Forum Difesa

Votes taken by Badman

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    Quella è una questione di ROE però, non di identificazione. La nave tedesca, che sta già operando sotto la missione Aspides e quindi sotto le ROE concordate per quella missione e non quelle nazionali, ha lanciato senza problemi gli SM-2 contro il drone americano (al di la che non lo hanno colpito per problemi a bordo) senza evidentemente identificare visivamente che fosse un drone alleato o nemico. Quindi ha in sostanza fatto un lancio non strettamente di auto-difesa.

    Noi abbiamo agito in auto-difesa (come riferito dal comandante), perché probabilmente non essendoci autorizzazione parlamentare per Aspides ancora stiamo operando con le ROE nazionali da tempo di pace che le nostre navi normalmente seguono. Quando la missione verrà autorizzata e se ci sarà un altro ingaggio, vedremo come si agirà.
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    Ok, quindi abbiamo la dinamica dal comandante stesso:

    CITAZIONE
    Ci racconta quello che è successo, comandante?
    «Eravamo in pattugliamento a sud, nel tratto prospiciente alle coste yemenite, in acque internazionali. A un tratto c’è arrivato un “eco radar” sconosciuto, il segnale era a 8 miglia di distanza. Un profilo in movimento, a bassa quota e in rapido avvicinamento. Minaccioso. Un drone? Un missile? Un aereo? Così, prima gli abbiamo lanciato delle chiamate di avvertimento, invitandolo a cambiare rotta».

    Risposta?
    «Nessuna. Ma era già passato il tramonto, il Mar Rosso era buio, per essere sicuri su come agire serviva un riconoscimento ottico, così abbiamo usato le telecamere a infrarossi del radar di tiro. Quando il profilo è arrivato a 6 miglia, abbiamo visto che non era un aereo alleato. I sensori di bordo hanno inquadrato un drone della stessa tipologia e comportamento di quelli che nei giorni scorsi si sono resi autori degli attacchi al traffico mercantile in area».

    Un drone.
    «Esatto. E a quel punto era ormai a 4 miglia, non c’era altro da fare. Così ho preso la decisione. Dovevo difendere la mia nave e il mio equipaggio e ho dato il comando all’operatore del radar di tiro: il cannone di prora dritta ha sparato 6 colpi, dopo pochi secondi l’apprezzamento ottico ci ha confermato l’abbattimento. Nave Duilio ha reagito per autodifesa».

    L'evoluzione quindi è
    - Nave Duilio in pattugliamento a sud [del Mar Rosso? N.d.R.], nel tratto prospiciente alle coste yemenite, in acque internazionali;
    - Eco radar sconosciuto a 8 miglia nautiche (14,8km), in movimento a bassa quota e in avvicinamento. Minaccioso;
    - Avvertimento a cambiare rotta. Nessuna risposta;
    - Identificato visivamente a 6 miglia con la camera IR (era notte) della direzione di tiro, come drone non alleato stesso tipo di quelli usati negli attacchi contro i mercantili in precedenza;
    - A 4 miglia decisione del comandante di abbatterlo e comando all'operatore del radar di tiro;
    - Fuoco con cannone di prora dritta, 6 colpi. Conferma visiva dell'abbattimento dopo pochi secondi.

    Complimenti al Comandante e a tutto il suo equipaggio. Mi pare un azione esemplare.

    Mi è piaciuto nella parte finale dell'intervista:
    CITAZIONE
    Il motto della Duilio è «Nomen Numen». Vi si riconosce?
    «La forza sta nel nome, già. Caio Duilio, il console romano che sconfisse le navi cartaginesi. Diciamo che spero di esserne all’altezza, ma è anche vero che quando penso ai grandi ammiragli italiani, uno su tutti, Paolo Thaon di Revel, mi tremano le gambe. La storia della Marina, però, è fatta anche da donne: qui l’ufficiale medico, l’ufficiale della logistica e il direttore di macchina, sono donne. È una donna che dà propulsione alla Duilio. E al mondo».

    Un omaggio ai grandi personaggi della Marittimita Italiana del passato e alle donne della Marina del presente.

    Edited by Badman - 4/3/2024, 14:47
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    Dal Il Giornale:
    CITAZIONE
    Secondo quanto apprende ilGiornale, nel momento in cui il cacciatorpediniere Caio Duilio ha neutralizzato il drone degli Houthi, c'erano in volo altri 13 Uav al confine tra Arabia Saudita e Yemen. Viaggiavano a quote alte (tra i 10 e i 20mila piedi) e, molto probabilmente, stavano svolgendo attività di Intelligence, Surveillance e Reconnaissance (Isr). Alcuni di questi velivoli erano anche visibili con le ottiche di bordo.

    Quattordici possibili minacce, quindi. La decisione di elmiminare il pericolo giunge in poco tempo, non appena il radar long range di nave Duilio scopre una traccia a cinque miglia, a quota 1.300 piedi con rotta a puntare. Le regole di ingaggio sono note. Vengono eseguite le procedure di warning, ma hanno tutte esito negativo. I marinai di Nave Duilio decidono quindi di abbatterlo. Così sarà: il drone cadrà a circa 4mila metri di distanza grazie a sei colpi da 76 mm.
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    La vendita di ex-OTO non è più sui tavoli da un 6 mesi ormai. Con l'AICS andranno avanti oltre 30 anni fra contratto di sviluppo, produzione e mantenimento in servizio.
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    Grosso fra i piccoli droni, piccolo fra i grandi droni. E' sicuramente un bersaglio che una volta che l'hai scoperto non hai grosse difficolta a mantenere una traccia solida, ma probabilmente ha un ritorno molto più solido quando orbita che non quando ti punta direttamente.
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    Non necessariamente vuol dire che sia stato scoperto a 5 miglia, ma potrebbe pure significare che quando era a 5 miglia dalla nave ha assunto una rotta verso la nave, mentre prima magari stava orbitando insieme agli altri 13 UAV che pare fossero in area.

    Ma comunque non mi stupirebbe che effettivamente sia stato scoperto a 5 miglia. Per quanto un OWAD Shahed o simile a 200kg è comunque relativamente grosso, rimane sempre con una RCS effettiva che non deve essere molto grande e con i materiali di cui è fatto probabilmente il grosso della fusoliera e ali, se non in buona parte trasparente alle onde radio, ha sicuramente un ritorno molto basso.
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    Credo sia una questione di identificazione del bersaglio e quando viene scoperto. Se viene scoperto a 7km, la soluzione preferita è sicuramente l'artiglieria o missili leggeri. Anche il numero di bersagli è preso in considerazione per decidere quale arma usare.
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    I requisiti fin ora conosciuti del programma NATO Next Generation Rotorcraft Capability sono molto spinti e più centrati sul teatro europeo. Sicuramente richiederebbe quantomeno adattamenti per rientrare completamente nei requisiti del NGRC, penso sopratutto il fatto che l'NGRC dovrebbe avere una sola variante riconfigurabile sia per esercito che marina che aeronautica ad esempio, anche se è un requisito obbiettivo e non minimo se non ricordo male. Cosa che allo stato attuale il Valor non rientrerebbe.

    Concordo col Sig. blissback, probabilmente partiranno dal foglio bianco. L'NGRC è un velivolo potenzialmente di una generazione successiva al Valor.

    Edited by Badman - 1/3/2024, 22:58
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    CITAZIONE (dindel @ 28/2/2024, 17:08) 
    Interessante che l'MQ-9 americano abbia contromisure "adeguate".

    Almeno che è scritto o detto esplicitamente da qualche parte, non credo sia il caso sinceramente. Penso piuttosto a problemi o lato nave o col missile (e non sarebbe neanche la prima volta che un SM-2 delle serie più vecchie abbia qualche problema, nel 2018 sulla Sachsen, nave sempre tedesca, un SM-2 falli dal lasciare il canister e il booster brucio nel modulo VLS danneggiando la nave).

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    Più che altro perché gli americani avevano un MQ-9 con IFF spento i, una zona dove volano missili di continuo... Qualche forma di coordinamento sicuramente esiste, perché appunto li vola di tutto e sono tutti col grilletto facile.

    Edited by Badman - 28/2/2024, 17:08
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    La conversione del Garibaldi per il progetto SIMONA era una delle opzioni, non l'unica. La messa in RTD 3 in realtà non pregiudica sia la trasformazione in nave museo che in piattaforma per lanci spaziali, ma sicuramente ne allontana un po la fattibilità perché il livello di conservazione è diverso. Vedremo vivendo, non possiamo fare altro.

    Personalmente, per il progetto SIMONA, preferisco un unità ad-hoc, anche considerando che una nave appoggio servirà in ogni caso. Tanto vale pensare alla sostenibilità a lunghissimo termine progettando un unità ad-hoc senza i limiti di una piattaforma già esistente.
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    Male, molto male. Neanche in RTD 2... Direttamente 3. Il sogno di trasformazione in nave museo sempre più distante... Beh, almeno ho cannato la previsione che l'esercitazione dell'anno scorso in Nord Europa sarebbe stata l'ultima, in quanto attualmente è di nuovo li.

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    Cito un mio "vecchio post". Mi sa che questo mito che il P-8 sia incapace di operare a bassa quota non sparirà mai.
    CITAZIONE (Badman @ 24/11/2022, 21:39) 
    Parliamoci chiaro, il P8 può operare a bassa quota (100-200ft), anche grazie alle modifiche fatte alla cellula (rinforzata per operare a bassa quota) e alle ali (che sono basate su quelle del 737-900 ma con le raked wingtip simili a quelle del Boeing 767-400ER anzi che blended winglets dell'ala originale), non è ideale e farlo continuamente sicuramente riduce la vita operativa utile rispetto a un profilo più rilassato, ma come la riduce pure sul P-3. Il P-8 non è una semplice conversione del 737, è pesantemente modificato per il ruolo. Ma non avendo scelto il MAD (che è presente solo sugli esemplari indiani) non ha la stessa necessita di operare costantemente a una quota tanto bassa (messo che i MAD moderni permettono quote operative anche molto più alte rispetto al passato) e scende dalla quota di ricerca solo per l'attacco/rilascio siluro.

    www.youtube.com/watch?v=dS3bFzIPhXQ

    Con l'HAAWC (che NON era previsto all'inizio) si aggiungono capacità stand-off e flessibilità operative che non sono da disprezzare (già la possibilità di cambiare l'entry point in volo o abortire la missione è grossa). È una capacità senza precedenti, con le sonoboe moderne con maggiore autonomia, gli UAV capaci di rilasciare e i metodi operativi di ricerca distribuiti delle sonoboe/UUV... L'area d'influenza di un singolo velivolo ASW diventa enorme, senza precedenti. L'aereo non deve strenuamente restringere l'area di ricerca fino a poter localizzare l'area approssimativa del bersaglio, se ne può stare a 50-60km e concentrarsi sulla situazione generale... O ricevere un bersaglio d'opportunità mentre sta altrove a fare altro... Selezionando il punto d'ingresso del siluro con precisione metrica. Il P-8 non ha particolari problemi a operare a bassa quota, l'HAAWC è una capacità in più, non l'unico mezzo.

    CITAZIONE (tizzone1969 @ 24/11/2022, 20:42) 
    Quindi è a questo a cui si riferiva il direttore di RID quando accennava ai costi elevati legati alla scelta del P8. Quindi lo standard NATO (UK, D, Norvegia) ed extra NATO (Australia, Nuova Zelanda, India, Corea del Sud) si allineera'a questa scelta e a questi costi di esercizio

    Tutti gli aerei ASW hig-end moderni costano da operare, sono mezzi o realizzati appositamente (come il Kawasaki P-1) o pesantemente modificati per il ruolo (P-8). E in tempi brevi sono l'unica scelta possibile, col P-8 che è l'unica scelta realmente disponibile in tempi umani e pienamente integrato e certificato con i sistemi NATO.
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    Sopratutto di notte e con la velocità ridotta ottenibile in immersione, l'avrebbero probabilmente perso e difficilmente l'avrebbero riacchiappato poi. Credo, se l'evento è andato proprio cosi come trasposto nel film, l'alternativa era lasciar perdere l'ingaggio e ritirarsi.

    Che Todaro fosse un temerario però poco da discutere. Altrimenti non avrebbe ottenuto i risultati che ha ottenuto.
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    Cito dall'articolo di Mer et Marine:
    CITAZIONE
    The development of the Aster 15 EC was integrated into the renovation program of the four air defense frigates of the Franco-Italian Horizon program , which have six octuple Sylver A50 launchers making it possible to accommodate Aster 15 and Aster 30 indiscriminately (i.e. 48 missiles). in all). This project, which will begin in 2027 for the Italian units (Andrea Doria and Caio Duilio), will be carried out on the French FDAs Forbin and Chevalier Paul in 2029 and 2030.

    Sapevo che se ne parlava fra MM e industria già nel 2018, quando mi venne riportato da un amico in Marina che il CAMM-ER era probabilmente escluso in favore di un evoluzione dell'Aster 15 verso un missili più prestante parte dell'AMV, con parte delle tecnologie sviluppate per l'Aster 30 B1NT. Quando due o tre anni fa vennero cambiati i requisiti dell'NT per far fronte alle nuove minacce nel frattempo emerse (che porto alla nascita dell'Aster 30 B1NT EC, dove EC sta Enhanced Capability), so che fra Marina e industria si stava discutendo anche delle modifiche all'Aster 15 AMV, che è poi diventato l'Aster 15 EC, senza chiaramente saperne i dettagli.

    L'Aster 15 EC però dovrebbe essere un missile di nuova produzione che sostituirà le scorte più vecchie dell'Aster 15 comprate nei primi anni 2000. Non sono a conoscenza se gli Aster 15 (quelli acquistati con le FREMM) più recenti verranno trasformati in EC o seguiranno l'AMV originale che comunque doveva portare un riduzione di distanza d'ingaggio minimo e un significativo boost di performance grazie a un nuovo sistema di guida più capace, che però non mi venne quantizzato all'epoca. Su questo dettaglio preciso, non so fornire una risposta.

    Se però la Marina sapesse dell'esistenza delle ricerche e programmi di sviluppo che hanno portato infine all'Aster 15 EC al momento della scelta se aggiornare o meno l'Aster 15 e passare al CAMM-ER, la mia risposta non può essere che si, lo sapevano, senza dubbio.

    Chiaramente e come sempre, liberi di credere quello che si vuole, perché alla fine è solo la mia parola, fonti che non sono pubbliche non ve ne porto. Ma credere che la Marina non sapesse degli sviluppi in campo missilistico nel momento di una scelta cruciale, per di più su due programmi chiave sia per le FA che industria, è senza senso. Non posso che concordare con il Sig. Tochiro che dobbiamo distinguere fra conoscenza da social e la realtà militare ed ingegneristica degli argomenti trattati. Perché se no parliamo veramente del nulla.
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