corpo in compositi non densissimi ma con sufficienti caratteristiche meccaniche, che li rendono difficili da scoprire. Mi ci gioco qualche STU che il grosso del ritorno è il blocco motore con l'elica.

    CITAZIONE (veltro71 @ 3/3/2024, 17:21) 
    In questo caso ecco una delle famose lezioni da imparare.
    Visto il margine irrisorio con cui è stato scoperto, servirà un miglioramento delle prestazioni dell'EMPAR.
    Anche se, date le prestazioni, non mi stupirei se a "prenderlo" fosse stato il secondario.

    L'EMPAR è già destinato a essere sostituito. I radar della famiglia Kronos che io sappia hanno una modalità dedicata per i piccoli droni. Sicuramente l'S-Martello può mettere molta più energia sul bersaglio dell'Empar.
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    La vendita di ex-OTO non è più sui tavoli da un 6 mesi ormai. Con l'AICS andranno avanti oltre 30 anni fra contratto di sviluppo, produzione e mantenimento in servizio.
11768 replies since 6/3/2013
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