Forum Difesa

Votes taken by HP1973

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    Il contratto Leo2 conterrà oltre ai mezzi un supporto logistico pluriennale, in cui sono inclusi:
    - la formazione del personale operatore e manutentore dei veicoli;
    - le attrezzature necessarie alla manutenzione;
    - lo svolgimento di attività manutentive e correttive da parte di squadre a
    contatto;
    - il munizionamento funzionale alle attività di omologazione, certificazione,
    addestramento basico e costituzione di una scorta;
    - veicoli e sistemi da trasporto;
    - adeguamenti infrastrutturali necessari a potenziare le sedi delle unità che
    ospiteranno le nuove piattaforme;
    - sistemi di simulazione per l'addestramento.
    Alcune voci sono significative.
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    CITAZIONE (132Jack69 @ 26/1/2024, 09:55) 
    CITAZIONE (HP1973 @ 25/1/2024, 18:07) 
    Insomma, considerando che servono circa 20mezzi a compagnia di fucilieri (4x3 combat, 3 heavy mortar + 1 FO e 2 AT, 2 cp) che sono 60 mezzi, più nella compagnia supporti 4hm +1 FO, 4 AT, 3 rec, 2 cp) che fanno 14, abbiamo già 74 mezzi, suppongo poi almeno comandante reggimento e battaglione, sono almeno 76 per rgt/battaglione di fanteria mec. Pare ci sarà anche la versione logistic carrier più quella ambulanza che saranno a livello battaglione/compagnia. Nel resto dei reggimenti di supporto pesanti: almeno 6 jsfo per gruppo di artiglieria (2 ogni batteria obici) ma dovrebbero essere di più. Poi ci sono 9/12 mezzi in variante rec per ciascun rgt. Guastatori. Almeno un gruppo di artiglieria AA con 45-60 mezzi in versione aa (il plotone/sezione sarà su 5 mezzi, serve almeno una compagnia/batteria per brigata). I rgt di cavalleria dovrebbero avere almeno una quarantina di mezzi rec di vario tipo ( tra cui si parla sempre della versione con canno da 120mm e di una rec ) ciascuno se decidono di andare per l'all tracked e di non sviluppare un mix di carri e qualcosa di più piccolo. A tutti questi rgt. di supporto dovranno andare un congruo numero di mezzi versione CP, Log Car, e ambulanza. Poi dicevano che volevano i mezzi driver trainer.

    Dimentica quelli per il plotone esploratori delle cp. Supporto alla Manovra...

    A occhio li ho messi. Come 3 rec. Siamo attorno a 80 mezzi per battaglione di fanteria che per 5 fanno 400. Se i rgt. di cavalleria vanno su cingoli e scelgono di andare con gli AICS (in due/tre versioni: rec. breve e rec lungo più 120 mm) allora i numeri iniziano a tornare e anzi forse 1000 sono pochi se consideriamo la quota per riserve e scuola. Chiaro che è tutto da vedere. Ma questi numeri sono una pianificazione da esercito serio che vuole costruire un pool di forze pesanti equivalenti a una divisione mecc/corazzata per adempiere al meglio ai compiti di difesa comune in ambito Nato, non sulla soglia di Gorizia ma più in là, tra pianura pannonica e Carpazi orientali. Se questi numeri non arriveranno la colpa sarà del decisore politico. L'esercito nel suo "dire non dire" si è comunque fatto capire: cingoli e non pochi. La Nato anche: sono 3 brigate pesanti consistenti con supporti. Parte dell'industria si sta muovendo, altra parte piange, nonostante abbia avuto negli ultimi anni la propria buona parte di ritorni economici. Il programma è ambizioso ma se andasse in porto ci sarebbe poi, almeno, la consapevolezza di aver fatto quanto era necessario.
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    La soluzione è Strade Sicure.
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    Stando ai numeri del DPP il programma Freccia plus dovrebbe entrare nel vivo l'anno prossimo, come quello Centauro.
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    D'accordissimo. Proprio per questo non bisogna esagerare quando si canta il de profundis dei carri da battaglia o il dominio dei campi minati. L'offensiva telefonata Ucraina, l'avanzata da parata dell'esercito russo, la difesa eminentemente politica propagandistica di alcuni luoghi che nulla avevano di strategico, sono tutti fattori che hanno portato a una guerra che di occidentale non ha nulla, se non qualche sistema sfruttato malamente. I sistemi hanno una ragione d'essere. Se un coscritto ucraino fa un video di un pezzo che rotola via è perché c'è arte anche nelle trincee oltre a tanta incapacità. Le risultanze di questa guerra sono molteplici ma non mi sembra ci dica niente di conclusivo su nessun sistema, neppure su quelli russi.
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    CITAZIONE (roscon @ 5/12/2023, 04:32) 
    Capisco il ragionamento ma Iveco DV o la sostieni con le commesse oppure con cassa integrazione e simili, terza soluzione muore. Personalmente preferisco la prima soluzione alla seconda.
    Poi chiaramente i prodotti realizzati devono essere all' altezza.

    Vero ma la finanziaria che c'è dietro mette mai qualche soldino? Perché ormai, appurato che non sanno cosa voglia dire essere industriali, e dubito che sappiano anche essere capitalisti con mezzi propri. Ogni tanto i soldi vanno cacciati.
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    Lì si dice 8 ma nelle varie foto e video non si vede mai più di un plotone. C'è una compagnia su due plotoni Dardo, e uno mortai da 120, rinforzata con un plotone di Ariete su 4 carri e uno di Cavalleria con almeno due Centauro. Comunque ad Adhazi si addestrano spesso a livello Brigata e le strutture e spazi sono al livello se non oltre quelle che i nostri hanno a disposizione in Ungheria e Bulgaria. La tf si dovrebbe espandere a livello brigata nell'anno a venire ma già adesso ha un bel po' di artiglieria e mezzi corazzati per una tf a livello btg/rgt. Il numero di esercitazioni a fuoc che fanno è impressionante.
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    CITAZIONE (AndreaVe @ 18/10/2023, 21:35) 
    CITAZIONE (Voltozan @ 18/10/2023, 20:53) 
    Questo è del 2021 (fonte Ciro nappi):



    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff14000130/...20ESERCITO.jpeg)

    2021

    Dopo 2 anni la situazione è praticamente immutata, solo “carta”

    633 Orso …sono una sessantina dopo non so quanti anni

    Freccia dopo 15 anni ce ne sono 350 forse…

    Al massimo. Hanno completato le dotazioni della Pinerolo e del 6 bers. Più stanno costruendo gli ultimi a/t e portamortaio e i 26 comando in due versioni. I Freccia "nuovi", cioè i plus con cui fare gli ultimi due reggimenti dell'Aosta devono contrattualizzarli, per ora si pagano gli studi della nuova versione e quelli per il refitting della prima versione. Qui la situazione a inizio 22 fotografata da Valpolini
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    Che sistema antidrone è quello che si vede nei video sull'esercitazione dei Lagunari nel Gargano con Mattarella?


    Sec. 0.56
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    CITAZIONE (Giacomo_FD @ 15/9/2023, 20:39) 

    Beh. Se è così bisogna intervenire.
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    CITAZIONE (Bruitz @ 8/9/2023, 17:10) 
    tra l'altro la sassari aveva già iniziato a ricevere i Freccia quindi penso che la eventuale terza brigata pesante dovrà essere per forza la granatieri. e penso sia giusto così.

    Penso ne abbiano ricevuti una dozzina per fare da OPFOR a Capo Teulada. O cambia tutto o le brigate medie rimarrano/diventeranno solo due. Non penso che sia un argomento decisivo.
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    Aspettiamo il DPP. Si batte il record del 2020 del Covid di questo passo.
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    CITAZIONE (Ortigara2 @ 2/9/2023, 16:10) 
    Sostenitori di Putin ce ne sono ben pochi. Anche perché, in questo momento, esserlo significa essere al massimo grado politically uncorrect e i potenziali sostenitori andrebbero cercati proprio in quelle frange che nel politically correct sguazzano cercando di apparire più di quanto siano.
    C'è disinteresse, forse anche menefreghismo; c'è in una certa misura la percezione che il conflitto influisca sulle nostre vite meno di quando faccia in realtà. Molti non ne valutano le conseguenze prospettiche ma solo quelle attuali, tipo rincaro energia. C'è una componente filo Atlantica che non è totalitaria, certo; c'è una quota di antiamericanismo di fondo di chi ha visto sconfitte le proprie tesi vetero marxiste e rimugina sui bei tempi della sua gioventù, c'è chi è contro per vezzo e partito preso, c'è una miscela di tanti elementi anche al fondo di una nazione profondamente filo-occidentale che sa di essere dalla parte dell'Ucraina.
    Poi, speculari, ci sono i corifei del Bene contro il Male, per i quali se l'Ucraina ha occupato un casolare all'incrocio tra due viottoli di campagna è una grande vittoria strategica e chiamano putinisti quelli che esercitano l'arte del dubbio e dell'analisi.
    Poi ci sono quelli che vivono tutto in chiave di contrapposizione politica interna e definiscono putinisti, fascisti, o scegliete voi quale altra forma d'isti, chiunque non sia sulle loro posizioni, e ogni scusa e ogni argomento sono buoni per farlo.
    Ma di putinismo in giro ne vedo veramente poco.
    Vedo anche che della genia dei pennivendoli italiani, sempre pronti a sparlare della propria Patria sui giornali esteri, c'è n'è sempre un buon numero.
    Io in Italia, di simpatie filorusse nel conflitto in corso, ne vedo veramente poche. Quasi nessuna.

    Interessante, io ne vedo fin troppe, ma forse dipende anche dalla zona in cui si vie. E quelle che vedo io provengono da persone(che in assoluto sono poche ma hanno una formazione politica) spesso con un passato nella politica di base della destra italiana degli anni '80 già delusi dalla svolta di Fiuggi, poi rautiani e filopalestinesi e filoserbi. con una certa costanza. Affascinati dall'uomo forte, mossi da un forte antiatlantismo, fautori dell'Europa delle nazioni, che proprio nella Russia putiniana vedono una prospettiva di smarcamento dalle alleanze storiche post belliche. Non stranamente hanno seguito Dugin nelle non poche uscite italiane e ne condividono le prospettive eurasiatiste. Spesso sostano in area Lega. Questi sono i Putinisti veri. Poi ci sono gli ignavi pacifisti, di cui v'è ampia rappresentanza in televisione, e da sinistra non sono simpatizzanti di Putin, quanto piuttosto incapaci di affrontare la realtà, fiancheggiatori di sè stessi, sono stati noglobal, nobasi, semplicemente rifiutano l'idea che una guerra possa concludersi con un vinto e un vincitore. Ma sì, questi non sono putinisti, sono persone che sperano semplicemente di tornare allo status quo ante 24 febbraio 2022.
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    CITAZIONE (smilzo-fd @ 26/6/2023, 11:42) 
    CITAZIONE
    Se qualcuno (vedi direttore RID) pensa che si possa andare in Libia, o in futuro in altro paese vicino instabile, a fare scorribande con un paio di compagnie di moderni meharisti su ruote, o a bombardare con un gruppo di F35 e un paio di 127mm, si sbaglia.

    No,no non è proprio concepibile che si mandi qualche soldato a combattere chissà dove: non siamo intervenuti in Libia(governo Renzi)quando sembrava ci fosse un sostanziale appoggio anche da parte dell'opposizione per tutelare i nostri interessi, figuriamoci se il paese potrebbe sostenere situazioni "combat" in posti improbabili.
    Non dimentichiamoci che siamo in un forum di appassionati, il resto della popolazione è e sarà sempre di più, meno disponibile a certe "idee", cosa naturalissima in una popolazione vecchia e "timorosa" come la nostra...

    E' scritto in atti governativi dove si parla di approntamento di forze per questi compiti, non è un'invenzione. L'ipotesi Libia (o Tunisia, per dire) per uno scenario joint small nazionale descritto in atti è quella più probabile (o l'unica possibile?) nell'immediato futuro. Non è chissà dove la Libia e l'entità dell'uso della forza da usare necessariamente la deciderebbe la situazione sul terreno. Non è necessario usare i tank se concretamente poi non c'è il bisogno sul campo, ma se sorge la necessità, meglio averli a disposizione in teatro. Allo stato non penso si possa pensare a una entry by force, ma, appunto a uno scenario in qualche modo permissive. Sbarco sicuro e dispiegamento di un dispositivo consistente che faccia uso di forze convenzionali in grado di sopraffare il nemico a distanza di sicurezza, occupando i punti sensibili con la forza e garantendone il mantenimento per il tempo previsto. Copertura politica NATO preventiva e ONU successiva per la stabilizzazione. E' ipotizzabile che in un futuro non così lontano si possa essere chiamati in un ampio e condiviso (anche se non pubblico) contesto a effettuare un tale intervento. Per quanto riguarda l'opinione pubblica non so. Pare però che il governo riconfermato in Grecia abbia guadagnato ulteriori punti in extremis lasciando affogare qualche decina di poveri migranti. Le democrazie, poi, usano la propaganda in maniera anche più efficace delle dittature essendovi maggiormente avvezze per il fatto che proprio nel loro massimo momento espressivo, quello del voto, la propaganda è uno strumento decisivo. Comunque, possibile o no, auspicabile o no, un simile intervento nazionale è ipotizzato e posto a fondamento del force building. Che questo governo (o quelli che seguiranno) sia in grado di realizzare quanto (quel force building) esso stesso ha scritto, che lo voglia realmente, che sia in grado poi di sopportarne politicamente il peso, è questione da divinatori.
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    CITAZIONE (ElricFD @ 26/6/2023, 10:17) 
    CITAZIONE (smilzo-fd @ 25/6/2023, 11:58) 
    Infatti io desidererei un esercito molto più piccolo ma con maggiore efficacia di quello attuale e non necessariamente più economico, per tutelare i nostri confini, con la consapevolezza che in un paese vecchio come il nostro, sempre meno ci sarà voglia di mandare "scarponi" in giro per il mondo...sempre a mio modesto avviso...

    Sinceramente non riesco a capire auspici di esercito sempre più piccolo ed efficiente. Chi frequenta questo forum sa bene che la nostra forza operativa è di sole 11 brigate, alcune incomplete. Tagli e riduzioni siamo arrivati ad una forza armata in grado solo di condurre missioni all'estero ma solo se non è richiesto di partecipare a battaglie contro nemici ben equipaggiati.
    Non siamo pronti ad affrontare una guerra convenzionale che duri più di qualche settimana, ma il punto è che il nostro Paese ha impegni precisi all'interno della NATO. Se nell'alleanza è stato deciso di predisporre una forza di circa 300.000 uomini per garantire una seria deterrenza in Europa orientale, oltre a tutti gli altri impegni tra Medio Oriente, Libano, Balcani , come si spera di farvi fronte, con ospedali e carabinieri?
    Il mito della forza più piccola e migliore efficienza o "fare di più con meno" s'è rivelato uno slogan pericoloso e dannosissimo, utile solo a giustificare le riduzioni del bilancio.
    Non siamo in grado di ripianare perdite che comportano necessariamente missioni più impegnative dei peacekeeping svolti degli ultimi decenni, dove abbiamo subito perdite in uomini tutto sommato limitate e in episodi slegati tra loro, non in una campagna militare che duri mesi o anni, con battaglie quotidiane. L'usura dei mezzi era dovuta all'impiego intenso, più che per l'azione del nemico.
    Le esperienze degli ultimi anni hanno dimostrato che è stato superato il livello più basso oltre il quale non siamo in grado di esprimere una valida capacità operativa e possiamo solo dipendere dall'aiuto degli USA, i quali a loro volta stanno concentrando tutto quello che possono dare in Ucraina e nel Pacifico.
    Le situazioni che potremmo trovarci ad affrontare richiedono un aumento delle dotazioni, altro che tagli.
    Ricordiamoci che la pianificazione del nostro esercito prevede anche una missione di intervento all'estero con circa 10.000 uomini ma per un periodo di soli 6 mesi, non sostituibili con successive rotazione. E se fosse necessario prolungarla, che si fa? o se questi militari dovessero combattere, quanto durerebbe la loro efficienza?
    Inoltre per le missioni più ordinarie esiste il principio della rotazione su 3: per ogni unità a livello brigata o reggimento/battaglione impiegata all'estero, contemporaneamente una è in addestramento e una è in riposo.
    Se l'impegno avesse durata maggiore o ci fossero da ripianare perdite gravi in personale e mezzi, ci troveremo ad arruolare l'equivalente della Volksturm, tra ex militari cinquantenni e giovanotti più o meno validi praticanti il softair.... ammesso di trovare fucili efficienti per loro.

    Nel condividere tutto vorrei precisare che ad oggi la rotazione in teatro nei 3 battlegroup nato è passata a 6 mesi. A conferma di quanto dice sulla missione di intervento all'estero con 10.000 uomini, nel nuovo documento a firma Crosetto si parla di una missione small limited and joint AUTONOMA (cioè interamente nazionale) proiettabile per 6 mesi. Vedendo quello che sta succedendo in Ucraina, dubito che 10.000 uomini EI siano sufficienti. Penso che per un intervento sulle sponde meridionali del mediterraneo in condizioni semi permissive, l'Ei dovrebbe schierare un comando divisionale, due brigate di cui una pesante e una media (o media/leggera), più supporti divisionali di tipo Art. pluritubo, RSTA, SOF, capacità AA a livello battaglione, MP, e qualsiasi cosa si riesca a raccattare velocemente tra i reparti di sperimentazione a livello UAV e Counter. Per me almeno 12/13.000 uomini, a cui aggiungere le entry force (anche in caso di sbarco permissive) della Marina. Se appunto aggiungiamo il dispositivo aereo e navale che accompagna una seria iniziativa joint in paesi con abbondante presenze di milizie e gruppi di mercenari nonché eserciti nazionali (per quanto destrutturati, corruttibili ecc.) è evidente che le spese militari DEVONO AUMENTARE senza andare a incidere sulla disponibilità di uomini e comandi (al più Ei potrebbe razionalizzare qualcosa), e lo devono fare A COSTO DI INCIDERE SUL BILANCIO dello stato, checché ne dica il ministro pro tempore. Non c'è poi tanto tempo per scegliere tra il dimostrare di essere affidabili e il continuare a confidare nello stellone italico. Se qualcuno (vedi direttore RID) pensa che si possa andare in Libia, o in futuro in altro paese vicino instabile, a fare scorribande con un paio di compagnie di moderni meharisti su ruote, o a bombardare con un gruppo di F35 e un paio di 127mm, si sbaglia.
22 replies since 4/4/2023
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