Forum Difesa

Votes taken by Badman

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    I PPA già montano gli ODSL-20. Nave Giovanni delle Bande Nere, foto MMI

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    CITAZIONE (Meriv @ 5/5/2024, 11:51) 
    I requisiti non è un paper scientifico.

    È scientifico i paper che vengono elaborati dal 2014
    con l'inizio del conflitto con le perdite di veicoli che avvengono per un 40% da artiglieria e un 40% per mine.

    E siamo dieci anni in ritardo.

    Se vogliamo fare scelte scientifiche allora staremmo ampliando produzione munizioni di artiglieria, ordinando artiglieria a non finire, riprendendo l'uso di mine e sviluppo UGV sminatori.


    Non MBT. Non facciamola passare per scelta scientifica supportata da dati. È una scelta industriale e politica per non rimanere fuori dal settore.

    Dobbiamo avere coerenza e renderci conto che la nostra saga dei MBT è come quella dei Collins che tanto deridiamo. Solo che non abbiamo né economia né crescita per permetterci l'AUKUS.

    Lasciamo perdere la scienza. Senza offesa alcuna, in questa discussione di scientifico vi è veramente poco. Che le perdite di veicoli sono in maggioranza fatte artiglieria e mine non è una novità. Lontanamente. Durante la seconda guerra mondiale il grosso delle perdite di carri è attribuita ai cannoni anti-carro... Non da carri, non dai caccia-carri. Ma dall'artiglieria anti-carro, quella che nella maggior parte dei casi veniva spinta a mano o stava in posizioni fisse.

    Nessuno però ha deciso di non costruire carri e produrre più cannoni anti-carro. Perché? Perché il cannone anti-carro non avanzava sotto il fuoco nemico sparando casematte, altri carri armati e fanteria, o in genere qualsiasi cosa si muoveva o meno, non passava su una trincea, guadava corsi d'acqua o forniva copertura alla fanteria mentre avanzava verso una un nido di mitragliatrici o un bunker... Ripeto, a ognuno il suo. Ogni arma deve fare il suo.
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    CITAZIONE (Meriv @ 5/5/2024, 10:34) 
    Abbiamo visto meccanicamente che un 25mm ha ottenuto un mission kill su un T90.

    Ricevere svariati 120mm HE a tiro diretto non credo ottenga un risultato diverso, non cerco il catastrophic kill ma meramente un mobility o mission kill.Poi con calma hai una pletora di armi anticarro che finire il lavoro.

    E chi ci dice che l'equipaggio del T-90 era poco addestrato?

    E se la differenza la stavano facendo i droni e dunque l'awarness da parte del Bradley?

    Anche tutti i carristi Iracheni erano poco addestrati contro i Bradley?

    Possibile che nessuno di loro aveva più esperienza rispetto ai carristi USA che l'Iran non lo avevano affrontato? E con successo?

    Io non attacco la piattaforma.

    Semplicemente non ho fiducia che siamo capaci di creargli attorno il sistema che ha bisogno.

    Il mio ragionamento non è "voglio essere quel Bradley" ma piuttosto "non voglio essere quel T-90".

    La vita mi ha insegnato che molte volte non è quante volte vinco, ma commettere meno errori dei miei concorrenti.

    Non ho affermato che non hanno ottenuto una mission kill, ho detto che quelle kill sono frutto con ogni probabilità di una conduzione tattica sbagliata da parte dei russi in quella situazione. E si, i droni e la coordinazione con questi sono chiaramente parte della spiegazione di come gli ucraini hanno sfruttato l'errata conduzione tattica da parte dei russi per ottenere quelle mission kill.

    I casi in cui il 25mm dei Bradley hanno penetrato i carri durante Desert Storm sono stati casi isolati e ottenuti chiaramente a distanze estremamente corte colpendo le parti più vulnerabili. Da quello che avevo letto, la quasi totalità sono state fatte a lungo raggio (fra gli 800 e 3700m) con i Tow.

    Inoltre ricordo anche che l'affermazione che i Bradley abbiano ottenuto più kill sui carri degli Abrams è contestata: non ho trovato nessuna metrica ufficiale a proposito, ho invece letto più volte, compresa una discussione su wikipedia su tale affermazione, che è difficilmente verificabile. In ogni caso il grosso delle kill contro i carri e altri veicoli è stata opera del potere aereo (e ci mancherebbe pure).

    L'unica cosa di ufficiale che trovato a proposito delle kill con 25mm durante Desert Storm e in generale dell'efficacia contro veicoli del Bradley è

    image-17149010250723

    da www.gao.gov/assets/nsiad-92-94.pdf

    Fra l'altro il grosso dei carri iracheni erano T55 e T62 (e derivati di origine cinese), che nulla potevano contro Abrams e TOW. Anche i più moderni carri in servizio con gli iracheni durante Desert Storm, varianti export del T72, erano considerati tecnologicamente obsoleti da 20 anni e avevano munizionamento anti-carro che i sovietici avevano rimosso dal servizio nel 72 perché già all'epoca aveva prestazioni insufficienti sia in raggio che in capacità di penetrazione. Aggiungiamo che mancavano di visori notturni, cosa che si rivelo fatale e aggiungiamo che l'uso della maggioranza dei carri iracheni fu usato da posizioni preparate. Non esattamente un confronto quando col TOW ti possono prendere da oltre 3000m e tu a quelle distanze non riesci a colpire nulla neanche per sbaglio.

    Per concludere, non posso altro che dire che è sbagliato, statisticamente e logicamente, considerare meglio un IFV di un carro perché in alcuni casi isolati gli IFV hanno ottenuto una mission kill con la mitragliera. Non è sufficiente a trarre quel genere di conclusioni. Anche perché se non riesci a creare il contorno che l'MBT ha bisogno per essere efficace, cosa fa pensare che un IFV se la potrebbe cavare meglio senza lo stesso "contorno"?
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    CITAZIONE (Meriv @ 5/5/2024, 01:09) 
    Da quanto visto in questo conflitto gli scontri MBT vs MBT sono ben dentro quel range di 2km. La maggior parte filmata è avvenuta ancora più ravvicinata.

    Se gli scontri MBT vs MBT sono così pochi ha senso portarsi dietro un'arma specializzata per quello scontro e le tonnellate extra di armatura?

    Il mio concetto è proprio in base a quanto lei stesso ha scritto 10 giorni fa.

    ...

    Mi sa che il concetto che volevo far passare, non è passato. L'MBT è sempre stato un carro generalista, di più l'MBT è il carro generalisti per eccellenza: un carro che pesa quanto un carro medio con la potenza di fuoco di un carro super-pesante, la protezione di un carro pesante e la mobilità di uno leggero. Non è un carro specializzato, non è insomma un caccia carri ne la sua arma principale è un arma controcarro specializzata.

    La corsa al cannone sempre più potente è sempre stata un misto di 3 necessità:
    1) penetrare e distruggere bersagli sempre più protetti (comprese chiaramente casematte e altre opere di difesa fisse);
    2) sparare con precisione a distanze sempre più elevate per sfruttare direzioni di tiro sempre più capaci;
    3) restare fuori dalla portata efficace delle armi e delle direzioni di tiro avversarie, sia delle armi montate su mezzi che portabili dalla fanteria.

    Il calibro e quindi la massa e volume del cannone e delle sue munizioni è una conseguenza. Fra l'altro sulla massa totale del mezzo incide relativamente poco, ma incide invece sulla capacità di trasporto delle munizioni, anche se penso che sia in gran parte compensata dalla maggiore precisione e dal ridotto numero di munizioni ormai necessarie per sconfiggere la quasi totalità dei bersagli probabili.

    Anche con i video che mostrano ingaggi a distanze assai ridotte, sinceramente non riesco a vedere come le 3 necessità suddette vengono meno. Perfino la prima necessità, si sta evolvendo verso la possibilità delle munizioni anti-carro di poter sconfiggere gli APS, sia passivi che attivi.

    L'unica cosa che per me dimostrano molti di quei video, detto anche in passato, è che vi è seriamente qualcosa di sbagliato nell'impiego tattico dei carri nel conflitto Ucraino. Ma è opinione personale.

    I video dove si vedono carri disabilitati da IFV con mitragliere pesanti, rientrano nel "vi è seriamente qualcosa di sbagliato nell'impiego tattico dei carri nel conflitto Ucraino". Ovviamente è successo, non è neanche la prima voltà nella storia, ovviamente succedera ancora. Sicuro. Ma... è la normalità? È quello che ci possiamo aspettare sempre in futuro. È assai poco probabile. Nella maggior parte dei casi, contro un carro con equipaggio decentemente addestrabile, si ci può aspettare che l'IFV abbia vita assai breve. Anche perché ha sostanzialmente funzionato perché il carro era isolato... Se fosse stato presente anche solo un secondo carro, anche la presenza di molteplici IFV sarebbe servito probabilmente a poco.

    Venendo al NEMO, cioè un arma a bassa pressione, per di più un mortaio e non un cannone, pensata primariamente per il tiro curvo e principalmente, o meglio quasi esclusivamente, per colpire bersagli non protetti all'aperto come la fanteria, risponde a quelle necessità? È l'arma all'esatto opposto di quello che serve, anche per il supporto diretto nei confronti della fanteria. Ci sono munizioni anti-carro guidate per mortaio, come lo Strix o il Bonus, ma sono 1) munizioni a tiro indiretto 2) unicamente anti-carro/veicolo (dato che sono a guida IR o IR/LIDAR nel caso delle Bonus).

    Per il resto, i mortai moderni, a seconda se sono dotati o meno di un direzione di tiro, hanno una CEP di 70-120m; non credo che in tiro diretto la precisione sia elevata, sicuramente contro bersagli a solo qualche centinaia di metri avrà una precisione probabilmente decente, ma altrettanto probabilmente è completamente inutile se non per auto-difesa in ultima istanza o supporto fuoco vicino contro bersagli non puntiformi.

    In tiro indiretto, munizionamento guidato laser semi-attimo e/o GPS la precisione aumenta notevolmente, arrivando finanche a un colpo per bersaglio anzi dei 10+ normalmente necessari, ma parliamo sempre di proiettili HE, che potrebbero essere insufficiente per sconfiggere difese fisse o mezzi protetti. Non ho dati su un eventuale uso in tiro diretto di munizioni guidate, ma sinceramente sarebbe un idiozia. Meglio un missile a quel punto come costi e capacità di colpire una molteplicità di bersagli (ovviamente devi avere la testate da guerra adatta).

    A ognuno il suo.
    CITAZIONE
    Dunque accomunare tutto su una sola piattaforma, IFV, una sola classe con armi multiuso dunque generaliste che permettano di fare fronte a tutte le situazioni. Senza avere molteplici armi a bordo. Molteplici versioni.

    Dallo scontro con un MBT, al fuoco indiretto ad un minimo di capacità AA per risparmiarsi un 10-20% del costo del carro in APS.

    È follia ne sono conscio ma il rischio vale la candela economica.

    Generalista, dunque non perfetto ma con un grande risparmio, che ci permetta di schierarne a sufficienza, rimpiazzarli facilmente.

    Il rischio non vale la candela, perché come detto non è neanche capace di coprire la missione. Ma ammetto che dovevo espandere il mio argomento a proposito.
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    Ci sono stati casi di intercettazioni con l'impiego di missili AA a lungo raggio avvenute molto vicine alle navi prottette.

    Ben inteso missili AA lanciati da lontano, ma non sapendo a che distanza fosse il Fasan o se magari ci siano state altre considerazioni che abbiano suggerito un eventuale uso degli Aster al posto del 76... Non escluderei nulla.

    Neanche la possibbilita che sia stata un altra nave militare ad aver intercettato il drone con un tiro a lungo raggio.
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    Quindi il drone potrebbe essere stato abbattuto e il video è stato editato in modo che apparisse che abbia colpito in pieno la nave... Potrebbe addirittura essere che i detriti fossero del missile che ha intercettato il drone.
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    Dove vi è elettronica e un mezzo di comunicazione vi è la possibilità che venga disturbato o attaccato elettronicamente o a livello cyber. E' una inevitabilità che però si può mitigare, sia strategicamente (sistemi ab-initio progettati con determinati livelli di resilienza e di semplice aggiornabilità, quantomeno software, e procedure di contrasto ben definite, conosciute e applicate) che tatticamente (uso di molteplici bande e rotte su cui i dati possono viaggiare).

    I mezzi autonomi sono più esposti, ma non di meno è fattibile proteggerli, ovviamente entro scenari realistici. Detto che in campo terrestre ormai penso che non è questione di se la meta delle forza o più sarà composta da mezzi autonomi, ma solo del tempo che ci vorra.

    I mezzi autonomi sono un inevitabilità del campo di battaglia moderno, non per questioni demografiche o anche economiche, ma perché banalmente non si può fare diversamente. Un nemico con grandi numeri di mezzi autonomi è un nemico che ha un vantaggio enorme su di te, anche se ci sono vulnerabilità evidenti, i meri numeri, una volta le tecnologie saranno sufficientemente mature, saranno un grosso problema.

    Ma come abbiamo visto in Ucraina l'EW può essere efficace, ma non al punto da rendere i droni inutili. Al contrario, tutte e due le parti si stanno continuamente adattando e molte soluzioni per operare anche in contesti RF pesantemente compromessi stanno funzionando in modo efficace.
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    Questa è chiaramente un arma indiscriminata, puoi indurire i satelliti, ma comunque e in ogni caso ne ridurresti la vita notevolmente (i satelliti sono già schermati dalle radiazioni). Però ti darebbe il tempo per mettere in orbita il sostituto dopo che le radiazioni sono tornate a livelli normali.

    Il problema principale è l'alta probabilità di un effetto a cascata, in cui molteplici satelliti si scontrano creando notevoli sciami di detriti che a loro volta distruggono altri satelliti, creando altri detriti che distruggono altri satelliti e cosi via fino a che in sostanza il LEO diventerebbe un cimitero inutilizzabile per decenni.

    Per evitare, o quantomeno minimizzare, questo effetto a cascata, penso che verrebbe dato l'ordine di deorbitare tutti i satelliti che possono essere messi in traiettoria di rientro prima che siano troppo danneggiati per essere controllati.

    Ma potrebbe essere già troppo tardi a quel punto, è vero che gli unici dati che abbiamo riguardano gli effetti sui satelliti dalle esplosioni nucleari ad alta quota degli anni 50 e 60. Quindi effetti registrati su una manciata di satelliti allora in orbita. Ma sappiamo che nell'immediato dell'esplosione, molti satelliti verrebbero messi subito fuori uso, anche quelli pesantemente schermati, quindi questo effetto a cascata potrebbe iniziare in una manciata di ore o giorni, cosa che non concederebbe il tempo per fare molto per minimizzare il disastro.

    Perché dite che i russi o altri arrischierebbero una cosa del genere? Perché l'uso dello spazio è un vantaggio sproporzionato per l'occidente e con Starlink e altre mega-costellazioni in sviluppo, questo divario si allargherà solo fornendoci vantaggi sulla Russia di proporzioni senza precedenti.

    La Russia non ha modo di ottenere un equilibrio nello sfruttamento dello spazio a fini militari con le sue attuali risorse. Il poter anche solo minacciare l'uso è un grosso deterrente per la Russia, ma anche un modo per bilanciare le carte in caso di conflitto, evitando cosi l'uso di armi nucleari e un escalation incontrollata versa la distruzione. Ci priverebbe di molti strumenti sia attuali che sopratutto futuri.

    Non completamente, perché con la capacità di mettere in orbita dozzine o centinaia di micro-satelliti alla volta, in realtà ripristinare quelle funzioni, almeno parzialmente, una volta che la produzione di tali satelliti è a pieno ritmo, è fattibile.

    Probabilmente anche in una condizione di LEO completamente inusabile per via dei detriti, se hai una produzione continua di satelliti, puoi lanciarli continuamente in orbite molto basse dove normalmente i satelliti rientrerebbero velocemente nell'atmosfera, sostenendoli per qualche settimana o mese con la propria propulsione. I russi potrebbero contrastare la cosa senza ricorrere a ulteriori armi nucleari con armi ASAT convenzionali o EW, creando finestre da sfruttare in cui le capacità spaziali occidentali sarebbero severamente ridotte.

    Edited by Badman - 4/5/2024, 09:50
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    Maggiori dettagli sull'arma nucleare anti-satellite che i russi starebbero sviluppando. In sostanza la detonazione di una bomba nucleare di una certa potenza in una specifica regione dello spazio "pomperebbe" la fascia di Van Allen inferiore (150-1500km), che coincide grossomodo con l'orbita bassa (LEO), per un anno intero. Qualsiasi satellite non schermato appositamente che passa nella regione dell'esplosione verrebbe reso inutilizzabile nel giro di settimane o mesi. Un satellite che è stato identificato come un possibile testbed dell'arma, sarebbe già stato lanciato.



    Cercando, ho trovato questo PDF contente un briefing del 2001 con moltissimo dettagli su un programma del Defense Threat Reduction Agency su quello che viene chiamato "High Altitude Nuclear Detonations (HAND) Against Low Earth Orbit Satellites ("HALEOS"). Riporto in particolare una delle prime slide:
    image-17148020449858

    https://spp.fas.org/military/program/asat/haleos.pdf

    Attualmente questo studio (a cui ha partecipato la solita RAND) sulla minaccia posta da un attacco del genere. Parla di possibilità che gli effetti restino, a seconda della potenza dell'esplosione, da 6 mesi a 2 anni. Il briefing va oltre presentando alcuni scenari, sia di effetto voluto (colpo di avvertimento) che accidentale (danni collaterali causati da una guerra nucleare regionale, es. India vs Pakistan o Nord Corea), delle contromisure possibili e delle possibili reazioni in caso di effettivo uso.

    Avviso che il PDF è molto primi anni 2000, anche se pre 11 settembre, ma merita perché inquadra nel dettaglio la minaccia che pone un arma del genere.
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    Edited by Badman - 4/5/2024, 07:20
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    Non credo che nessuno ha parlato di cambio di equipaggio sulla linea di fuoco e i carri vanno riforniti regolarmente e se si inizia a sparare lo devi fare anche più frequentemente. Quindi di occasioni per cambiare equipaggio ci sarebbero eccome.

    Non credo però che sarebbe necessario farlo cosi frequentemente come ipotizzato da alcuni, anche perché probabilmente avrebbero molte meno responsabilità sulla manutenzione del mezzo che in passato se non in emergenza e anche li probabilmente se si rompe sulla linea di fuoco, o lo abbandoni o se possibile attendi soccorso, ma da questo punto di vista non cambia granché con la situazione attuale.

    Inoltre non a caso spesso si parla di AI come membro virtuale dell'equipaggio, perché in sostanza è quello che si aspira diventi, un membro dell'equipaggio che ha su di se svariate responsabilità e con cui interagire grossomodo come fosse un carrista in carne ossa. L'equipaggio del "carro del futuro", similmente a quello che è successo sui caccia, diventerà probabilmente sempre più "manager della battaglia" rispetto ai ruoli tradizionali che hanno ruoli specifici e limitati. Da questo punto di vista le competenze richieste per un carro potrebbero diventare abbastanza specifiche, non ai livelli di un pilota di caccia chiaramente.

    Navigazione e condotta del mezzo saranno nelle aspirazioni dei pianificatori altamente automatizzate e l'equipaggio interverrà solo quando strettamente necessario. La compilazione della consapevolezza situazionale sarà in sostanza delegata all'AI come la gestione del grosso delle comunicazioni, che sarà sempre più via scambio dati con solo poco che ancora avverrà via voce. La maggioranza dei bersagli verranno prodotti via network, cosa inevitabile con gli UAS sempre più onnipresenti e lo sviluppo di UGV funzionali, la prima osservazione e il primo contatto col nemico difficilmente saranno fatti dal carro (qualsiasi cosa sarà esattamente). Nella maggioranza dei casi, l'equipaggio dovrà solo supervisionare che l'AI non stia commettendo errori e premere il fatidico grilletto quando è valutato necessario.

    La formazione corazzata stessa dovrà cambiare, la difesa dai droni e l'impiego dei droni sono diventati fondamentali per qualsiasi azione che non sia andare a infilarsi in un buco nel terreno per stanare qualcuno. E vista la mobilità e le caratteristiche richieste a un unità corazzata, per forza di cose i mezzi con queste capacità dovranno accompagnare a stretto contatto i carri veri e propri.

    L'MGCS sembra a tal proposito proporre un plotone carri con soli 2 mezzi che si potrebbero definire MBT come oggi li conosciamo, cioè armati di cannone pesante, mentre gli altri 2 sono rispettivamente un lanciamissili LOS/NLOS e un mezzo dedito all'impiego degli UAS e protezione dagli UAS. Oltre a questo nucleo poi vi saranno gli UGV, ed è perfettamente possibile che in realtà parte dei mezzi del plotone stesso non avranno equipaggio a bordo ma saranno gestiti dall'AI e supervisionati da altro mezzo con equipaggio.

    Anche come organizzazione, appare chiaro che pur restando importante lo scontro tra carri, con tre mezzi su 4 "duel capable" (via cannone o missili), è altrettanto chiaro che il focus si sta pesantemente spostando sull'unità corazzata come unità abilitante del campo di battaglia contro le ormai più disparate minacce di ogni tipo che oggi affollano il campo di battaglia. Da questo punto di vista saranno nodi fondamentali anche nella gestione dei mezzi autonomi che opereranno con e avanti alle unità di prima linea.

    Appare altrettanto chiaro che il supporto tecnico-logistico a contatto diventa critico anche di più che oggi, con la compagnia carri e battaglione corazzato, che se mi è permesso fare un ipotesi, somiglierà probabilmente più a un gruppo/stormo come organizzazione che alle attuali unità, possibilmente GEA incluso. Su una compagnia carri da 18, gli equipaggi carri sarebbero 36 o anche meno se alcuni carri del plotone sono senza equipaggio, tipo il mezzo anti-drone/porta-droni, che è verosimilmente il più semplice da rendere senza equipaggio sia dal punto di vista tecnico che etico, cosi che sarebbero quindi solo 28 carristi per compagnia, che anche immaginando la necessità di un raddoppio per cambio equipaggi, vorrebbe dire al massimo lo stesso numero di carristi attuali.

    Un unità del genere probabilmente necessiterà anche di una componente di sicurezza maggiore, qualcosa simile a quello che fanno i francesi, che hanno 4 VBL inquadrati sotto i plotoni carri che forniscono limitata funzione di scouting e sicurezza per il plotone carri.
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    O una LOM o un missile da crociera economico fra quelli che sono in sviluppo per vari progetti... Oppure qualche black project/reame del classificato. Anni fa ricordo che sui forum americani si parlava di un mini-missile da crociera che sarebbe stato in servizio col SOCOM e si diceva essere stato usato in Siria ai tempi dell'ISIS con discreto successo. Chiaramente mai era stata confermata la cosa, poteva essere tranquillamente un rumor infondato.

    In passato si è parlato anche di una versione propulsa da micro-tubogetto della SDB. Posso pensare che qualcosa del genere sia una buona supposizione.

    Edited by Badman - 4/5/2024, 09:48
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    CITAZIONE (Badman @ 1/5/2024, 09:33) 
    25.12" è la larghezza del canister... 22x22" al massimo può essere l'interno del canister. La dimensione interna della cella è 28", ho la fonte salvata sul pc di casa, dopo la posto.
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    No, mea culpa, 28" è la cella Mk-57. Comunque rimane che il canister è 25.12", che quindi non può essere l'esterno della cella... Il 22x24" è invece riportato come le dimensioni della cella del Sylver, quindi in quello spazio deve andare il missile nel suo canister.
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    CITAZIONE (Odisseo_FD @ 1/5/2024, 07:51) 
    Premesso che non ho mai visto una FREMM con due elicotteri a bordo, non mi sembrerebbe facile convincere la MMI a rinunciare ad un elicottero, specie per le FREMM ASW.

    P.S.: i due hangar hanno dimensioni diverse.

    Per tutte le unità che hanno il doppio hangar non vedo facile alla rinuncia, è un opzione come detto, ma non la prima che verrebbe presa in considerazione. Credo che attualmente prima prenderebbero in considerazione di levare il 76 Strales sull'hangar. I due elicotteri ti danno enorme flessibilità operativa e sopratutto ti danno più opzioni tattiche.

    Andando oltre, voglio solo aggiugere una considerazione prima di dovermi scollegare: Rimango dell'opinione che i missili non sono il problema che sta venendo fuori dalla situazione del Mar Rosso. Quello che sta venendo fuori è che le flotte delle Marine occidentali sono pesantemente sottodimensionate per scenari anche a media intensità. Ci servono più piattaforme, la quantità di missili per singola piattaforma non è il problema o al massimo è secondario rispetto alle criticità emerse in termini di sostenibilità delle operazioni guerreggiate sul lungo periodo, perché alla fine i missili sono uno solo degli aspetti di una nave e sopratutto di un operazione navale. Se non ha il numero per ruotare le navi in operazione dentro e fuori l'area operativa e neanche un numero sufficiente per scortare le navi... Non voglio immaginare cosa succederebbe in una guerra vera, dove in un area potresti ritrovarti a dover garantire molteplici missioni in contemporanea.
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    Più complesso, sia come software di controllo sia meccaniccamente che aerodinamicamente. Configurazioni del genere sono nate proprio per rendere più semplice possibile la transizione in volo, che è la parte complicata.

    Edited by Badman - 1/5/2024, 22:27
3054 replies since 6/3/2013
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